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MOTIVAZIONE
fattori di igiene fattori motivazionali
AL LAVORO 28 di 62
Secondo la di l’educazione fa acquisire dei
Teoria dei Bisogni Appresi McClelland,
bisogni appresi che in seguito avranno influenza sui fattori motivanti in una situazione
di lavoro. McClelland ha inferito quali fossero i bisogni attraverso il TAT e ha diviso gli
individui in tre categorie principali:
- individui con un forte bisogno di successo;
- individui con un forte bisogno di affiliazione;
- individui con un forte bisogno di potere.
A differenza delle altre teorie, la teoria dei bisogni appresi chiarisce che le motivazioni
dipendono dalle differenze individuali.
Una distinzione che emerge in molte teorie dei bisogni è la differenza tra motivazione
e La motivazione intrinseca è, in generale, ciò
intrinseca motivazione estrinseca.
che porta a occuparsi di un’attività solo per il piacere di farlo, mentre la motivazione
estrinseca per la ricompensa a essa associata. Lavorare per guadagnare è un fattore
motivante estrinseco, mentre lavorare perché la propria occupazione procura
soddisfazione è un fattore motivante intrinseco.
Secondo la di & esiste un continuum di
Teoria dell’Autodeterminazione Deci Ryan
motivazione da estrinseca a intrinseca e tre bisogni primari intrinsecamente motivanti:
- bisogno di competenza;
- bisogno di autonomia;
- bisogno di relazionalità.
Il lavoro che soddisferà uno o più dei bisogni sarà intrinsecamente motivante. 29 di 62
offrire una ricompensa per un’attività già
Effetto di sovragiustificazione:
intrinsecamente motivata paradossalmente può diminuirne la motivazione.
La retribuzione correlata alla prestazione rischia di ridurre la motivazione intrinseca,
indicando che l’attività è controllata esternamente dalla retribuzione piuttosto che
autodeterminata. Al contempo, tuttavia, la retribuzione correlata alla prestazione
fornisce un feedback sulla competenza e una misurazione quantificata dei risultati
ottenuti, rivelandosi in questo modo anche intrinsecamente motivante. In questo caso
sono in gioco dinamiche divergenti e la misura in cui la retribuzione correlata alla
prestazione compromette la motivazione intrinseca dipende da altri fattori, quali le
differenze individuali nel bisogno di successo, la misura in cui la retribuzione correlata
alla prestazione esprime la competenza e la valutazione di quanto la cultura
organizzativa è considerata basata sul controllo.
Il (OBM) è una tecnica derivata
Cambiamento del Comportamento Organizzativo
dalla teoria del rinforzo di Skinner per motivare a un comportamento desiderato. La
prima fase dell’OBM è individuare quali comportamenti siano desiderati e quali no, e
stabilire quali siano le sequenze di base di tale comportamento; la fase successiva è
attuare direttamente il rinforzo ai comportamenti desiderati o, nel caso di
comportamenti complessi, individuarne i precedenti e trovare modi per rinforzarli;
infine, per mantenere i comportamenti desiderati, possono essere adoperati
programmi di rinforzo.
I limiti delle teorie di contenuto sono:
- le variabili sono difficilmente misurabili e le ipotesi difficilmente verificabili;
- l’approccio statico non considera la possibilità che i bisogni possano variare nel
corso della vita;
- il contesto non è preso in considerazione.
Una teoria di processo è la Teoria della Valenza, dell’Aspettativa e della
di secondo la quale la forza della motivazione associata a un
Strumentalità Vroom,
determinato comportamento è l’esito della combinazione di tre fattori:
- la valenza del risultato percepito, ovvero quanto la ricompensa è desiderabile per la
persona;
- l’aspettativa, ovvero quanto la persona ritiene probabile che il proprio
comportamento porti al raggiungimento dell’obiettivo;
- la strumentalità, ovvero la credenza che il raggiungimento dell’obiettivo consenta di
ottenere la ricompensa prevista.
Vroom sostiene che, perché ci sia una motivazione forte, tutte e tre le componenti
devono essere positive e che se una delle tre è scarsa ciò avrà un effetto negativo.
Un limite della teoria di Vroom è che non considera l’influenza degli altri individui.
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La di presuppone che i lavoratori si aspettino un risultato
Teoria dell’Equità Adams
equo per il proprio lavoro e che considerino equa una retribuzione sulla base del
rapporto percepito tra questa e i loro sforzi, nonché sulla base del confronto tra questo
rapporto e quello che hanno le persone che svolgono un lavoro simile.
Viene dunque percepita equità quando le persone sentono che i risultati che
conseguono si armonizzano con i propri contributi basandosi altri colleghi, lavoratori
in altri contesti e rappresentazioni ideali. Quando gli individui percepiscono di essere
trattati equamente, mantengono la motivazione.
Viene invece percepita iniquità, positiva o negativa, quando i dipendenti percepiscono
di essere trattato in modo ingiusto rispetto agli altri. L’iniquità genera una tensione
che motiva a ridurre la dissonanza in vari modi: modifica di input e/o outcome;
modifica/sostituzione dei criteri di riferimento; riconsiderazione delle proprie
valutazioni; abbandono della situazione.
