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DALLA COMPETENZA A VIVERE ALLA COMPETENZA PROFESSIONALE
COMPETENZA LINGUISTICA DI CHOMSKY: competenza come potenziale a disposizione delle persone da usare quando necessario. La competenza di un parlante è definita dalla sua competenza grammaticale - per analogia quella professionale è un insieme di capacità interne all'attore indipendenti dalla natura del compito, dalla situazione e dei vincoli a cui l'azione è rivolta, presuppone la conoscenza di regole generative e l'esistenza di strutture cognitive profonde per generare routine d'azione anche se non sono identificate con l'azione -> formulazione di un modello di agente ideale, astratto.
COMPETENZA TACITA DI POLANYI: esiste una dimensione di conoscenza personale che mette in discussione il falso ideale delle scienze esatte. La competenza personale è frutto di impegno personale incluso in tutti gli atti di intelligenza. Le persone sono come uno scienziato "la scienza"
funziona per l'abilità dello scienziato ed è attraverso l'esercizio di questa abilità che egli modella la sua conoscenza scientifica, noi possiamo cogliere la natura della personale partecipazione dello scienziato, esaminando la struttura delle abilità"-> la competenza professionale è sostenuta dalla capacità di stabilire relazioni di significato e relazioni tra le parti e il tutto. La conoscenza personale e la competenza professionale sono articolate su 2 livelli: consapevolezza focale consente di osservare il raggiungimento dell'obiettivo nell'attività che si sta svolgendo; consapevolezza sussidiaria: osservazione delle sensazioni e delle attività che vengono sviluppate circa l'utilizzo degli strumenti per raggiungere l'obiettivo. -> nella nostra competenza è contenuto molto più di quello che possiamo esprimere -> Tacita. La conoscenza tacita permette di capire perché le
persone nelle organizzazioni non sono in grado di spiegare perché e come fanno le cose. La consapevolezza sussidiaria permette di svelare le relazioni sottostanti l'azione.
COMPETENZA RIFLESSIVA DI SCHON: Il passo per comprendere la competenza è verso una teoria della conoscenza che ci aiuti nella comprensione e nell'interpretazione della competenza professionale come azione e riflessione sull'azione; necessità di distanza dai paradigmi del pensiero positivista e la razionalità tecnica per cui la pratica professionale è interpretata come un processo di soluzione dei problemi che ignora gli aspetti relativi alla definizione e decisioni di problemi. Ignorata la razionalità limitata degli umani. I problemi non si presentano come dati, ma vanno costruiti. Evidenzia una riflessione nell'azione -> artemediante cui i professionisti possono affrontare efficacemente le situazioni incerte. Per trasformare una situazione problematica in
un problema bisogna comprendere una situazione incerta che all'inizio è incomprensibile—fondamentale è la riflessione nel corso delle azioni, la pratica è di per sé una ricerca in cui fini e mezzi sono interdipendenti tra loro. Il professionista vuole modificare una situazione esistente a favore di una situazione da lui auspicata ed è per questo che durante l'impostazione del problema si devono definire gli oggetti della situazione, i confini dell'attenzione e si impone la coerenza. Non separa pensiero e azione in quanto ragiona sul problema finché non trova una decisione che verrà trasformata in azione; non bisogna dimenticare il fattore sorpresa, il non-noto in quanto ci fa riflettere di nuovo sull'azione e ci permette di conoscere ciò che era rimasto implicito; il trucco per trovare le soluzioni più adatte è saper vedere come inconsuete, le situazioni consuete. Finché la pratica èstabile ei problemi son sempre gli stessi il comportamento è automatico, manca il fattore sorpresa. "CAPACITÀ NEGATIVA" DI LANZARA: competenza è la capacità che attribuiamo all'attore e un fenomeno di integrazione del comportamento con i dati dell'ambiente - tiene conto sia delle capacità interne dell'attore sia dell'integrazione con l'ambiente; postula l'esistenza delle rappresentazioni mentali e vuol capire se effettivamente vengono attivate, utilizzate in situazioni concrete e qual è la loro funzione nei comportamenti competenti. Le competenze sono il risultato dell'apprendimento cognitivo e di processi di socializzazione; interazione soggetto ambiente vengono progettate, realizzate e corrette mediante i programmi per l'azione formati da esperienze d'azione che la cultura e i sistemi sociali danno come validi, e i 'meta progetti'. La competenza può essereridefinita come un'integrazione ecologica tra l'azione e il mondo in cui si manifesta; nella sua accezione attuale è la capacità di andare oltre il noto, di sostare nell'incertezza e cercare di esplorare l'ignoto - serve la "capacità negativa" che ci permette di tollerare il non riconoscimento dell'ambiente e dell'azione, la deviazione, la perdita di senso e di cogliere le opportunità nel nuovo e nel diverso. La competenza individuale può essere concepita solo in relazione alle altre competenze. Nell'ambito delle competenze professionali, essa viene vista come la risorsa organizzativa per eccellenza. Un sistema di valorizzazione delle persone è competenze-centrico in quanto da qui derivano i metodi, gli strumenti e gli interventi che l'organizzazione usa per valorizzare i dipendenti (selezione, formazione ecc.) - questo modello può essere visto come uno strumento diIntermediazione tra la competenza a vivere e i processi e le relazioni di una specifica organizzazione. Per definire le abilità cognitive e affettive comprese nelle attività pratiche bisogna studiarli nei loro aspetti dinamici e processuali.
