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A-F= EFFICACIA, MASSIMO RENDIMENTO
F-R=POTENZA E CONTROLLO
R-S=PRESENZA, COSTANZA E PERSEVERANZA
S-E=CREATIVITA’ E PROBLEM SOLVING, AZIONE DELL’INCONSCIO
E-A=ENTUSIASMO, DINAMISMO, IMPREVIDIBILITA’
Dalla rappresentazione grafica si nota come la Sincronia sia collegata a uno stato di bassa
intensità (calma), quindi con questo atteggiamento dominante sarà più facile attivare questo
fattore; i Punti di Forza nell’ intersezione con alta intensità: la sensazione di potenza è lo stato
mentale più adatto per attivare al meglio questo fattore. Proseguendo incontriamo l’energia
collegata a una dimensione emotiva, poi il Ritmo determinato dalla Razionalità, per giungere al
centro, dove la sintesi è rappresentata dall’Attivazione, che corrisponde all’espressione della
massima efficacia e rendimento con il minimo dispendio di energia.
SFERA Flow: giro di danza degli Attrattori: Rappresentazione grafica del Flusso tra i Fattori
dell’IA. Per mantenere la prestazione al massimo livello occorre muoversi lungo il flusso generato
dall’attivazione-disattivazione dei fattori.
Flow: “zona di massima prestazione”, in cui mente e corpo sono tesi al limite, nello sforzo di
raggiungere la meta desiderata e per la quale vale la pena di lottare.
Prigogine: la dissipazione-> stravolge il concetto di dissipazione di energia: quando in un sistema è
presente il disordine, esso può mantenersi in uno stato di stabilità anche se lontano dal suo
equilibrio e può addirittura trasformarsi in nuove strutture di maggiore complessità. Tale sistema
essendo in grado di dissipare energia può evolvere verso forme di livello superiore.
SFERA è UN SISTEMA APERTO IN GRADO DI DISSIPARE ENERGIA CON FINALITA’
EVOLUTIVE. Nell’individuo o nel team, quando vi è disordine, è necessario agire con due
obbiettivi:
Dissipazione di energia: che deriva da stati emotivi, da conflitti in atto, da aspettative. Il
secondo sarà quello di semplificare
Semplificare: l’allenatore o il responsabile userà meccanismi comunicativi semplici,
portando l’attenzione sulla “monoidea” più importante nel momento.
SFERA Flow: mentalità e regole per nutrire l’Intelligenza Agonistica: Durante una prestazione
i valori della SFERA variano, non tutti sono pienamente presenti bensì si alterano, ed è proprio
questo movimento a creare il Flow. Il Flow si viene a delineare come un ciclo in continuo
mutamento e movimento.
6. NooSFERA: “CASUALITÀ”, OSSIA LA PORTA DI ACCESSO PRIVILEGIATA ALLA
NOOSFERA
NooSFERA: Rappresentazione grafica della tela tessuta dalle cose che non sappiamo di sapere. Il
grafico rappresenta le incognite che potremo incontrare. Tanto più le incognite saranno dominanti,
tanto più la ragnatela sarà piccola e meno influente.
Il termine significa “sfera del pensiero umano” (nuos, mente in greco). Nella teoria originale di
Vernadsky, essa è la terza fase di sviluppo della Terra, successiva alla geosfera (materia
inanimata) e alla biosfera (vita biologica). Secondo l’autore emerge nel momento in cui l’uomo,
attraverso la capacità di realizzare reazioni nucleari, diviene in grado di trasformare gli elementi
chimici.
Pierre de Chardin: la NooSFERA è una specie di coscienza collettiva degli esseri umani che
scaturisce dall’interazione fra le menti umane, frutto dell’organizzazione e dell’interazione degli
uomini lungo la loro evoluzione. Maggiore l’organizzazione sociale degli uomini, maggiore diviene
la consapevolezza che acquisisce la NooSFERA; questa è un’espansione della Legge di
Complessità e Coscienza in cui la NooSFERA si espande verso una crescente integrazione e
unificazione; tale evoluzione culminerà in quello che egli definisce Punto Omega e che costituisce
il fine della conoscenza.
Possiamo correlare tale legge al concetto di Principio Ordinatore, dunque IA: è il propulsore
evolutivo verso livelli sempre maggiori di complessità e integrazione.
Psicologia dello sport: la NooSFERA è intesa come serbatoio di conoscenze relative alla
connessione mente-corpo-ambiente che vengono rese disponibili solo dopo averne fatto
esperienza diretta. È fondamentale il gioco fra i fattori, perché solo in una condizione di movimento
è possibile passeggiare nella NooSFERA, cioè fra tutti gli elementi che potenzialmente possono
intervenire nella personale prestazione: una condizione statica ci si fossilizza su un’unica visione
che escluderebbe la perscrutabilità di altre componenti importanti.
Essa è resa visibile e operativa dalle stesse nostre paure e inconsapevolezze, che permettono il
cambiamento di paradigma. Sono la chiave di accensione della NooSFERA, che tramite
l’immedesimazione nella performance, la simulazione e l’allenamento quotidiano ci mettono alla
prova. Importante è non farsi sopraffare da questi pensieri che possono mettere in pericolo il
sistema e impedire il libero fluire.
