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L'USO CHE POTEVA FARE DEGLI OGGETTI DEL CAMPO PERCETTIVO, ma ha l'intuizione.

Il Metodo è quello della RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA (=il meccanismo che c'è dietro Watson non lo avrebbe chiamato così perché il psicologo non può misurare scientificamente che c'è stata una riconfigurazione. Soltanto su basi teoriche si può dire che c'è stata una svolta)

Apprendimento per insight: Tutto ciò avviene rapidamente e quindi non c'è un apprendimento per tentativi, ma c'è un apprendimento intelligente da parte dell'animale grazie all'intuizione. Questo si vede anche dall'espressione di Sultano che sembra soddisfatto dopo aver raggiunto l'obiettivo:

L'apprendimento è l'esito di un processo intelligente: capacità di collegare insieme in modo unitario elementi distribuiti e considerati (fino ad allora) isolati

Connessione unitaria e

improvvisa degli elementi presenti nel campo• percettivo, grazie ad una intuizione: insight. Perché avviene questo?

Perché rispondiamo ad un principio di organizzazione percettiva

Sugli elementi prima sconnessi avviene una sorta di “chiusura” che• comporta una riorganizzazione secondo una nuova configurazionementale che produce l’apprendimento

APPRENDIMENTO NELLA PROSPETTIVA COGNITIVISTA

Affrontano l’apprendimento in una luce diversa, la stessa che utilizzeremo neglistudi sulla memoria e sul pensiero. Finché parlavamo di comportamentismo ilnucleo centrale era quello di non considerare il soggetto come un’unità attivanel processo. Nell’impostazione neocomportamentista inizia ad entrare iltermine “elaborazione, rappresentazione, ristrutturazione”. L’ordine delproblema inizia a spostarsi verso qual è il processo che determina e produce undeterminato comportamento (con il soggetto che è attivo

E partecipe in questo processo). Tutto verrà studiato in base ai processi interni di elaborazione e rappresentazione delle informazioni.

Differenze: Lo studio dell'apprendimento non è più solo studio del comportamento. L'apprendimento diviene un processo:

  1. Attivo-soggettivo dove ciascuno di noi ha una sua strategia di elaborazione.
  2. Costruttivo perché la nostra conoscenza si costruisce in un rapporto dinamico con l'ambiente esterno (=oggetti, individui, apprendimento per interazione sociale).

Questi processi vengono continuamente aggiornati, perché continuamente possiamo modificare un comportamento sulla base delle nostre interazioni con l'ambiente. Cambia anche la strategia.

Tipi di processi:

  • Processi "top-down": le conoscenze già possedute (schemi, mappe, concetti, teorie) influenzano l'acquisizione di nuove conoscenze.
  • Processi "bottom-up": la realtà percepita attiva processi cognitivi.
di apprendimento o revisione di schemi precedenti. Principi generali:
  1. L'approccio cognitivista prende distanza dai modelli associazionisti del comportamento spostando la centralità dal concetto di associazione a quello di rappresentazione, che è il concetto chiave del cognitivismo (come in parte anticipato da Tolman con il concetto di mappe cognitive).
  2. L'apprendimento non è più trattato come un fenomeno unitario, ma nella nuova prospettiva cognitivista si osserva una frammentazione dell'ambito di indagine e l'apprendimento viene ridefinito in relazione alle diverse componenti cognitive coinvolte.
  3. L'apprendimento non è solo un processo cognitivo. Coinvolge molteplici processi cognitivi: imparare a leggere comporta ad esempio abilità linguistiche, percettive e mnestiche. Per guidare una automobile bisogna avere abilità percettive e di integrazione viso-motoria (es. parcheggiare con una macchina nuova diversa da quella abituale richiede un adattamento delle abilità motorie).

quella che avevo prima):Sviluppo di modelli relativi ad aree differenti di prestazioneo cognitiva responsabili di apprendimenti specifici (lettura, scrittura,calcolo)

Sviluppo di modelli funzionamento generale della mente, vistoo come risultato dell'integrazione di vari processi specifici.

ES: L'apprendimento scolastico richiede sia competenze specifiche, come ilcalcolo e la lettura, sia competenze generali, come quelle di applicarestrategie, fare inferenze e mettere in atto processi di astrazione.

