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ALUNNI CON DISABILITA'
Le nuove classificazioni della disabilità e gli interventi per la promozione della salute e l'integrazione in
Italia condividono una prospettiva comune: la salute, il benessere fisico e psicologico.
La cultura può ostacolare o facilitare il processo di integrazione e di sviluppo.
E' importante anche il significato attribuito alla disabilità e l'atteggiamento nei confronti delle persone
disabili all'interno della famiglia e della società.
Per facilitare questo processo è necessario però interpellare le persone disabili, in quanto consapevoli
della propria condizione.
Il ruolo dell'insegnante di sostegno esercita una funzione essenziale nel processo. Fornisce infatti un
punto di osservazione privilegiato in un contesto sociale e produttivo come la scuola.
Ha anche la responsabilità della propria formazione professionale e personale.
E' indispensabile che l'insegnate per aiutare al meglio l'alunno sia consapevole della multidimensionalità
della disabilità ( approccio bio-psico-sociale ), dei processi psicologici alla base delle percezioni e delle
relazioni sociali ( stereotipi e categorizzazioni ) e delle dinamiche che caratterizzano i diversi contesti di
vita quotidiana ( famiglia, scuola e società ).
Nella società di oggi bisogna anche interpretare altre culture, al fine di analizzare il capitale umano che è
parte essenziale, la risorsa più importante per garantire la massima integrazione per l'alunno.
CAP.4
L'INTEGRAZIONE DEGLI ALLIEVI IN DIFFICOLTA' E LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI DI
SOSTEGNO IN ITALIA.
negli anni 60' ha inizio il movimento a favore dell'integrazione per alunni disabili nella scuola ordinaria.
Il primo riconoscimento si ottiene con LA LEGGE 118 DEL 1971, e con la LA LEGGE 517 DEL 1977,
e anche con la chiusura delle scuole speciali, e il documento Falcucci del 1974 che proponeva un
ripensamento del diritto allo studio con un avvio di esperienza di integrazione scolastica che dura ancora
oggi.
NEL 1992 CON LA LEGGE QUADRO N°104 nella quale si cercava di rispondere ai bisogni complessi
di una persona disabile all'interno della società. Si comprende meglio quale concezione del diritto
all'educazione della persona handicappata abbia fatto da sfondo alle scelte educative e didattiche in questi
30 anni di integrazione. (fotocopia).
INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER IL SOTEGNO.
Ha un profilo ben definito istituzionalmente.
Accompagna il percorso dell'alunno disabile fungendo da garante del suo diritto.
Dovrà essere formato in modo da disporre di coordinate specifiche concettuali:
1) interpretare la disabilità
2) una competenza psico-pedagogica e didattica forgiata nell''ottica dell'integrazione.
3) una conoscenza ampia delle molteplici situazioni problematiche legate ai loro bisogni speciali.
4) Una funzione di accompagnamento all'integrazione.
3.1 SPECIALIZZAZIONE, Sì, MA QUALE?
nelle leggi stilate tra il 1977 e il 1992, vengono assegnate alle classi con alunni speciali insegnanti di
sostegno, per rendere possibile l'integrazione e la collaborazione tra tutti.
Il DM 24/04/1986 definisce in particolare le conoscenze e le competenze oltre che gli atteggiamenti.
DM 27/06/1995
Il definisce invece i programmi dei nuovi corsi di specializzazione per la formazione
degli insegnanti di sostegno. Come individuare i problemi e approfondite conoscenze sui piani
relazionali.
Il DM 20/02/2002 invece stabilisce la creazione delle scuole di specializzazione universitarie di 800 ore.
3.2 IL PROFILO DELL'INSEGNANTE DI SOSTEGNO
si propone come supporto ai colleghi, per mettere in luce e anche risolvere i problemi.
È un garante del necessario equilibrio.
Aiuta nel processo formativo la disponibilità e l'orientamento a fronte di nuovi casi ogni anno.
L'elaborazione di documenti formali e programmi di studio personalizzati.
E la progettazione e la realizzazione del progetto pedagogico di integrazione.
In particolare la PROFESSIONALITA' va intesa come:
1) conoscenza dell'alunno e di tutti i suoi compagni di classe
2) costruire attività educative e didattiche integrate
3) promuovere incontri
4) guidare e realizzare i processi di insegnamento e apprendimento delle diverse situazioni
5) deve avere conoscenze, competenze e atteggiamenti
QUALI COMPITI SVOLGE L'INSEGNANTE DI SOSTEGNO?
raccoglie informazioni con: analisi della documentazione ufficiale, colloqui, prove di ingresso con
osservazione sistematica, sistemazione dei dati raccolti e compilazione schede informative.
Coordina gli interventi educativi e didattici degli alunni che si occupano della formazione dell'alunno e di
occupa della stesura del P.E.I. (piano educativo individualizzato).
Organizza con altri colleghi un coordinamento con la scuola
partecipa a incontri con i gruppi di lavoro
partecipa alla programmazione didattica finalizzata all'integrazione dell'alunno.
NON DEVE ESSERE: un tecnico, un iper-specialista, un onniscente, un apocalittico.
Deve saper organizzare anche i materiali informativi e promuovere la crescita della comunità scolastica.
I MATERIALI INFORMATIVI devono essere: rappresentativi, leggibili, significativi, fruibili.
ICF: international classification of functioning, disability and health.
