Anteprima
Vedrai una selezione di 18 pagine su 85
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 1 Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 2
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 6
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 11
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 16
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 21
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 26
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 31
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 36
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 41
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 46
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 51
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 56
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 61
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 66
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 71
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 76
Anteprima di 18 pagg. su 85.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del lavoro, Prof. Cortese Claudio, libro consigliato Psicologia del Lavoro, Argentero e Cortese Pag. 81
1 su 85
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

2. LA COMPETENZA A VIVERE

La competenza è innanzitutto competenza a vivere:

• COMPETENZA A VIVERE = la nostra complessiva, complessa, globale, abilità cognitiva e affettiva, che ci

consente di essere e stare nel mondo, di trovare il nostro posto e fare il nostro cammino nella vita (o più

semplicemente da casa a lavoro). Gaia Raspante 26

La competenza a vivere è polimorfica, cioè ha differenti forme, infatti è contemporaneamente: psichica,

interpersonale; è un fenomeno, cognitivo e affettivo; estremamente dinamica e continuamente cangiante, quindi

fluida e plastica. Ci sono però alcuni elementi costanti della competenza a vivere: essa è una struttura ed un processo.

La struttura della competenza ne definisce i processi, guida i processi di utilizzo e sviluppo, il processo costituisce e

cambia la struttura della competenza (per spiegarlo meglio si può usare la metafora della luce: che ha

contemporaneamente una natura corpuscolare e ondulatoria; è due cose allo stesso tempo).

LA COMPETENZA A VIVERE COME STRUTTURA:

La struttura della competenza è come la mappa delle mappe cognitive, è lo schema guida ed è riconducibile, per

ragioni esplicative, ad almeno due differenti aree:

➢ Area costruttivo-narrativa → comprendente la componente semiotica (= produciamo e interpretiamo dando

significato a dei segni) e quella narrativa (= uniamo il tutto in un racconto che ha un senso). Ogni

interpretazione e costruzione di significati è sempre e contemporaneamente individuale e sociale. Sembra

dunque che non dotiamo di senso una cosa in sé, ma in rapporto con qualcos'altro: il significato è legato ad

altri significati, emerge da una rete di relazioni e si evolve in un reticolo di significati. L'interazione, che è il

nucleo fondante il processo di costruzione della competenza, si presenta nella forma di racconto e comprende

una continua negoziazione delle conoscenze implicite, si costruisce e si ricostruisce incessantemente una

cultura condivisa, e vengono elaborati i modi di agire e le pratiche quotidiane condivise perché reciprocamente

soddisfacenti.

➢ Area paradigmatica → l'ipotesi di tale area è che la competenza progettuale sia espressione di una struttura

cognitiva incorporata in un repertorio di mappe cognitive, schemi e programmi, possedute e usate dall'attore

per concepire, porre in atto e governare le proprie azioni e i propri comportamenti. Secondo questo modo di

vedere, le azioni e i comportamenti sarebbero sempre progettati, cioè riferiti a una mappa. Il soggetto

competente è capace di progettare e realizzare corrispondenze tra l'intenzione e i risultati dell'azione, e di

scoprire e correggere gli errori, o le eventuali mancate corrispondenze.

LA COMPETENZA A VIVERE COME PROCESSO:

Il processo costruisce e fa funzionare la struttura, la struttura modifica il processo e viceversa. Struttura e processo

sono connessi e interdipendenti. Individuiamo nella competenza due processi:

➢ Individuale-conversazionale → volto a dare senso al mondo e a scrivere quel testo particolare che è il

romanzo della nostra vita. È competenza che opera e viene riconosciuta dalle strutture e nelle funzioni

affettive prima che cognitive. Al primo processo della competenza corrispondono mappe antiche, naturali, che

durante l'evoluzione sono state portate a un livello sempre più profondo e sono state ormai probabilmente

inscritte nella biologia dell'individuo. È più orientato alla conoscenza di sé e alla costruzione dei sé e

dell'identità.

➢ Sociale-culturale → guida e orienta l'analisi dell'interazione tra persona-persone-ambiente, valuta la natura

e la qualità di questa relazione. È un processo più recente sotto il profilo evolutivo e generalmente assume le

forme della logica. Origina ed è originato dalle conoscenze esplicite spesso condivise socialmente. È più

orientato alla conoscenza del mondo e di sé nel mondo. Le mappe del processo sociale-culturale sono

presenti a un livello più razionale.

3. LA COMPETENZA PROFESSIONALE E MANAGERIALE

Vi sono poi degli aspetti e temi propri della competenza che si esprimono nei sistemi sociali complessi organizzati e

orientati a un fine, ovvero le organizzazioni.

LA COMPETENZA LINGUISTICA – CHOMSKY:

Chomsky ha costituito un riferimento per tutte le lavorazioni successive. La sua nozione di competenza muove dallo

studio del linguaggio; può essere definita come un potenziale a disposizione delle persone, attivabile prontamente

quando se ne presenti la necessità. Per analogia con il modello di Chomsky, la competenza professionale viene

Gaia Raspante 27

concettualizzata come un insieme di capacità o proprietà interne all'attore, indipendente dalla natura del compito,

dalle caratteristiche della situazione e dei vincoli imposti dai 'materiali' a cui l'azione è rivolta.

