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IL VALORE DEL GUSTO
Il processo di costruzione del gusto è fortemente determinato dall’ identità personale
e dai propri processi di definizione ed evoluzione che si strutturano prevalentemente
tramite comunicazioni formali e informali. Per questa ragione le pratiche e i gusti
alimentari assumono dei significati che potremmo definire identitari, di appartenenza
e di distinzione sociale. In altri termini analizzando i gusti alimentari degli individui è
possibile almeno in parte ricostruire per quali ragioni questi gusti si siano determinati.
Il valore simbolico del gusto e delle pratiche alimentari non si ferma ai conflitti
distintivi tra le classi sociali, ma coinvolge in modo diretto anche i rapporti tra civiltà,
Stati, etnie e popolazioni.
LA TERRITORIALITà DEL GUSTO
Il gusto e le abitudini alimentari si determinano sulla base di un complesso intreccio di dinamiche
individuali, culturali e sociali tra le quali anche l’identità territoriale gioca un ruolo importante.
Contesto italiano:
le produzioni tipiche hanno una funzione di preservazione della territorialità,
permettendo che il settore rurale agricolo conservi caratteristiche sue proprie, tanto a
livello di produzione quanto a livello di consumo. Ciò che caratterizza la produzione
agroalimentare e l’enogastronomia italiana rispetto a quella della maggior parte dei
paesi esteri è la sua varietà, accompagnata e favorita da un forte legame con la
territorialità nonché le sue differenze climatiche e biologiche da un lato,
antropologiche e socioculturali dall’altro. Gli italiani restano saldamente ancorati ai cibi
e alle bevande della tradizione e la tavola italiana continua a essere un luogo di
interscambio sociale. Dunque non si mangia per sopravvivere ma piuttosto per vivere,
perché la tavola risulta essere uno spazio di vita necessario e un contesto piacevole e
socialmente utile.
Prodotto tipico:
gli attributi che definiscono il profilo sensoriale del prodotto tipico sono la riscoperta
delle tradizioni e il senso di appartenenza al territorio. Il consumatore generalmente
considera locale un prodotto quando lo percepisce come fresco o genuino senza
rendersi conto che in molti casi le aziende che lo producono si servono di tecniche
industriali in tutto analoghe ai prodotti non ritenuti tipici. Si noti infatti come l’assenza
di conoscenze condivise tra consumatori e produttori sia spesso causa di diffidenza e
di mancato incontro tra venditori e potenziali acquirenti.
Chiarifichiamo
ALIMENTI TIPICI: sono considerati tipici gli alimenti che hanno un radicamento
produttivo su un determinato territorio ,ovvero quei prodotti le cui fasi di lavorazione
decisive sono svolte solo in una circoscritta zona vocata a tale compito
ALIMENTI TRADIZIONALI: alimenti che hanno un radicamento socioculturale con un
determinato territorio e che vengono prodotti da almeno 25 anni.
In entrambe le distinzioni terminologiche il legame con il territorio che ha dato origine
al prodotto resta decisivo.
TERROIR: insieme di caratteristiche pedoclimatiche che rendono un determinato
territorio particolarmente vocato alla produzione di alcuni prodotti alimentari.
SISTEMA AGROALIMENTARE NEL CONTESTO LOMBARDO
Caratteristiche peculiari rispetto al resto d’Italia:
-maggior stabilità lavorativa degli addetti al settore agroalimentare
-maggior dimensione delle aziende agricole
-il numero di occupati nell’industria alimentare è circa pari al numero di quelli occupati
in agricoltura
Si tratta di caratteristiche che sottolineano l’alta professionalizzazione del settore
agroalimentare lombardo.
LA RICERCA: individuare possibili trend di consumo dei prodotti tipici tra i
giovani Lombardi
Modello quali quantitativo
Prima fase: scelta dei soggetti sulla base di un campionario teorico
-giovani tra i 23-32 anni(residenti in Lombardia)
-stakeholder(produttori ecc)
-un gruppo di ristoratori
Le interviste raccolte hanno permesso di costruire un questionario che è stato
amministrato sia on-line che in modalità cartacea.
Nelle interviste è emersa forte la relazione tra la cucina casalinga e la regionalità . La
cucina familiare e quella regionale sono spesso sovrapposte mostrando la dimensione
culturale delle abitudini.
GIOVANI:
Il consumo di prodotti tipici e piatti tradizionali lombardi avviene prevalentemente
all’interno del nucleo familiare. L’identificazione tra tipico e di “casa” porta i giovani ad
attribuire alla cucina e ai prodotti tipici lombardi valori positivi quali bontà, salubrità,
genuinità e semplicità di preparazione.
La maggior parte dei giovani intervistati hanno dimostrato di conoscere per la maggior
parte solo i prodotti e i piatti lombardi più famosi e commercializzati. La limitata
conoscenza porta i giovani a un consumo inconsapevole di prodotti tipici.
La cucina tipica Lombarda non appare di grande attrattiva per i giovani dal momento
che ritengono di fruirne già a casa.
RISTORATORI:
I ristoratori definiscono la loro offerta culinaria come “familiare”. Ritengono che i loro
clienti conoscano approfonditamente i piatti che ordinano e spesso chi non conosce la
cucina lombarda è accompagnato da uno che la conosce che funge da “guida”. I
clienti che più di altri sperimentano piatti nuovi sono i giovani, spesso universitari.
