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Stili non verbali della menzogna: elevato numero di battiti delle ciglia, manipolazione di oggetti o

delle proprie mani, cambiamenti frequenti di postura, movimenti frequenti di mani e piedi, rigidità,

innalzamento della voce o al contrario tono troppo basso.

LEZIONE 5

La percezione è un processo cognitivo prima che fisiologico. Attraverso gli organi di senso ci

permettere di acquisire informazioni sulla realtà che ci circonda. L’uomo è in grado di collegare le

sensazioni con le percezioni e tradurre tutto in un linguaggio comprensibile.

Il processo percettivo si compone di 3 fasi:

sensazione: parte più fisiologica che corrisponde alla stimolazione dei nostri organi di

 senso.

Esperienza percettiva: lo stimolo viene elaborato grazie alla nostra esperienza, emozioni

 e sentimenti.

Rappresentazione: riproduzione mentale che si basa sulle esperienze percettive e grazie

 alla quale si possono ricevere le caratteristiche di un oggetto nello spazio e nel tempo

Noi creiamo il mondo che percepiamo non perché non esiste realtà fuori dalla nostra mente, ma

perché scegliamo e modifichiamo la realtà che vediamo in modo che si adegui alle nostre

convinzioni sul mondo in cui viviamo. A parità di situazione, ciascuno percepisce in modo diverso a

seconda della propria mappa cognitiva.

Media e realtà: la nostra esperienza è modellata dai media, i quali mettono a disposizione delle

persone i principali sistemi di significato per capire il mondo. noi dipendiamo dai media finche essi

verranno accreditati come capaci di fornirci informazioni per renderci comprensibile il mondo, darci

suggerimenti su come comportarti e come sfuggire a solitudine e angoscia.

Teoria di George Kelly: i costrutti cognitivi sono gli schemi che le persone fanno con le loro

conoscenze, esperienza, emozioni, aspettative, usate per interpretare la realtà. Sono la mappa

attraverso cui conosciamo il mondo.

Vincoli percettivi: regole della percezione per cui noi in alcuni casi abbiamo difficoltà a

riconoscere la realtà diversamente dal nostro costrutto cognitivo.

Effetto alone o teoria implicita della realtà: ci induce ad attribuire un insieme di tratti di

 personalità a individui in cui abbiamo identificato una determinata caratteristica fisica e

piscologica. Per esempio se vedo una persona simpatica, penserò che automaticamente è

gentile, è generosa, e umile. Il nostro filtro tende a scartare le informazioni che contrastano

con la nostra idea.

Effetto primacy: le cose dette per prime (per esempio in un elenco) vengono memorizzate

 di più e hanno un effetto a lungo termine.

Effetto recency: al contrario del precedente, si ha quando tendiamo a ricordare solo la

 parte finale dell’elenco, perché detta più recentemente.

La profezia che si avvero o effetto Pigmalione: è legato alle nostre aspettative. Se

 abbiamo sviluppato una valutazione negativa, tendiamo ad aspettarci un comportamento

negativo e viceversa.

Stereotipi e pregiudizi:

i pregiudizi ci portano a formulare una valutazione prima ancora di avere gli elementi per farlo.

Gli stereotipi ci offrono una serie di opinioni condivise culturalmente circa caratteristiche fisiche o

culturali di una certa classe di persone.

I media tendono a stereotipare le donne come oggetti di piacere, gli immigrati come criminali, i

politici come corrotti.

LEZIONE 6

Rappresentazione della donna nei media: la donna nei media è stereotipata, viene sempre vista

come donna sexy attraente oppure come moglie e madre e casalinga perfetta.

Le donne trovano normale usare il corpo e l’ammiccamento erotico come mezzo per raggiungere

un obiettivo.

Questo influisce sull’auto percezione che le donne hanno di se stesse, sulla loro immagine

personale e il loro livello di autostima e sulla loro immagine sociale, sulle aspettative che gli altri

hanno di loro.

Annamaria Testa dice che anche se la pubblicità occupa uno spazio piccolo rispetto a tutto il

palinsesto televisivo, è comunque molto memorabile, visibile ed esplicita. Altri programmi di

maggiore durata rimangono invece meno in testa.

La donna decorativa si ha quando essa non è in relazione con ciò che viene

 pubblicizzato. La donna serve solo da contorno. Non ha espressione e spesso è un

disegno o un’illustrazione. Maggiore è il distacco con il prodotto, maggiore è l’effetto

decorazione

La donna attrattiva si ha quando la donna viene usata come manichino sessuale, come

 una bambola di gomma.

Pubblicità sessista: quando rappresenta ironicamente o no l’identità di genere attraverso

 l’uso di stereotipi, trasmette messaggi discriminatori o degradanti basati su una concezione

stereotipata dei rapporti tra i due generi, trasmette messaggi che incitano alla violenza sulle

donne.

Uso responsabile dell’immagine femminile: non bisogna proporre ideali estetici irreali

 attraverso modelli incompatibili, non ridurre il ruolo femminile ad un semplice oggetto da

esposizione non pertinente al contesto del prodotto promosso e ridurlo a merce sessuale.

Ascolto è genericamente definito come un insieme di atti percettivi attraverso i quali entriamo in

contatto con ina fonte comunicativa. È una componente attiva della comunicazione che favorisce

l’espressione del nostro interlocutore e crea un’atmosfera di disponibilità.

