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APPLICAZIONI DELLA TEORIA DI FREUD
Test proiettivi come tecniche di valutazione della personalità su orientamento psicodinamico, che implicano l'uso di stimoli relativamente ambigui ai quali la persona è libera di rispondere in modo altamente soggettivo; è improbabile che possa rendersi conto di come la risposta sarà interpretata:
- Test di Rorschach, proposto dallo psichiatra svizzero Rorschach: è un test costituito da 10 tavole, ciascuna delle quali ottenuta piegando in due un foglio macchiato di inchiostro di vari colori. Il soggetto che viene sottoposto al test è invitato a riferire all'esaminatore che cosa gli sembra che rappresentino le tavole o alcune parti di esse: il contenuto delle risposte dei soggetto ha conseguenze determinanti nell'interpretazione dei diversi aspetti della loro personalità.
- Test di Appercezione Tematica (TAT), proposto dallo psicologo statunitense Murray: è un test costituito da 20 immagini.
più o meno strutturate. In questo test il soggetto deve interpretare un'immagine inventando una storia, cercando di immaginare che cosa è successo prima e che cosa accadrà in seguito; essenzialmente la persona proietta se stessa nella situazione raffigurata nell'immagine, identificandosi con uno dei personaggi rappresentati.
Per Murray il TAT serve a scoprire tendenze inconsce o inibite.
Capitolo 4
GLI SVILUPPI DELLA PSICOANALISI (sostenitori del pensiero di Freud)
La storia della teoria psicoanalitica registra lo sviluppo di scuole o gruppi con punti di vista differenti, alcune aderenti al pensiero di Freud, altri spesso in antagonismo.
Vi furono 4 movimenti post-freudiani (sostenitori del pensiero di Freud):
- PSICOANALISI DELL'IO (Hartmann, Rapaport, A.Freud, Erikson) è un orientamento della psicoanalisi che accorda all'Io una posizione autonoma rispetto all'Es e che ha attribuito un ruolo particolare all'Io, alla sua struttura,
Rapporto con la realtà, essendo finalizzato all'adattamento dell'individuo alla realtà: per questo motivo l'Io sviluppa interessi propri (Io-adattamento), che non sono subordinati all'Es e al Super-Io, ma appartengono alla sua stessa sfera e sono caratterizzati da abilità produttiva, capacità di godere la vita e sano equilibrio mentale.
L'Io si evolve secondo 3 determinanti principali: ereditarietà, influenza pulsionale e influenza della realtà; quindi l'Io di Hartmann è da un lato il prodotto della maturazione biologica individuale, dall'altro è il risultato dello sviluppo dell'evoluzione individuale secondo l'interazione tra disposizione genetica e fattori ambientali.
Hartmann comunque continua ad assegnare rilevanza all'aspetto pulsionale ed economico: per poter essere autonomo l'Io deve poter attingere in maniera indifferenziata sia all'energia aggressiva, sia a
quella libidica attraverso la neutralizzazione dell'energia psichica è il processo attraverso il quale l'Io elimina la natura sessuale e aggressiva delle pulsioni. Inoltre, Hartmann si distacca completamente dal concetto di pulsione di morte e ridefinisce il concetto di aggressività: l'energia derivante da questa può essere messa a disposizione dell'Io per scopi di rapporto con la realtà o con il proprio Sé; mentre l'aggressività internalizzata contribuisce alla formazione del Super-Io. La possibilità dell'ambiente di influire sulla capacità di adattamento individuale è minima, mentre la capacità di adattamento dell'individuo può verificarsi facilmente attraverso 3 modalità: 1. autoplastica: cambiamento individuale per adattarsi alle caratteristiche dell'ambiente; 2. alloplastica: cambiamento dell'ambiente per adattarlo alle proprie esigenze; 3. ricerca di unambiente più favorevole. Il funzionamento armonico dei vari aspetti del sistema psichico è dato dall'equilibrio tra individuo e ambiente ma anche, e soprattutto, dall'equilibrio tra le pulsioni, tra le strutture psichiche e tra le diverse funzioni dell'Io. RAPAPORT nella psicoanalisi è importante lo studio del comportamento (strutturato e indivisibile), che può essere esaminato secondo diversi punti di vista: - economico in relazione all'energia dalla quale è regolato; - dinamico in relazione alle vicissitudini delle pulsioni; - strutturale in relazione allo sviluppo di strutture capaci di disciplinare le pulsioni; - genetico/adattivo in relazione agli scambi organismo-ambiente che presiedono al consolidamento delle strutture al servizio dell'adattamento. A.FREUD sottolineò l'importanza della funzione dell'Io nello sviluppo della personalità e approfondì lo studio dei meccanismi di difesa, per laquale non hanno una funzione patogena ma adattiva in quanto l'Io utilizza le difese per arginare l'angoscia e la sofferenza proveniente dall'Es. Infatti, possiamo osservare l'Es tramite l'Io soltanto quando questi sono in armonia: l'Io percepisce e registra l'impulso da parte dell'Es, la tensione, la sofferenza e infine la libera sotto forma di gratificazione; invece, quando le due istanze sono in conflitto l'Es viene considerato dall'Io come un intruso e mette in atto meccanismi di difesa per proteggere i propri confini. A. Freud descrive le diverse manovre che l'Io può usare per proteggere se stesso dal pericolo che può sorgere sia dall'interno (pulsioni provenienti dall'Es) sia dall'esterno dell'individuo (affetti, emozioni, esigenze del Super-Io, pericoli e situazioni reali) e illustra come l'uso eccessivo di certi meccanismi di difesa possa distorcere la realtà e impoverire.L'Io. I meccanismi elencati da A. Freud comprendono i classici descritti dal padre: rimozione, regressione, formazione reattiva, annullamento, introiezione, identificazione, proiezione, rivolgimento contro se stessi, trasformazione nel contrario. Oltre a questi, A. Freud ne aggiunge di altri: la sublimazione o spostamento dello scopo istintuale, l'identificazione con l'aggressore, la forma di altruismo, l'ascetismo e intellettualizzazione, la negazione in fantasia, negazione mediante parole e atti e limitazione dell'Io.