1) messa a punto nel 2002
2) propone un ripensamento complessivo dei concetti sui processi di integrazione
3) a partire dalla legge quadro N°104
4) mette a disposizione degli operatori della sanità e della scuola uno sguardo più ampio sulla
disabilità, fortemente connotato in termini dinamici e funzionali.
5) Non cerca di adottare una terminologia corretta, ma vuole offrire un quadro teorico e operativo
per la lettura dei bisogni educativi speciali.
6) Cerca di predisporre a una comunicazione continua e a eventuali scambi tra i diversi personaggi
dell'integrazione e tra i diversi luoghi di istruzione e di cura.
dobbiamo cercare di arrivare a una pedagogia dell'integrazione che comprenda ad esempio: un pensiero
progettuale, uno pedagogico e un protocollo sulla continuità.
CAP.5
RIFLESSIONI SULLA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI ISCRITTI ALLA SCUOLA SILSIS.MI
INDIRIZZO SOSTEGNO.
L'ICF acquista interesse anche per lo stato di salute dell'individuo.
Quindi la salute di una persona non dipende solo da lui ma anche dall'ambiente circostante.
In questa prospettiva è il ruolo della scuola e dell'insegnante, che ha il compito di mediatore, a dover dare
un solido aiuto.
La formazione dell'insegnante richiede un approccio metacognitivo, inteso come capacità di riflettere e
conoscere l'altrui e il proprio funzionamento ed i meccanismi di regolazione e di controllo di questo
funzionamento.
La legge 517 del 1977 ha portato alla chiusura delle scuole speciali.
La legge quadro N° 104 del 1992 introdusse riflessioni sulle conoscenze teoriche e sulle competenze
operative necessarie perché il personale docente fosse in grado di realizzare l'integrazione presente nella
legge.
Bisogna predisporre occasioni e incontri per integrare.
L'obbiettivo dell'integrazione sono il contesto, la classe, la scuola e il territorio.
Bisogna acquisire competenze per comprendere.
PERCHE' OCCUPARSI DELLE CONCEZIONI DEGLI INSEGNANTI SULLO SVILUPPO
DELL'INTELLIGENZA.
Le concezioni sull'intelligenza sono credenze, implicite e esplicite, che intervengono sul comportamento
che l'insegnante agisce in classe, in particolare sulle relazioni con gli alunni.
Molti pensano che intelligenza sviluppi attraverso alcuni fattori piuttosto che altri.
ci sono 2 tipi di insegnanti:
1) innatista: è più predisposto a forme di intervento educativo nel quale la bocciatura è considerata
un rimedio efficace. Interazione con l'alunno è stabilita attraverso domande chiuse e richieste
specifiche. Pensa che il suo intervento sia meno incisivo. In questo modo si sente meno
responsabilizzato quando alunno va incontro insuccesso. Le cause insuccesso sono per lo più
esterne.l 'errore è segnale difficoltà intrinseca alunno.
2) Costruttivista:attribuisce più importanza alla funzione progressiva dell'apprendimento e si
predispone verso le difficoltà di apprendimento e gli errori degli alunni con un atteggiamento
attivo e auto-riflessivo. Non considerano la bocciatura come uno strumento efficace di recupero.
L'errore è una difficoltà nel processo di insegnamento-apprendimento.
L'intelligenza è una funzione incrementabile.
gli insegnanti tendono a perdere la concezione costruttivista ed incrementare l'intelligenza dell'alunno per
orientarsi verso una concezione piuttosto statica e innatista.
Una maggiore de-responsabilizzazione a fronte del'insuccesso degli alunni e di difesa verso il proprio
ruolo, che spinge a non riconoscere in sé e nel proprio stile educativo una delle possibili cause di
insuccesso.
Partecipare a progetti formativi all'interno del percorso di esperienze di un insegnante, nelle scuole di
specializzazione, aiutano a non abbandonare la concezione costruttivista.
Un percorso formativoin grado di favorire la riflessione sulle proprie conoscenze e credenze.
Importante la formazione continua degli insegnanti.
Bisogna favorire la trasformazione li dove le credenze intervengono negativamente sul processo di
apprendimento.
Bisogna puntare sulla procedura nuova e non solo sul'informazione.
Frantumare le credenze preesistenti.
1) supportare il pensiero riflessivo degli insegnanti
2) valutare l'efficacia riscontrata dall'impiego di strategie alternative
tale modello (SILSSIS) sembra sostenere gli insegnanti in formazione, esperti e non, nei processi di auto-
regolazione, auto-valutazionee confronto con altri colleghi, come scambio di conoscenze.
CAP.10
RELAZIONE DI AIUTO E DI ASCOLTO EMPATICO: LABORATORI ESPERENZIALI DI DANZATERAPIA
E COMUNICAZIONE NON VERBALE.
1. LA PREMESSA
La relazione docente-alunno ha aspetti che devono essere contestualizzati.
Vi sono linee guida in cui sviluppare una profiqua relazione interpersonale che possa favorire la
comunicazione educativo-pedagogica.
I laboratori hanno come soggetti insegnanti stessi che sono chiamati a provarsi per una giornata, a
mettersi in gioco, nel momento in cui si entra in relazione con qualcuno.
Operativamente è sapere come si fa.
La relazione è il modo in cui le persone si rapportano tra di loro.
È finalizzata al processo e non al prodotto.
L'oggetto più importante del laboratorio è l'