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RIASSUMENDO…
Dagli studi presentati è possibile dedurre che:
1. Nella definizione del costrutto di alfabetizzazione emergente rientrano la competenza ortografica, fonologica e
testuale. L’avvicinamento del bambino alla lingua scritta avviene grazie allo sviluppo contemporaneo e
all’integrazione di diverse competenze.
2. La competenza ortografica in età prescolare predice la capacità iniziale, strumentale, di scrittura (fluency e
correttezza). Predicono abilità basilari e strumentali-
3. La competenza fonologica in età prescolare predice la capacità di scrivere numeri (fluency) e non parole
(correttezza).
La competenza ortografica e quella fonologica hanno un ruolo essenziale nelle prime fasi di acquisizione
della scrittura. L’apprendimento formale della lettura e della scrittura, soprattutto nelle prime fasi.
4. La competenza testuale orale in età prescolare
- è un fattore importante nel modello di alfabetizzazione emergente
- non è un predittore delle competenze strumentali della scrittura.
- è un predittore della competenza testuale scritta alla fine del primo anno della scuola primaria (per la
coerenza, coesione e struttura).
CONSEGUENTEMENTE…Fondamentale tenere in considerazione tutti i componenti del costrutto di alfabetizzazione
emergente in età prescolare perché tutti influiscono sul successivo apprendimento della scrittura e della lettura:
- la consapevolezza fonologica e ortografica soprattutto nelle prime fasi (facilitano conversione grafema / fonema)
- la competenza testuale più a lungo termine, nella costruzione dei testi.
Importanza di un costante monitoraggio che consente di rilevare eventuali problemi e consente di predisporre
interventi di potenziamento.
Componenti dell’alfabetizzazione emergente rilevanti per l’alfabetizzazione formalizzata
Modello integrato delle competenze coinvolte nell’alfabetizzazione emergente. Cerca di condensare le abilità dei
concetti di alfabetizzazione emergente e formalizzata. L’alfabetizzazione emergente e formalizzata derivano
dall’abilità dell’individuo di utilizzare informazioni provenienti da due domini interdipendenti (esistono a sé, ma sono
anche collegati):
1. Fonti di informazione INTERNE alla parola stampata (inside-out = conoscenza delle regole linguistiche)
2. Fonti di informazione ESTERNE alla parola stampata (outside-in = comprensione del significato delle parole)
Fonti di informazione INTERNE alla parola stampata (inside out): si riferiscono alle conoscenze delle regole
linguistiche e quindi ad aspetti strumentali. Supportano la capacità di tradurre le lettere in suoni e viceversa,
conoscenza delle regole linguistiche. Rientrano in questa categoria: la conoscenza dei grafemi (nome delle lettere),
consapevolezza fonologica (riconoscimento e manipolazione di sillabe e fonemi), la consapevolezza sintattica
(riconoscimento degli errori grammaticali) e la corrispondenza grafema-fonema (conoscenza del rapporto lettera-
suono). Quando leggo decodifico, se invece scrivo devo fare una codifica. Le abilità inside- out (in particolare la
consapevolezza fonologica) sono maggiormente predittive dell’acquisizione della lettura e della scrittura nelle prime
fasi, dove assume un ruolo rilevante la decodifica.
Fonti di informazione ESTERNE alla parola stampata (outside-in): supportano la comprensione del significato delle
parole scritte. Ne fanno parte: il linguaggio (consapevolezza degli aspetti semantici), la comprensione testuale
(comprensione e produzione di storie) e la conoscenza delle convenzioni del linguaggio scritto (per es., lettura da
sinistra a destra, dall’alto al basso, fronte-retro di un libro, non esiste in natura e va insegnata). Le abilità outside-in,
con il progredire della scolarità, hanno un peso maggiore: nella lettura di testi complessi assumono un ruolo
rilevante i processi di comprensione. Sono competenze essenziali in fasi successive della letto-scrittura.
I processi inside-out e outside-in: entrambi essenziali per l’acquisizione della lettura e della scrittura, sono distinti,
ma tra loro interagenti.
Altri fattori:
- Memoria a breve termine che deve saper mantenere le informazioni fonologicamente codificate: numeri,
non-parole, frasi.
- Memoria di lavoro: essenziale per l’apprendimento (in tutti i domini). Deficit della memoria di lavoro
(indipendendemente dal QI) spesso alla base di deficit nell’apprendimento di lettura e scrittura. Chi non
riesce ad elaborare le informazioni, ha problemi nell’apprendimento. Naturalmente i problemi ci sono anche
nella vita quotidiana.
- Motivazione al codice scritto: interesse per la lettura condivisa. Quanto il bambino è interessato a questo
dominio della letto-scrittura.
- Velocità di denominazione: rapidità nel denominare oggetti, numeri, colori. Capacità di recuperare
velocemente dal lessico la parola che denomina.
Alcuni componenti sono direttamente connessi all’acquisizione della lettura e scrittura (es. consapevolezza
fonologica); altri influiscono indirettamente, contribuendo a sviluppare un orientamento verso il codice scritto (es.
convenzioni stampa).
La ricerca si è concentrata su queste quattro abilità/conoscenze che facilitano l’apprendimento di lettura e scrittura:
1. Consapevolezza fonologica. Capire che una parola ha un suono ed un significato. È un fortissimo predittore,
ma anche qualcosa su cui si può lavorare, posso insegnare a sviluppare questa abilità. Diversa tra una lingua
trasparente (alta consistenza del rapporto grafemi/fonemi) come la nostra e una opaca come l’inglese.
