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CIRCUITO BUFFER

TACCUINO MEMORIA A

LUNGO

EPISODICO

FONOLOGICO VISUO-SPAZIALE TERMINE

ELABORAZIONE E ELABORAZIONE RECUPERO DELLE

RIPETIZIONE DELLE INFORMAZIONI

DELLE INFORMAZIONI DALLA MEMORIA

INFORMAZIONI VISIVE A LUNGO

VERBALI TERMINE

Il CHUNKING è un meccanismo di memorizzazione che consente di immagazzinare nella memoria a

breve termine una quantità di informazioni elementari superiore ai 4 elementi menzionati.

Caratteristiche come l’organizzazione, la ripetizione e la peculiarità consentono di raggruppare una

serie di informazioni elementari in un CHUNK che può essere memorizzato come un unico

elemento. Ne sono un esempio le singole parole di un testo che sono memorizzate come singolo

CHUNK e non come singole lettere.

MEMORIA A LUNGO TERMINE è un magazzino che contiene le conoscenze complessive che ognuno

ha di sé e del mondo.

Distinguiamo:

a) MEMORIA DICHIARATIVA: è la capacità di rievocare fatti o descrizioni e può essere:

I. EPISODICA: permette di evocare eventi specifici di cui si è stati protagonisti

personali con le loro caratteristiche spazio temporali (cosa, dove, quando)

II. SEMANTICA: consente di recuperare il significato o la descrizione di un fatto senza

alcuna connotazione spazio-temporale; ad esempio “gli orsi sono mammiferi”

b) MEMORIA PROCEDURALE: molto resistente all’oblio è quella che consente il recupero delle

modalità di esecuzione di una certa attività anche dopo tanto tempo (sciare, andare in bici,…)

RECUPERO DELLE CONOSCENZE 14

RICONOSCERE VS RICORDARE: “Ricordare” è la capacità di riprodurre con esattezza informazioni a cui

si è stati esposti in precedenza. “Riconoscere”, invece, consiste nell’identificare qualche informazione

familiare, già vista in passato, che consenta di distinguere una risposta giusta all’interno di un

ventaglio di risposte possibili.

È dimostrato che è più semplice riconoscere che ricordare. Il principio della “specificità di codifica”

consiste nel fatto che può essere recuperato dalla memoria solo ciò che è stato immagazzinato e il

modo con cui avviene il recupero dipenda da come il ricordo è stato immagazzinato. È il modo con

cui è avvenuta la codifica di una parola o avvenimento che determina come essa/o verrà recuperata.

Vivere, quindi, un certo contesto, può aiutare la fase di decodifica (recupero) semplicemente perché

è lo stesso che è stato vissuto in fase di codifica (memorizzazione).

LIVELLI DI ELABORAZIONE, CODIFICA, RECUPERO

Secondo il modello della specificità della codifica, la profondità della traccia che viene lasciata in

memoria da un concetto/parola dipende dal livello di profondità della elaborazione; vengono,

quindi, distinti tre livelli di elaborazione con un ordine crescente di facilità di codifica e, quindi, di

facilità di decodifica:

 

 SUPERFICIALE (es. memorizzo se una parola è scritta in maiuscolo o minuscolo)

 

 FONETICA (es. memorizzo il suono della parola o le eventuali rime in un testo)

 

SEMANTICA (es. memorizzo il significato delle parole del testo)

Il ricordo migliora verso la semantica perché è un livello più profondo di elaborazione.

MEMORIA PROSPETTICA

È una parte della memoria a lungo termine che invece di consentirci di ricordare episodi del passato

permette di ricordare INTENZIONI che non possono essere realizzate immediatamente (es.: ricordare una

procedura o gli orari per prendere le medicine di una terapia). Consiste in due capacità:

1. Ricordare, al momento opportuno, di dover fare qualcosa

2. Ricordare cosa doveva essere fatto

Caratteristica fondamentale di questo tipo di memoria è l’auto-innesco, che nella memoria

retrospettiva non c’è, visto che la necessità di ricordare qualcosa è esogena. L’auto-innesco può

basarsi su eventi (la prima volta che piove dovrò concimare il prato) o sul tempo (alle 7 devo

chiamare il mio amico).

ERRORI, OBLIO E AMNESIA

OBLIO: esperienza in cui non si riesce a recuperare informazioni dalla memoria a lungo termine.

Può dipendere da diversi fattori:

- Tempo che intercorre tra memorizzazione e recupero

- Frequenza con cui l’informazione viene recuperata

15

- “Interferenza proattiva”: che si ha quando informazioni memorizzate nel passato impediscono

che vengano memorizzate delle nuove (es.: non riesco a memorizzare il nuovo PIN perché

mi viene in mente sempre il vecchio)

- “Interferenza retroattiva”: si ha quando le nuove informazioni impediscono di ricordare le

vecchie (es.: non ricordo il vecchio PIN perché ce n’è uno nuovo)

- Inefficienza del processo di codifica iniziale (es.: non ricordo dove ho messo le chiavi

perché quando le ho lasciate ero disattento)

AMNESIA: consiste nel mancato immagazzinamento e/o recupero delle informazioni provocato

da traumi o patologie. Si distinguono:

- AMNESIA ISTERICA: non viene ricordato un avvenimento che ha causato uno stress molto

forte. Tendenzialmente temporanea.