LA COMPETENZA TACITA, LA CONSAPEVOLEZZA – POLANYI:

Polanyi ritiene che esista una dimensione di conoscenza personale che mette in discussione il falso ideale delle

scienze esatte. La scienza funziona per l'abilità dello scienziato ed è attraverso l'esercizio di questa abilità che gli

modella la sua Conoscenza Scientifica ( Es: è così per l'artista, per il quale le regole dell'arte possono essere utili ma non

determinano la pratica di un'arte; sono massime che possono servire come guida di un'arte solo se possono essere integrate nella

). Quindi la conoscenza personale e la

conoscenza pratica personale dell'arte, e non possono sostituire quest'ultima

competenza professionale sono articolabili su due livelli di consapevolezza:

➢ →

consapevolezza focale che consente di osservare e verificare il raggiungimento dell'obiettivo nell'attività

che il soggetto sta svolgendo.

➢ →

consapevolezza sussidiaria consiste nell'osservazione e la categorizzazione delle sensazioni e dell'attività

che vengono sviluppate circa l'utilizzo degli strumenti per raggiungere il risultato dell'attività principale. Essa

ha quindi valore di apprendimento di regole metodo, e fa sì che ogni atto di assimilazione, di conoscenza

personale diventi un'estensione di noi stessi, diventi un nostro impegno, un modo di decidere di noi stessi. Tale

presupposto guida all'individuazione di un passaggio essenziale: quello che ci porta a evidenziare che nella

nostra competenza è contenuto molto di più di quanto possiamo esprimere; essa è in parte tacita, in parte

espressa. LA COMPETENZA RIFLESSIVA – SCHON:

Resta di grande attualità negli studi organizzativi la questione della riflessività come caratteristica fondante la

competenza. La riflessività oggi è declinata in mindfulness e rappresenta una competenza molto valorizzata e

ricercata, ritenuta fondamentale per le organizzazioni. Schon osserva che nella realtà della pratica i problemi non si

presentano a un professionista come dati. Per trasformare una situazione problematica in un problema il professionista

deve svolgere un certo tipo di lavoro, deve comprendere una situazione incerta che inizialmente appare

incomprensibile. La proposta di Schon si muove nella direzione di una epistemologia della riflessione nel corso delle

azioni, considerata fondamentale nell'arte mediante la quale i professionisti possono affrontare efficacemente le

situazioni reali che sono connotate da incertezza, instabilità, unicità e conflitti di valori e di intenzioni. I valori del

controllo, dell'osservazione distaccata, dell'obiettività, centrali nel modello della razionalità tecnica in certa ricerca

scientifica, assumono nuovi significati nella conversazione riflessiva. Il contesto della pratica implica una strettissima

relazione fra la modificazione dell'esistente e la sua comprensione. Il professionista è primariamente interessato alla

trasformazione della situazione esistente in un'altra che auspica: il caso è percepito come unico, viene prestata

attenzione ai fenomeni e viene fatta emergere la propria comprensione intuitiva degli stessi. L'attività è

contemporaneamente esplorazione, verifica di un piano ed ipotesi, funzioni soddisfatte proprio nel corso delle azioni.

Il professionista che riflette conduce una sorta di esperimento volto ad arrivare a una nuova comprensione dei

fenomeni e a un nuovo mutamento della situazione. Egli non tiene separati i fini dai mezzi, ma li definisce in modo

interattivo mentre struttura una situazione problematica. Nella competenza riflessiva di Schon vi è una valorizzazione

della sorpresa. La sorpresa consente di ritornare a osservare e a riflettere sull'azione compiuta, e svela l'implicito

nell'azione. Quando la prestazione è routinaria, o anche quella determinata da un'intuizione, non producono

altroché risultati attesi, e dunque non tendiamo a rifletterci sopra. Quando, invece, ci si ritrova di fronte a domande

che appaiono incompatibili o incoerenti, si può rispondere riflettendo sui presupposti e sugli antecedenti che sono

stati definiti per la situazione. Finché la pratica si mantiene stabile, nel senso che sottopone gli stessi tipi di casi e

problemi, il professionista è sempre meno soggetto a sorpresa, il suo conoscere la sua stessa pratica diventa sempre

più tacito, spontaneo, automatico; quando si presenta questa situazione vuol dire che il professionista ha imparato

troppo ciò che sa. La riflessione è il percorso possibile per far emergere e sottoporre le conoscenze e le competenze

implicite, che erano cristallizzate nelle attività e nelle esperienze ripetitive di una pratica specialistica, a un nuovo

processo di interpretazione e di costruzione di senso.

LA COMPETENZA NEGATIVA – LANZARA:

Lanzara tratta una delle competenze più ricercate nel management oggi: la capacità di tollerare l'incertezza. La

competenza per Lanzara, nella sua accezione più attuale, si esprime nella capacità di andare oltre il noto, sostare

Gaia Raspante 28

nell'incertezza per promuovere una possibilità per il nuovo ed esplorare l'ignoto. Lanzara la definisce capacità

negativa, esprimendo così la possibilità di conservare un'esistenza laddove ogni possibilità di esistenza sembra essere

negata, accettando di rendersi vulnerabili agli eventi e facendo della propria vulnerabilità una leva per l'azione. La

capacità negativa è il cogliere l'opportunità del nuovo e del diverso anche quando non si presenta e, soprattutto,

quando non si presenta come tale; è la capacità di sperimentare. La negative capability è la capacità di essere

nell'incertezza, di farsi avvolgere dal mistero, di rendersi vulnerab

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
85 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gagar29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cortese Claudio.