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PERIODI DELLO SVILUPPO:
a. Periodo prenatale: compreso tra il concepimento e la nascita, della durata di
circa 9 mesi.
b. Prima infanzia (infancy): il periodo evolutivo che va dalla nascita ai 18-24 mesi
d’età.
c. Seconda infanzia (early childhood): il periodo evolutivo che va dalla fine della
prima infanzia fino ai 5-6 anni d’età circa= periodo prescolare.
d. Fanciullezza (middle and late childhood): il periodo evolutivo che va dai 6 agli
11 anni d’età circa=periodo scolare.
e. Adolescenza: il periodo evolutivo che segna la transizione dall’infanzia all’inizio
della vita adulta. Inizia intorno ai 10-12 anni e finisce tra i 18 e i 22 anni. È il
periodo di transizione psicologica e sociale tra l’infanzia e l’età adulta che si
sovrappone in larga parte al periodo della pubertà ma non coincide con essa. I
suoi confini sono definiti in modo più vago, e si riferisce tanto alle
caratteristiche psicosociali e culturali dello sviluppo quanto ai cambiamenti fisici
della pubertà. Lo sviluppo fisico influenza, ed è a sua volta influenzo, da altri
aspetti dello sviluppo.
La crescita postnatale è un processo quantitativo e continuo che però procede
cin ritmi e velocità diverse nelle diverse fasi dello sviluppo: in alcuni periodi
della vita è più rapida e in altri più lenta.
Nei primi 2 anni il bambino raggiunge 1/5 del peso e quasi ½ della lunghezza
che avrà da adulto. Il peso alla nascita raddoppia entro il 4° mese e triplica
entro fine del 1° anno.
Dal 2° anno la crescita prosegue con un ritmo meno rapido: la statura cresce di
circa 5-7 cm all’anno. La crescita fisica non è lineare perché le diverse parti del
corpo crescono con ritmi diversi (le porzioni del corpo si modificano).
Modelli di crescita postnatale: legge della progressione CEFALO-CAUDALE= la
crescita procede dalla testa verso gli atri e PROSSIMO-DISTALE= la crescita
comincia dal centro del corpo e procede verso gli arti. Anche nella
determinazione dello sviluppo fisico patrimonio genetico e ambiente
interagiscono.
Durante la crescita prenatale l’incremento di statura e di peso è maggiore
durante la fase prenatale rispetto a qualsiasi altro periodo del ciclo della vita.
Un altro periodo, oltre a quello embrionale, in cui è possibile osservare
macroscopici processi di differenziazione è la PUBERTÀ= è un periodo di rapida
maturazione fisica che consiste in cambiamenti ormonali e fisici attraversi i
quali il corpo di un bambino diviene un corpo adulto capace di riproduzione.
Cambiamenti che avvengono in un ampio arco temporale (2-3 anni per le
femmine e 4-5 anni per i maschi). I fattori determinanti della pubertà sono:
Fattori ereditari: il momento in cui la pubertà comincia è programmato nei
geni di ciascun essere umano
Fattori ambientali: la salute, il peso, lo stress possono influenzare l’inizio e la
durata della pubertà.
2. Processi di differenziazione: sviluppo sessuale. La pubertà è il momento di massima
differenziazione sessuale= maturità sessuale, completa maturazione degli organi
deputati alla riproduzione. Cambiamento dei caratteri sessuali primari (necessari
alla riproduzione) e secondari (comparsa dei peli, seno…)
IL COMPORTAMENTISMO E LA TEORIA DELL’APPRENDIMENTO SOCIALE (sviluppo
motorio): (usa anni ’20-’60)
Teorie dello sviluppo psicologico: USA= comportamentismo e cognitivismo mentre in
EUROPA= Piaget, Vygotskij, Lorenz e Freud.
Per il comportamentismo gli stadi iniziali dello sviluppo corrispondono ad una
situazione in cui tutto deve essere ancora costruito, solo facendo esperienza con il
mondo può costruire la sua mente e il suo mondo.
Il merito della teoria comportamentista è stato quello di aver affrontato per la prima
volta lo studio del comportamento umano e del suo sviluppo a partire da un
inquadramento teorico rigoroso e per mezzo di metodi di ricerca e indagine oggettivi,
obbiettivi e quantificabili.
Il limite della teoria risale alla incapacità del movimento ad andare oltre i
comportamenti osservabili, non rintracciando le funzioni superiori di pensiero e senza
approfondire i sui legami con i processi mentali.
GLI ASSUNTI TEORICI DI BASE:
Rifiuto dell’INTROSPEZIONE
1. alla ricerca di strumenti oggettivi basandosi sul
comportamento osservabile e misurabile. Rifiuto della possibilità di studiare la
struttura della mente attraverso la verbalizzazione dei propri pensieri.
“Il fine della psicologia deve essere quello di predire e di
controllare il comportamento manifesto, e non quello di descrivere e spiegare gli stati di
coscienza” [Watson, 1913]
“La personalità altro non è che il prodotto finale dei nostri sistemi di abitudini.”
“Datemi una dozzina di bambini di sana e robusta costituzione e un ambiente organizzato
secondo miei specifici principi, vi garantisco che sarò in grado di farne un medico, un
avvocato, un artista, un imprenditore, un delinquente.”
Il comportamento è il risultato dei processi di apprendimento
2. . Il movimento
si occupa del modo in cui acquisiamo e perfezioniamo i comportamenti acquisiti
attraverso l’apprendimento definito come: cambiamento più o meno permanente
nel comportamento che ha luogo come risultante della pratica, ossia
dell’esperienza individuale.