- AMNESIA TRAUMATICA/PATOGENA: deriva da traumi o patologie; è selettiva e

difficilmente temporanea. Può essere:

1. RETROGRADA: non si ricordano avvenimenti passati

2. ANTEROGRADA: non si acquisiscono nuovi ricordi coscienti

16

Apprendimento

È il processo che porta all’acquisizione di conoscenze e comportamenti. Dal punto di vista fisico

l’apprendimento consiste nelle modificazioni sinaptiche che avvengono quando l’individuo è

sottoposto ad uno stimolo; l’apprendimento comporta, cioè, dei mutamenti strutturali del sistema

nervoso: i collegamenti tra le cellule nervose si modificano in funzione di ciò di cui si sono occupate

in precedenza.

Si distinguono:

 

 APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO: consiste nella rilevazione e conservazione di una associazione tra eventi

 

APPRENDIMENTO COGNITIVO: si realizza attraverso la creazione e modificazione delle

rappresentazioni mentali (modelli)

APPRENDIMENTO ASSOCIATIVO

Studiato dai comportamentisti, si basa sulla capacità di rilevare un collegamento temporale tra

due eventi. Si distinguono due forme:

1. Il CONDIZIONAMENTO CLASSICO (o Pavloviano) in cui l’associazione avviene tra uno stimolo

e una risposta

2. Il CONDIZIONAMENTO OPERANTE (o Skinneriano) in cui l’associazione è tra un

comportamento e un rinforzo

1: CONDIZIONAMENTO CLASSICO.

È legato agli studi di Pavlov che scoprì come negli animali si realizzi automaticamente un certo

effetto (Risposta Incondizionata, RI: la salivazione) partendo non dallo stimolo naturale (Stimolo

Incondizionato, SI: la vista del cibo) ma da uno stimolo imposto esternamente (Stimolo Condizionato,

SC: il suono di un campanello). Lo stimolo condizionato, quindi, nell’istinto dell’animale, prende

il posto dello stimolo incondizionato producendo gli stessi effetti.

Nella mente dell’animale si realizza la seguente implicazione:

i) Se vedi il cibo allora produci saliva;

ii) Se senti il campanello allora arriva il cibo;

iii) Quindi, se senti il campanello allora produci saliva perché sta per arrivare il cibo.

Prima di diventare stimolo condizionato, un evento esterno è detto Stimolo Neutro perché non porta

alcun effetto; lo SN diventa SC solo se presentato in costante associazione con il SI. Il processo grazie

al quale si realizza l’associazione tra stimolo neutro e risposta incondizionata (che quindi, alla fine,

diventa Condizionata) è detto ACQUISIZIONE e si realizza grazie a due elementi: la RIPETIZIONE e la

CONGRUITÀ TEMPORALE; in altre parole, il campanello provoca la salivazione solo se ripetutamente è

avvenuto che ad esso seguisse l’arrivo del cibo all’interno di un certo arco temporale NON SUPERIORE

ai 15 secondi. 17

Stimolo Risposta

Incondizionato Incondizionata

+

Stimolo Stimolo Risposta

Neutro Condizionato Condizionata

Durante il processo di acquisizione, lo stimolo naturale e lo stimolo incondizionato possono

essere presentati in sequenza:

- Ritardata (SN – SI)

- Retrograda (SI – SN)

- Di traccia (SN sparisce prima che compaia SI)

- Simultanea (SN + SI)

Oltre alla prossimità temporale, perché si possa creare una associazione tra Stimolo Condizionato

e Stimolo Incondizionato è necessario che lo stimolo sia un PREDITTORE AFFIDABILE (deve essere

sempre associato allo stimolo incondizionato) e che sia INFORMATIVO o SALIENTE (deve essere

evidente e deve staccarsi dagli altri stimoli).

Se lo stimolo condizionato non viene più presentato insieme allo stimolo incondizionato allora

la risposta condizionata diminuisce fino ad estinguersi (ESTINZIONE). Se, però, l’associazione

viene ripresentata, questa si ristabilisce più rapidamente.

GENERALIZZAZIONE E DISCRIMINAZIONE DELLO STIMOLO

Una volta che c’è stata l’associazione tra Stimolo condizionato e risposta condizionata, questa varrà

anche per stimoli simili a SC; è la GENERALIZZAZIONE dello stimolo (un bambino morso da un cane

avrà paura di tutti i cani). La DISCRIMINAZIONE dello stimolo è il processo contrario con cui si educa un

organismo a rispondere solo a quel determinato stimolo.

2: CONDIZIONAMENTO OPERANTE

È un processo di condizionamento che si basa sull’effetto Thorndike che consiste nel fatto che

un’azione da cui scaturisce un effetto positivo avrà maggiori probabilità di essere ripetuta mentre

una con effetto negativo avrà maggiori probabilità di essere evitata.

Questo tipo di apprendimento si basa sull’associazione che avviene tra conseguenza di un

comportamento e comportamento stesso grazie al c.d. rinforzo o FEEDBACK che può essere definito

come una informazione che rende più o meno probabile la ripetizione di un comportamento.

Rinforzo

Comportamento Conseguenza

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Tale tipo di apprendimento associativo è detto OPERANTE perché il soggetto opera un cambiamento

sull’ambiente grazie alle sue azioni, al suo comportamento. I comportamenti appresi tramite

condizionamento operante modificano l’ambiente e sono “mantenuti vivi” dai feedback che essi

ricevono; i comportamenti appresi tramite condizionamento classico, essendo legati ai RIFLESSI, sono

sollecitati dagli stimoli (stimolo condizionato riflesso condizionato) e non possono essere

“mantenuti vivi” dalle risposte.

Le differenze tra i due condizionamenti associativi sono, quindi, due:

1. LE ASSOCIAZIONI: nel classico sono tra stimoli e riflessi mentre nell’operante son

Dettagli
A.A. 2016-2017
28 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Stefanococchi95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dei processi cognitivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Mariani Pier Paolo.