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In quale ruolo della retina avviene l’acuità?

Nella fovea.

Vescicole ottiche e nervo ottico

Il nervo ottico è formato dagli assoni delle cellule gangliari dell’occhio. Parte ci ciascuno degli

assoni del nervo ottico si incrociano al livello del chiasma ottico per raggiungere l’emisfero

cerebrale opposto. Una volta raggiunto il chiasma ottico prendono il nome di tratto ottico. Le

vescicole ottiche danno origine alla retina.

La via che segue il nervo ottico

La via che segue il nervo ottico prende il nome di via retino - genicolo – striata.

Tutte le informazioni visive partono dalla retina e raggiungono la corteccia visiva primaria,

passando per i nuclei genicolati laterali del talamo.

Tale sistema possiede due vie indipendenti:

- La via Parvocellulare (strati P) con piccoli corpi cellulari, sensibili agli stimoli statici o in

lento movimento e al colore, ricevono gli input dai coni.

- La via Magnocellulare (strati M) con grandi corpi cellulari, sensibili agli stimoli in

movimento e ricevono input dai bastoncelli.

Cosa sono le saccadi

Le saccadi sono movimenti oculari. Il sistema saccadico controlla la maggior parte delle immagini

retiniche nello spazio. Vi sono diversi tipi di saccadi: riflesse, guidate da eventi periferici,

volontarie, guidate da strategie interne. Sono sotto il controllo volontario, in quanto possiamo

sempre decidere quando effettuare una saccade ma non possiamo decidere come eseguirla, e solo in

casi particolari cambiarne la traiettoria; infatti sono definite balistiche. Tra le varie saccadi sono

presenti le fissazioni; queste non vanno intese come momenti passivi in cui l’occhio è lasciato a se

stesso, corrisponde al momento in cui l’occhio è fisso sul bersaglio.

Movimento di vergenza

Movimenti di vergenza sono dei movimenti oculari. Sono movimenti atti a far convergere o

divergere gli occhi. Se uno stimolo si avvicina agli occhi, questi convergono; se lo stimolo si

allontana questi divergono. Questo movimento è essenziale per il mantenimento della visione

binoculare.

Parla dei movimenti oculari

I movimenti oculari sono essenziali per evitare lo slittamento dell’immagine sulla retina, quindi

servono a portare l’oggetto stimolo nella parte di miglior risoluzione visiva (la fovea).Ogni

movimento oculare ha un proprio scopo, se ne distinguono cinque: il movimento/riflesso opto-

cinetico, il movimento/riflesso oculo-vestibolare, il movimento di inseguimento, il movimento di

vergenza e le saccadi.

Visione fotopica e scotopica

Esistono due tipi di visione, fotopica e scotopica. 2

La visione fotopica è la visione in condizioni di buona illuminazione (di giorno), associata

all’attività dei coni della retina. La visione fotopica consente la percezione del colore., in particolare

l'occhio umano utilizza tre tipi di coni per percepire la luce nelle rispettive tre bande di colore.

La visione scotopica è la visione in condizioni di scarsa illuminazione (di notte), chiamata anche

visione monocromatica, associata all’attività dei bastoncelli della retina.

Perché i neuroni sono bianchi

Perché rivestiti di mielina

Percezione del colore: ruolo dei fotorecettori

I fotorecettori sono un insieme di cellule nervose fotosensibili che rispondono alla posizione della

sorgente luminosa, all'intensità e ai colori della luce emessa dallo stimolo visivo. Esistono due tipi

di fotorecettori: i coni e i bastoncelli. Il maggior numero di coni lo si trova nella zona centrare

della retina, presso la fovea. I bastoncelli, d’altra parte, raggiungono il loro maggior numero

quantitativo nella periferia della retina. I coni sono responsabili della visione ad alta acuità e a

colori. I bastoncelli, invece, sono responsabili della visione notturna, senza colori e a scarsa

risoluzione.

Tubo neurale

Nella prima fase di gestazione, il cervello è formato da uno strato piatto di cellule; una porzione

dell’ectoderma che darà origine al sistema nervoso è detto placca neurale. Dalla chiusura della

placca neurale si formerà il tubo neurale, da cui di sviluppa tutto il SNC.

La formazione del tubo è un evento particolarmente importante e delicato, ha luogo già dopo solo

tre settimane di gestazione. La chiusura del tubo neurale avviene in tre fasi: prima nel centro, poi

anteriormente e infine posteriormente.

La fallita chiusura del tubo neurale anteriore da origine ad una patologia chiamata anaencefalia,

ovvero una degenerazione del pro-encefalo e del cranio che è sempre fatale per il feto.

La fallita chiusura del tubo neurale posteriore da origine ad una condizione chiamata spina bifida,

una patologia che nei casi più gravi da origine ad una mancata formazione del midollo spinale, le

forme meno gravi sono caratterizzate dalla presenza di deficit alle meningi e alle vertebre spinali

posteriori.

Il processo tramite le strutture diventano più elaborate durante lo sviluppo è detto

differenziazione. La prima fase di tale processo avviene poche settimane dopo il concepimento,

infatti il tubo neurale presenta tre rigonfiamenti chiamate vescicole primitive: la vescicola rombo-

encefalica, la vescicola pro-encefalica e la vescicola mesencefalica.

Cos’è il corpo calloso, cosa avviene se viene eliminato.

