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LA MEMORIA
Cambiamento che si verifica in un individuo in conseguenza di un apprendimento e che e’ in
grado, in seguito, di influenzarne il comportamento.
La memoria, come altri processi cognitivi nell’uomo, è costituita da componenti separate, che
possiedono caratteristiche psicologiche e correlati anatomo-fisiologici distinti, e che possono essere
dissociate sia a livello funzionale che neurologico.
La capacità di memorizzare informazioni è necessaria all’apprendimento, all’adattamento e
quindi alla sopravvivenza di ogni organismo. Questa funzione, nel corso dell’evoluzione, ha
sviluppato una notevole flessibilità e complessità, stringendo legami sempre più stretti ed articolati
con altre funzioni mentali quali l’apprendimento, il pensiero, le emozioni, le motivazioni
In linea generale, i teorici della memoria operano 3 distinizioni fondamentali a proposito della
memoria:
Tre stadi della memoria
1. Diversi tipi di memoria per immagazzinare le informazioni per periodi brevi e lunghi
2. Diversi tipi di memoria per immagazzinare diversi tipi di informazione
3. TRE STADI DELLA MEMORIA
1.
1. CODIFICA: le informazioni ambientali (input) recepite dagli organi di senso vengono tradotte in
un’entità significativa, che viene immagazzinata (attivazione cerebrale sx)
2. IMMAGAZZINAMENTO O RITENZIONE: mantenimento nel tempo delle informazioni
precedentemente immagazzinate.
3. RECUPERO: ripescaggio di informazioni precedentemente codificate ed immagazzinate
(attivazione cerebrale dx).
L’OBLIO, ossia la perdita di informazione può avvenire durante la fase di codifica, di
immagazzinamento o di recupero. La memoria può quindi fallire in uno qualsiasi di questi stadi.
TRE MAGAZZINI DI MEMORIA
2.
Atkinson e Shiffrin hanno fornito, negli anni 60, le basi per la distinzione tra diverse memorie,
corrispondenti a diversi intervalli di tempo. Tale teoria permane una dei fondamenti dell’Approccio
HIP: tale indirizzo studia la memoria operando un'analogia funzionale tra il cervello umano e il
funzionamento di un calcolatore elettronico e qualifica l'essere umano come un soggetto che opera
attivamente sull'informazione decodificandola, elaborandola e codificandola a sua volta.
La TEORIA DI ATKINSON E SHIFFRIN (1968) :
(Gli autori ipotizzavano che essi fossero sistemi organizzati in maniera sequenziale, ossia che il
passaggio al magazzino a lungo termine non potesse ovviare il passaggio da quello a breve termine.
limite: evidenze di doppie dissociazioni )
I principi fondamentali della teoria Atkinson-Shiffrin sono i seguenti:
L'informazione proveniente dall'ambiente è inizialmente immessa nel cosiddetto
1)
MAGAZZINO SENSORIALE. Il magazzino sensoriale è un deposito temporaneo che contiene
per brevissimi intervalli di tempo (da qualche decimo di sec. per il magazzino sensoriale visivo a
qualche sec. per il magazzino sensoriale uditivo) tutte le informazioni ambientali catturate dagli
organi di senso. La maggior parte delle info contenute in esso non arriva alla nostra coscienza ma
diventiamo consapevoli solo di quegli elementi di info ai quali il processo selettivo dell’attenzione
consente il passaggio nella memoria a breve termine → è il processo dell’attenzione a
determinare quale dei tanti stimoli varcheranno la soglia.
Il MAGAZZINO A BREVE TERMINE è il successivo deposito dell'informazione, che
2)
accoglie le informazioni del magazzino sensoriale a cui è stata prestata attenzione. Si è
-
consapevoli dell'informazione nel magazzino a BT (se tutto si mantiene inalterato l'informazione
decade in circa 20 secondi; è possibile impedire il decadimento dell'informazione tramite la
ripetizione di essa);
l'info contenuta nel magazzino a BT può essere sottoposta a processi di elaborazione al momento
-
del trasferimento nel magazzino a lungo termine
il MAGAZZINO A LUNGO TERMINE è il vasto deposito in cui si mantengono tutte le
3)
informazioni di cui si dispone.
l'informazione proveniente nel magazzino a BT entra nel magazzino a LT tramite processi di
-
elaborazione
la sua capienza è illimitata
- il processo di recupero permette l'acquisizione dell'informazione dal magazzino a LT e il suo
-
trasferimento in quello a BT, dove può essere utilizzata e manipolata.
DIVERSI TIPI DI MEMORIA PER DIVERSI TIPI DI INFORMAZIONE
3)
MEMORIA SENSORIALE
Probabilmente esistono memorie sensoriali corrispondenti a tutte le modalità di senso. Le più
Studiate corrispondono alla visione (memoria ICONICA) e all’udito (memoria ECOICA).
MEMORIA ECOICA: riceve stimoli uditivi dall’ambiente esterno; quelli con volume
sufficientemente elevato entrano come input e sono codificati.
MEMORIA ICONICA: sistema di memoria dedicato a ricevere e mantenere stimoli visivi per una
breve durata (250-500 msec). Codifica gli stimoli in altro formato da mandare in MBT.
L’informazione a cui viene prestata attenzione viene trasferita al magazzino di memoria a breve
termine.
MEMORIA A BREVE TERMINE O DI LAVORO
L’informazione a cui viene prestata attenzione viene trasferita al magazzino di memoria a breve
termine. Tale magazzino codifica e conserva nuove informazioni e le ritiene per circa 15-20
secondi. Esso è un sistema a capacità limitata.
