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Logica delle proposizioni

Pdove P e Q sono due proposizioni qualsiasi, si può inferire la conclusione Q;

• Modus tollens: se P, allora Qnon-Q si può concludere non-P.

Ci sono due casi in cui non è possibile trarre un'inferenza valida da una premessa condizionale:

• Fallacia della negazione dell'Antecedente: se P, allora Qnon-P non si può concludere non-Q;

• Fallacia dell'Affermazione della Conseguente: se P, allora QQ non si può concludere P.

La logica mentale postula che la mente delle persone contenga un insieme di schemi di inferenza di tipo formale (logicamentale) che permette di spiegare come vengono tratte le inferenze valide.

Quindi uno schema logico è di natura formale, cioè porta a trarre inferenze indipendentemente dal contenuto delle premesse. Secondo questa teoria, le persone commettono più fallacie quando la premessa esprime una relazione causale i cui termini sono fortemente associati alla memoria. Altresì, la

stessaattribuisce gli errori e gli effetti di contenuto all'azione delle norme che regolano la conversazione (pragmatica). Ma non riesce a spiegare due fenomeni: infatti le persone non sempre traggono inferenze valide e inoltre i processi deduttivi comuni sembrano influenzati dal contenuto delle premesse e dal grado di credibilità delle conclusioni.

Teoria dei modelli mentali

Postula che il ragionamento è un processo semantico, che dipende dal modo in cui vengono costruite e manipulate le rappresentazioni (modelli) mentali del contenuto delle premesse. Infatti le persone si costruiscono rappresentazioni economiche del contenuto delle premesse e tendono a limitare le rappresentazioni ai modelli delle contingenze vere, trascurando quelli delle contingenze false.

Sulla base di questa tendenza, la teoria dei modelli mentali offre una spiegazione dei processi deduttivi di base: la correttezza di una conclusione dipende dal maggiore o minore grado di complessità.

dellarappresentazione necessaria per poterla ricavare; più modelli bisogna esplicitare per arrivare ad una conclusione valida, e più difficile risulta il processo. enunciati controfattuali La teoria dà una spiegazione degli (cioè che esprimono possibilità che avrebbero potuto verificarsi in modo alternativo a quello reale, ma che non si sono verificate): questi vengono rappresentati con due modelli iniziali, quello per le possibilità reali e quello per le controfattuali. Si può ipotizzare che un problema modus tollens sia più facile quando la premessa condizionale è un controfattuale. Effetti di contenuto: se l'associazione tra P e Q è forte, non vengono costruiti modelli alternativi in cui P è assente; se l'associazione è debole, vengono costruiti modelli in cui P è assente e l'effetto Q presente. Confronto tra la logica mentale e teoria dei modelli mentali È basato su due filoni diricerca:
  • Inferenza illusoria: inferenze opposte a quelle normativamente corrette. La teoria dei modelli mentali riesce a spiegare questo fenomeno: in condizioni di incertezza, le persone operano scelte non consequenziali, anche se le due alternative portano alle stesse conseguenze.
  • Ragionamento relazionale: secondo la logica mentale, un problema di ragionamento è più difficile quanti più passi inferenziali richiede, e la presenza di una premessa irrilevante non spiega la maggior difficoltà di un problema inferenziale. Ma in realtà, come ritenuto dalla teoria dei modelli mentali, problemi relazionali che attivano più modelli sono più difficili da risolvere.
Capitolo 2 - Decisione
Un problema decisionale insorge quando un individuo deve scegliere tra due o più alternative, in vista di un obiettivo. La presa di decisione è stata studiata da due differenti approcci:
  • Approccio normativo: prende in considerazione
gli aspetti prescrittivi della decisione e cerca di individuare i principi in base ai quali l'uomo effettua una scelta razionale;
  • Approccio descrittivo: mira a costruire modelli che possono descrivere e prevedere il processo decisionale ed individuare i fattori che lo condizionano.

Teoria dell'utilità di Von Neumann e Morgenstern

Si basa su due principi:

  • Principio della transitività: se preferisco A a B e B a C, devo necessariamente preferire A a C;
  • Principio di indipendenza: se esiste uno stato del mondo che conduce allo stesso esito indipendentemente dalla scelta effettuata, allora la scelta dovrebbe essere indipendente da quell'esito.

Il principio della transitività non è sempre rispettato: rovesciamento delle preferenze. Questo fenomeno è stato spiegato con l'ipotesi della ponderazione contingente: i soggetti ponderano la scelta tra due attributi, a seconda del modo in cui le preferenze vengono richieste dal

compito. Anche il principio dell'indipendenza non è sempre rispettato: paradosso di Allais. Teoria del prospetto di Kahneman e Tversky. E' una teoria descrittiva: rende conto perché gli individui scelgono in maniera difforme dal modello della teoria dell'utilità. Differisce infatti da quest'ultima per tre aspetti: - in questa teoria, la nozione di utilità è sostituita dal concetto di valore, definito in termini di perdita o guadagno, e non in termini di benessere netto. Si rappresenta su un grafico in cui il valore riferito alle perdite descrive una curva convessa e ripida, e il valore riferito ai guadagni descrive una curva concava che cresce meno rapidamente: più aumenta la distanza dal punto di riferimento, più diminuisce l'effetto di una variazione marginale; - mentre nella teoria dell'utilità il decisore valuta una probabilità di successo del 50%, la teoria del prospetto considera le

preferenze come una funzione di pesi decisionali: l'espressione di questi ultimi tende a sovrastimare le piccole probabilità e a sottostimare le probabilità medie o elevate;

  • la teoria del prospetto predice che le preferenze dipendono dal tipo di rappresentazione mentale del problema decisionale.