Obiettivi:

Migliorare la nostra comprensione

 Instaurare una buona relazione con l’altro, la relazione di fiducia

 Rassicurare l’altro sulla nostra comprensione

 Aiutare l’altro a trovare una soluzione

Nell’ascolto attivo è importante la relazione.

Il processo dell’ascolto si compone di 4 passaggi di cui solo il primo e l’ultimo sono osservabili. Ci

sono dei meccanismi a livello di ricezione e di elaborazione, che intervengono attivamente nella

comprensione del messaggio e determinano la risposta che darà l’ascoltare. Affinché il processo di

ascolto sia efficace è importante avere consapevolezza dei 4 passaggi:

Messaggio dell’emittente osservabile

 Ricezione dell’ascoltatore latente

 Elaborazione dell’ascoltatore latente

 Risposta dell’ascoltatore osservabile

La ricezione corrisponde alla percezione del messaggio e come tale, è soggetta a tutti quei filtri

già analizzati per il processo percettivo, in particolare:

Aspettative – effetto pigmalione

 Motivazione

 Effetto alone

 Stereotipi e pregiudizi

 Effetto primacy e recency

Con la ricezione selezioniamo quelle informazioni che destano maggiormente il nostro interesse.

Per comprendere al meglio ciò che vuole dirci l’emittente è importante attuare un’attenzione non

strutturata.

Elaborazione: le informazioni vengono decodificate ed elaborate, ovvero si attribuisce loro un

significato che ci aiuti a interpretare quello che il nostro interlocutore vuole comunicarci. Per una

corretta elaborazione è opportuno tenere presenti le differenti dimensioni comunicative.

LEZIONE 7

Per ogni messaggio che riceviamo possiamo canalizzare il nostro ascolto in base a ciò che

riteniamo maggiormente significativo. In ogni messaggio sono presenti 4 dimensioni:

Dimensione di contenuto: di cosa si sta parlando?

 Dimensione di autopresentazione: che cosa dice di sé’?

 Dimensione di appello: che cosa mi sta chiedendo?

 Dimensione relazionale: che tipo di rapporto sta instaurando? Come mi percepisce?

Ostacoli all’ascolto attivo:

Ostacoli culturali: che possono determinare quando e chi è più opportuno ascoltare.

 Ostacoli emotivi, il nostro stato d’animo influenza la nostra predisposizione all’ascolto.

 Ostacoli ambientali come tempo luogo e rumori

Durante l’ascolto, la persona che ascolta può intervenire. Esistono interventi inutili (inefficienti)

come ironizzare, interrompere, terminare la frase al posto di chi parla, non sorridere o non

guardare, guarda l’orologio ecce cc, ma esistono anche interventi efficienti come:

Chiarificazione: domande che servono a chiarire un messaggio confuso.

 Parafrasi: utile per approfondire il contenuto della comunicazione, consiste nel ripetere

 alcune parti della comunicazione con parole proprie.

Verbalizzazione: forma di supporto verbale che fa riferimento ai sentimenti e alle emozioni,

 più che al contenuto, presenti nel messaggio dell’emittente.

Sommario: può unire parafrasi e verbalizzazioni, connettendo e riformulando più parti di

 uno o più interventi. È molto utile se utilizzato alla fine di un incontro o di una riunione.

Domande esplorative: servono per mettere a fuoco alcuni aspetti rilevanti per la

 comprensione del problema o della situazione. Bisognerebbe evitare domande suggestive,

successive, a raffica, domande doppie.

Confronto: serve per evidenziare incongruenze o doppi messaggi nella comunicazione del

 cliente.

Dare informazioni: comunicare dati, esperienze, eventi utili a chiarire alcuni aspetti del

 problema. Generalmente vengono date nella fase conclusiva del colloquio.

Aspetti della comunicazione non verbale che facilitano l’esposizione: guardare negli occhi,

sorridere, fare cenni col capo, tenere la giusta distanza, non disturbare…

LEZIONE 8

Comportamento aggressivo: insieme di atti che hanno l’obiettivo di ferire l’altro fisicamente,

materialmente o psicologicamente con lo scopo di difendere se stessi o danneggiare l’altro. Freud

sostiene che le persone sono guidate da istinti sessuali aggressivi, Lorenz invece parla di accumuli

di energia negli individui che si liberano con l’aggressività. Una persona che spesso usa la forza e

l’aggressività per affermarsi e imporsi sugli altri, difficilmente cambierà comportamento.

Alla base del comportamento aggressivo si pensa che ci sia la frustrazione dovuta a privazioni,

punizioni, barriere o sentimenti di inadeguatezza che impediscono il raggiungimento dei propri fini.

Altre volte invece l’aggressività viene volontariamente programmata per affermarsi sull’altro.

L’aggressività può essere diretto contro la causa della frustrazione o contro altri soggetti percepiti

come più deboli. L’aggredito se riceve più minacce diventa sempre più insicuro e perde la sua

autostima.

Se una persona viene resa oggetto di aggressioni con la presenza di testimoni, questi difficilmente

intervengono. È il fenomeno dell’inerzia collettiva ovvero l’indifferenza generale verso chi è

sottomesso all’aggressione, per paura di agire.

Gli insulti, detti anche proiettili verbali, sono presenti in tutte le culture. Servono per stimola

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stc.iusve di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto Universitario Salesiano Venezia - IUSVE o del prof Azzali Franco.