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CORTECCIA VISIVA PRIMARIA
È la stazione principale. Si trova nella parte posteriore del cervello - lobo occipitale (come la retina si trova nella parte posteriore dell'occhio). È una delle aree più studiate del cervello umano in particolare. Per i primi stadi si riesce a capire bene cosa succede, poi, superata questa stazione, le proiezioni diventano talmente incrociate e intrecciate che diventa più difficile riuscire a seguire cosa fa l'input e ci sono delle metodologie meno precise.
Chiamata anche corteccia striata (perché gli input dei 2 occhi sono rappresentati come se fossero su 2 strisce di colonne di cellule che rispondono in modo preferenziale ad un occhio e all'altro e questo fa si che se si chiude un occhio e si fanno esperimenti - molto usata: perché molti studi sullo sviluppo vengono fatti con la deplurazione oculare, si chiude un occhio x molte settimane e poi si vede che differenze ci sono nell'attività della
corteccia enelle capacità di vedere di un occhio e questo porta poi ad ottenere una corteccia a strisce...)È una lamina di circa 2 mm di spessore e ha 6 strati, grosso modo come tutta la corteccia.Ci sono 200 milioni di cellule circa. (NGL 1 milione e mezzo).Ci sono diversi stadi di processamento dell'informazione più o meno distinti e sempresecondo la regola che il sistema visivo è gerarchico e demanda alle parti più inferiore dellapiramide le analisi delle singole proprietà degli stimoli. Qui siamo in un parte ancoraabbastanza inferiore.1958 Hubel e Wiesel hanno fatto per primi una registrazione riuscita da un neurone dellacorteccia visiva primaria nel gatto; hanno scoperto l'organizzazione colonnare della cortecciavisiva primaria (Nobel 1981).Hanno scoperto che la corteccia visiva (e poi si è visto anche le altre cortecce) è costruita inquesto modo: se spalmiamo la corteccia su un piano, x semplicità, e neprendiamo un pezzetto, troveremo che è fatta a strisce (in realtà tutte contorte, non dritte, perché la corteccia è aggrovigliata su se stessa) e se entriamo con un elettrodo dall'alto verso il basso e andiamo a vedere cosa fanno le cellule, ci accorgiamo che in ogni colonnina le cellule fanno grosso modo tutte la stessa cosa. Nella colonna vicino invece fanno una cosa leggermente diversa e così via. Una striscia è dedicata in prevalenza all'occhio dx e l'altra al sx. Fino alla corteccia esclusa i campi recettivi sono circolari. Ora cambia, perché lo stimolo deve essere costruito. Mettiamo insieme i punti e troviamo delle linee, delle barrette. Troviamo quindi un campo recettivo allungato o rettangolare, in cui la cellula vuole, affinché modifichi poi la sua frequenza di scarica, che ci sia una barretta di luce contornata da del buio. Oppure il contrario. Oppure comunque tutti simili, barrette di luce e di buio. Di nuovo quindiLe cellule vogliono che ci sia un contrasto di luce nel loro campo recettivo. Nessuna vuole tutto buio o tutta luce. Leggi slide…
La parte voluta dalla cellula ha un +, è eccitatorio. Se la barretta cade sul +, la cellula spara. Se cade sul meno, non spara e tende ad andare in iperpolarizzazione.
Queste cellule in corteccia, che hanno un campo recettivo a forma di barretta e la barretta lavogliono ferma, si chiamano cellule semplici.
Come fa una cellula semplice a rispondere ad una barretta? La rete neurale che la precede è fatta in un certo modo.
Se la cellula semplice è sinaptata, verso di lei, da 4 cellule (per semplificare, in realtà sono migliaia) che hanno i campi recettivi di tipo centro on centro off, per cui saranno cellule del nucleo genicolato laterale del talamo, che andando a vedere a quali recettori corrispondono sono proprio 4 recettori allineati sulla retina (coni o bastoncelli), allora alla fine questa cellula sparerà in modo vigoroso.
solo se le altre precedenti hanno sparato. È tutto un discorso direti neurali biologiche. Abbiamo una cellula che inizia a generalizzare, perché rispetto a quelle che abbiamo visto prima, la barretta ora può essere messa in diversi punti ma la cellula spara sempre. Questo è quello che implica la risposta al movimento, perché se la barretta venisse spostata mentre registriamo la cellula noi registreremo una risposta vigorosa. Fagiolo a dx: il cervello sulla base di queste proprietà delle cellule, che cercano i contrasti di luce, è interessato solo a quelle che stanno nei bordi delle figure, perché una volta che ne conosce il bordo, e sa che all'interno non ci sono stimoli importanti perché nessuno ha sparato, a quel punto ha costruito la forma. Cellule complesse: preferiscono il movimento. Vogliono che le barrette si spostino e perciò ogni cellula deve avere l'orientamento giusto; vogliono inoltre che si spostino da dx verso sx oViceversa e non il contrario. Leggi slide.Cellule end-stopped: non vogliono che la baretta sia più lunga del campo recettivo.
Alcune cellule superiori vogliono più barrette addirittura addirittura che si spostano.
Ci sono tantissime combinazioni possibili. Anche se la stessa cosa la vogliono gruppi di
cellule.