La mente e il pensiero, il corpo e le sue reazioni, gli avversari, lo staff, la squadra, i materiali,
l’ambiente e le condizioni metereologiche sono elementi che possiamo indagare prima della gara,
ma ne rimarrà sempre qualcosa di ignoto: tale parte è il nocciolo della evoluzione. La casualità ci
permette di accedere alla NooSFERA; tuttavia ogni individuo avrà la sua storia, la sua modalità
relazionale e avrà la NooSFERA che si è costruito.
Gestire la casualità: nel momento della gara è importante “ordinare” i propri avversarsi in modo
da farli diventare alleati.
Il caso: spesso può diventare responsabile della sconfitta. Nella NooSFERA esso non è
altro che un’informazione utile, pur essendo ingrediente di disordine è responsabilità
dell’atleta di renderlo utile utilizzando l’IA.
Il consiglio: prima della gara, il consiglio ricevuto sia per via verbale che non verbale, con
intensa carica emotiva, crea disordine nell’atleta che non sia allenato a usare il Principio
Ordinatore.
Proprietà emergenti e epifenomiche: qui si presenta il concetto di polarità, di Attrattore
secondo cui le proprietà delle parti in gioco possono essere comprese solo studiando
l’organizzazione del tutto, cioè identificando quali Attrattori entrano in gioco in quel
determinato contesto. È importante seguire il Principio Ordinatore che definirà la cornice
che definirà l’assetto mente-corpo-ambiente nel momento della gara.
Sconfitta: La massima prestazione di un atleta non corrisponde per forza alla vincita in gara. La
vera vittoria è quella di accogliere la sconfitta come un momento di riflessione e spinta alla sana
cultura sportiva. Il momento negativo è l’occasione per domandarsi quali siano le possibili e nuove
modalità di approccio alla sfida. Una visione patologica della vittoria innescherebbe un circolo
vizioso poco propositivo. Cultura della sconfitta e cultura della vittoria sono complementari e
inscindibili di una sana cultura sportiva, sono solo alla mercé dell’atleta ma dell’intero mondo che
gira intorno allo sport compreso di opinione pubblica e staff.
La mentalità onesta e leale evita l’utilizzo di doping e le condizioni psicologiche frustranti che lo
inducono.
7. APPLICAZIONE DELL’IA
Cosa significa agire le caratteristiche dell’IA e le sue Leggi, riconoscendo per ognuna il principale e
possibile Principio Ordinatore che può renderla operativa:
1. Reagire in modo flessibile alle diverse situazioni SFERA Flow. La sfida porta con sé grandi
emozioni e queste emozioni spesso stravolgono anche nel team gli ordini prestabiliti
2. Trarre vantaggio da circostanze fortuite SFERA Key e azione su asse S-E. È importante
per un campione saper trasformare i limiti in possibilità di vittoria: ogni evento piò essere
usato per apprendere qualcosa di nuovo.
3. Riconoscere l’importanza relativa dei diversi elementi di una situazioneAttivazione.
Permette di ricordare quanto tutto sia relativo e chi la possiede sa vivere al meglio la
dimensione dell’apprendimento continuo.
4. Ricavare un senso da messaggi ambigui e contraddittori regolazione di E
5. Trovare somiglianze tra situazioni diverse, nonostante le differenze che possono dividerle
SFERA Key
6. Notare distinzioni tra situazioni diverse nonostante le somiglianze che possono unirle
SFERA Flow. Permette di proteggersi dai pericoli dell’abitudine, che può portare ad essere
ciechi rispetto agli stimoli dell’ambiente, mantenendo la connessione mente-corpo, ma non
con l’ambiente.
7. Sintetizzare nuovi concetti a partire da quelli vecchi e collegarli in modi nuovi SFERA Key.
Anche questo è un processo evolutivo: le passate esperienze (sfide) sono materiale
fondamentale per capire le leggi che governano la prestazione.
8. Produrre idee nuove NooSFERA. Ogni esperienza apre sempre le porte d’accesso alla
NooSFERA, cioè alla nostra possibile evoluzione
9. Distinguere il momento in cui competere dal momento in cui allenarsi Sincronia
10. Mettere ordine e integrare gli aspetti fisici, tecnici, mentali, strategici e ambientali coinvolti
nella sfida in atto SFERA
Modello operativo per agire l’IA: È possibile agire l’IA attraverso la conoscenza del modello
SFERA, identificabili in un percorso a sei passi che portano alla massima integrazione corpo-
mente- ambiente nella sfida in atto. La procedura fa riferimento al modello noto come ciclo PDCA;
passeremo per le fasi Plan(analisi), fase di generazione di Do (generazione dell’Ordine), la fase di
Ceck (verifica) e quella di Act (mantenimento o meglio Flusso verso un nuovo ordine possibile).
1. Valutazione della SFERA naturalistica: procedure di auto ed eterovalutazione il livello di
presenza dei fattori-> SFERA mandala
2. Identificare il responsabile del disordine, principale limite, particolare carenza in un fattore
di SFERA -> SFERAGramma, darà indicazioni sull’Attrattore maggiormente responsabile
del miglioramento possibile.
3. Trasformazione-> SGERA Key
4. Identificare il trigger di attivazione autonoma da parte del soggetto coinvolto nella sfida->
SFERA Flow, far corrispondere i punti delicati della competizione in momenti di
trasformazione, rinforzando l’ordine e quindi la massima integrazione.
5. Verifica sul campo (corrispondenza pensieri e azioni), taratura del lavoro svolto ->
identificare i fattori maggiormente coinvolti nella prestazione tramite lo strumento Tavola
periodica.
6. Visualizzazione grafica della NooSFERA della sfida in atto
L’IA nel management