La distinzione tra abilità specifiche ed abilità generali, ha influito fortementesugli studi nell'ambito dell'apprendimento, sia in ambito teorico che clinico. (ladislessia, ad esempio, è oggi definita come un DSA e si sostiene che il deficitalla base sia di tipo modulare, primariamente fonologico. Prima il bambinoveniva posto in una classe differenziata con tanti altri soggetti con altreproblematiche scolastiche

QUARTA PARTE: LA MEMORIA

LEZIONE 14:LA

quando ci aiuta) Qual è il ruolo della memoria nella formazione dell'identità personale ecollettiva Come la memoria influenza la nostra percezione del tempo Cosa succede quando i ricordi vengono persi o distorti

quindi fallisce, quando

Quali sono i modelli cognitivi della memoria

Esiste una memoria del futuro? = sembra un paradosso, abbiamo invece

anche una memoria del futuro (es. quando pianifichiamo un'intenzione. Se mi dimentico ho avuto un fallimento di memoria prospettica)

DEF: insieme di sistemi e di processi che hanno l'obiettivo preciso di codificare un stato del mondo e successivamente di recuperare queste informazioni nel corso del tempo, non soltanto immediatamente.

COME FUNZIONA LA MEMORIA: Tentiamo di capire il processo, analizzando le basi che rendono possibile la costruzione di un'informazione rappresentata nel nostro sistema di conoscenze. Abbiamo delle fasi imprescindibili:

  1. Codifica: l'informazione deve subire un lavoro cognitivo, deve essere ingerita in materia tale da essere facilmente immagazzinabile
  2. Ritenzione: passaggio necessario perché l'informazione codificata deve rimanere stabile nel nostro sistema (precisamente in uno dei sistemi specifici)
  3. Recupero: fase in cui l'informazione precedentemente codificata e trattenuta viene richiamata e utilizzata

Recupero: l'informazione codificata viene ricordata

CODIFICA= anelli mancanti nella psicologia dei processi cognitivi, perché l'iconosciamo ancora poco. Che cosa succede quando ho un'informazione nuova da conservare e convertire in una traccia di memoria? Quali strutture sono in grado di codificare queste informazioni? In questa fase l'informazione viene convertita in una traccia mnestica, passaggio fondamentale per rendere stabile l'informazione. L'informazione può essere codificata con un codice verbale (es. parola cane) e/o attraverso un codice visivo (es. immagine di un cane) e/o attraverso un codice uditivo (es. bau bau). È molto facile codificare un'informazione del genere perché ha molti codici, molti canali di attivazione. Se ha più codici, allora è più facile immagazzinare questa informazione rispetto ad un'altra che ha un solo codice semantico.

Tipi di codifica:

Codifica esplicita o intenzionale:

dell'informazione (es. studio mnemonico) : registra grandi quantità di informazioni in maniera automatica. Il contenuto viene riconosciuto solo nel ricordo. Ce ne accorgiamo non in entrata, ma in uscita. Quando ci viene chiesta una cosa, noi ci accorgiamo di saperla, nonostante non sappiamo quando l'abbiamo acquisita. (es linguaggio) : avviene in modo automatico e inconsapevole, il contenuto non viene riconosciuto come appreso. Neanche quando utilizziamo quel contenuto lo riconosciamo come appreso (es. del paziente con amnesia che dopo che il dottore lo ha punto, non gli dà la mano il giorno dopo. La memoria implicita ha lavora dietro all'inconsapevolezza dell'uomo per evitargli dolore) memoria non è una biblioteca stile Briatore. Comunque la retenzione serve per l'archiviazione dell'informazione nella MLT (Memoria a Lungo Termine) come traccia mnestica. Il tipo di ricerche sulla memoria prende avvio in maniera intuitiva guardando ai comportamenti. Sulla base di come noi gestiamo le informazioni, COLLINS EQUILIAN (1969) proposero un primo modello (decaduto), che derivava dall'idea di organizzazione gerarchica a rete:
  • Gli elementi che acquisiamo vengono elaborati secondo categorie di appartenenza.
  • L'organizzazione gerarchica era a rete.
  • Ogni nodo è un'informazione che è collegata ad un altro nodo per ragionamento concettuale (inclusione in categorie), ragione per cui le informazioni sono stoccate: quando le recupero, mi si attiva una rete di conoscenze che sta attorno a queste informazioni. (es. mela, eva, rossa, serpente, biancaneve).
  • Proprio perché gerarchica, le informazioni non stanno vicine come in una libreria,
ma c'è un legame che ci rende accessibili altre informazioni limitrofe. Gli elementi che rientravano in una categoria erano posti alla stessa distanza dalla categoria. Le connessioni tra queste informazioni determinavano questa "forma a rete", tra nodo e concetto. Qual è il problema di questo modello? Se io chiedo ad un soggetto sperimentale di individuare gli uccelli, il soggetto ci metterà di più a riconoscere canarino come uccello, che struzzo come uccello, nonostante queste due informazioni sono sottocategorie equidistanti dell'informazione "uccello". Questo accade perché esistono degli elementi centrali o prototipici che descrivono la categoria uccello, in cui non rientra l'elemento periferico struzzo. LEZIONE 15: MODELLO DI COLLINS E LOFTUS (1976): la rete s
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A.A. 2020-2021
78 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher scu.ev di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Occhionero Miranda.