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Psicopatologia della vita quotidiana

Freud afferma che tutte le sviste, i lapsus, gli errori abbiano un significato. Alla loro base vi è un desiderio inconscio rimosso. O meglio, per Freud essi sono un fallimento della rimozione: nel tentativo di rimuovere un desiderio inconscio, il meccanismo fallisce e lascia una traccia.

Il sogno

Il sogno è il sostituto di qualcosa di inconscio. Esso è formato da un CONTENUTO MANIFESTO, ciò che racconta, e un CONTENUTO LATENTE che è nascosto. Quindi il sogno ha la funzione di proteggere il sonno rispetto a stimoli di natura esterna o interna. Il sogno è il custode del sonno. È suscitato da un desiderio e il suo contenuto è l'appagamento del desiderio stesso. Cioè, lo scopo del sogno è la gratificazione di una fantasia, ma il contenuto subisce delle trasformazioni in modo tale che la parte onirica manifesta non sia immediatamente comprensibile. Vi sono 4 meccanismi: Condensazione: un certo

numero di pensieri latenti si combinano in un unico elemento riassuntivo e manifesto. Spostamento: l'intensità psichica si sposta da un elemento all'altro. Rappresentazione plastica: il sogno ha caratteristiche di immagini che sembrano reali al sognatore. Elaborazione secondaria: il sogno assume una logica, una forma che abbia senso. I processi psichici vanno analizzati in tre prospettive: economica, dinamica e topica. 4 Il punto di vista economico 4.1 All'interno della mente c'è una forza con tre caratteristiche: Meta: soddisfazione della pulsione. Fonte: La fonte originale dei desideri istintuali è da ricercare nel corpo, cioè in una zona erogena. Dimensione quantitativa. Freud inizialmente chiama questa forza LIBIDO e la considera come unica forza. Successivamente, invece, postula l'esistenza di due forze contrapposte e innate: LIBIDO e aggressività. Il concetto di aggressività viene formulato più tardi.delle evoluzioni nel pensiero di Freud: prima la riteneva una componente della pulsione sessuale, poi la definì nel 1920 come componente dell'istinto di morte. L'energia segue la legge della scarica: ad ogni scarica corrisponde il piacere, ogni accumulo di energia corrisponde a uno stato di tensione (principio del piacere). L'ipotesi di Freud è che gli esseri umani funzionino sia in risposta all'ambiente esterno, sia in risposta a pressioni interne, in tutte le manifestazioni, le due pulsioni operano insieme ma in misura diversa: ogni atto d'amore è contemporaneamente una via inconscia di scarica dell'energia aggressiva e ogni atto aggressivo fornisce una gratificazione libidica inconscia. Narcisismo primario: un'energia psichica indifferenziata inizialmente investita sull'Io e successivamente diretta, in parte, sull'oggetto. Il primo oggetto è la madre. A seconda che gli individui scelgano di

investire maggiormente sull'IO o sull'oggetto, vengono definite NARCISISTICHE O ANANCLITICHE. Freud individua comunque nel narcisismo il primo passo dell'investimento libidico. Con la maturazione il bambino deve abbandonare l'idea di essere perfetto e rivolgersi ad un Ideale dell'IO che lo aiuti a confrontarsi con il suo IO ATTUALE e a reprimere le idee che non corrispondono alle sue necessità. Su questo narcisismo di base si fonda una parte dell'autostima. Da un punto di vista pulsionale, l'appagamento in questa fase è ancora autoerotico. Se persiste nel corso dello sviluppo sessuale, può diventare una perversione. Con la teoria strutturale diventa evidente che l'IO, nel narcisismo primario, introietta gli oggetti fonte di piacere ed espelle ciò che è dispiacere. Narcisismo secondario: la libido oggettuale può essere comunque ritirata dall'oggetto e essere rivolta nuovamente all'IO. Questa è una

regressione al narcisismo primario. 5 IL PUNTO DI VISTA DINAMICO

Tutti i processi psichici si possono ricondurre a gioco di forze o a un conflitto di forze. I conflitti sono sempre presenti, a Freud interessa capire perché divengono patologici. Il punto di vista dinamico e economico sono connessi: inizialmente Freud ritiene che le forze dinamiche derivano dalla matrice pulsionale. Secondo il punto di vista economico queste forse sono caratterizzate da una grandezza e una direzione; secondo quello dinamico da un conflitto tra di loro. Con la teoria strutturale, Freud arriva ad affermare che il conflitto nasce dalla contrapposizione delle pulsioni e delle forze dell'Io, cioè tra ES, IO E SUPER-IO. Se l'Io fallisce nel tentativo di rimuovere idee inaccettabili, allora nasce la nevrosi.

6 L'APPARATO PSICHICO.

PRIMA TOPICA

INCONSCIO: contenuti primitivi organizzati in base a leggi non logiche

PRECONSCIO: i contenuti possono essere portati alla memoria con uno sforzo

d'attenzioneCONSCIO: organo della consapevolezza.

Solo con il lavoro analitico il materiale inconscio può giungere al concio.

SECONDA TOPICA O MODELLO STRUTTURALE

ES: istanza inconscia rivolta solo al raggiungimento del soddisfacimento e della scarica. Dominano solo fattori economici di tipo quantitativo

IO: media tra interno e esterno, tra ES, realtà e SUPER-IO. È sede della consapevolezza, della percezione, del pensiero, della motricità, ecc.

