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SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04)

Docente: Manzoni Gian Mauro

Lezione 013

  1. A quale quadro psicopatologico appartengono i disordini del pensiero?
    • Disturbo del carattere
    • Nevrosi
    • Personalità borderline
    • Psicosi
  2. Quale tra queste caratteristiche si riferisce al paziente psicotico?
    • Conflittualità con regressione degli aspetti pulsionali
    • Io fragile
    • Capacità compromessa di effettuare l'esame di realtà
    • Utilizzo eccessivo dei meccanismi di difesa
  3. Quali tra questi 4 termini specifici fa riferimento all'organizzazione stabile della psiche?
    • Sindrome
    • Sintomo
    • Struttura
    • Segno
  4. Quale tra queste 4 caratteristiche si riferisce al paziente nevrotico?
    • Meccanismi di difesa primitivi
    • Meccanismi di difesa evoluti
    • Capacità compromessa dell'esame di realtà
    • Capacità di adattarsi superficialmente all'ambiente

Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA

SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04)

Docente: Manzoni Gian Mauro

Lezione 014

  1. Quali tra i...

seguenti è un disturbo dell'umore?

Parafilie

Disturbo distimico

Disturbo da stress post-traumatico

Disturbo ossessivo-compulsivo

02. Cosa s'intende per fobia specifica?

Ansia e preoccupazione per eventi ed attività che vengono giudicate potenzialmente pericolose

Ansia provata dall'essere in situazioni o luoghi da cui è difficile ricevere aiuto

Paura marcata, persistente, irragionevole o sproporzionata per situazioni circoscritte o stimoli specifici

Paura marcata e persistente relativa a una o più situazioni sociali e prestazionali

Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA

SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04)

Docente: Manzoni Gian Mauro

Lezione 015

01. Nel DSM IV TR, quale tra questi disturbi di personalità appartiene al cluster A "originale-eccentrico"?

Disturbo evitante di personalità

Disturbo schizoide di personalità

Disturbo antisociale di personalità

Disturbo istrionico di personalità

02. Nel DSM IV TR, quale tra

Questi disturbi di personalità appartengono al cluster B "drammatico-impredicibile":

  1. Disturbo paranoide di personalità
  2. Disturbo dipendente di personalità
  3. Disturbo borderline di personalità
  4. Disturbo schizotipico di personalità

03. Quali tra i seguenti è un disturbo somatomorfo nel DSM IV TR?

  1. Disturbo dissociativo dell'identità
  2. Depersonalizzazione
  3. Disturbo di conversione
  4. Amnesia

04. Secondo il DSM IV TR, quale tra queste caratteristiche connota il disturbo borderline di personalità?

  • Assenza di comportamenti suicidari ed auto mutilanti
  • Relazioni stabili personali
  • Marcata instabilità dell'immagine di sé e della percezione del sé
  • Assenza di ideazione paranoide

05. Secondo l'approccio psicoanalitico, quale di questi aspetti è peculiare del funzionamento psichico della personalità borderline?

  • Controllo degli impulsi
  • Scarsa integrazione dell'identità
  • Impiego di difese mature
  • Vita
sessuale adeguata06. Nel DSM IV TR, quale tra questi disturbi viene raggruppato nel cluster C "ansioso-spaventato"? Disturbo dipendente di personalità Disturbo narcisistico di personalità Disturbo paranoide di personalità Disturbo schizotipico di personalità Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Manzoni Gian Mauro Lezione 016 01. La persona che si rivolge allo psicologo clinico: Non sperimenta una condizione di malessere generale. Nega la propria condizione di disagio e/o sofferenza. Riconosce che la sua sofferenza è psichica. Non ritiene che la propria situazione possa cambiare. 02. La richiesta di aiuto psicologico: È sempre l'esito di un processo diagnostico fatto dall'individuo in prima persona. Non deriva mai da indicazioni provenienti dall'esterno. Non necessita che il clinico crei un'alleanza con il paziente. Può essere indotta da sollecitazioni familiari più omeno accettate.
  1. Il paziente che si auto-invia al clinico:
    • Non vive una condizione di significativo malessere generale.
    • Ha effettuato un ragionamento diagnostico.
    • Prende l'appuntamento indotto dai familiari.
    • Sa che la sua sofferenza ha un'origine organica.
  2. Descriva le caratteristiche della richiesta di aiuto psicologico in funzione dell'età del paziente.
  3. Descriva le caratteristiche della richiesta di aiuto psicologico.
  4. Chi si rivolge allo psicologo clinico?
  5. Chi ha effettivamente bisogno dello psicologo clinico?
  6. Descriva le caratteristiche della richiesta di aiuto psicologico in funzione della gravità del disturbo.
Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Manzoni Gian Mauro Lezione 017 01. Entro il processo di analisi della domanda, la "fantasia relazionale prevalente":
  • Rappresenta le reazioni transferali del paziente.
  • Contiene solo gli elementi comportamentali tipici di un paziente.

dovrà mai essere decodificata dal clinico. È la reazione controtransferale del clinico.

02. Il processo di analisi della domanda:

Prevede che il clinico comprenda la "fantasia relazionale prevalente" del paziente.

È stato elaborato dal Prof. Renzo Carli attorno agli anni cinquanta.

Non analizza l'interazione tra psicologo e utente.