Consapevolezza fonologica: “Abilità di elaborare i suoni del linguaggio orale (segmentare il flusso continuo
parole-sillabe-fonema), di analizzare la struttura di una parola, riconoscendo che è composta da suoni, i quali
possono essere trasformati e manipolati (aggiunti, tolti, separati, uniti…) “. Compiti di segmentazione,
delezione, fusione, che si possono fare con i bambini. Fonema: unità più piccola in cui può essere scomposto
il suono di una parola. La più piccola unità che ha un valore distintivo in una data lingua, ovvero quell’unità di
suono che può modificare il significato di una parola (ad esempio casa/cosa, basta la O). per il bambino è più
facile lavorare con le sillabe piuttosto che con i fonemi. Lavorare con rime e filastrocche è più facile per il
bambino, poi si lavora sui fonemi.
a) abilità di manipolare i fonemi nel linguaggio orale (consapevolezza fonemica): isolare un fonema,
riconoscere fonemi identici, segmentare una parola in fonemi, combinare fonemi, cancellare un
fonema…Compiti complessi per i bambini in età prescolare;
b) manipolazione di sillabe o gruppi di sillabe: produrre rime, parole in sillabe...
Bryant: gli anni prescolari sono fondamentali per lo sviluppo della consapevolezza fonologica: già bambini di
3 anni possono riuscire a manipolare i suoni delle parole. Nei bambini prescolari si possono rilevare buone
abilità di produzione di rime, segmentazione e fusione sillabica, ma si rilevano di solito basse prestazioni in
compiti di segmentazione e fusione di fonemi.
Consapevolezza fonologica: esempi di compiti. Se lavoro a livello di fonema, presento gli stimoli fonemici e
deve dirmi la parola, se parlo di sillabe, mi deve dire la parola dopo che gli ho detto le sillabe. Poi per la
segmentazione fa il contrario. Infine con la delezione gli fa togliere o il primo fonema, o la prima sillaba.
Necessario che il bambino sia consapevole che piano semantico e sonoro sono completamente diverse. La
capacità di distinguere il piano semantico del linguaggio da quello sonoro è fondamentale per la costruzione
di un codice di natura convenzionale come quello alfabetico: è un prerequisito per la costruzione /
comprensione della corrispondenza grafema-fonema.
Consapevolezza fonologica: predittore
Predice in particolar modo le abilità strumentali del letto scrittura. La consapevolezza fonologica e
l’apprendimento della lingua scritta si influenzano reciprocamente: una buona consapevolezza fonologica
influisce positivamente sull’apprendimento della lingua scritta, la consapevolezza fonologica migliora con la
scolarizzazione. Se il bambino deve scrivere casa fa conversione grafema-fonema. Questo processo implica
un lavoro di fonologia e quindi è chiaro che questo tipo di lavoro sviluppa la consapevolezza fonologica. La
consapevolezza gioca un ruolo fondamentale nell’apprendimento della lettura (studi condotti
prevalentemente con bambini anglofoni): il livello di consapevolezza fonologica dei bambini prescolari è in
relazione con le successive abilità di lettura, infatti con training sulla consapevolezza fonologica migliorano il
successivo apprendimento della lettura. La consapevolezza fonologica gioca un ruolo rilevante per
l’apprendimento della lingua scritta anche nelle ortografie regolari? Esiste sia nelle lingue ad ortografia
trasparente ed anche in quelle opache? La forza è la stessa? Influisce di più su inglesi od italiani? Lettura: la
consapevolezza fonologica gioca un ruolo fondamentale nell’apprendimento della lettura anche nelle lingue
a ortografia regolare, soprattutto nei primi due anni, dopo questo periodo il ruolo diventa meno rilevante.
Questa forte corrispondenza fonema-grafema permette di immagazzinare le parole e non deve più fare
questa trasposizione. Non sempre devono ricorrere alla consapevolezza fonologica. Nelle lingue ad
ortografia opaca il ruolo della consapevolezza fonologica è rilevante anche negli anni successivi. Scrittura: la
consapevolezza fonologica gioca un ruolo fondamentale nell’apprendimento della scrittura (correttezza
ortografica) più forte e stabile. Devo codificare io lo stimolo. La consapevolezza fonologica misurata nei
prelettori o all’inizio della scuola primaria predice la successiva abilità di scrittura fino alla terza, in studi
internazionali. La consapevolezza fonologica misurata in seconda e quarta è il miglior predittore della
scrittura valutato un anno dopo. Non si può far diretto paragone con la Pinto, ha misurato abilità diverse da
quelle strumentali.
2. Denominazione rapida automatizzata: in questo caso posso potenziare meno, ma ciò è importante perché
predice le abilità successive di letto-scrittura. “Capacità di denominare il più velocemente possibile matrici di
stimoli (es. oggetti, colori, numeri), da sinistra a destra e dall’alto al basso, quindi stessa scansione della
lettura (Denominazione rapida automatizzata Rapid Automatization Naming – RAN). Deve essere una
semplice scansione visiva, misurata la velocità. Relazione significativa tra prestazione al RAN e lettura sia nei
bambini (con sviluppo tipico e atipico) sia in età adulta. Il