STAKEHOLDER
Le interviste agli stakeholder hanno permesso di rilevare che i prodotti tipici lombardi
più conosciuti e consumati siano quelli che trovano spazio nella grande distribuzione,
luogo dove la stragrande maggioranza dei lombardi compra i propri generi alimentari.
Da ricordare è che la grande distribuzione non è di per sé indicatrice di prodotti
omologati o non locali.
Le denominazioni di origine non sono percepite come rilevanti, ma chi acquista spesso biologico è in media
più attento anche nel comprare prodotti a denominazione d’origine.
Più IN GENERALE
I principali motivi della scelta dei prodotti alimentari sono legati alla piacevolezza
dell’esperienza e alla sua garanzia di salubrità. Gusto e salubrità sono dunque le
principali caratteristiche della motivazione della scelta; seguono l’abitudine e
l’influenza della famiglia. Questi aspetti non cambiano significativamente se li
consideriamo in relazione all’età, occupazione e condizioni di vita.
L’IMPORTANZA DELLA COMPONENTE FAMIGLIA
Forte influenza delle abitudini familiari. Un prodotto alimentare inserito nella dieta
casalinga tende ad essere considerato parte di una dieta equilibrata anche se nello
specifico non può dirsi sano dì per sé.
Altra componente rilevante è la quotidianità: più si mangia abitualmente prodotti tipici
meno si tende a considerarli gustosi.
COS’è L’ERRORE SISTEMICO?? Si tratta della tendenza degli individui a ritenere che le
persone che gli sono più vicine abbiano atteggiamenti di consumo (alimentare e non )
simili ai loro.
CONCLUSIONE
Alla luce di tutti gli argomenti trattati è evidente che senza una più efficace attività di
comunicazione ,i prodotti tipici si espongano al rischio di una lenta ma progressiva
emarginazione inconsapevole in quanto i giovani ,da un lato consumano più prodotti
tipici di quelli che conoscono e dall’altro pensano di conoscerli meglio di quanto
abbiano dimostrato di saperli valutare e descrivere.
Investimenti da attuare nell’attività di comunicazione:
-di radicamento: mirate alle popolazioni locali per far riflettere le persone sul fatto che
i prodotti che acquistano e apprezzano di più sono , a loro insaputa, quelli tipici.
-strategici: attività mirate a far conoscere il sistema dei prodotti tipici italiani
-di sostegno: incentivi e aiuti pubblici e privati ai prodotti tipici in quanto espressione
di storia, cultura e tradizione
-di crescita: comunicazione e marketing mirati ai prodotti tipici esportabili
-di permeabilità: trasmettere una cultura alimentare che favorisca il trapianto di
produzioni tipiche di un territorio anche al di fuori dei confini regionali.
11. STILI DI VITA,COMUNICAZIONE E CONSUMO ALIMENTARE:IL RUOLO DELLA
FAMIGLIA
I consumi alimentari
L’alimentazione, oltre che coinvolgere il piacere e la salute, ci identifica: il cibo è una
proiezione culturale che accomuna gli individui appartenenti alla stessa terra. La
corretta alimentazione è parte integrante di uno stile di vita salutare, per questo è
necessario imparare a nutrirsi nel modo giusto. Nell’evoluzione culturale il cibo amplia
le sue funzioni iniziali divenendo un portante veicolo simbolico.
Nell’età postmoderna il consumo si arricchisce di una valenza simbolica particolare:
oltre a rientrare nella sfera culturale è altresì luogo di azione quotidiana caratterizzata
da valori espressivi e da processi di identificazione.
Dietro al consumo del cibo si nasconde la costante ricerca di un segno di distinzione e
di identificazione e l’esigenza di essere riconosciuti.
I consumi alimentari nell’infanzia
AZIONI NEOFOBICHE: avversione verso i cibi non conosciuti (tipiche dei bambini ).
I bambini apprendono a mangiare il cibo e ad apprezzarlo con un processo graduale.
Quando i bambini effettuano la transizione dalla dieta seguita a quella degli adulti le
loro preferenze e i loro gusti vanno a ricadere su ciò che è accessibile e disponibile.
Possono essere definiti 4 tipi di fattori che intervengono nella costruzione dei gusti
alimentari dei bambini: biologici, psicologici, culturali e sociali.
La trasmissione dei gusti alimentari si può declinare in 2 categorie:
intergenerazionale(trasmissione genetica) ed intragenerazionale( coinvolge il filtro
della cultura)
Obesità infantile
L’obesità è una patologia caratterizzata da un aumento del peso corporeo per
l’accumolo di grassi tale da determinare un rischio per la salute.
I fattori genetici, personali, sociali e politico-legislativi sono associati alla
manifestazione dell’obesità insieme al controverso aspetto relativo alla pubblicità
alimentare.
Uno stile di vita più sedentario rispetto alle generazioni precedenti, la maggiore
fruizione televisiva, la maggiore facilità di accesso ai cibi ad alto contenuto
energetico, la moda dei fast food e infine la comunicazione di marketing alimentare
aggravano la situazione.
Complessivamente si stima che più di un bambino su tre soffra di disturbi di
sovrappeso.
Le agenzie di socializzazione
Nelle fasi che caratterizzano il processo di costruzione dell’identità, gioca un ruolo
primario l’ambiente in cui il bambino vive e con il quale viene a contatto