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7.2 PIERRE BOURDIEU: CAMPI ED HABITUS SOCIALI

La teoria dell'habitus e dei campi sociali riprende e sviluppa i lavori di Durkheim e Mauss. L'idea centrale è che "esiste una corrispondenza tra le strutture sociali e le strutture mentali, tra le divisioni oggettive del mondo sociale - in particolare quella tra dominanti e dominati - e i principi di visione e divisione dei soggetti".

Due sono i concetti chiave della teoria: il campo e l'habitus.

Il campo è un insieme di oggetti sociali con relazioni di gerarchia e di opposizione, che strutturano la ripartizione tra loro di uno specifico capitale di valore sociale. Alcuni campi analizzati da Bourdieu sono il campo artistico, accademico, economico, religioso. I campi sono organizzati in maniera analoga, ma ciascuno ha un peso specifico diverso, che ne determina un valore diverso e una diversa logica di funzionamento. Educare un individuo significa immergerlo in una pluralità di campi.

E tale immersione ha luogo in un punto dato di ciascun campo. Tale punto di "immersone" rappresenta per il soggetto il suo punto di vista su quel campo. Questo punto di vista sul campo elaborato a partire dalle esperienze maturate legate alla specifica posizione occupata è un elemento costitutivo dell'habitus del soggetto nel campo considerato.

L'habitus è definito come un sistema di schemi di percezione, di pensiero, di valutazione e di azione. In un dato campo e in un dato momento questi punti di vista non hanno tutti lo stesso valore: l'habitus dominante è quello dei gruppi in posizione socialmente dominante. La posizione sociale in un campo è determinante in quanto determina la natura delle esperienze di apprendimento e quindi la formazione di specifici schemi di classificazione e di percezione. La posizione di un soggetto in un dato campo è determinata dal volume e dalla struttura di capitale posseduta da un individuo.

Esistono

tre tipi di capitale: economico, sociale, culturale, dalla cui somma deriva il totale del capitale posseduto da ciascuno. Chi possiede un capitale consistente, la cui struttura corrisponde a quella della distribuzione dei tipi di capitale che caratterizza un dato campo, si trova in posizione privilegiata.

Illusio e hysteresis - L'habitus determina l'interesse dell'individuo per il "gioco" che si svolge in un dato campo. L'illusio dipende da campo e dalla posizione che vi si occupa: "ogni campo richiama e mette in atto una forma specifica di interesse, e questo interesse si differenzia a seconda della posizione occupata nel gioco".

L'habitus dell'individuo non è immutabile: nella maggior parte dei casi un individuo occupa posizioni analoghe in campi strutturati in maniera omologa. Tuttavia se la sua posizione in non più campi cambia l'individuo può essere indotto a costruire un habitus secondario diverso.

daquello primario. A volte a trasformarsi possono essere anche le strutture del campo: secondo questa teoria infatti ciascun campo è oggetto di una lotta permanente da parte degli attori sociali che non sono in posizione dominante. Talvolta quindi l'habitus può non essere più adeguato alle strutture oggettive. Si verifica allora un effetto hysteresis degli habitus: certi attori continuano per un certo tempo a applicare schemi di lettura o di giudizio e comportamenti ormai inadatti. In generale i dominati trasformano l'habitus più lentamente rispetto a chi nel campo ocupa una posizione dominante. Progetti e percorsi - Secondo Bourdieu per comprendere la formazione delle intenzioni di scelta dei giovani occorre considerare le diverse posizioni nei diversi campi in cui sono inseriti, poiché esse determinano sistemi strutturati di rappresentazioni e di azioni: le scelte e i progetti dei giovani in definitiva rimandano alla struttura e al volume delloro capitale globale. Il campo scolastico - Il campo scuola può essere descritto come uno specchio strutturato che propone all'adolescente un determinato riflesso di sé, nel quale egli si definisce in un certo modo, questo specchio strutturato diventa spesso uno specchio strutturante. In questo campo la principale dimensione che organizza la visione di sé è quella dell'eccellenza scolastica. Questa dimensione pende forma fin dall'inizio della scolarizzazione. Numerosi studi hanno segnalato il ruolo essenziale della riuscita o del fallimento scolastico nella costruzione di una data immagine di sé. I giovani usciti dalla scuola con un insuccesso spesso si sono costruiti un'immagine di sé come uomini senza qualità. A scuola un adolescente impara a stabilire il limite superiore delle posizioni sociali che può sperare di raggiungere. La dimensione dell'eccellenza scolastica non è l'unica su cui viene

Organizzato il sistema scolastico. Un sistema scolastico costituisce sempre un sistema di classificazione delle discipline scolastiche e parallelamente degli individui. La struttura del sistema scolastico e la posizione occupata non permettono da sole di spiegare la formazione dei progetti futuri. Le rappresentazioni che gli adolescenti si formano riguardo alle professioni sono condizionate dalla loro cultura familiare, dal sesso, dalla cultura familiare, dalla posizione attuale nel sistema scolastico e verosimilmente dalla traiettoria sociale.

CAP 8 LA COSTRUZIONE DELL'IDENTITÀ personali e professionali: una genesi secondo un ordine immutabile?

