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● L’ESPERIENZA SOGGETTIVA DI JOEY
La luminosità del mattino è di nuovo là e danza lentamente sul muro. Sul pavimento c'è una pozza, bellissima,
brillante e profonda.
È come guardare giù da una lunga scalinata. È calda, come una coperta. Vibra come musica, risplende come il miele.
E ha un sapore di...La voce della mamma mi colpisce come uno schiaffo. Gela il mio bozzolo luminoso. Raffredda il
calore, ferma la musica, appanna lo splendore. Perché? Studio il suo viso. Vedo formarsi delle infossature ai lati del
naso. In un attimo si trasformano in rabbia. Poi entrambe le espressioni svaniscono e la tenerezza riappare sul suo
viso. Sono ancora sbalordito. Mi abbraccia mormorandomi dolci e consolanti parole. Ma ognuna di quelle parole è un
colpo sordo che manda in frantumi il mio regno. «Quello è un raggio di sole.» Ma era il mio laghetto, un laghetto
speciale! «Devi limitarti a guardarlo.» Ma io l'ho sentito, l'ho toccato! «È solo un riflesso sul pavimento.» Cosa vuol
dire? «È sporco.» Io c'ero dentro. Quando ha finito i frammenti giacciono tutt'intorno. Quel mondo magico è
scomparso, mi sento nudo e triste. Sono solo.
Interpretazione: Le parole successive della mamma (“...È solo un riflesso sul pavimento. Non si può mangiare”) hanno
un impatto diverso sul mondo di Joey. Lei sta cercando di spiegare e di analizzare la situazione e le parole sono lo
strumento più adatto per farlo, ma per fare un'analisi o dare una spiegazione si è per forza costretti a prendere le
distanze dall'esperienza vissuta. Joey invece era dentro l'esperienza, la viveva, non si limitava a osservarla dal di fuori
e le parole della mamma spalancano un abisso tra lui e la sua esperienza. Inoltre, definendo “sporco” il raggio di sole,
la mamma sospinge il suo bel sogno nella categoria delle cose “cattive”: l'esperienza è diventata qualcosa di proibito
e ogni parola che segue non fa che frammentare ulteriormente il mondo di Joey. Alla fine non resta più nulla.
Con il ripetersi di questi episodi il b sarà in grado di uscire parzialmente dal mondo non verbale per abbracciare
quello verbale, creando un mondo parallelo.
Talvolta però il mondo non verbale è troppo frammentato perché permetta un sicuro punto di appoggio e quello
nuovo è troppo distante e estraneo. Questi sono i fallimenti dell’intersoggettività e sono dette disgiunzioni
normative.
Gli schemi di “essere con”
È un modello psichico dell’esperienza interattiva di essere con un’altra persona in una certa situazione abituale della
vita quotidiana (sono detti anche RIG, rappresentazioni di interazioni generalizzate).
Il b si crea una rappresentazione di una rete di “essere con” collegate ad un tema o ad una caratteristica comune. Ad
es. una madre invadente nello sviluppo nucleare è percepita come un altro che ostacola la regolazione del sé. Il b
tenderà a generalizzare questa modalità estendendola alle interazioni con gli altri assumendo un atteggiamento
volto a evitare le interazioni.
I RIG sono flessibili, organizzano le aspettative, sono riattivabili, determinano il transfert per la loro natura
conservativa.
Disturbi nella sintonizzazione affettiva
Patogeni nei casi gravi:
- Assenza totale di sintonizzazione: la madre provvede alle esigenze fisiologiche ma non riesce a percepire gli
stati interni del b e a condividerli con lui.
- Sintonizzazione selettiva: solo alcune esperienze sono condivise, altre sono escluse.
- Sintonizzazione imperfetta o inautentica: sono i casi in cui riescono solo in parte o la madre partecipa in
modo automatico ma senza coinvolgimento emotivo.
Essere con una madre depressa
“Di fronte alla situazione di una microdepressione evidente, il bambino inevitabilmente cerca di riportare la madre
alla vita. In questo stadio si tratta di un meccanismo imitativo, non di una difesa. Il bambino volta il volto verso la
madre e stabilisce il contatto oculare. Solleva le sopracciglia e spalanca gli occhi e la bocca invitando all’interazione.
Vocalizza, sorride, fa gesti, ed è spesso molto creativo a livello di umorismo e d’invenzioni. Quando nessun tentativo
funziona, volta la testa per un momento e poi la tira indietro per fare un altro”
Sperimenterà le esperienze delle: microdepressioni che sono basate sull’intenso desiderio del b di sperimentare una
intimità con la madre attraverso identificazione o imitazione; essere un rianimatore determinata dalla risposta anche
fugace della madre depressa; falsificazione quando il comportamento della madre sarà volto ad un’interazione ma
senza coinvolgimento; cercare altri stimoli o madre inautentica. Questi e altri schemi potranno essere il terreno
patologico su cui si fonderanno le successive costruzioni: es. microdepressioni portano all’identificazione con la
depressione, rianimatore porta ad essere un ammaliatore nelle situazioni sociali, il cercare altri stimoli porta al
sensation seeking e l’esperienza di una madre inautentica al falso sé.
Psicopatologia
L’organizzazione diadica diviene individuale. Il parametro fondamentale è che sia flessibile nella regolazione. La
patologia conserva modelli interattivi disfunzionali. Il focus sono le interazioni in eccesso o in difetto.
