Anteprima
Vedrai una selezione di 1 pagina su 4
Psicologia comparata ed istologia Parte I Pag. 1
1 su 4
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PSICOLOGIA COMPARATA ED

ETOLOGIA

Origini e sviluppi

Disciplina che si occupa di studiare i processo mentali da un punto di vista evoluzionistico e comparativo.

Origini pre-darwiniane

Lo psicologo comparato per studiare il comportamento animale si pone quattro tipi di domande (codificate da

Tinbergen), riferendosi ad esse come le quattro zampe dell’animale di Tinbergen:

1. Cause prossime: prima domanda da porsi per lo studio del comportamento

2. Sviluppo (Ontogenesi): come si sviluppa il comportamento da un punto di vista ontogenetico

3. Storia evolutiva (Filogenesi): riguarda la storia evolutiva del comportamento

4. Cause prossime(Funzioni): le funzioni del comportamento, il modo in cui questo garantisce la

sopravvivenza

Alla domanda: perché i gabbiani covano le uova? In realtà ci si pone differenti tipi di domane a seconda di

dove si focalizza l’accento.

UOVA: mi sto concentrando sulle cause prossime del comportamento, cioè in che modo i gabbiano

riconoscono le uova rispetto ad altri stimoli

COVANO: riguarda lo sviluppo del comportamento, perché le covano e non le mangiano?

GABBIANI: non tutti gli animali covano le uova; rimandando cosi alla storia evolutiva e la differenza tra

specie

PERCHE’: rimanda proprio allo scopo per il quale i gabbiani covano le uova

Queste quattro domande possono essere ricondotte solamente a due tipologie di domande: le prime due

riguardano delle spiegazioni di tipo strutturale, le altre due richiedono spiegazioni di tipo funzionale.

Se ad esempio prendiamo in esame la colorazione delle ali delle falene, si possono avere differenti

spiegazione a seconda dello scienziato a cui poniamo la domanda; un biochimico potrà dire che durante lo

sviluppo dell’animale si formano delle sostanze che sono in grado di modificare la loro struttura sotto la luce

e che si dispongono in quel particolare modo, se invece poniamo la stessa domanda ad uno psicologo

comparato ci dirà che quelle macchie sono occhi che hanno la funzione si spaventare il predatore che sta

per catturare la sua preda e che quindi sono una strategia difensiva.

In realtà entrambe le risposte sono giuste, dipende solamente dal tipo di domanda posta, se strutturale o

funzionale.

Cosa importante nell’ambito della psicologia è che non si può fare a meno del secondo tipo di domande

chiedendoci quali sono le funzioni piuttosto che la struttura.

I viventi sono strutture teleononiche, cioè sono “oggetti” la cui struttura è indirizzata ad uno scopo, una

funzione che è il risultato dei processi della selezione naturale.

Le primissime origini della psicologia comparata e dell’etologia risalgono tra la fine del XVIII secolo e gli inizi

del XIX secolo in Francia, il pioniere fu Charles-George Le Roy (responsabile dei parchi di Versaille, uomo

molto colto e contribuì nell’enciclopedia inserendo la voce animale). In un suo libro del 1764 intitolato “lettere

filosofiche sulla perfettibilita e sull’intelligenza degli animali”, anticipò molte delle concezioni moderne

dell’etologia osservando che per capire il comportamento degli animali bisogna ascoltare molto di più le

persone che hanno contatti diretti e frequenti con gli animali come i cacciatori, inoltre il primo passo per

comprenderne il comportamento è formare un catalogo delle azioni dell’animale compiute nell’ambiente

naturale.

Successivamente Lamarck propose l’idea dell’ereditarietà dei caratteri acquisiti che oggi a noi risulta

sbagliata. Lamarck fu un grande sostenitore dell’evoluzionismo darwiniano al quale aggiunse la sua idea che

d aparte degli animali vi fosse uno sforzo per occupare nuove nicchie ecologiche, sforzo che poi sarebbe

stato ereditato; ma oggi non risulta più vera la sua teoria.

Le idee che stavano nascendo in questo periodo furono oggetto di una polemica tra psicologia comparata ed

etologia. Alle origini di questa polemica si scontrarono da una parte George Cuvier, sostenitore della

psicologia comparata che fu il fondatore della paleontoliga e fissista, era convinto dell’immutabilità delle

specie, le varietà esistenti in natura sono il risultato di creazioni separate; dall’altra parte a sostegno

dell’etologia ci fu E.G. Saint Hilaire, un aristocratico appassionato di comportamento animale. Da questa

primo dibattito ci fu l’avvio delle due tradizioni fondamentali di ricerca ella psicologia comparata: la prima

chiamata psicologia comparata di laboratorio, e la seconda di tipo etologico dell’osservazione del

comportamento animale in condizioni naturali.

In seguito il dibattito venne portato avanti da P. Flourens in ambito di psicologia comparata e da I. Saint

Hilaire per quanto riguarda l’etologia. Flourens è considerato il fondatore della psicologia comparata perché

condusse una serie di esperimenti provocando delle lesioni al cervello dei piccioni e osservandone poi gli

effetti.

I. Saint Hilaire continuò la tradizione etologica del padre e usò il termine “etologia” ne suo libro “Storia

Naturale Generale”, il termine nel XVII secolo si riferiva al mimo che rappresenta il carattere dei personaggi

tramite le loro azioni, oggi invece il termine significa studioso dell’etica.

