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Analisi della relazione d'aiuto nel libro "Una bambina" di Torey L. Hayden
Olivari Lara
Uberti Barbara
Facoltà di scienze della formazione
Elaborato per il mandato del laboratorio di competenze comunicative
a.a. 2003-2004
Per il mandato del laboratorio abbiamo deciso di analizzare la relazione d'aiuto descritta nel libro "Una bambina" di Torey L. Hayden, 1993 Casa Editrice Corbaccio, MI.
Sheila, sei anni e mezzo, aveva rapito un bambino di tre anni, lo aveva portato in un giardinetto, l'aveva legato ad un albero e gli aveva dato fuoco.
La relazione d'aiuto ha inizio quando Sheila arriva, accompagnata dal direttore delle classi speciali Ed Sommers e dal preside, il signor Collins, nella classe in cui lavora Torey.
Torey era maestra in una classe speciale dove venivano inseriti bambini che non erano accettati da nessun'altra classe o scuola perché avevano disagi psichici e fisici troppo difficili da gestire: "C'erano classi per i ritardati mentali, classi per i bambini emotivamente labili, classi per...
glihandicappati fisici, classi per chi aveva disturbi del comportamento, classi per chi aveva difficoltà di apprendimento. E poi c'era la mia classe. Io avevo gli otto bambini esclusi da ogni possibile classificazione." All'arrivo di Sheila a gennaio facevano già quindi parte della classe: Peter "con disfunzioni neurologiche in deterioramento che gli causavano gravi eccessi di rabbia e un comportamento sempre più violento"; Tyler, una bambina che aveva già tentato due volte il suicidio; Max e Freddie che "avevano entrambi l'irresistibile coazione ad urlare", Max era stato etichettato come autistico, Freddie risultava in due diagnosi precedenti rispettivamente come: autistico e gravemente ritardato, mentre in un'altra relazione non erano riusciti a definire la sua patologia; Sarah, vittima di violenze fisiche e sessuali, era collerica e insolente e l'anno precedente si era votata al mutismo; Susuannah Joy eraaffetta da schizofrenia infantile che le procurava allucinazioni acustiche e visive e passava le sue giornate dondolandosi; William che era ossessionato dalla paura dell'acqua, del buio, dell'alto, dal rumore dell'aspirapolvere e dalla polvere sotto il letto; infine Guillermo che era cieco e collerico, ma non incontrollabile. Nel lavoro Torey era affiancata da Whitney, una studentessa volontaria, e da Anton, un assistente mandatole dall'ufficio collocamento che però non aveva alcuna esperienza né conoscenza in ambito educativo. A Torey era stato imposto di accogliere Sheila nella sua classe in attesa che si liberasse un posto all'ospedale statale, anche se la sua classe comprendeva ormai già il numero massimo di studenti. All'arrivo nell'aula, Sheila non reagiva a nessuno degli stimoli esterni, era vestita in modo trasandato e la sua igiene personale non era stata curata; si divincolava ad ogni tentativo di contatto ed era sempre pronta a scappare.Non parlava e non partecipava alle attività proposte dall'insegnante, suscitando la curiosità e al contempo il rifiuto degli altri alunni. Dopo il suo arrivo, Torey le presentò la classe e le mostrò l'aula e le parlò come se Sheila fosse interessata alle sue parole. Poi tentò di iniziarla alle attività svolte nella classe, ma quando le venne presentato un foglio su cui eseguire dei calcoli, lei lo accartocciò e lo tirò addosso alla maestra, cosa che accadeva sistematicamente ogni volta che Torey tentava di farla scrivere. Le informazioni riguardanti Sheila sono trovate da Torey in un breve fascicolo che descrive gli interventi precedentemente tentati con la bambina, e inoltre Torey decide di contattare telefonicamente la sua precedente insegnante per integrare le poche informazioni altrimenti disponibili. I primi tempi Sheila comunicava a cenni, senza usare il linguaggio verbale e manifestava attaccamento a Torey.
camminando dietro di lei e rimanendole aggrappata alla cintura; man mano