Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 35
Riassunto esame Psicologia del prodotto audiovisivo, prof. Russo, libro consigliato Psicologia e media, Mininni Pag. 1 Riassunto esame Psicologia del prodotto audiovisivo, prof. Russo, libro consigliato Psicologia e media, Mininni Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del prodotto audiovisivo, prof. Russo, libro consigliato Psicologia e media, Mininni Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del prodotto audiovisivo, prof. Russo, libro consigliato Psicologia e media, Mininni Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del prodotto audiovisivo, prof. Russo, libro consigliato Psicologia e media, Mininni Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del prodotto audiovisivo, prof. Russo, libro consigliato Psicologia e media, Mininni Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del prodotto audiovisivo, prof. Russo, libro consigliato Psicologia e media, Mininni Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 35.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia del prodotto audiovisivo, prof. Russo, libro consigliato Psicologia e media, Mininni Pag. 31
1 su 35
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La TV bombarda il cervello di immagini: lo spettatore è spesso a rischio di

 rincretinimento;

La TV ha la sua maggior ragion d’essere nella spettacolarizzazione;

 La TV monopolizza lo scenario collettivo;

 La TV induce passività, isolamento, disinteresse per il reale;

 Sovradimensiona alcune caratteristiche sociali;

 Genera alterazioni nella struttura dei valori, dal momento che le condotte

 anomale spesso risultano più salienti e talvolta indicate come preliminari;

Mistificazione della realtà e parodizzazione della sessualità.

Fra le motivazioni a favore della TV:

La TV è una finestra sul mondo e come tale agisce da potentissimo strumento di

 documentazione e di indirizzo;

La TV è una grande macchina creatrice di storie che può soddisfare qualsiasi

 attesa di narrazione;

La TV ha contribuito a creare una lingua standard e ha permesso alle persone di

 accedere ad un codice comune di comunicazione;

La TV sviluppa una competenza di genere.

Dati certi che riguardano al televisione:

Il tempo medio di esposizione: risulta che ogni individuo dedica circa tre ore e

 mezza della sua giornata davanti alla TV;

L’unità di fruizione: importante per stabilire le configurazioni delle influenze

 possibili;

Il tasso di esposizione: tende ad essere correlato alle forme di socialità

 marginale, cioè guardano la TV tutte quelle fasce della società che sono

maggiormente emarginate dal contesto sociale;

Il pericolo più correlato con la TV è che essa sia un flusso inarrestabile di immagini:

esse hanno una presa di attenzione più seducente e immediata di altri sistemi di

segni, perché fornisce una sintesi d’informazione che permette una prima

interpretazione emozionale.

L’attrattiva della violenza

La violenza è molto spesso presente in TV. Alcune posizioni sono estreme, per un verso

o per un altro: chi dice che la violenza in TV aumenta il tasso di omicidi, chi dice che la

violenza in TV sia semplicemente l’esibizione di forza fisica o la definizione dei rapporti

di potere, chi sostiene che anche tutte le scene di comicità dei cartoni animati dove

qualcuno si fa male siano violenza.

Le posizioni prese relativamente alla violenza in TV vengono estese a tutti i mass

media. Si ricorre a concezioni a più ampio spettro (teoria della catarsi ad esempio).

Teoria del modellamento sociale: esperimento eseguito da Albert Bandura nel 1963.

Dei bambini assistono a scene di violenza in TV , subito dopo viene consentito loro di

andare a giocare e risulta che un certo numero di bambini manifesta immediatamente

condotte di violenza nei confronti di una bambola gonfiabile  le persone imparano

non solo per effetto di ciò che imparano nella loro esperienza di vita ma anche per

imitazione a seguito dell’osservazione di modelli.

Se noi impariamo non solo per condizionamento ma anche per modellamento i media

possono plasmare qualsiasi nostro comportamento.

Teoria del transfer di eccitazione: esperimento di Zillmann e collaboratori del 1972.

Assistere a scene di violenza comporta uno stato di eccitazione chiamato arousal che

può manifestarsi nelle successive situazioni della vita reale  tendenza a trasferire il

proprio stato di eccitazione nel nuovo contesto di interazione.

La variazione delle conseguenze ascrivibili alla violenza rappresentata dai media

dipende dal tipo e dal grado di elaborazione mentale che le persone vi dedicano. Due

tipi di meccanismo:

Generazione di pensieri ossessivi;

→ Attivazione di modelli mentali più idonei a fronteggiare un’analoga situazione di

→ violenza: ricerca di Gerbner del 1972, in base alla quale è possibile sostenere la

teoria secondo cui una persona che vive in un contesto protetto, se soggetta a

scene di violenza, sarà in grado di modificare il suo comportamento in uno di

maggiore cautela rispetto a una persona che vive in un contesto a rischio ma

non sottoposto a scene di violenza

Teoria della coltivazione: spiegare il grande impatto della TV sulla vita dell’uomo. La

TV è allo stesso tempo la più potente agenzia di socializzazione e omogeneizzazione

culturale perché il flusso delle sue immagini costruisce il terreno condiviso del

riferimento comune alla realtà. È rilevante il fatto di come le persone attingano

informazioni, valori, modelli di riferimento e stili di vita da essa.

Tale teoria ha il vantaggio di superare la rigidità dell’approccio di influenza dei media

in termini di effetti, ancorandoli però a due grandi versanti di strutturazione:

1. Mainstreaming: i media proiettano l’intera esistenza dell’individuo in una serie

di correnti di significato.

2. Risonanza: i media tendono a rafforzare l’esperienza reale, ampliando la

valenza di senso attribuita alle persone e al proprio vissuto.

