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La luce e il sistema visivo umano

A BL’esperienza di flow si può verificare anche durante il gioco, in particolare durante i videogiochi negli adolescenti.

La luce si comporta in due modi:

  1. Come particelle di energia (fotoni che viaggiano a circa 300000 km/s)
  2. Come onde di energia elettromagnetica

Il sistema visivo umano risponde solo a lunghezze d’onda comprese tra 380 e 760 nm. Altri animali possono rispondere a intervalli diversi. La lunghezza d’onda è associata al colore, mentre l’ampiezza dell’onda è associata alla luminosità.

L’occhio umano ha una capacità di analisi e trattamento dell’informazione superiore a qualsiasi macchina progettata dall’uomo. È come una telecamera che insegue automaticamente le immagini.

Il compito principale di tutte le parti extra-retiniche dell’occhio è di...

delle mani, ecc. Questa elaborazione permette di percepire il movimento degli oggetti nello spazio e di adattare i movimenti oculari di conseguenza. La retina è la parte dell'occhio responsabile della percezione visiva. È composta da cellule fotosensibili chiamate fotorecettori, che convertono la luce in segnali elettrici che vengono poi trasmessi al cervello attraverso il nervo ottico. Il cristallino è una lente biconvessa situata dietro l'iride. Il suo ruolo principale è quello di focalizzare la luce proveniente dall'esterno sulla retina, permettendo una visione nitida degli oggetti. La sua forma può essere modificata grazie all'azione di muscoli ciliari, consentendo di mettere a fuoco oggetti a diverse distanze. Il bulbo oculare è la struttura che contiene l'occhio. È fissato alle orbite da sei piccoli muscoli extraoculari, che controllano la rotazione dell'occhio sul piano orizzontale, verticale e longitudinale. Ci sono diversi tipi di movimenti oculari. La saccade è un rapido salto da un punto all'altro dell'immagine, che ci permette di esplorare una scena visiva. Le microsaccadi sono movimenti minimi che avvengono anche quando fissiamo un oggetto. L'inseguimento e il nistagmo sono movimenti che coinvolgono il tracciamento con gli occhi di un oggetto in movimento, seguiti da una saccade verso il prossimo oggetto da fissare. Il flusso ottico è una modalità di percezione visiva del movimento degli oggetti rispetto al soggetto. Questa informazione viene elaborata a livello corticale, confrontando diversi parametri come la velocità, l'intensità della luce e la posizione del corpo, della testa, delle mani, ecc. Questa elaborazione ci permette di percepire il movimento degli oggetti nello spazio e di adattare i movimenti oculari di conseguenza.ma avviene a livello della corteccia visiva primaria. Le cellule binoculari presenti in questa regione del cervello sono in grado di integrare le informazioni provenienti dai due occhi e creare una percezione tridimensionale del mondo. La convergenza binoculare è il processo attraverso il quale i due occhi si orientano verso lo stesso punto nello spazio. Questo permette di ottenere una visione binoculare, in cui le immagini provenienti dai due occhi si sovrappongono e si combinano per creare una percezione tridimensionale. La convergenza binoculare avviene a diversi livelli del sistema visivo. Nel talamo, specificamente nel nucleo genicolato laterale (LGN), le informazioni provenienti dai due occhi convergono per la prima volta. Successivamente, nella corteccia visiva primaria, le cellule binoculari integrano ulteriormente queste informazioni. Le cellule binoculari sono in grado di rilevare la disparità tra le immagini provenienti dai due occhi. La disparità è la differenza di posizione di un oggetto nelle due immagini retiniche. Questa disparità viene utilizzata per calcolare la profondità e la distanza degli oggetti nel campo visivo. Oltre alla visione binoculare, la percezione della profondità e della distanza è influenzata anche da informazioni monoculari. Queste informazioni sono basate su segnali provenienti da un solo occhio e includono la prospettiva, la sovrapposizione, la dimensione relativa e altre caratteristiche visive. In conclusione, la visione tridimensionale è il risultato dell'integrazione delle informazioni provenienti dai due occhi a livello della corteccia visiva primaria. Le cellule binoculari svolgono un ruolo fondamentale nella creazione di questa percezione tridimensionale, utilizzando la disparità tra le immagini retiniche. Le informazioni monoculari contribuiscono ulteriormente alla percezione della profondità e della distanza.