Il cervello quindi, nella sua corteccia visiva primaria, ha tutte le possibilità che troverà nel
mondo già tutte rappresentate, ma sono tutte in silenzio e si attivano nel momento in cui
arriverà lo stimolo giusto, preferito. Quando si attivano, il snc ha l'informazione.
La visione dei colori. I colori sono una capacità che è stata persa e riacquistata più volte…
È un optional (la forma no invece).
Nero bianco e grigio non sono considerati colori (sono colori acromatici), sono considerati
solo intensità di luce (bianco è la massima, grigio gradazioni intermedie, nero minima).
In larga parte, il
Il colore che viene percepito dipende dalla lunghezza d'onda della luce, ma non è una corrispondenza biunivoca. In realtà, quello che noi vediamo è sempre la luce che viene riflessa dagli oggetti, se non guardiamo direttamente una fonte di luce, e quindi queste riflessioni sono quasi sempre mescolanze di diverse lunghezze d'onda, quindi spettri complessi, con tante righe spostate nelle loro varie parti.
La luce emessa da una sorgente luminosa può arrivare direttamente all'occhio, oppure essere rilassata da un corpo che ne assorbe una parte e ne riflette un'altra, questo è ciò che dà la complessità dello spettro della luce in arrivo.
I coni (consentono la visione a colori - i bastoncelli vedono in bianco e nero invece, perché sono di un tipo solo, quindi non possono darci informazioni differenziali sulle lunghezze d'onda - invece i coni si, perché sono di 3 tipi: rosso L, verde M, e blu S e sono sintonizzati su frequenze diverse:
blu basse frequenze, il rosso alte).Noi non vediamo solo questi 3 colori. Ne vediamo tanti, ma sempre a partire da sommepesate dell'attività di questi 3 tipi di cellule.Se sono attivi tutti e 3 i tipi di coni perché la radiazione elettromagnetica copre tutto lospettro visibile, noi vediamo il bianco. Quindi non c'è una corrispondenza biunivoca.Leggi schema...
Il peso delle attivazioni dei vari tipi di coni x stabilire che colore vediamo sulla basedell'informazione luminosa che è arrivata.Il gatto ha una visione dei colori più povera rispetto alla nostra.Sulla base di conoscenze molto povere (800), sono state sviluppate 2 teorie dei processi divisione del colore, che poi sono risultate giuste.- 1878, Hering (sulla base di come vedono i soggetti dei suoi esperimenti con gliumani), teoria dei processi opposti di colore. Immagini postume complementari (fissoa lungo uno stimolo, poi sposto lo sguardo e vedo il colore complementare...)-
1 metà 800, Young e Helmholz: teoria tricromatica dei componenti: leggi slide. Ma nessuna di queste teorie spiega la costanza del colore. Cellule del colore spettralmente opposte o cellule a dopo opponenza. Blob: colonne che vanno dalla superficie della corteccia fino alla base dei 6 strati, nel quale ci sono le cellule del colore spettralmente opposte, con la caratteristica della doppia opponenza. Il colore è analizzato a parte rispetto a forma e movimento. Via blob. Blob regioni più scure. Fino a v1 possiamo quasi del tutto stabilire cosa fa una singola cellula del sistema visivo. Da v1 in poi, le info diventano più difficili da seguire; i modi di elaborazione sempre più complessi, cambiano i modi in cui viene studiata la percezione visiva. La metodologia che ha dato più info è quella di fare delle lesioni e vede come l'animale risponde ai compiti visivi motori. Organizzazione delle aree visive superiori. Leggi... Ipotesi della suddivisione deicompiti.Da v1, le uscite sono:- Il fascicolo longitudinale inferiore va verso il lobo temporale inferiore. Risponde al checosa, via del what. “percorso ventrale”- Fascicolo longitudinale superiore: verso il lobo parietale. Risponde al dove, via delwhere; proietta verso le aree somatosensoriali e poco più avanti ci sono le areemotorie. “percorso dorsale”Quindi dopo che il sistema ha fatto le analisi semplici, barrette linette ecc in v1, suddividel'informazione sulla base della risposta a 2 domande? Ciò che ho analizzato analizzato v1che cos'è? / dove sta rispetto a me?Poco dopo questa scoperta è stato capito che la via del dove è anche la via del come, how,come devo interagire dal punto di vista motorio con lo stimolo?.Il lobo parietale è molto connesso con la funzione motoria, per programmazione dellarisposta motoria ecc. poi leggi slide…Via del where o anche del come: ha molti neuroni con campi
recettiivi grandi, sensibili alladirezione del movimento, è la base per la visione del flusso ottico (si percepisce quando ci simuove in una certa direzione), si trova nell'area MT (medio temporale) o V5. Le latenze minori rispetto alla via del what si trovano in questa aree deputate al movimento eservono x programmare risposte veloci, probabilmente dovute anche a proiezionisottocorticali dirette a v5 (nel senso che ci possono essere delle eccezioni: ci poter esseredelle proiezioni che vanno direttamente da aree sottocorticali a V5; individuate x alcuni casima non x altri). Le aree che governano il movimento hanno bisogno di info rapide. Hanno anche unamemoria brevissima x quanto riguarda le info spaziali e di movimento (viene continuamenteaggiornata con le info sulla posizione di un oggetto).- La via del where ha anche connessioni ricche con l'area premotoria (nel lobofrontale, che si attiva prima dell'inizio di un'attività motoria). Per quantoRiguarda l'asimmetria tra destra e sinistra, che si inizia