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PREVENZIONE E SCUOLA

Il disagio scolastico è un fenomeno polimorfo nelle sue manifestazioni, i segnali che emergono possono essere subdoli e poco vistosi, oppure eclatanti e drammatici, ma l'elemento comune è rappresentato da un profondo malessere.

Il disagio scolastico veniva definito sulla base di alcune variabili: le pluriripetenze e la conseguente permanenza nella scuola oltre l'età dell'obbligo, la demotivazione e l'abbandono prima del conseguimento della licenza media, l'adempimento formale dell'obbligo scolastico, cui non corrisponde un'effettiva maturazione della persona e un'acquisizione in termini di apprendimento, degli strumenti cognitivi e operativi necessari ad un normale inserimento nella vita sociale e lavorativa.

In generale, il disagio può manifestarsi sotto 2 aspetti che, sebbene possano influenzarsi tra loro, non necessariamente coincidono: un disagio nei confronti dell'ambiente relazionale e un disagio

neconfronti dell'attività didattica. Documenti recenti definiscono il disagio come "la difficoltà di una larga fascia della popolazione scolastica di sentirsi parte integrante del sistema scuola, protagonista attivo della vita scolastica, autore del proprio successo formativo, competente nell'utilizzo nel campo della vita, dello studio e del lavoro delle conoscenze e delle abilità apprese a scuola". L'agio scolastico, invece, viene definito da documenti recenti come "la possibilità del soggetto in età evolutiva di sviluppare le proprie potenzialità (natura), all'interno di sistemi sociorelazionali di parità e con adulti significativi di riferimento, tramite l'ampliamento di saperi di base e di saperi specifici e l'acquisizione di molteplici e differenziate abilità (istruzione), al fine di tradurle in competenze nel campo della vita, del lavoro, dello studio (vita)". Il documento diLisbona ha individuato 8 ambiti di competenze chiave: 1) ambito della comunicazione nella lingua madre; 2) ambito della comunicazione in lingua straniera; 3) ambito della matematica e scientifico di base; 4) ambito delle competenze digitali; 5) ambito dell'apprendere ad apprendere; 6) ambito delle competenze interpersonali e civiche; 7) ambito dell'imprenditorialità; 8) ambito dell'espressione culturale. Dalle indagini promosse dall'UE a 15 stati negli anni 2004-05 appariva una convergenza nel considerare le seguenti competenze chiave: competenza linguistica; competenza matematica; tecnologia della comunicazione e dell'informazione; lingue straniere; competenza scientifica; competenze trasversali; competenze sociali. La scuola risulta essere protettiva quando: promuove un positivo inserimento scolastico curando le variabili personali e situazionali correlate con lo star bene a scuola; aiuta gli studenti a sviluppare una serie di abilità importanti per farfronte alle situazioni della vita. I fattori di rischio connessi alla scuola sono: la demotivazione scolastica; la difficoltà di apprendimento; effetto cumulativo del deficit; fenomeno del drop-out; competitività; esposizione a modelli di rischio; socializzazione dei comportamenti di rischio; la pressione del gruppo dei pari; il rifiuto da parte dei pari; l'insuccesso formativo. I fattori protettivi, invece, che sono stati individuati sono: la positività dell'esperienza scolastica; la stimolazione ad impegnarsi in una progettualità a lungo termine; la fiducia accordata agli insegnanti; la presenza di coetanei non implicati in comportamenti di rischio; la presenza di coetanei impegnati in gruppi a valenza prosociale con una forte progettualità; la valorizzazione del protagonismo giovanile; la promozione di capacità personali: problem solving e decision making, pensiero critico, pensiero creativo, autocontrollo, autostima, auto-efficacia.competenza sociale, strategie di coping. Efficacia degli interventi di promozione della salute mentale. Negli ultimi anni sono state fatte numerose ricerche sui fattori di protezione nei confronti di situazioni a rischio e di prevenzione dei comportamenti a rischio. È stato messo in luce l'effetto benefico della capacità di autoregolazione e percezione di autoefficacia, capacità di affrontare e risolvere, abilità sociali e capacità di provare empatia e, inoltre, l'effetto protettivo del sostegno sociale. Un recente progetto europeo dal nome Monitoring positive mental health, finanziato dalla DGSANCO come parte dell'European mental health AGENDA, si propone di sviluppare un sistema di indicatori per valutare gli sforzi che i paesi dell'Unione fanno per promuovere la salute mentale. Tra le aree prese in considerazione ha grande importanza la scuola, in tutte le sue fasi; il progetto dà per scontato che ogni paese dovrebbe avere una.politica di promozione della salute mentale nella scuola e che ogni scuola dovrebbe avere delle attività di promozione della salute mentale nei suoi programmi. Vengono in particolare proposti come possibili indicatori a livello nazionale il numero di progetti finalizzati alla promozione della salute positiva e a livello di scuole, le ore settimanali dedicate al miglioramento di abilità sociali e di soluzione di problemi, lo sviluppo di strategie antibullismo e l'esistenza di attività di sostegno e tutela da parte di "pari". Sono infatti molte ormai le evidenze disponibili sulla efficacia di interventi di promozione della salute mentale nelle scuole, e sul fatto che sia meglio rivolgere gli interventi preventivi ai fattori comuni sottostanti ai diversi comportamenti di rischio e disadattivi. Per quanto riguarda la prevenzione dei disturbi mentali, non vi sono differenze di efficacia e di costo tra interventi universali, rivolti a tutti gli studenti, e interventi mirati a studenti a rischio.maggior parte, dei fattori sopra elencati. Tuttavia, ci sono alcune iniziative che si avvicinano a questi criteri. Ad esempio, il progetto "Mente in Salute" promosso dal Ministero della Salute ha l'obiettivo di promuovere la salute mentale nelle scuole attraverso la formazione degli insegnanti e l'implementazione di interventi specifici. Allo stesso modo, il progetto "Scuola in Salute" promosso dal Ministero dell'Istruzione prevede l'inserimento di attività di promozione della salute all'interno del curriculum scolastico. Tuttavia, è importante sottolineare che la maggior parte di questi interventi non sono ancora oggetto di studi di valutazione di efficacia controllati. Pertanto, è necessario continuare a investire nella ricerca e nella valutazione di tali programmi al fine di garantire la loro efficacia e migliorare la salute mentale dei gruppi a rischio.la salute fisica. Tuttavia, è importante sottolineare che la salute mentale è un aspetto fondamentale del benessere complessivo di una persona. Per affrontare la questione della salute mentale nelle scuole, sarebbe opportuno includere un manuale specifico che tratti argomenti come lo stress, l'ansia, la depressione e altri disturbi mentali comuni tra gli adolescenti. Questo manuale potrebbe fornire informazioni sui sintomi, le cause e le possibili strategie di gestione per promuovere una buona salute mentale. Inoltre, sarebbe utile organizzare workshop e seminari per i docenti al fine di sensibilizzarli sull'importanza della salute mentale e fornire loro strumenti pratici per affrontare le sfide che possono sorgere in classe. In conclusione, è fondamentale che l'educazione alla salute nelle scuole includa anche la salute mentale, in modo da garantire un benessere completo e equilibrato per gli studenti.comportano per la loro applicazione un ruolo molto attivo degli insegnanti. Vi sono, inoltre, programmi dei 2 ministeri contro lo stigma nei confronti della malattia mentale (World Psychiatric Association, 2001), che però possono essere considerati rivolti + al trattamento inteso in senso lato e alla prevenzione secondaria dei disturbi mentali, che alla promozione della salute mentale e alla prevenzione primaria. Un esempio italiano che risponde in gran parte per il contenuto a questo progetto è rappresentato dallo studio pilota effettuato in 2 classi di Bologna (Marmocchi, 2004), secondo il modello delle Life Skills dell'OMS. Questo studio è rivolto agli studenti delle scuole secondarie inferiori e ha comportato un intervento molto attivo degli insegnanti. Estremamente interessante è l'esperienza condotta, sempre in Emilia Romagna, dal gruppo coordinato da Giovanni Fava, che hanno adottato l'approccio noto come Psicologia del benessere. Il modello di