SUPER-IO: contiene le norme morali della condotta, gli ideali. È responsabile del senso di colpa e della vergogna. È la parte inconscia dell'IO. È costituito da tre porzioni: 1) norme ideali, 2) senso di colpa e umiliazione, 3) vero e proprio legato al complesso di Edipo.

7 ANGOSCIA

Inizialmente viene collegata alla scarica incompleta o inibita della sessualità che genera ansia.

Poi, con la teoria duale delle pulsioni, l'angoscia viene considerata come una funzione dell'IO.

Che segnala una situazione di pericolo: quando l'Io presume che un certo tipo di scarica pulsionale o aggressiva sia un pericolo, subentra l'angoscia quale segnale. Per fare ciò vengono utilizzati meccanismi di difesa come la rimozione.

Distinguiamo tra:

Angoscia segnale

Angoscia automatica: associata al trauma della nascita. È automatica.

8 IL PUNTO DI VISTA GENETICO

Freud era convinto che alla base della nevrosi vi fossero esperienze infantili a cui bisognava risalire. Inizialmente riteneva queste esperienze fatti reali, poi invece si rese conto che avevano una base psicologica e non reale. Il punto di vista genetico deriva dallo studio di pazienti adulti.

9 LO SVILUPPO PSICOSESSUALE

In maniera estremamente innovativa, Freud afferma che lo sviluppo sessuale procede in maniera continua dall'infanzia all'età adulta attraverso fasi caratterizzate dalla dominanza di una zona erogena. Il passaggio da uno stadio all'altro dipende da fattori

biologici, maturazionali e ambientali.

Fase orale: fino a 18 mesi la zona erogena è quella orale. La soddisfazione è legata al bisogno nutritivo. Il succhiare diventa eroticamente gratificante. Pian piano il bambino inizia a mettere in bocca le dita, oggetti inanimati, i piedi.

Fase anale: la zona erogena è quella uretrale-anale. Una gratificazione deriva dall'espellere le feci, dal toccare, dal guardare.

Fase fallica: la zona erogena è quella genitale. L'interesse è rivolto, sia per i maschi che per le femmine, all'organo maschile. Tocca il suo apice l'esibizionismo. Si verifica il COMPLESSO DI EDIPO: il bambino inizia ad avere fantasie sessuali nei riguardi del genitore di sesso opposto ed entrano in conflitto col genitore dello stesso sesso. Nei successivi 3 anni l'attenzione è focalizzata sul superamento del conflitto.

Alla fase fallica segue il PERIODO DI LATENZA (dai sei anni fino alla pubertà) cioè gli

Impulsi sessuali sono sottoposti a repressione. Con i cambiamenti biologici introdotti dalla pubertà, poi, gli impulsi si intensificano e i genitali predominano. Con la teoria della struttura, il conflitto viene considerato interno all'IO, provoca angoscia, attivazione dei meccanismi di difesa; la risoluzione del complesso edipico genera il SUPER-IO. Con l'investimento della zona genitale la bambina si sente deprivata del pene e ciò provoca una disillusione rispetto all'oggetto dell'amore (madre). La nevrosi deriva da un complesso edipico non risolto.

La psiconevrosi e le nevrosi attuali: il concetto di nevrosi, nel pensiero freudiano maturo, è legato al conflitto. Per psiconevrosi Freud considera l'isteria o le ossessioni, nelle quali il conflitto mentale inconscio e fondato sulle esperienze infantili, precede lo sviluppo dei sintomi nevrotici. Riguardo all'evento patogeno, Freud fece due considerazioni: questo evento è da collegare

All'infanzia

Questo evento riguarda la vita sessuale.

Da questo è emerso il punto di vista genetico: è possibile trovare nel passato la causa del disturbo attuale, e la scoperta della sessualità infantile.

Riguardo al sintomo isterico,

Prima pensava che fosse causato dal ricordo di un episodio realmente accaduto di seduzione sessuale subita nell'infanzia

Poi la seduzione viene ridimensionata alla fantasia.

Riguardo alla nevrosi ritiene che alla base vi sia la rimozione o il fallimento di una rimozione. Se l'IO è troppo debole per mettere in atto un altro tentativo di rimozione, l'alternativa all'oblio è quella di indebolire l'idea privandola del suo rapporto con la quota di affetto a essa associata. Tale affetto rimane a livello della coscienza. A questo punto intervengono i meccanismi di difesa. Le parti rimosse non rimangono inattive, ma premono continuamente per potersi esprimere e contribuiscono, così, alla formazione di un

conflitto intrapsichico dinatura inconscia. La nevrosi è una formazione di compromesso derivanteda un conflitto intrapsichico tra gli impulsi e i desideri che provengono dalrimosso e le difese dell’Io. Questa struttura è comune a tutti i tipi dinevrosi: isterica, ossessiva, fobica. La differenza risiede nel meccanismo didifesa utilizzato per fronteggiare l’angoscia: conversione perl’isteria, isolamento per la nevrosi ossessiva e spostamento per quella fobica. L’eziologia è da ricercare, invece, nel trauma sessuale subito e nel successivoarresti maturativo. CAPITOLO 3: I PRIMI DIBATTITI KARL ABRAHAM Dai primi scritti, emerge l’interesse per le differenze tra i disturbi mentali, o meglio tra psicosi e nevrosi. Per fare ciò, è necessario guardare alle pulsioni parziali. La libido viene consider
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
12 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Calamoneri Filippo.