vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Interrogarsi sulle proprie motivazioni implica interrogarsi rispetto alla propria identità
L'identità si costruisce nell'esperienza ma è anche costituita da ciò che per me costituisce un ideale. L'ideale può essere definito come un attrattore fisso che dà ordine al nostro caos interno e permette di costituire la nostra identità. Questo ideale non lo creiamo noi ma lo troviamo già pronto nella cultura in cui siamo inseriti. Quindi l'ideale si produce collettivamente, da un insieme di persone che popolano un determinato territorio in un determinato tempo. La base essenziale dell'ideale è la condivisione, se non è condiviso non può diventare un ideale. Ci sono vari esempi di ideale condiviso. Le religioni, ad esempio, sono strutture deputate alla costruzione di ideali trascendenti, che consentono alla popolazione di riconoscersi in quella religione. Quindi l'ideale è importante.
perché attraverso questo noi ci intendiamo, ci capiamo, ci riconosciamo e possiamo costruire tutto ciò che riconosciamo come buono. Altro esempio di ideale è quello del diritto, delle giustizia costituito per riconoscersi in uno stato nazionale. La differenza tra l'ideale religioso e quello dello stato sta nel fatto che il primo non è oggetto di critiche perché collocato al di fuori del mondo e di conseguenza non può essere neanche cambiato, invece l'ideale del diritto si colloca nel mondo e può essere modificato con l'evoluzione della cultura, come d'altra ci dimostrano i continui cambiamenti di legge.
Per comprendere le istituzioni bisogna riflettere sui valori e gli ideali che le animano, solo così possiamo capire la nostra individualità e la nostra collettività. Ovviamente riflettere su questo è difficile perché noi assumiamo questi valori in maniera inconsapevole, siamo formati ad
essi nel momento in cui nasciamo. Gran parte di questo materiale di cui siamo costituiti lo scopriamo nel corso del tempo grazie alle esperienze che facciamo, anche se è comunque necessaria una disposizione dell'individuo a volersi conoscere. Possiamo analizzare la storia degli ideali collettivi nel corso della storia, partendo proprio dall'ideale di legge su cui si fonda lo stato. La parola legge deriva dal greco nomos e Schimtt, filosofo tedesco, ha cercato di studiarne il significato partendo proprio dall'etimologia. Ha individuato tre significati: appropriazione, distribuzione, produzione. Per capire il primo significato, facciamo un passo indietro all'epoca neolitica quando l'uomo abbandona la caccia e la vita nomade per stanziarsi in un territorio e praticare l'agricoltura e l'allevamento. Lo sviluppo della vita associata avviene attraverso l'identificazione di un terreno, attraverso la sua appropriazione. Si sviluppa anche un altro bisogno,L'uomo sente la necessità di vedersi garantito ciò di cui si è appropriato. Qui il nesso con il termine legge, per cui io acquisisco un diritto, il diritto alla proprietà della terra e devo averlo riconosciuto. La legge infatti è un contratto sociale cui gli uomini decidono di aderire per sentirsi garantiti e protetti dagli altri. L'ideale di appropriazione/proprietà è iscritto nel nostro corredo genetico ed è legato al significato di sicurezza. Quindi la sicurezza è garantita dalla legge ma è garantita anche dalla ricchezza materiale. Ecco perché le organizzazioni perseguono il profitto, per sentirsi sicuri. L'istituzione è l'esito di un processo di costruzione storico-culturale, l'istituzione fissa questo esito e lo tramanda. Ce lo dimostra l'esempio della legge. Anche le parole sono costruzioni culturali e al loro interno c'è tutto il significato del nostro essere.