8.1. GINZBERG: DALL'IMMAGINARIO AL REALISMO

La principale critica che si può muovere all'opera di Ginzburg e collaboratori è quella di aver adottato una metodologia contestabile: per elaborare una teoria generale delle scelte professionali hanno adoperato una popolazione di ragazzi provenienti da ambienti

privilegiati.Il loro studio resta valido però se lo si considera per quello che è: una descrizione del formarsi delle future di intenzioni di ragazzi privilegiati.Ginzburg e collaboratori distinguono riguardo alla loro particolare popolazione tre grandi periodi: scelte immaginarie, scelte in sperimentazione, scelte realistiche.

Scelte immaginarie - Fino ai 10 -11 anni i giovani sono guidati nelle loro scelte essenzialmente dalla propria immaginazione. Le loro scelte si fondano semplicemente sull'attrattiva di alcune attività adulte, senza alcuna relazione tra mezzi e fini.

Scelte per sperimentazione - Dagli 11 ai 17 anni i giovani considerano le loro scelte come tentativi: sono guidati soprattutto dal desiderio di vederci chiaro. Si interrogano sulle proprie capacità, scelte e valori. Questo periodo si divide in quattro tappe: interessi, capacità, valori, transizioni.

Gli interessi - L'unico criterio adottato dall'adolescente in questa fase

È quello che gli interessa in un dato momento. Le capacità A partire dai 13/14 anni gli adolescenti prendono in considerazione un nuovo criterio: ciò che sanno fare. I valori A partire dai 15/16 anni i giovani cominciano a prendere in considerazione una molteplicità di fattori: ciò che sanno fare, ciò che la situazione gli permetterà di fare, ciò che devono attendersi dalle rispettive carriere. Cominciano a considerare l'attività professionale come qualcosa che può permettere al soggetto di realizzarsi. La transizione Il passaggio all'università consentirà ai giovani di fare le esperienze necessarie per la giusta scelta. Scelte realistiche Il periodo delle scelte realistiche è quello degli studi superiori. Comprende tre fasi: esplorazione, cristallizzazione, specificazione. Esplorazione: momento di ricerca attiva delle informazioni. Cristallizzazione: IV anno di università - lo.

studente è ormai cosciente delle sue inclinazioni ed è in grado di gerarchizzare la molteplicità di fattori che possono influenzare la sua scelta professionale

Specificazione: scelta professionale. Due sono i criteri per vedere se il soggetto si trova in questa fase: volontà di specializzarsi, confinandosi in un campo ristretto; capacità di non allontanarsi dal proprio progetto di carriera.

Ginzburg: interazione tra maturazione e contesti

Il modello su cui si fondano le ricerche della Ginzburg è essenzialmente biologico: l'idea di base è che i processi che portano alla scelta di una professione siano il risultato di una maturazione. Tuttavia i ricercatori sono portati a porre in evidenza il ruolo del contesto sociale in cui ha luogo non tanto una maturazione biologica quanto una storia personale.

In sostanza quello che l'opera della Ginzburg descrive è il prodotto delle interazioni tra la maturazione personale e le esperienze

Così come vengono determinate da una data cultura, rispetto ai membri di un dato gruppo sociale.

8.2 BERNARDETTE DUMORA: RIFLESSIONE COMPARATIVA, PROBABILISTICA, IMPLICATIVA

I lavori della Dumora possono essere considerati la continuazione dei lavori della Ginzburg, l'evoluzione delle costruzioni delle aspettative riguardo al proprio futuro dei ragazzi tra gli 11 ei 16 anni, anche se il campione da lei studiato è composto da ragazzi e ragazze provenienti da vari ambienti sociali.

Dumora evidenzia due processi fondamentali che definirà rispettivamente riflessione comparativa e riflessione probabilistica; la loro articolazione è definita riflessione implicativa.

Riflessione Comparativa - La riflessione comparativa designa una messa in relazione di elementi descrittivi del sé e delle professioni. Si osservano 4 tappe nella costruzione di questi schemi di comparazione:

a. collegamento tautologico tra sé e una data professione: l'adolescente non

Sogna una professione quanto piuttosto chi l'esercita.

Proiezione metaforica: il giovane vuole "essere come" non fa distinzione tra le proprie caratteristiche e quelle del professionista.

Proiezione metonimica: riferimento con un soggetto appartenente alla propria cerchia, ma si cominciano a fare comparazioni tra le proprie qualità e quelle del soggetto di riferimento.

Comparazioni ponderate: non si prende più come riferimento un soggetto ma categorie astratte che diventano esse stesse oggetto di valutazione.

Riflessione probabilistica - Il secondo processo di Dumora è legato all'esperienza scolastica dell'adolescente, consiste in un calcolo soggettivo con cui il soggetto prende la misura dello spazio tra le cose possibili e quelle probabili. La sua costruzione attraversa tre tappe: la predizione, le congetture, l'elaborazione di scenari.

La predizione costituisce una certezza magica. I pre-adolescenti sono sicuri che si tratta

Volere una cosa per poterla avere. Il metro di misura non è quello della probabilità di realizzazione ben

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
25 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della formazione e dell'orientamento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cortese Claudio Giovanni.