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FATTORI DI UTILIZZAZIONE
- Dimenticanza.
- Scarsa informazione.
- Interferenze/altre priorità contingenti.
- Decisione autonoma di variazione o riduzione del numero di assunzioni.
- Valore attribuito al trattamento nutraceutico.
- Non immediatezza del rischio salute: se ad esempio l’aspetto sico è più importante rispetto al resto sidecide di prendere sempre lo stessi prodotto, anche se non ha un rischio percepibile. Il 90% dellepersone che hanno avuto un infarto nel primo anno segue la terapia farmacologica perché hanno paurae quindi hanno una percezione del rischio di vita più elevato. Dopo il primo anno iniziano a scendere.
- Assenza di sintomi.
- E etti non avvertibili su sintomi/assenza di markers chiari dell’e cacia.
I 5 FATTORI FONDAMENTALI PER L’USO DI INTEGRATORI SONO:
- Età: carisma del prescrittore per convincere una certa persona.
- Sesso femminile: completezza informativa.
- De cit di varia
natura (visivo, cognitivo di memoria): non vedo bene necessaria la chiarezza della durata.
Stress/ansia: necessario il tempo di colloquio, comunicare rapidamente.
Depressione: tanto niente può aiutarmi: necessario chiedere allora come va, come procede per far continuare. se non si chiede la persona pensa che non sia una cosa importante.
TIMING CORRETTO
Durata di impiego:
- In cronico: la durata dell'impiego carenza da deficit permanente (età, aging, altri fattori)
- A cicli ripetuti: è difficile convincere gli anziani a farlo perché se vedono che stanno bene non continuano. deficit momentaneo per causa nota o altri fattori
- A ciclo unico: se si ha una fase acuta/subcronica. recidivo: un problema che si ripresenta.
TOLLERABILITÀ E INTERAZIONI: I FARMACI
Si possono avere delle interazioni tra il farmaco e l'integratore dove il farmaco non svolge pienamente la sua funzione e quindi si possono avere problemi.
CYP 450: contenuto nelle cellule
epatiche in tutto l'organismo, in 7 mila variabili, famiglia di enzimi che detossicano l'organismo. --> se si bloccasse questo sistema ci intossicheremmo in continuazione. È un sistema di depurazione che può avere con alcune isoforme (Es. CYP3A4: blocca la funzione di farmaci contro il tumore).
Driver neuroscienze: l'impatto della nutraceutica sulle neuroscienze ha molte sfaccettature quali:
- Studi sull'attività mitocondriale e sulla lunghezza dei telomeri.
- Impiego futuro dei nutraceutici come "carriers" per i farmaci del SNC.
- Indagini sui nutrienti della popolazione delle "Blu Zone".
DRIVER SISTEMA IMMUNITARIO
Recentemente l'interesse, espresso da comunicazione, ricerca e nuovi prodotti rivolti al settore nutraceutico è cresciuto in modo esponenziale. Si è iniziato ad esplorare l'impiego dei nutraceutici in rapporto alle infezioni virali, poi al virus
sull'influenza e poi sul Corona Virus. Anche l'immunageing (invecchiamento e sistema immunitario) rappresenta un orizzonte vasto per la ricerca. Avendo molti artrosici con la nutraceutica possiamo lavorare sulla cartilagine, oppure sull'intestino lavoriamo con probiotici. La risposta al bisogno di salute non è solo il farmaco, il nutraceutico con il suo slogan indica che è un fattore molto valido. La rivoluzione nutraceutica è irreversibile. La salute è polisemica, vale a dire multicomposta e necessita di risposte articolate. COVID VS SPAGNOLA QUESTO COVID-19 NON È SPAGNOLA: articolo di Eugenia Tognotti, in La Stampa del 19 ottobre. La spagnola fu caratterizzata dall'apparire di tre ondate successive e distinte, di cui la prima iniziò nella primavera del 1918 e la seconda ondata fu in autunno del 1918, colpendo mezzo miliardo di persone. Adesso un tuono informativo sta generando confusione e paura, quindi per chi si occupaÈ importante fare chiarezza e, quindi, comunicare rendendo chiare le informazioni chein uiscono sul comportamento di chi riceve l'informazione.
La seconda ondata della spagnola fu peggiore della prima perché a di erenza di quello che è successono ad ora con la malattia covid-19, il virus della spagnola tra la prima e la seconda ondata mutò e si ricombinò con quello dell'in uenza aviaria, virus molto cattivo, nelle speciali condizioni create dalla guerra.
Si combinò perché le persone allora nelle stalle o nelle case di campagna vivevano a stretto contatto con gli animali. Il primo fattore furono gli uccelli che emettono deiezioni uccelli emettono deiezioni che ⇾ cadono a terra e lo prendono altri animali. Quando gli animali prendono questo virus, nella catena alimentare è facile passarlo all'uomo. Il virus dell'aviaria, quindi, si mischia con quello della spagnola generando un virus cattivissimo.
Dato da una combinazione a livello genetico del DNA tra il genoma del virus dell'aviaria e quello della spagnola. Parte la seconda ondata che verrà definita il "più grande olocausto medico di sempre". La prima ondata fu nel marzo del 1918 che aveva colpito Stati Uniti ed Europa, la seconda, invece, ha una diffusione più ampia che colpisce anche l'Asia nei mesi successivi.