CODIFICA
Le informazioni possono essere codificate in:
codice acustico: il suono del nome dello stimolo. Viene privilegiata una codifica acustica quando
-
cerchiamo di mantenere attiva l'informazione tramite la ripetizione.
codice semantico: basato su un associazione significativa
- codice visivo: immagine mentale (assomiglia ad una fotografia).
-
L'esistenza di codici sia acustici che visivi ha portato i ricercatori a concludere che la MBT possieda
due distinti depositi: un deposito acustico, che immagazzina per breve tempo le info in un codice
acustico e un deposito visuospaziale, che immagazzina per breve tempo le info in un codice visivo
o spaziale. Studi con la PET dimostrano che i magazzini di memoria a breve termine verbale e
visuo-spaziale siano due sistemi distinti, basati su circuiti neurali in lobi emisferici distinti: quello
verbale nel lobo di sinistra, quello visuo-spaziale di destra
IMMAGAZZINAMENTO
Per quanto riguarda l’immagazzinamento la memoria a breve termine è un sistema a capacità
molto limitata. Mediamente è stato rilevato che quasi tutti gli esseri umani adulti hanno come
limite di capacità della MBT circa 7 elementi (7 ± 2).
Quando il soggetto ha tuttavia la possibilità di ricodificare il materiale nuovo in unità + ampie e
significative, facendo riferimento alle conoscenze derivanti dalla MLT, cioè riesce a raggruppare i
singoli item in chunks (pezzi), la prestazione mnestica migliora notevolmente, anche se comunque
il limite di pezzi ricordabili sono sempre ± 7. Questo processo si chiama chunking e la capacità
della MBT è quindi espressa meglio in 7 ± 2 chunk (Miller, 1956).
Nella clinica i test più usati per indagare la memoria a breve termine sono quello che vengono
definiti span per i numeri, span di parole e span di posizioni spaziali (test dei cubi di corsi)
La memoria a breve termine è limitata non solo per quanto riguarda la quantità di materiale ma
anche per la durata. L’informazione viene normalmente ritenuta per 20 secondi circa di tempo
dopodiché subentra l’OBLIO, ossia la perdita dell’informazione che può essere dovuta o al
trascorrere del tempo (DECADIMENTO) o alla presentazione di nuovo materiale mnestico
(SOSTITUZIONE).
Tra gli anni 50 e 60, sulla base di evidenze sperimentali, sono state esposte ipotesi circa la natura
della perdita di informazione. Waugh e Normann (1965) dimostrano come l’oblio possa riflettere la
distruzione della traccia mnesica per opera di altre tracce. Il grado di interferenza dipenderebbe
dalla similarità delle tracce mnesiche che interferiscono (ipotesi dell’oblio per interferenza).
RECUPERO
L’informazione nelle MBT si recupera tramite un processo di ricerca seriale, cioè un processo in
cui ogni elemento è esaminato uno alla volta. Il processo di recupero è quindi sensibile al numero
totale di item o chunks mantenuti attivi in un dato momento (tanti più elementi sono presenti, tanto
più lento diventa il loro recupero).
La MBT gioca un ruolo fondamentale in rapporto al pensiero: calcoli numerici, operazioni di
riconoscimento geometrico, processi linguistici. Serve a immagazzinare ed elaborare l’informazione
necessaria a risolvere un problema e svolge quindi un ruolo critico nei processi di pensiero.
Baddeley e Hitch introducono il termine di memoria di lavoro in sostituzione a quello di MBT
(WM = Sistema a capacità limitata in cui le informazioni sono mantenute temporaneamente e
manipolate per l’esecuzione di compiti complessi: comprensione, apprendimento, ragionamento)
abbandonando l’idea di un magazzino a breve termine unitario. La working memory sarebbe così
costituita da (Baddeley e Hitch, 1974):
IL TACCUINO FONO-ARTICOLATORIO: responsabile del trattamento
dell’informazione verbale. Conserva l’informazione in forma fonologica, è responsabile della
reiterazione degli elementi per il ricordo immediato
La capacità della MBT o span consiste nel n° di elementi pronunciabili (cifre, parole, sillabe)
che una persona può tenere a mente e riferire dopo un breve intervallo di tempo.
Lo span nella maggior parte delle persone è di 7 cifre.
IL TACCUINO VISUO-SPAZIALE: responsabile del trattamento dell’informazione
visiva e spaziale.
ESECUTIVO CENTRALE: responsabile del coordinamento di tutte le attività mentali
e dell’ingresso nella MdiL di nuove info trasferite dai magazzini sensoriale e a lungo termine.
Utilizza il loop fonologico e il taccuino visuo-spaziale per scopi specifici. La corteccia pre-
frontale è il fulcro neurale dell’esecutivo centrale della MdiL.
Nel 2000 i due autori rivisitano il modello introducendo un ulteriore componente a fianco dei due
taccuini: Episodic buffer= controllato dall’esecutivo centrale; sistema a capacità limitata che
integra le info dai 2 sistemi sussidiari e dalla MLT in una rappresentazione episodica unitaria; il
recupero dal’EB è consapevole.
Quindi, funzioni memoria a breve termine:
Immagazzina il materiale necessario per brevi periodi di tempo
1. Serve come spazio di lavoro
2. Stazione di transito per la memoria a lungo termine
3.
Una delle modalità per tale transito è la ripetizione: ripetere un elemento non solo lo conserva nella
MBT, ma determina anche il suo trasferimento nella MLT.
Conferme della MBT come stazion