Patologia del:
- Senso del sé emergente: difficoltà nella percezione amodale, bassi livelli di tolleranza della stimolazione.
Possono provocare difficoltà di apprendimento.
- Senso del sé nucleare: iperstimolazione o ipostimolazione interferiscono con 4 costanti (sé agente, coesione,
affettività e continuità). L’altro interferisce con la regolazione del sé. es. madre intrusiva – comportamenti
avversivi – aspettative verso l’altro disregolate – risposte avversive generalizzate.
Il continuum patologico è formato da due estremi: la ripetitività di stimoli disfunzionali che influenzano tutte le
esperienze riguardanti quella sfera e l’intera identità; la presenza di un evento traumatico isolato che interviene in
un momento storico. Lungo l’asse si colloca un modello cumulativo che rappresenta un elemento di vulnerabilità su
cui un evento re ale è in grado di esercitare un effetto patogeno.
Beatrice Beebe e Frank Lachmann
Fondano un modello definito sistemico diadico. Danno maggior rilievo alle forme di elaborazione implicita e quindi le
variazioni non verbali.
Il concetto di coordinazione bidirezionale suppone che ogni interazione sia co-costruita da entrambi i membri della
diade: è fondamentale approfondire non solo il modo in cui il terapeuta influenzi il paziente, ma anche come il
paziente influenzi il terapeuta.
Solo in relazione alla diade si può parlare di individuo: i suoi processi interni sono organizzati secondo
l’autoregolazione e la regolazione interattiva. Ciò richiama nuovamente il processo di co-costruzione. Le nostre
informazioni che costituiscono le rappresentazioni vengono continuamente aggiornate in funzione degli stimoli
interni e esterni.
La capacità di sperimentare stati interni è sempre presente, si consolida con la crescita. Si forma a partire da una
sequenza prevedibile di attivazione e si organizza nel tempo in un contesto interattivo grazie alle regolari interazioni
nella diade. I modelli di interazione ricorrenti si organizzano in base a tempo e spazio, affetti e attivazione.
a mano a mano che si ripetono, sono generalizzati e quindi danno luogo a una rappresentazione pre-simbolica che
contiene il processo interattivo dinamico, cioè la relazione d’influenza reciproca tra i membri della diade in ogni
momento.
Il processo di autoregolazione indica la capacità di regolare il proprio stato. La regolazione interattiva invece non
implica simmetria, non è un modello causale, non è necessariamente positivo.
Rispecchiamento facciale
È uno dei modelli fondamentali d’interazione che contribuiscono all’organizzazione pre-simbolica del sé e
dell’oggetto.
Le scale di coinvolgimento visivo misurano l’intensità dell’interazione visiva madre e bambino. Sono di natura
multidimensionale (orientamento, espressione, sguardo). I tempi di risposta da considerare solo molto brevi, i
comportamenti possono essere simultanei o anticipatori. La corrispondenza non è esatta ma riguarda la direzione
affettiva (si scende e si sale assieme nella scala).
Timing interpersonale
Il timing (corrispondenza di schemi temporali) e il ritmo sono i principi organizzatori della comunicazione. Sono ad un
livello implicito e involontario. Consentono l’interazione perché forniscono un feedback continuo sullo stato altrui.
Si misura le differenze di frazione di secondo nel timing. Il grado di
coordinazione temporale intermedio nel dialogo madre-b è predittivo
dell’attaccamento e delle capacità cognitive.
Autoregolazione e attaccamento nel bambino
Modelli di interazione deviata (caccia e fuga)
La sintonizzazione di una diade può essere disturbata sotto vari aspetti che intaccano la qualità della comunicazione.
Il modello deviato lo è bilateralmente: il ritiro del b favorisce l’intrusione del cg e viceversa. Il ritiro non vuole
indicare una interruzione del contatto, ma è un segnale di un meccanismo di difesa precoce caratterizzato da una
continua responsività e ipervigilanza. Se la situazione permane determina una organizzazione dell’esperienza
disturbata anche in età adulta.
Principio di regolazione intermedia Come si può notare è necessario un livello
intermedio di attenzione derivato da una
preoccupazione non eccessiva che sia frutto di un
equilibrio flessibile tra autoregolazione e
regolazione interattiva. Ciò permetterà l’efficacia
del principio di rottura e riparazione, fruttando un
attaccamento sicuro.
Modello sistemico diadico nell’analisi degli adulti
Rianalizzarono un caso da loro seguito in precedenza di un ragazzo con disturbi gravi di personalità con una
prospettiva sistemica piuttosto che monopersonale. Nella prima occasione utilizzarono l’analisi della struttura della
psiche incentrandosi sul deficit strutturale, nella seconda invece analizzarono i modelli di esperienza che si organizza
attraverso aspettative di sequenze e scambi reciproci. Nella prima occasione adottarono un modello evolutivo
basato su separazione e individuazione (Mahler), nella seconda occasione un modello evolutivo basato
sull’attaccamento di Bowlby (attaccamento-individuazione).
Anche se il primo modello si è rivelato efficace nel trattamento, non sono stati considerati numerosi fattori centrali
alla luce delle recenti scoperte. Tentarono di integrare i due approcci analiti