Inoltre, estende l'ottica psicoanalitica alla psicologia infantile: infatti, era opinione di A. Freud che i criteri della patologia mentale degli adulti non potessero essere una base valida per lo studio della patologia infantile, che si manifesta soprattutto con un arresto dello sviluppo: per la diagnosi, quindi, devono essere ben conosciute le linee normali dello sviluppo psicologico del bambino.
ERIKSON ha elaborato la teoria psico-sociale
Lo sviluppo dell'identità considera l'intero ciclo di vita, dall'infanzia alla vecchiaia. Il modello si articola in 8 tappe, ciascuna caratterizzata:
- da fattori contrastanti, in cui il fattore psico-sociale è incarnato in quello psicosessuale e ha le sue corrispondenze nella dimensione sociale;
- da un compito che l'individuo deve affrontare e il cui raggiungimento o fallimento segna e si ripercuote su tutto lo sviluppo successivo: per esempio, la fase che coincide con il periodo dell'adolescenza pone il problema della cosiddetta crisi di identità, caratterizzata dal contrasto fra identità e dispersione dell'identità; oppure nell'ultima fase, che coincide con la vecchiaia, la persona matura da un lato corona la propria esistenza con la saggezza e la piena realizzazione personale, mentre dall'altro tocca i vertici dello sconforto e del fallimento personale.
2. CENNI SULLA PSICOANALISI DELLE RELAZIONI
OGGETTUALI (Klein, Bowlby) è un orientamento teorico, di indirizzo psicoanalitico, fondato in Gran Bretagna da Melanie Klein. Le sue teorie, che si allontanavano da quelle psicoanalitiche classiche, tra gli anni '30 e '40 provocarono controversie e divisioni nell'ambito della Società psicoanalitica britannica, anche se il dibattito che ne seguì fu fonte di arricchimento per il movimento psicoanalitico nel suo complesso. L'opera della Klein può essere suddivisa in 3 fasi: 1. la 1° fase in cui vengono poste le basi per la psicoanalisi infantile e in cui sposta l'emergere del Super-Io e del conflitto edipico ad una fase precoce dello sviluppo; 2. la 2° fase in cui viene formulato il concetto di posizione depressiva; 3. la 3° fase in cui viene formulato il concetto di posizione schizo-paranoide. La Klein utilizza il gioco come tecnica di analisi infantile: infatti, si rese conto dell'importanza che aveva il gioco nellavita di ogni bambino utilizzandolo quindi per avere accesso all'inconscio infantile, in quanto le azioni del gioco dei bambini sono equivalenti alle associazioni libere verbali degli adulti. La Klein costruisce e perfeziona la sua tecnica del gioco, proponendo una serie di giocattoli accuratamente scelti (tra cui acqua e plastilina) con i quali il bambino può facilmente proiettare su di essi persone o cose del suo mondo affettivo. La teoria dello sviluppo infantile della Klein, pur prendendo le mosse dagli studi di Freud, pose l'attenzione sugli oggetti interni, invece che sulla dinamica delle pulsioni. Nella strutturazione della personalità sono importanti le prime relazioni affettive tra la figura materna e il bambino perché canalizzano lo sviluppo psicosessuale dell'individuo e determinano il modo in cui l'individuo struttura le relazioni affettive seguenti. L'osservazione di bambini molto piccoli ha portato la Klein ad una conclusione che