È caratterizzato da un solo passaggio.

03. Il processo di analisi della domanda:

Non include la considerazione della fantasia relazionale prevalente agita nell'interazione tra psicologo e utente.

Non considera l'inviante ed il contesto di riferimento in cui avviene.

Non prevede un'attenzione all'interazione tra psicologo e utente.

Prevede che il clinico analizzi lo stile in cui la domanda è posta e la fantasia relazionale prevalente agita nell'interazione tra psicologo e utente.

Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA

SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04)

Docente: Manzoni Gian Mauro

Lezione 01801.

  1. Entro la prospettiva dell'analisi della domanda:
    • Le domande implicano la messa in atto di meccanismi relazionali (meccanismi di difesa).
    • Le domande non si fondano mai su meccanismi di scissione.
    • Le domande di cambiamento non presentano mai una assunzione di responsabilità.
    • Le domande nel qui ed ora non assumono caratteristiche tipiche della specifica richiesta.
  2. Entro la prospettiva dell'analisi della domanda:
    • Le domande non implicano la messa in atto di meccanismi di difesa.
    • Esistono due tipi di domande.
    • Si ha una domanda di cambiamento dove i meccanismi di scissione e identificazione implicano un'integrazione del sé.
    • Quando la domanda si basa sulla proiezione, la richiesta si definisce "domanda di trasformazione".
  3. Entro la prospettiva dell'analisi della domanda:
    • La domanda di cambiamento è caratterizzata da scissione e identificazione.
    • La domanda di cambiamento è caratterizzata da scissione, diniego e identificazione proiettiva.
domanda di mutamento preordinato è caratterizzata da scissione e proiezione. La domanda di trasformazione è caratterizzata da scissione e identificazione. Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Manzoni Gian Mauro Lezione 019 01. Nel corso del processo diagnostico, uno psicologo clinico: - Non si differenzia, nella sua pratica clinica, in base alla maggiore o minore esperienza acquisita. - Può cadere in errore indotto dai sintomi che il paziente accusa. - Si avvale solamente di un insieme di tecniche. - Non commette mai errori. 02. Il metodo clinico: - Non prevede la consultazione diagnostica. - Si caratterizza per attenzione più alla malattia o al sintomo che non al paziente. - Trasferisce nella consultazione diagnostica il trattamento. - Pone attenzione al modo di funzionare del paziente e alla dimensione emotiva del clinico. 03. L'alleanza diagnostica: - Nasce spontaneamente. - È un fenomeno intrinseco al processo diagnostico. - Si

instaura tra clinico e paziente nel corso della consultazione diagnostica. È assimilabile all'alleanza terapeutica. Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Manzoni Gian Mauro Lezione 02

  1. Il colloquio clinico:
    • È una procedura standardizzata.
    • È una procedura passiva di ascolto e registrazione di informazioni.
    • Non è mai un processo interattivo.
    • Si differenzia, rispetto ad altri strumenti, per parametri legati al setting, all'interazione con il soggetto, al compito prefissato.
  2. Nel colloquio clinico:
    • Prevede che il clinico, quando incontra il paziente, sperimenti sempre una reazione di ansia.
    • La gravità della situazione clinica del paziente non determina la modalità di conduzione del colloquio.
    • La patologia del paziente non ha effetti sulle reazioni emotive del clinico.
    • È indispensabile valutare la qualità dell'alleanza diagnostica.
  3. Il colloquio clinico:
    • Non definisce le
modalità caratteristiche che il paziente utilizza per far fronte alla problematica. Prevede lo stabilire un'alleanza di lavoro tra clinico e paziente. Non necessita lo stabilire ed delimitare una relazione interpersonale. Non implica il focalizzare le principali resistenze del paziente all'incontro e al lavoro da svolgere. Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE (D.M. 270/04) Docente: Manzoni Gian Mauro Lezione 021 01. Ai fini di un colloquio clinico: - I familiari del paziente non rappresentano mai una fonte di informazioni attendibile. - Lo psicologo può ricorrere ad altre fonti di informazione per carenza di dati raccolti o per necessità. - Lo psicologo non ricorre mai ad altre fonti di informazione. - Lo psicologo vede sempre i parenti del paziente senza il suo consenso. 02. In un colloquio clinico: - Tra le funzioni cognitive valutabili ci sono il livello di coscienza e consapevolezza e la capacità di giudizio. - La qualità della comunicazione verbale è l'unica cosa che conta. - Non è importante valutare le emozioni del paziente. - Non è necessario valutare la storia del paziente.

Dell'alleanza diagnostica è una variabile che non agisce nella conduzione del colloquio.

La modalità di interazione del paziente è una variabile che non agisce nella conduzione del colloquio.

Il funzionamento emotivo non è valutabile.

03. Durante un colloquio clinico:

  • È preferibile che il clinico si soffermi solo sugli aspetti concreti.
  • Le domande aperte non contengono elementi che possono orientare la reazione del paziente.
  • È preferibile che il clinico indaghi solo emozioni e affetti, e non eventi concreti o episodi relazionali.
  • Le domande chiuse danno al paziente la possibilità di esprimersi ampiamente.

Set Domande: PSICOLOGIA CLINICA SCIENZE E TECNICHE PSICO

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
71 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gpd96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Manzoni Gianmauro.