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SINTOMI TIPICI
Con il termine Disturbo da Stress Post-Traumatico facciamo riferimento alle reazioni di stress che
persistono nel tempo e che esordiscono a causa dell’esposizione ad un evento traumatico.
Secondo il DSM-5 per soddisfare il Criterio A è necessario essere stati esposti a un evento che
rappresenti una minaccia per la vita sia in modo diretto e/o indiretto;
La diagnosi di DSPT prevede altri 4 gruppi di sintomi:
(Criterio B) sintomi di tipo intrusivo; Criterio C) sintomi di evitamento;
(
Criterio D) alterazioni dell’umore e del pensiero verso il polo negativo;
( Criterio E) Alterazioni nel livello di arousal e di reattività generale.
(
Alcuni dei sintomi intrusivi del Criterio B sono: ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento
che provocano un disagio psicologico significativo; sogni spiacevoli e ricorrenti dell’evento;
incubi..
Adriana Cupelli S.T.P.
Il Criterio C fa riferimento ai comportamenti messi in atto dal sogg. con l’obiettivo di evitare tutti
quegli stimoli che sono capaci di ricordargli l’evento traumatico.
Nel Criterio D si comprende: pensieri estremamente negativi e persistenti rispetto a se stessi,
il mondo o gli altri; distorsioni dell’attribuzione di colpa; sentimenti di distacco ed estraneità..
Disturbo da Stress Acuto (DSA) non è un quadro diagnostico completo,
ma è stato proposto nel DSM IV per: 1. Descrivere le reazioni di stress che si possono manifestare
nel mese successivo all’esposizione all’evento traumatico; 2. Per identificare, tra i sopravvissuti a
un trauma, quelli che corrono un rischio maggiore di sviluppare un quadro completo di DSPT.
Un soggetto soddisfa i criteri per DSA se presenta almeno 9 su 14 sintomi delle cinque categorie
precedenti.
Per formulare una diagnosi di DSA è necessario che l’individuo mostri almeno 3 delle seguenti
manifestazioni sintomatiche: 1. Sensazione soggettiva di insensibilità, distacco;
2. Riduzione della consapevolezza dell’ambiente circostante;
3. Derealizzazione; 4. Depersonalizzazione; 5. Amnesia dissociativa.
DECORSO
Le reazioni di stress acuto sono frequenti ma transitorie.
Il DSPT è un disturbo che può avere un esordio ritardato;
questa risposta ritardata non è frequente nella popolazione generale, ma nei militari;
spiegazioni di ciò potrebbero essere l’indifferenza emotiva provata, che inibirebbe l’espressione del
malessere sperimentato oppure la preoccupazione per altre necessità di tipo immediato.
CLASSIFICAZIONE
Nel DSM IV il DSPT era classificato tra i disturbi legati all’ansia; nel DSM-5 è stato classificato,
invece, nella categoria dei disturbi associati a un trauma o ad un fattore stressogeno
Recentemente è sorto un dibattito relativo all’ipotesi secondo cui sarebbe possibili identificare un
gruppo di disturbi d’ansia, denominati “disturbi del circuito della paura”, la cui origine sarebbe
legata a un evento che può essere definito come traumatico o capace di provocare stress:
questi disturbi sarebbero caratterizzati da un’attivazione difettosa della corteccia prefrontale
mediale, la quale provocherebbe una risposta eccessiva da parte dell’amigdala e, pertanto,
la reazione di paura eccessiva.
MANIFESTAZIONI CLINICHE ASSOCIATE
1. Problemi in ambito lavorativo; 2. Difficoltà nella vita di coppia;
3. Valutazione negativa della propria salute; 4. Richiesta frequente di servizi medici;
5. Meccanismi biologici (alterazione dell’attività dell’asse HPA), psicologici (depressione cronica)
e comportamentali (aumento dell’uso di sostanze); 6. Problemi ritmo sonno-veglia;
7. Problemi relazioni sociali; 8. Alto rischio suicidio.
Adriana Cupelli S.T.P.
EPIDEMIOLOGIA
I tassi di prevalenza del disturbo nelle donne è del 20%, mentre negli uomini è dell’8,2%.
La risposta che si osserva in seguito ad un trauma è una risposta di adattamento che solo in alcuni
casi può degenerare nell’esordio di un DSPT, ma è possibile affermare che più intenso è il trauma e
maggiore sarà la gravita del disturbo.
Il DSPT si manifesta con una frequenza differente a seconda del contesto culturale e
dello Stato che andiamo ad analizzare.
COMORBILITÀ
Il DSPT la maggior parte delle volte si trova in comorbilità con un altro disturbo, tra i quali:
1. Depressione; 2. Disturbi d’ansia; 3. Disturbi legati all’uso di sostanze;
4. Disturbi di personalità (spesso borderline o antisociale).
TRATTAMENTO
Il trattamento d’elezione per il DSPT cronico è la psicoterapia focalizzata sul trauma.
L’approccio terapeutico appartenente a questo indirizzo, la cui efficacia ha ricevuto maggior
sostegno empirico è TCC. Fasi:
1. Psicoeducazione: nel corso della quale si forniscono al pz info importanti rispetto alle reazioni
che, tipicamente, si possono osservare in risposta a un trauma.
2. Gestione dell’ansia: ridurre lo stato ansioso del soggetto
(tecniche di rilassamento e respirazione);
3. Terapia d’esposizione (in vivo/immaginata);
4. Ristrutturazione cognitiva (processo terapeutico dell’abituazione all’ansia);
5. Gestione delle emozioni.
CPT (terapia di elaborazione cognitiva):
1. Attenzione diretta alla ristrutturazione delle credenze non realistiche, relative alla sicurezza, alla
fiducia, al controllo, alla stima e all’intimità;
2. Si dirige alle memorie del trauma; viene chiesto al paziente di scrivere dei racconti del trauma in
maniera dettagliata e quindi di leggerle al terapeuta.