Inizia a formarsi a livello della corteccia striata, dove vengono combinati i segnali provenienti dai due occhi. Quanto finora descritto prende il nome di stereopsi primaria, mentre per stereopsi secondaria si intende un insieme di meccanismi che, per via monoculare, sono in grado di dare informazioni sulla profondità degli oggetti nello spazio visivo.

Fattori monoculari per la valutazione della distanza (stereopsi secondaria):

  • Familiarità con l'oggetto - se si conoscono le dimensioni dell'oggetto
  • Interposizione - se un'immagine è parzialmente coperta da un'altra, allora la seconda è più vicina
  • Prospettiva lineare - le linee parallele tendono a convergere alla distanza
  • Distribuzione di ombre ed illuminazioni

Percepire la distanza degli oggetti-indizi da stereopsi secondaria:

  • Densità/tessitura percepita della superficie dell'oggetto
  • Indizi fisiologici: convergenza, accomodazione, disparità binoculare

parallasse di movimento-Nello spazio vicinoà convergenza, accomodazione. Nello spazio d’azione à disparitàbinoculare, parallasse di movimento, altezza nel campo visivo-Parallasse di movimento: oggetti + lontani del punto di fissazione si muovono indirezione uguale all’osservatore, oggetti + vicini in direzione opposta.

La retinaTrasduce la luce in segnali nervosi. Riesce a lavorare in condizioni di luce moltodifferenti e discrimina la lunghezza d’onda diverse consentendoci la visione a colori. Lretina è parte del cervello (sistema nervoso centrale SNC, anche se è spazialmenteseparata da esso).

Recettori visivi-Coni à corti e appuntiti, rispondono a luce intensa, ci sono 3 tipi di coni, checontengono ciascuno un suo pigmento visivo. SISTEMA FOTOPICO (consente lapercezione dei colori)Bastoncelli à lunghi e sottili, rispondono a luce tenue, contengono tutti lo stessopigmento visivo. SISTEMA SCOTOPICO (Si tratta del tipo di

visione usata quando il livello di illuminazione è basso) Lo strato dei fotorecettori, come dice il nome, è costituito da una parte dalle cellule recettoriali presenti nell'occhio e sensibili alle radiazioni luminose: i coni e i bastoncelli. Tali cellule sono così chiamate per via della forma del loro segmento esterno, detto anche articolo (che occupa proprio questo strato).

Trasduzione della luce: Trasduzione è un termine generale che si riferisce alla conversione di una forma di energia in un'altra.

Pigmento: qualsiasi sostanza che assorbe luce. Rodopsina: pigmento rosso brillante estratto da un bastoncello della retina di rana. Alla luce si scolorisce e perde la capacità di assorbirla. Al buio (?)

Gli altri strati: Gli strati cellulari della retina sono: recettori - cellule bipolari - cellule gangliari. Spostandosi dallo strato dei recettori in avanti, troviamo lo strato intermedio della retina, che contiene le cellule bipolari, le cellule orizzontali e le...

cellule amacrine. Davanti allo strato intermedio c'è lo strato delle cellule gangliari. Via diretta - è altamente specifica, in particolare nella fovea (bassa convergenza). Via indiretta - ha molte connessioni laterali (alta convergenza). Il campo recettivo è l'area dello spazio esterno in grado di eccitare, tramite i fotorecettori, una cellula gangliare. I campi recettivi sono più ampi sulla periferia della retina e più piccoli nella parte centrale (fovea). Il campo recettivo corrisponde allo strato dei recettori sulla retina la cui stimolazione influenza l'attività della cellula che si sta studiando oppure corrisponde all'area dello spazio (del campo visivo) le cui variazioni di illuminazione influenzano l'attività della cellula stessa. In altre parole, il termine campo recettivo si riferisce ai recettori specifici che fanno capo a una data cellula del sistema nervoso con l'interposizione di una o più.

sinapsi. La struttura dei campi recettivi

Le cellule del sistema visivo non si comportano in modo uniforme alla stimolazione di diverse parti del loro campo recettivo. In genere più si passa dalla periferia verso gli stadi centrali, più i campi recettivi sono organizzati in modo complesso.