La maggior parte dei paesi, nella prima ondata, ebbe tassi di mortalità normali come quelli dati dall'influenza normale: infatti allora veniva colpito soprattutto chi non era stato vaccinato. In Italia, durante la prima ondata di Covid-19 il tasso di persone che si sottoponevano al vaccino antinfluenzale era del 43%, quindi durante gli anni potevano morire dalle 5 mila alle 7 mila persone per una polmonite bilaterale da virus influenzale.
I tassi di mortalità per polmonite bilaterale dati dalla prima ondata di spagnola del 1918 erano analoghi a quelli dell'influenza.
Poi arrivò la seconda ondata con il ceppo mutato del virus: fu vista come una sorta di bomba biologica di Hiroshima, sganciata nel cuore dell'estate sulle trincee francesi del nord di Calais, dove stavano centinaia di migliaia di soldati e sembra che la cosiddetta spagnola fu portata in Europa dai soldati americani di un accampamento del Kentaki. La differenza tra l'ondata 1 e l'ondata 2: come scriveva un economista e statistico, Giorgio Mortara, alla fine di luglio, ancora di più in agosto, si disegna minacciosa una nuova ascesa di morbosità e di mortalità che prosegue nel settembre e culmina nell'ottobre. Prima ondata normale a marzo e seconda ondata con culmine in ottobre. Le forme più lievi di questa fase erano identiche all'influenza ordinaria, però anche allora nonostante i risicati mezzi diagnostici ed epidemiologici che c'erano, non sfuggiva una differenza sostanziale, cioè il fatto che la sequenza di casi.complicati erano più frequenti nella seconda ondata, spesso gravi e letali. La seconda ondata si di use a livello globale tra settembre e novembre del 1918. Se si valutano le concause ci rendiamo conto che l'impatto della seconda ondata fu terribile in quanto parteciparono le condizioni sanitarie delle città dato che non c'erano ospedali, rianimazioni, farmaci salvavita, possibilità di intubare i pazienti e non esistevano antibiotici. La maggior parte delle persone morivano per infezioni batteriche opportunistiche favorite da debilitazione (la popolazione era stremata dalla guerra e i viveri erano razionati) e sottoalimentazione (si mangiavano sempre le stesse cose, la farina prodotta macinando il grano turco, la carne se si possedevano animali propri come carne suina e pollame e ci si nutriva anche di cacciagione e pesca). Non è più un'infezione batterica di stretto sta lococco, ma.determinano anche polmoniti batteriche e non solo polmoniti virali. L'uso di dispositivi di protezione individuale era rudimentale in quanto si facevano delle specie di mascherine con tessuti non filtranti. Ci fu indubbiamente una grandissima diffusione dovuta a una serie di cause. Parallelismi e diversità tra Covid-19 e la spagnola: - Il Covid-19 non è mutato, quindi non c'è nessun parallelismo con la spagnola. - Il 2020 sarà l'anno delle lezioni non apprese e della resa? Probabilmente no. - C'è sicuramente un rimbalzo epidemico con escalation del numero dei positivi. - La diffusione della spagnola in autunno fu aiutata anche dalle entusiastiche manifestazioni di popolo per la liberazione di Trento e Trieste. - Oggi abbiamo le armi per combattere il virus. IL DR. BURIONI E IL VACCINO - prime indiscrezioni su uno dei vaccini Il dottor Burioni dà una prima risposta in quanto gli anziani che fannofatica ad acquisire una risposta immunitaria, riusciranno ad acquisirla con il vaccino anti covid-19? (uno dei primi requisiti che si richiede al vaccino).Molti vaccini danno una risposta negativa a questa domanda, ma nel caso del Covid-19 questo non è possibile perché se desse una risposta negativa per gli anziani, sarebbe una sconfitta dato che il virus è particolarmente cattivo e pericoloso soprattutto per loro. Se così fosse l'unico modo per proteggerli sarebbe raggiungere l'immunità di gregge, vaccinando tutti gli altri, anche se non sarebbe facile, però in questo modo si eviterebbe che la popolazione si contagiasse ulteriormente e che si contagiassero anche gli anziani. Facts”Nella pagina Facebook “Medical di Roberto Burioni vengono riprese queste affermazioni.La domanda che ci dobbiamo porre è “A che cosa serve parlare di queste cose?”: serve perché quando si sentirà parlare in futuro di
immunità di gregge sapremo cosa significa come ad esempio, nel caso degli anziani se non risponderanno al vaccino, sarà necessario vaccinare tutti gli altri per non contagiare loro.
L'immunità di gregge significa che quando tutto il gregge ha contratto il virus ed è diventato immune si potrà proteggere anche l'individuo più debole.
Burioni dice: "Se invece, come sembra, il vaccino induce un'ottima produzione di anticorpi e altre risposte immunitarie anche negli anziani questo significa che quando sarà dimostrata la sua efficacia nella popolazione generale (siamo tutti con il fiato sospeso attendendo il risultato del trial) è legittimo aspettarsi che sarà efficace anche negli anziani. Il che, credetemi, è importantissimo nella lotta contro questo virus.
Come ho detto e ripetuto, ancora non sappiamo se un vaccino funzionerà. Ma tra pochissimo lo sapremo e speriamo siano buone notizie. Non è possibile
faremo fronte a questa situazione.