Quindi l'istituzione fissa e tramanda i modelli di coesistenza umana e di ecoesistenza umana. L'empatia ha un ruolo importante nel processo di costruzione delle istituzioni. L'empatia è l'evoluzione più alta del processo di mimesi, che significa letteralmente imitazione ma in senso ampio anche condivisione di identità. È un processo che passa attraverso l'intenzionalità, dimostrato anche attraverso l'esperimento dei topi. Non è un processo razionale ma un sentire non identico, non c'è bisogno di riflessività e pensiero critico. Mitchell ha definito il contagio emotivo come il processo più primitivo di intersoggettività, che ritroviamo nei fenomeni di massa. L'empatia è l'aspetto più evoluto del fenomeno universale della mimesi, del contagio. Addirittura Girard, attraverso la mimesi che chiama invidia mimetica, ha spiegato il funzionamento dei gruppi umani.i nostri rapporti. Noi osservando l’altro capiamo anche le sue intenzioni che sono guidate da un oggetto di desiderio. Quindi noi non solo condividiamo intenzioni ma anche gli oggetti di desiderio (es: sogno di una notte di mezza estate, pubblicità). Quindi l’istituzione si costruisce attraverso processi empatici e mimetici, che in maniera preriflessiva ci permettono di condividere valori e ideali. Quindi l’istituzione fissa la nostra coesistenza e l’ecoesistenza. Con il termine coesistenza indichiamo il modo in cui stiamo insieme agli altri e il tipo di relazione che istauriamo; questo concetto richiama quello di altruismo ed egoismo, che sono complementari ed opposti. Con altruismo intendiamo un atto disinteressato, cioè compiamo un gesto in favore di un altro senza avere nulla in cambio. Con egoismo intendiamo alla spinta dell’uomo ad accumulare e impossessarsi di tutto per se stesso, per la propria sicurezza. Come abbiamo visto dallo studio dellaparola nomos si evince questa relazione tra possessoe sicurezza, connaturata nell’uomo. Con il termine ecoesistenza intendiamo il modo incui l’uomo vive il mondo in cui abita, il suo rapporto con la natura sfruttata persoddisfare i propri bisogni. Vediamo quindi che gli altri possono rappresentare per noiun problema, perché potrebbero minacciare la mia sicurezza, quando io vedo l’altrocome una minaccia interrompo il circuito dell’empatia (es: immigrati). A questo puntosi può introdurre il concetto di immunizzazione: processo che indica il modo in cui cidifendiamo dagli altri o da soggetti minacciosi per la nostra incolumità. Ma gli altrifanno parte della nostra vita, sono necessari per la nostra sopravvivenza quindi ilproblema dell’immunizzazione diventa coimmunizzazione cioè come costruire sistemiche assicurano la nostra immunità contestualmente a quella degli altri.Per spiegare meglio il concetto di immunizzazione siPuò fare riferimento a una questione di attualità come la chiusura dell'acciaieria ILVA da parte della società multinazionale ArcelorMittal, in seguito al ritiro, da parte del Governo, dell'immunità penale dei dirigenti. Il governo ritirando questa immunità penale ha messo in atto un processo di ecoimmunizzazione: infatti chi lede la comunità deve essere perseguito dalla legge. La legge nasce infatti come protezione dall'aggressività altrui. Per capire il significato di legge ci si è ricollegati al periodo del neolitico; quindi gli uomini decidono di sottoscrivere un contratto sociale, che è appunto la legge, che garantiscono la sicurezza e l'immunità individuale e sociale. Anche un fatto sociale come il razzismo ha a che fare con l'immunità. Il razzismo è una questione di categorizzazione sociale in me e diverso da me che compromette i circuiti naturali dell'empatia.
sull'altro che per una caratteristica, come il colore della pelle, è proiettata tutta la mia aggressività che non riesco a contenere al mio interno. L'immunità è un sistema socio-culturale fatto di ideologie, di rappresentazioni mentali che codificano chi è amico e chi è nemico con lo scopo di proteggermi. La storia dell'Ilva ci dice che le leggi, che rappresentano il sistema immunitario di eccellenza in uno stato, possono essere sospese. Lo stato sospende le regole di convivenza: le ecoimmunizzazioni. Perché c'è questo stato di eccezione? per due conseguenze, soprattutto sociali e non solo economiche: 1) 10000 persone senza lavoro, che dovranno essere protetti (immunità è proteggere persone, famiglie, lavoratori) 2) importare l'acciaio da altri paesi a un costo maggiore, anche questo è un fenomeno di immunità che riguarda la protezione del benessere della nostra società.tutta la questione ilva è racchiuso il modo in cui si pensano i processi ecoimmunitari: sospendere la legge o imporla a tutti? Si pone anche la questione dei lavoratori da proteggere. La protezione deve essere esercitata dallo stato attraverso il sistema ecoimmunitario delle tasse. Anche le tasse non sono un problema economico, monetario ma pongono delle questioni psicologiche: rappresentano l'idea che un popolo ha della immunizzazione. Per esempio negli USA vige la flat tax che dà l'illusione di una falsa uguaglianza, invece in Italia è presente un sistema di tasse progressivo. Questo processo sta alla base del concetto di solidarietà, cioè della concezione che abbiamo di noi e degli altri, del rapporto tra egoismo e altruismo. Ci si deve occupare della propria sicurezza ma anche di quella degli altri. Oggi la distribuzione della ricchezza prevede che il 50% della popolazione non possiede nulla. Questa cosa non desta alcuna coscienza, nonc'è nessuna ribellione, perché c'è un'idea che tutto vada bene. Quindi il sistema di socio-immunizzazione ha bisogno di ideologie che giustificano lo status e che garantiscono al soggetto di sentirsi al sicuro e protetto. Queste idee devono essere sedimentate nella nostra coscienza per poter essere condivise e tramandate da tutte le istituzioni culturali. Queste idee attutiscono la consapevolezza della assoluta diseguaglianza. Il nostro compito di psicologi dovrebbe essere risvegliare questa consapevolezza critica delle persone, ma ciò è difficile perché oggi l'aspirazione è: diventare più ricchi. Essere ricchi ci fa sentire sicuri, la legge perde così la sua funzione di protezione. Chi non è protetto può fare affidamento a un altro sistema di immunizzazione al confine con quello socio-immunitario, cioè il sistema psico-immunitario, che rimanda ai meccanismi di difesa dalla nostra.vulnerabilità rispetto a determinate tematiche e rispetto l’altro. Questo sistema può essere individuale e collettivo (gli individui attraverso determinate)