Il corpo calloso è una lamina voluminosa presente nella scissura interemisferica, costituto da fibre

tese trasversalmente fra i due emisferi. Danni e lesioni a questa costituzione provocano deficit di

coordinamento nei movimenti. Questo avviene poiché i due emisferi cerebrali non sono più in

grado di comunicare e dunque di poter lavorare in sinergia.

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Ruolo dei movimenti oculari nella lettura

Durante la lettura l’occhio si sposta da una riga ad un'altra effettuando saccadi e fissazioni.

Le saccadi servono a portare una nuova riga di testo in posizione foveale, poiché la visione

parafoveale non è sufficiente per l’identificazione delle parole.

Alle saccadi si alternano le fissazioni, momenti in cui si acquisiscono le informazioni visive.

La valutazione della precisione e della stabilità delle saccadi è estremamente importante nel

diagnosticare le cause degli errori di inversione nei soggetti dislessici.

VWFA, Visual World Form Area

Nel comportamento di lettura, vi sono processi che rendono possibile ottimizzare la decodifica di

stringhe di lettere in un dato formato ortografico. Questi processi linguistici utilizzano un

architettura che sottende specifiche aree dell’encefalo. Ad es. l'esistenza di una via lessicale lungo

la parte inferiore del lobo occipitale e temporale. In questa regione tre aree hanno ricevuto

particolare attenzione tra cui L'Area per la Forma Visiva delle Parole (visual word from area,

VWFA) che si trova anteriormente della corteccia occipitale inferiore e potrebbe essere la sede del

meccanismo responsabile del riconoscimento delle parole e si basa su un processo di integrazione

delle lettere in una unità percettiva definita “forma visiva delle parole” o visual word form. Nel

2002, Dehaene, Le Clec'H, Pline, Le Bihan e Cohen hanno evidenziato che la VWFA si attiva quando

la parola viene presentata visivamente e non in modalità uditiva. La VWFA è necessaria per

l'accesso alla forma visiva della parola, il danno di questa regione potrebbe avere come esito una

prestazione deficitaria in compiti di comprensione scritta delle parole e di decisione lessicale.

Secondo Hillis il ruolo della VWFA nei processi di lettura può essere specificato nelle seguenti

funzioni: 1- elaborazione di una rappresentazione grafemica pre-lessicale indipendente dal

formato, dal carattere, dalla localizzazione e dall'orientamento spaziale; 2- accesso a

rappresentazioni lessicali di output modalità-indipendenti.

-Lettura: Modello a due vie

Il primo a ideare un modello li lettura di tipo cognitivo fu Coltheart (1978). Questo modello

prevede l'esistenza di due tipi di procedure di lettura:

- via lessicale (diretta o visiva) richiede una conoscenza lessicale specifica per le parole, si avvale di

due magazzini contenenti le parole conosciute: lessico ortografico e lessico fonologico. La lettura di

una parola attiva il lessico ortografico d'entrata, dove sono depositate le unità di riconoscimento

per le parole divenute familiari passando per un sistema semantico, a sua volta attiva il lessico

fonologico d'uscita, dove sono immagazzinate le rappresentazioni fonologiche corrispondenti.

- via sublessicale, ad accesso indiretto, permette la conversione di siringhe grafemiche nelle

corrispondenti sequenze fonologiche. Tale procedura richiede l'analisi visiva delle singole subunità

che compongono una parola. Questo rende possibile la lettura di parole a ortografia regolare già

note, parole regolari mai lette o non parole (stringhe di lettere a cui non corrisponde alcun

significato).

-Dislessia fonologica e superficiale: cosa va e cosa non va in questi due tipi

La dislessia fonologica è caratterizzata da una lettura che può mantenersi fluida, ma che è distinta

da alcuni tipici errori: difficoltà nella lettura di non parole, errori visivi (goat letto get), errori

derivazionali (children letto child) e difficoltà con le parole funtore.

Nella dislessia superficiale la situazione apparentemente si presenta meno grave; chi ne soffre

legge correttamente stringhe di lettere regolari, parole regolari e non parole, ma ha problemi a

leggere parole omografe non omofone (si scrivono nello stesso modo ma si leggono in modo

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diverso) e di parole irregolari.

-Dislessia nelle diverse lingue

La dislessia evolutiva non si manifesta nello stesso modo nelle varie lingue, sia per un fattore

endogeno sia per un fattore esogeno.

La maggior parte degli studi sono stati effettuati su soggetti parlanti una lingua a ortografia opaca,

caratterizzata da molte parole irregolari e di molti omofoni non omografi.

Italiano: Job e Sartori (1983, 1984) hanno notato che la quasi totale assenza di parole irregolari

rende difficile la possibilità di identificare i deficit lessicali, tipici della dislessia superficiale. Questo

li ha condotti a cercare un corrispettivo per valutare l'effetto dell'irregolarità; hanno ideato

sequenze di tipo articolo-apostrofo-nome (esempio: lago- l'ago), che si sono rivelate utili per

verificare il funzionamento della via lessicale. Siccome in italiano, rispetto all'inglese, gli errori

semantici sono pochi, nel 1995, gli autori, assieme a Tressoldi, hanno messo a punto la "batteria

per la valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva", dove son presi, per il momento, in

considerazione il numero degli errori e la velocità di lettura. Zoccoletti e coll nel 1997 notò che i

bambini italiano commettevano meno errori di lettura, ma erano più lenti.

Austriaco: Wimmer (1993) ha notato che i bambini austriaci,

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A.A. 2017-2018
8 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher manula86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicobiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Scienze Storiche Prof.