Il concetto di benessere adottato, che deriva da quello elaborato da Carol Ryff e Burton Singer, si basa sui seguenti 6 fattori: autonomia - non eccessiva dipendenza dal giudizio degli altri; relazioni positive con gli altri; propositi per il futuro; auto-accettazione; padronanza ambientale; senso di crescita; accettazione del nuovo.

I 111 studenti delle scuole medie coinvolti nella ricerca sono stati aiutati a focalizzarsi anziché sulla soluzione degli elementi di disagio, malessere e sofferenza, cioè gli obiettivi delle tecniche psicologiche tradizionali, sulla valorizzazione degli aspetti positivi della situazione e degli altri. Anche in questo approccio si cerca di migliorare le abilità di comunicazione, si incoraggia particolarmente a mostrare apprezzamenti e a fare complimenti piuttosto che critiche.

Molto interessanti anche le esperienze condotte da Mario Becciu e Colasanti (2004) in medie superiori nell'area di Roma. Il loro approccio, ben descritto nel libro "La

promozione delle capacità personali", è molto, forse troppo ricco, e richiede la conduzione da parte di psicologi esperti.

Interessante anche l'esperienza svolta nelle scuole medie di Rovereto da un gruppo di lavoro coordinato da Luigino Pellegrino sulla base di dispense tratti dagli stupendi libri di Mario Di Pietro, "L'ABC delle emozioni" e "L'educazione razionale emotiva", la cui efficacia è stata valutata anche in uno studio controllato.

Perché la scuola?

La scuola è un contesto circoscritto che offre risorse strutturali e organizzative; è un luogo di passaggio obbligato per la stragrande maggioranza della popolazione e per una considerevole durata di tempo. I processi di insegnamento e le relazioni che si stabiliscono al suo interno modellano la personalità degli studenti in crescita e ne influenzano gli stili di vita.

La scuola, inoltre, permette di raggiungere la totalità delle persone in

Un periodo della vita sufficientemente precoce per prevenire lo sviluppo di abitudini dannose e per promuovere comportamenti responsabili verso la propria ed altrui salute. Tener fede al prop

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher beatrice5692 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia preventiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Pontificia Salesiana - Unisal o del prof Colasanti Anna Rita.