La teoria di Adams ha favorito lo sviluppo di un ambito di ricerca e intervento sul tema
della giustizia organizzativa, che si propone di promuovere la percezione di equità
nell’ambiente di lavoro. Il senso di comprende:
giustizia organizzativa
- la giustizia distributiva, ossia equità delle ricompense;
- la giustizia procedurale, relativa al processo attraverso cui le ricompense vengono
assegnate;
- la giustizia interazionale, relativa alla qualità della relazione tra coloro che hanno
funzioni di controllo e valutazione e coloro che vengono valutati.
Una delle più influenti teorie motivazionali è la di &
Teoria del Goal Setting Latham
secondo la quale gli obiettivi motivano la prestazione perché permettono di
Locke,
concentrare l’attenzione su uno scopo specifico, aiutando quindi a ridurre l’influenza
di attività alternative, causa di distrazione, e potenziando la persistenza su ciò che si
deve portare a compimento. In particolare le caratteristiche degli obiettivi che
influenzano in misura maggiore i comportamenti sono:
- la consapevolezza, ossia il riconoscimento dell’obiettivo in quanto tale;
- la forza, ossia il valore attribuito all’obiettivo;
- l’aspettativa di successo, ossia la percezione di essere in grado di raggiungere
l’obiettivo;
- la specificità, ossia la chiarezza e la vicinanza dell’obiettivo;
- la difficoltà, ossia il grado di sfida che l’obiettivo sollecita.
Alcuni principi della Teoria del Goal Setting sono condivisi con il Management By
(MBO) di un sistema che implica la puntuale definizione degli
Objectives Drucker,
obiettivi —di contributo e di competenza— affidati a ciascun attore organizzativo, un
loro attento monitoraggio e valutazione, nonché la loro condivisione con i dipendenti.
Un limite delle teorie centrate sugli obiettivi è che quando gli individui si concentrano
su obiettivi specifici, possono restringere la loro attenzione a discapito di altri compiti.
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Secondo & per favorire la motivazione, la progettazione del lavoro
Argyris Herzberg,
deve seguire tre principali strategie:
- un’integrazione orizzontale che comporta l’attribuzione di più
job enlargement,
compiti con contenuti professionali differenti, ma uguali caratteristiche di
discrezionalità;
- un’integrazione verticale mediante l’acquisizione di
job enrichment,
discrezionalità e responsabilità rispetto al compito precedentemente attribuito;
- l’assegnazione a posizioni organizzative differenti che prevedono
job rotation,
compiti con caratteristiche di discrezionalità analoghe e richiedono competenze
simili.
Basato sulla teoria di Vroom, il di &
Job Characteristic Model Hackman Oldham
esamina le modalità attraverso cui le cinque caratteristiche percepite del lavoro di skill
variety, task identity, task significance, authonomy e feedback incidono sui tre stati
psicologici critici del lavoratore di significato, responsabilità e conoscenza dei
risultati, producendo il potenziale motivazionale dell’attività lavorativa.
(Sv + Ti + Ts) x A x F
MP= 3
Infine, la relazione tra le caratteristiche del lavoro e gli stati psicologi critici e tra
questi ultimi e i risultati lavorativi sono moderati dal growth need strenght individuale.
Secondo la di la motivazione al lavoro è influenzata anche
Teoria X-Y McGregor,
dagli stili manageriali: i manager X credono che il loro personale disprezzi il lavoro,
eviti le responsabilità e si disinteressi degli obiettivi dell’organizzazione; i manager Y
credono che il loro personale, messo nelle giuste condizioni, possa essere
auto-motivato, identificarsi con gli scopi dell’organizzazione e apprezzare
intrinsecamente il proprio lavoro.
Soddisfazione lavorativa e attaccamento al lavoro
La può essere descritta come l’insieme di credenze e
soddisfazione lavorativa
sentimenti che si hanno sulla propria occupazione attuale.
si è ispirata alla Teoria Motivazionale a Due Fattori di per spiegare la
Rose Herzberg
soddisfazione lavorativa: i fattori situazionali includono la retribuzione, le condizioni
lavorative e la sicurezza dell’impiego; i fattori disposizionali dipendono dalle
caratteristiche individuali della persona, come lo spirito di iniziativa, lo sviluppo
personale, le relazioni con il datore di lavoro (che comprendono, tra l’altro, il
riconoscimento del contributo personale) e la natura del lavoro stesso. 32 di 62
Altre variabili collegate alla soddisfazione lavorativa sono l’età, per la quale la ricerca
ha determinato una relazione a U rovesciata, e i livelli di che aumentano
guadagno,
costantemente la soddisfazione lavorativa.
Dal punto di vista culturale, l’appoggio e il sono oggi
familiare sostegno sul lavoro
considerati fattori di incremento della soddisfazione lavorativa. uno stato
nei suoi ampi lavori sulla soddisfazione lavorativa, l’ha definita come
Locke,
emotivo piacevole o positivo che è la conseguenza di una valutazione del proprio
lavoro o di precedenti esperienze lavorative. Più recentemente, &
Smith Stone
una reazione affettiva ad un lavoro che risulta dal raffronto tra
l’hanno definita come
entrate ed uscite reali con quelle desiderate.
Nonostante queste definizioni sottolineino il ruolo della componente affettiv