PRINCIPI DI CAMBIAMENTO
Tabella 6.1 pag. 242 (Principi del cambiamento che guidano la scelta del trattamento)
EZIOLOGIA
Teorie biologiche: i modelli biologici che sono stati proposti per spiegare l’esordio e il
mantenimento del DSPT si sono concentrati principalmente sui concetti legati al condizionamento
della paura. I modelli del condizionamento della paura sostengono che, quando avviene un evento
traumatico (SC),le persone, di solito, rispondono con una reazione di paura (risposta condizionata).
Secondo queste teorie, la forte reazione di paura provocata dal trauma (rilascio di sostanze
neurochimiche legate allo stress) produrrà una potente associazione tra la paura e tutto quanto potrà
essere associato con il trauma in questione.
Il DSPT ha una maggiore probabilità di svilupparsi quando l’amigdala risponde in maniera
Adriana Cupelli S.T.P.
eccessiva agli stimoli associati alla paura e allo stesso tempo viene a mancare il meccanismo di
inibizione controllato dai livelli superiori della corteccia (corteccia prefrontale mediale).
Modelli cognitivi: sostengono che l’esordio e il mantenimento del disturbo può essere spiegato
facendo riferimento a 2 processi: interpretazione negativa del trauma e delle sue conseguenze;
Alterazione a livello della memoria autobiografica.
Le memorie del trauma sarebbero registrate in modo frammentario data l’elevata attivazione
fisiologica che caratterizza il momento del trauma.
FATTORI DI RISCHIO (fattori che incrementano il rischio di soffrire di questo disturbo)
- presenza di alcuni problemi a livello psicologico;
- una storia familiare caratterizzata dalla presenza di altri disturbi psicologici;
-l’essere stati vittima di violenze durante l’infanzia; - il genere femminile
Cap. 7 DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE
ANORESSIA NERVOSA (AN)
SINTOMI TIPICI E MANIFESTAZIONI ASSOCIATE
L’Anoressia Nervosa è caratterizzata dall’incapacità di mantenere un peso minimo accettabile e
dalla paura intensa di essere grassi o di poter ingrassare.
Il basso peso è accompagnato da una distorsione o da un difetto nella percezione del proprio peso e
della propria immagine corporea, dall’importanza eccessiva attribuita al proprio peso e
all’immagine corporea per quanto riguarda la valutazione personale.
(nelle donne Amenorrea = assenza o irregolarità del normale ciclo mestruale)
Sintomi Psicologici: 1. Depressione; 2. Ansia; 3. Insonnia; 4. Pensieri di tipo ossessivo.
Complicazioni mediche: 1. Anomalie cardiache (bradicardia; ipotensione); 2. Osteoporosi;
3. Disquilibrio endocrino.
L’anoressia nervosa è un disturbo psichiatrico grave che si associa a un gran numero di condizioni
patologiche e ad alti tassi di mortalità. Le due principali cause di morte sono il suicidio e
le complicazioni mediche che derivano dallo stato di malnutrizione.
Comorbilità: alti tassi di depressione, distimia, fobia sociale, DAG, fobie specifiche, DOC,
disturbi legati al consumo di alcol.
L’AN si associa ad alcuni tratti di personalità: 1. Perfezionismo; 2. Tratti ossessivo- compulsivi;
3. Nevroticismo; 4. Emotività negativa; 5. Evitamento del danno; 6. Scarsa auto-determinazione;
7. Scarsa cooperatività; 8. Tratti tipici del disturbo di personalità evitante.
(Il 77% dei pazienti affetti da disturbo di alimentazione cronico soddisfa i criteri per la diagnosi di
almeno un disturbo di personalità)
L’AN correla anche con un gran numero di problemi sociali e interpersonali;
isolamento sociale; disfunzioni sessuali, perdita del piacere e del desiderio
Adriana Cupelli S.T.P.
EPIDEMIOLOGIA
L’AN è disturbo relativamente poco frequente; i tassi di incidenza sono aumentati nel XX secolo.
BULIMIA NERVOSA (BN)
Le persone che soddisfano i criteri diagnostici necessari per una diagnosi di BN realizzano
abbuffate e comportamenti compensatori durante un periodo di almeno tre mesi.
Un episodio di abbuffata viene definito dall’ingestione di una quantità di cibo oggettivamente
eccessiva in un lasso di tempo relativamente breve accompagnata da una sensazione soggettiva di
perdita di controllo.
SINTOMI TIPICI
Paura di aumentare di peso e eccessiva importanza attribuita al peso o alla propria immagine
corporea come elementi determinanti del valore che la persona attribuisce a sé stessa.
Conseguenze in ambito medico: 1. Erosione smalto dentale; 2. Rigonfiamento ghiandole salivari;
3. Edema; 4. Alterazioni dei livelli elettrolitici; 5. Lacerazioni delle pareti dell’esofago.
Il tasso di mortalità è elevato.
Comorbilità: (50 e 70%) sintomi depressivi, con i disturbi d’ansia (68%),
con i disturbi legati all’uso di alcol (46%), con il disturbo di personalità borderline ed evitante.
EPIDEMIOLOGIA
La BN è leggermente più frequente dell’AN; più frequente tra le persone di etnia latina e di colore.
DISTURBO DA ALIMENTAZIONE INCONTROLLATA (DAI)
Il Disturbo da Alimentazione Incontrollata si caratterizza per la presenza di ripetuti episodi di
abbuffate associati alla sensazione di perdita di controllo, senza però i comportamenti compensatori
tipici della BN.
Per soddisfare i cri