Due grandi indicazioni prospettiche del dibattito sulla violenza in TV:

A. Di ordine teorico: tutto dipende dal contesto in cui il messaggio violento viene

formulato e dal significato che vi attribuisce l’audience;

B. Di ordine empirico: le procedure di spiegazione e/o comprensione attivate per la

possibile influenza dei media violenti possono essere utilizzate anche per l’uso

dei media pro sociali. Se la violenza genera aggressività, la solidarietà dovrebbe

generare empatia. In pratica ciò però non avviene a causa di un diverso regime

di intenzionalità che si pone nelle immagini che veicolano messaggi pro sociali,

generalmente intenzione di intrattenimento e come esito auspicato da un

determinato contesto narrativo.

3. Strategie dell’influenza nel ciclo di vita

I media influenzano in modo differente le varie fasce d’età. In particolar modo vengono

studiate le fasi iniziali dell’infanzia e dell’adolescenza perché tali fasce del ciclo vitale

sono maggiormente rilevanti nella costruzione di abiti interpretativi della realtà, per

l’assimilazione di profili relazionali e per il modellamento del proprio sé personale.

I bambini

Fin dai primi mesi di vita gli artefatti culturali entrano nella vita degli individui

sottoforma di giocattoli. Ogni età dello sviluppo infantile fa riferimento ad un

determinato media ma il più importante ed esplorato è la televisione.

Concezione dello sviluppo di Piaget: se si somministra un breve filmato TV a bambini

negli stadi pre operatorio, operatorio e delle operazioni formali e poi si analizzano i

risultati, si nota che mentre i bambini più piccoli si soffermano sugli aspetti più

superficiali, quelli più grandi si spingono ad attribuire le motivazioni nascoste nelle

azioni e ipotizzare sentimenti  il resoconto relativo al contenuto del filmato non si

riferisce solamente al livello di sviluppo cognitivo del bambino ma anche da altri

possibili fattori di influenza: rete di interessi, schema del Sé, competenza comunicativa

e sociale, grado di coinvolgimento emozionale.

Theory of Mind (ToM): i bambini compiono un vero e proprio salto evolutivo quando,

all’età circa di 4 anni, non solo riescono ad attribuire stati mentali agli altri, ma

iniziano a predire come gli altri si comporteranno. Falsa credenza  si mostra a due

bambini una bambola in una custodia. A uno si mostra che la bambola viene nascosta

dietro a un cuscino e gli si chiede dove l’altro andrà a cercare la bambola: i bambini

più piccoli tenderanno a dire che la cercheranno nel posto in cui sanno che è perché

non hanno ancora capito che gli altri possono avere stati mentali differenti dal proprio.

Facendo lo stesso utilizzando un cartone animato si nota che la risposta corretta viene

data anche da bambini molto più piccoli a testimoniare che il ToM non dipende solo

dalla maturazione cognitiva del bambino ma anche dal suo grado di esperienza degli

artefatti culturali messi a disposizione dai media, che facilitano la percezione degli

altri.

Importanza della mediazione genitoriale che può assumere varie forme. La co visione

può essere molto utile al bambino per comprendere cosa sta vedendo, il suo grado di

veridicità e di farsi un’idea corretta da inserire nel suo bagaglio esperienziale.

La mediazione genitoriale segue due macro strategie focalizzate su due finalità

opposte:

1. Marcare la somiglianza tra il mondo rappresentato e la vita quotidiana;

2. Sottolineare la differenza tra ciò che si vede in TV e ciò che si vive.

Distinzione del bambino tra effettuale e fittizio. Analizzando i dialoghi madre-bambino

si possono individuare tre macro scenari interpretativi:

A. Realismo infantile: il bambino tende a credere vero tutto ciò che vede in TV e la

mamma introduce la distinzione vero/falso con intento etero protettivo 

potenziare la finzione perché la realtà non risponde alle attese dettate dalla TV.

B. Iperrealismo infantile: il bambino crede davvero in ciò che vede da scioccarsi nel

comprendere che ci sia un gap tra ciò che vede e la realtà. La distinzione

materna vero/falso diventa autoprotettiva e porta da atteggiamenti apocalittici

verso la TV.

C. Realismo materno: la madre orienta l’interpretazione dei contenuti fittizi in

chiave effettuale. La distinzione vero/falso si inserisce nella cornice pedagogica

che orienta il suo interesse.

La TV non riduce la fantasia e la disposizione dei bambini a giocare con essa, bensì

fornisce loro risorse simboliche, di conseguenza la TV indirizza le attività di

immaginazione secondo il suo linguaggio.

Gli adolescenti

I giovani cercano nei contenuti mediali alcune risorse simboliche per affrontare il

proprio problema di definizione di sé: legittimare a sé e agli altri un progetto coerente

di costruzione identitaria. Attraverso i contenuti mediali gli adolescenti assimilano i

temi connotativi del loro progetto identitario.

I media forniscono agli adolescenti delle figure di riferimento, estranee dal contesto

familiare e di vita, attraverso una relazione parasociale con i media.

L’estrema varietà dei modelli di riferimento permette ai giovani dell’era postmoderna

di crearsi un’identità patchwork: costruzione di un Sé fluido , capace di mescolare

atteggiamenti, ibridare credenze, sostenere paradossi radicali.

Problema della configurazione dell’immagine corporea del sé come effetto e influenza

dei modelli mediali.

4. La forma dell’influenza nella comunicazione pubblicitaria

La preoccupazione sociale dell’influenza della pubblicità sugli individui è uno dei punti

più importanti del complesso rapporto tra media e persone.

La pubblicità si inserisce perfettamente nel contesto degli studi sugli effetti dei media

sulle persone  e

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
35 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DeliaLeggio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del prodotto audiovisivo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Russo Vincenzo.