COMPETENZA PROFESSIONALE
MODELLO DI BOYATZIS: interesse sull'attività di lavoro e sulla prestazione ottenuta attraverso l'applicazione e lo sviluppo delle competenze; una prestazione efficiente è quella in cui si ottengono specifici risultati con specifiche azioni mantenendo la propria coerenza - le caratteristiche e le abilità delle persone possono qui esser considerate competenze. Boyatzis definisce competenza una caratteristica della persona che determina una prestazione efficace (caratteristica=tratto, abilità, ruolo sociale ecc.) e che può manifestarsi in molte forme di comportamento e di azioni - azione che ottiene un risultato, è espressione di una o più caratteristiche.
nonché una manifestazione di competenza nel contesto di una richiesta e di requisiti in uno specifico lavoro e ambiente organizzativo—QUINDI per definirla bisogna determinare il corso d'azione e a quali relazioni si riferisce, correlarla a certe azioni e risultati. Esistono poi differenti livelli di competenze: una dimensione descrive i tipi associati a diversi aspetti del comportamento e capacità, un'altra il livello di ciascuna competenza: motivazioni, tratti, l'immagine di sé (livello sia conscio che inconscio), ruoli sociali (conscio) e le abilità (comportamentale) sono fondamentali per svolgere un lavoro. MOTIVI: ciò che dirige e seleziona il comportamento dell'individuo nella definizione degli obiettivi a livello di sistema cognitivo-affettivo. TRATTI: disposizione o caratteristica con la quale la persona risponde ad una serie di stimoli, può essere rappresentato dai pensieri, gli script ecc. IMMAGINE DI Sé: percezione che si ha di se stessi.ha di se stessi e la valutazione di essa dovuto anche al confronto con gli altri RUOLI SOCIALI: percezione delle persone rispetto all'insieme di norme sociali di comportamento accettabile e appropriate nel gruppo sociale ovvero il punto di vista dell'individuo circa il suo inserimento in relazione alle aspettative d'altri
SKILL: abilità dimostrata in una sequenza d'azioni correlata ad un obiettivo di prestazione
In EUROPA: la competenza è la capacità di mobilitare tutti i saperi in una situazione professionale. Le caratteristiche richieste che il soggetto esprime sono date dall'intreccio tra richieste del compito e l'ambiente costruito dall'organizzazione. Le risorse del soggetto sono personali o esterne. Molti si ispirano a Boyatzis e Spencer e Spencer: competenze di base sono le caratteristiche essenziali necessarie per esser minimamente efficaci, quelle distintive segnano la differenza tra lavoratori medi ed eccellenti; una
caratteristica non è una competenza se non assume un significato nel contesto organizzativo o che non faccia una differenza nella prestazione.
IN EUROPA:
Francia - competenza come capacità di mobilitare isaperi in una situazione professionale; capacità di saper mobilitare e combinare le risorse; strumento per dar senso agli eventi organizzativi.
Italia - expertise come fattore dinamico della competenza che porta alla competenza esperta ovvero in grado di considerare i fattori variabili della situazione in modo organizzato e flessibile.
CAP 8 La carriera
La carriera lavorativa è un percorso a scalini, marcato da indicatori evidenti quali i livelli di inquadramento, la collocazione nella linea gerarchica, gli ambiti di responsabilità attribuiti. Le prime teorie -> determinato dalle strutture del mercato del lavoro interno alle organizzazioni, considerabili come scala di promozioni in base ai gradi di responsabilità assegnate e alle ricompense.
offerte; solo recentemente l'interesse si è spostato sul rapporto individuo-organizzazione—importanza della congruenza tra personalità e ambiente lavorativo e della carriera come processo di negoziazione continua; quindi punto centrale diviene l'individuo e i compiti che portano allo sviluppo del self concept e che danno quindi uno scopo alla carriera vista poi come processo di autoformazione e self management gestito individualmente e sorretto dall'apprendimento di competenze eterogenee. Diverse teorie: TEORIA DI SUPER: cerca di capire come le persone integrano il lavoro nelle loro vite e non come si integrano nel lavoro; inizialmente vista anche come processo decisionale che porta a scelte professionali che rappresentano l'attualizzazione di un concetto di sé relativo alla professione, la carriera, si è evoluta guardando l'intero corso di vita non solo quello professionale e i diversi ruoli sociali dell'individuo, quindi siIncontrano la dimensione dello spazio di vita (bambino, studente, lavoratore, cittadino, coniuge, padre/madre di famiglia) e quello dell'arco di vita (tappe di sviluppo: crescita, esplorazione, stabilizzazione, mantenimento).