L’oggetto di studio diventa l’apprendimento stesso, il modo in cui lo posso creare e si
verifica, i meccanismi che lo consentono. Nello studiare i meccanismi
dell’apprendimento il comportamentismo non ha individuato la possibilità di altri
aspetti psicologici che influiscono sull’apprendimento: questo limite deriva dal focus
posto su una posizione totalmente deterministica. L’ontogenesi coincide con le
esperienze personali così che queste possano spiegare lo sviluppo integralmente di un
individuo.
Nello studio del comportamento si è concentrato sugli elementi che garantiscono
STIMOLI E
l’apprendimento, sul modo in cui l’ambiente determina l’apprendimento:
RINFORZI, la relazione tra effetti e stimoli ambientali.
Il legame tra stimoli e risposte è alla base dei meccanismi del condizionamento e
l’apprendimento è il risultato dello stabilirsi di un’associazione tra:
a. una risposta comportamentale riflessa ad uno stimolo neutro. Uno stimolo neutro
che inizialmente incapace di evocare una certa risposta incondizionata, se
presentato ripetutamente insieme a uno stimolo incondizionato, viene associato a
questo, e diventa capace di evocare la stessa risposta comportamentale, divenuta
così condizionata. (esperimento di Pavlov del cane) = l’apprendimento è il risultato
dello stabilirsi di un’associazione tra una risposta comportamentale riflessa e uno
stimolo neutro= si è creata un’associazione tra uno stimolo e una risposta che
inizialmente non erano legati (=associazionismo). CONDIZIONAMENTO
CLASSICO o RISPONDENTE
Esistono delle regole che governano la formazione dell’associazione tra stimolo
neutro e risposta condizionata:
a. GENERALIZZAZIONE: la risposta condizionata può essere estesa a stimoli simili
o che hanno analogie con lo stimolo neutro (piccolo Albert e animali pelosi).
b. ESTINZIONE: la risposta condizionata può essere annullata se lo stimolo
incondizionato viene ripresentato più volte senza quello neutro.
c. PRINCIPIO DI CONTIGUITA’ TEMPORALE: è importante l’intervallo di tempo che
intercorre tra lo stimolo neutro e quello incondizionato.
Il LIMITE del condizionamento classico: consente di spiegare UNICAMENTE in che modo
delle risposte automatiche (riflessi) che fanno già parte del repertorio
comportamentale di un organismo possano essere generalizzate e attivate da stimoli
neutri, MA non spiega l’emergere di comportamenti nuovi.
Negli anni 50-70 vennero applicati gli studi sull’apprendimento dei bambini,
inizialmente fatti sugli animali da Pavlov e Skinner negli anni ’20.
Esperimenti:
Watson e il piccolo Albert: ha appreso la risposta condizionata di paura (pianto)
alla vista di uno stimolo condizionato (topo) in seguito alla presentazione
ripetuta di un forte rumore prima del topo, e ha generalizzato la risposta di
paura a tutti gli animali pelosi.
Bambini frequentemente ospedalizzati o che hanno avuto frequenti esperienze
di sofferenza legate a cure mediche, mostrano reazioni condizionate di paura in
presenza di persone che indossano un camice bianco, indipendentemente dal
fatto che si tratti di medici.
b. un comportamento emesso spontaneamente dato un rinforzo. (spiega l’emergere
di comportamenti nuovi) (Skinner e l’esperimento dei piccioni).
CONDIZIONAMENTO OPERANTE o STRUMENTALE. Nel condizionamento
operante il comportamento non è influenzato dagli stimoli che lo precedono, ma da
quelli che lo seguono e che sono effetto del comportamento stesso. Un
comportamento emesso spontaneamente si stabilizza in quanto rinforzato dalla
comparsa di una ricompensa o dall’evitamento di uno stimolo avversivo. Ciò che
viene appreso è la relazione tra il comportamento e l’effetto positivo che esso
provoca (il rinforzo positivo o l’evitamento del rinforzo negativo).
Attraverso i meccanismi del condizionamento operante si modifica non solo la
frequenza del comportamento, ma anche la sua forma, attraverso il
MODELLAMENTO.
I bambini vennero presi come soggetti degli studi comportamentisti perché i
meccanismi di condizionamento funzionano indipendentemente dall’età, oggetto,
ambiente, genere…. Costituiscono una dotazione biologica che viene impiegata
sempre nel corso dell’intera vita. Con l’età cambia la lunghezza delle catene di
associazione fatte con l’esperienza MA il modo in cui avviene l’esperienza è sempre
uguale
ASSUNTI TEORICI DI BASE:
1. RIDUZIONISMO: qualsiasi comportamento per quanto complesso può essere
scomposto in comportamenti più semplici che se associati ne producono uno più
complesso. I fenomeni evolutivi possono essere considerati l’effetto cumulativo
dell’azione di semplici meccanismi di condizionamento.
2. PARSIMONIA: un meccanismo esplicativo che consente di spiegare la più ampia
gamma di fenomeni va preferito a uno che ne spiega una gamma ristretta. Quindi,
se un comportamento può essere spiegato in termini di meccanismi di
condizionamento spiegazioni più complesse vanno rifiutate. I meccanismi
fondamentali dell’apprendimento operano in modo identico nel corso di tutti lo
sviluppo dell’individuo.
Assunti teorici del comportamentismo tradotti nelle scelte metodologiche:
Uso