Nel 1859 Darwin pubblica “L’origine della specie” che può considerarsi come il vero e proprio atto di nascita

della psicologia comparata, fornendo cosi il meccanismo della selezione naturale che implica che gli uomini

non sono il prodotto di una creazione speciale, ma sono anch’essi degli animali.

La seconda intuizione di Darwin fu quella che il comportamento è una forma di adattamento all’ambiente, la

piu importante forma di adattamento.

Scrisse due libri che possono essere considerati psicologici:

• L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali

• La discesa dell’uomo

Nel secondo libro, nei primi due capitoli confronta lo sviluppo e le caratteristiche fisiche dell’uomo e degli

animali, nel terzo e nel quarto capitolo invece confronta le capacità mentali arrivando ad una conclusione

detta continuista:

la differenza mentale tra uomini e animali superiori, per quanto grande, certamente è di grado e non di

qualità, la differenza è quindi quantitativa e non qualitativa.

Darwin riconosce che alcune caratteristiche umane sono speciali come ad esempio il linguaggio e si pone il

problema delle origini di questa differenza quantitativa arrivando ad ipotizzare due spiegazioni: la prima

legata all’ereditarietà dei caratteri acquisiti, e la seconda legata alla selezione sessuale, cioè lo sviluppo del

cervello dell’uomo potrebbe essere in qualche modo simile allo sviluppo della coda del pavone o delle corna

del cervo.

Dopo Darwin la psicologia comparata vede una serie di sviluppi importanti realizzati dai suoi allievi. Il primo

fu Douglas Spalding con i suoi studi sull’istinto. Spalding rimase colpito dall’idea che funzioni mentali anche

semplici sarebbero possibili solamente grazie ad un qualche ruolo dell’esperienza, ad esempio per la

percezione della distanza non sarebbe sufficiente solamente la vista ma gioca un ruolo fondamentale anche

il tatto. Non convinto da queste affermazioni, elaborò una serie di esperimenti con dei pulcini di pollo

domestico, controllandone la schiusa delle uova e privandoli fin dalla nascita di uno dei sensi (tipicamente

l’udito), osservando che dopo il periodo di privazione sensoriale il pulcino era perfettamente in grado di

muoversi nel mondo, senza urtare gli ostacoli percependo la distanza senza mai aver avuto esperienza

prima dei suoni emessi dalla chioccia, dimostrando cosi l’esistenza degli istinti.

Successivamente il lavoro di Sperling si spostò nella tenuta degli Amberley, in quanto nominato tutore del

primogenito di Lord Amberley, in questo periodo per la prima volta una donna, Kate Amberley, divenne

assistente di psicologia animale.

Con i suoi esperimenti Sperling dimostra anche che tenendo legati e in gabbia dei rondoni, che in questo

modo non hanno mai avuto la possibilità di fare esperienza di volo, nel momento in cui vengono liberati

dimostrano le stesse capacità di volo degli esseri non deprivati di questa capacità. Osservò anche gli istinti

imperfetti, cioè quegli istinti che richiedono un minimo di esperienza per la loro completa manifestazione, ad

esempio i pulcini appena nati tendevano a seguirlo nei suoi movimenti, comportamento che verrà poi

riconosciuto come imprinting e che quindi richiede un minimo di esperienza visiva perché si possa

manifestare. Sperling osservò che se si ritarda la fase di esposizione di qualche giorno, allora il fenomeno

non si verificava più, uscendo cosi dal periodo detto critico.

Tomas Huxley, grande sostenitore di Darwin, non condusse esperimenti come Spalding, ma divenne una

figura importante della psicologia comparata per due ragioni:

la prima è che introdusse un approccio scettico tendendo ad esaminare il comportamento animale in

maniera critica con dati sperimentali e fatti.

La seconda è che condusse alle estreme conseguenze i dati che erano a disposizione della comunità

scientifica in quel momento, cioè i circoli scientifici avevano accettato l’idea che gli animali devono essere

considerati come degli automi e ora grazie alla teoria di Darwin della continuità tra i processi mentali tra

umani e animali ne deriva che anche l’uomo deve essere considerato come un automa per consapevole.

George H. Romanes si occupò dello studio dell’evoluzione mentale incaricato proprio da Darwin. Nel suo

libro “Animal Intelligence” usò proprio il metodo darwiniano per lo studio della mente degli animali assieme al

metodo aneddotico che permetteva di riferire una serie di fatti e osservazioni fatte da scienziati o da

addestratori. Secondo Romanes la mente e l’evoluzione della mente animale va studiata utilizzando una

procedura inferenziale, non avendo accesso agli stati mentali degli altri possiamo dedurli (inferenza) sulla

base del loro comportamento e sulla base delle relazioni che abbiamo imparato a conoscere tra i nostri

comportamenti e i nostri stati mentali; il rischio che si corre però in questo modo è quello di eccedere

nell’interpretazione del comportamento animale avendo come unico riferimento il comportamento e gli stati

mentali umani, producendo cosi il fenomeno dell’antropomorfismo.

Nel suo libro è presente una scala in cui sono rappresentate alcune funzioni psicologiche dello sviluppo

emozionale umano come la rabbia, la paura, l’odio, etc. che sono messe in relazione con la loro presenza in

vari gruppi di animali.

Un’altra problematica della teoria di Romanes, era quella di considerare un evoluzione di tipo unilineare dei

viventi al contrario dell’idea di Darwin che insisteva

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
4 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nigy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Origini e storia della psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica internazionale UNINETTUNO di Roma o del prof Vallortigara Giorgio.