Questa teoria descrive il fenomeno dei costi affondati: si subisce un condizionamento di scelte fatte precedentemente quando bisogna prendere una decisione, anche se le prime non hanno prodotto l'esito sperato.

Effetto di "incorniciamento" (framing) di Kahneman e Tversky

Il frame di decisione è la concezione che il decisore ha degli atti, degli esiti e delle contingenze associate ad una particolare scelta. Questo effetto sottolinea l'importanza che la strutturazione del problema ha sulla scelta ed è illustrato dal "problema della malattia asiatica": i soggetti elaborano frames in maniera differente nelle due condizioni.

sperimentali: tendono a valutare positivamente decisioni con frames di guadagno, e negativamente quelli con frames di perdite. Strategie decisionali Contrapposta alla teoria dell'utilità multi-attributiva, troppo dispensiosa, esiste la teoria di Simon, che alleggerisce notevolmente il carico cognitivo: il decisore si accontenta di raggiungere un livello minimo accettabile di soddisfazione. Vi è una prima classe di strategie dette compensatorie, che vengono applicate quando gli attributi o le alternative sono paragonabili tra di loro; quando ciò non è possibile, vengono utilizzate strategie non-compensatorie. Alla prima classe appartiene la strategia additiva o modello lineare, nella quale si sommano tutti i valori ponderati per ottenere un valore globale per ogni alternativa, per poter scegliere quella che ha riportato il valore maggiore. Alla seconda classe appartengono l'euristica "lessicografica" (determina l'attributo piùimportante e scegli l'alternativa con il valore più elevato) e le strategie di "eliminazione per aspetti" (si impone un valore minimo accettabile e si scartano tutti i valori che non lo raggiungono). La scelta delle strategie è influenzata da effetti di compito (complessità) ed effetti di contesto (similarità e attrattività delle alternative). Capitolo 3 - Soluzione di problemi e creatività Approcci teorici alla soluzione di problemi La psicologia della Gestalt - Thorndike definisce l'apprendimento per prove ed errori che procede gradualmente finché il successo rende stabile l'associazione tra il comportamento ed il risultato positivo ottenuto; - Köhler non nega questo tipo di apprendimento, ma nei suoi studi sugli animali con l'impiego di strumenti egli sostiene che il momento più importante e critico è quello in cui l'animale ristruttura la situazione (apprendimento perintuizione - insight). Da quel momento in poi i tentativi dell'animale diventano produttivi fino al raggiungimento dell'obiettivo;
  • Per Wertheimer la situazione problemica nasce quando gli elementi di una struttura si organizzano in maniera diversa da quella richiesta per poter raggiungere con successo l'obiettivo. Per risolvere il problema bisogna riorganizzare le sue parti in una nuova struttura (ristrutturazione); la ristrutturazione è però ostacolata dalla fissità funzionale che dipende dal vedere la possibilità di impiegare un oggetto con una funzione diversa da quella normalmente svolta;
  • Duncker per spiegare come vengono risolti i problemi individuò metodi euristici, cioè vie per raggiungere la soluzione caratterizzate dal tentativo di variare elementi della situazione in base all'obiettivo che si vuole raggiungere.

"Human Information Processing Theory" (HIP) è la teoria che concepisce la mente

come un elaboratore di informazioni. Prevede che il comportamento dell'essere umano quando risolve un problema è dato dall'interazione di tre componenti essenziali:
  1. Un sistema che elabora informazioni che corrisponde al solutore, umano o artificiale, che si rappresenta..
  2. ..la situazione in termini di uno spazio del problema che è la visione generale relativa a situazione iniziale, situazione finale e i vari passaggi interni;
  3. L'ambiente del compito, cioè il compito così come è concepito dallo sperimentatore.
La struttura dell'ambiente del compito influenza il comportamento del solutore. La ricerca dei passaggi per trovare la soluzione del problema tende a mettere in atto una procedura euristica che riduca lo spazio problema e sia economica. Le euristiche sono espedienti che consentono di arrivare rapidamente ad una soluzione e si contrappongono agli algoritmi che considerano sistematicamente tutte le possibili alternative per.

Arrivare alla meta e perciò garantiscono una soluzione ma richiedono tempi lunghi. Simon ha individuato diverse euristiche.

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
35 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nadia_87 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia del pensiero e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Marucci Saverio.