La corteccia visiva primaria

Chiamata anche corteccia striata, è una lamina di cellule di 2 mm di spessore. Diversi stadi di processamento dell'informazione + o - distinti.

La visione dei colori

Colori acromatici: nero, bianco, grigio. In larga parte il colore dipende dalla lunghezza d'onda della luce. La luce emessa da una sorgente luminosa può arrivare direttamente all'occhio, oppure essere riflessa da un corpo che ne assorbe una parte e ne riflette un'altra.

Costanza del colore

Nessuna delle due teorie spiega la costanza del colore, cioè il colore percepito non è solo funzione della lunghezza d'onda che esso riflette. Infatti, un

oggetto rosso visto alla luce del sole, alla luce di una lampadina o alla luce di un caminetto è percepito sempre dello stesso colore, anche se in realtà riflette lunghezze d'onda diverse.

Organizzazione delle aree visive superiori

Via del where: via del come, molti neuroni con campi recettivi grandi, sensibili alla direzione del movimento, base per la visione del flusso ottico. Latenze minori rispetto alla via del what per programmare risposte veloci. Memoria brevissima su informazioni spaziali e di movimento.

La via del where: connessioni ricche con l'area premotoria.

Illusione di Duncker: dipendenza del movimento dal campo. Spiegazione: in natura oggetti grandi fermi e piccoli in movimento, illusione anche con luna/nuvole.

Sindrome di Balint: no esecuzione movimenti oculari volontari verso un obiettivo, movimenti in tutte le direzioni senza regola. Se fissa un oggetto, ignora completamente il resto del campo visivo.

Visione della forma

Non è mai stato descritto un

paziente con deficit totale e selettivo di percezione della forma. Caratteristica troppo importante e di base, che è veicolata soprattutto dalla via P-interblob, ma in parte sembra anche dalle altre. Quindi è molto improbabile il caso di lesioni multiple così specifiche.

Visione del colore e acromatopsia

Differente dal daltonismo. Disturbo molto raro. Le cellule del blob sono le più metabolicamente attive e possono risentire prima di eventuali diminuzioni di afflusso di sangue.

-Il mondo appare privo di colori.

Visione del movimento e akinetopsia

Incapacità di vedere il movimento, visto come serie di istantanee. Rarissima.

Percepire il movimento degli oggetti

-Sensibilità al movimento: no per movimenti troppo lenti o troppo veloci

-Movimenti in avvicinamento: immagine retinica si espande, si contrae invece per movimenti in allontanamento.

-Meccanismi innati o appresi molto precocemente. Risposte di difesa del neonato a immagini retiniche in espansione ma non

in riduzione-Movimento biologico. Percezione immediata del movimento umano.

Collisione fra oggetti: La maggior parte delle azioni umane implicano il contatto o la collisione con oggetti, con le più diverse modalità, velocità e finalità

La percezione degli oggetti

La percezione della forma prescinde da posizione, orientamento e costanza.

Costanza per cambiamenti di illuminazione

Costanza per parziali coperture dell'oggetto e per diversi contesti nel quale può trovarsi.

Teoria riconoscimento vista-dipendente è in memoria c'è ogni prospettiva dell'oggetto

Teoria riconoscimento vista-indipendente è Codifica della forma

Teoria dei geoni è Cellula della nonna: al vertice della gerarchia del riconoscimento visivo ci sono neuroni che rispondono selettivamente a forme specifiche

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
61 pagine
6 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Andreap01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Roma "Foro Italico" o del prof Brancucci Alfredo.