Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 40
psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 1 psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 40.
Scarica il documento per vederlo tutto.
psicobiologia e psicologia fisiologica Pag. 36
1 su 40
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Dislessie periferiche della forma visiva della parola che comprende la lettura lettera per lettera,

dislessia attenzionale o alessia letterale (lettura di parole ma non delle lettera che la compongono)

e dislessia da neglect (errori nella parte iniziale o finale della parola, omissioni o sostituzioni).

Dislessie centrali disturbi nell’elaborazione del suono e del significato. Superficiali (deficit nella

lettura globale, devono sillabare. Il soggetto poiché non riconosce le parole globali deve ascoltarsi

mentre le pronuncia per capire cosa legge.); fonologica (possono leggere in modo globale le

parole a loro familiari ma non riescono a sillabarle, difficoltà nella comprensione di parole non

familiari); profonda (più errori visivi e semantici); diretta (capaci di leggere ad alta voce anche se

non capiscono il significato. La lettura globale e fonetica è conservata).

Disgrafia è il disturbo della scrittura.

Centrali: lessicali (utilizzo procedura fonologica, errori con parole irregolari); fonologica (procedura

lessicale intatta, errori con non-parole e irregolari); profonda (parafasia semantica e errori

ortografici); deficit del buffer grafemico.

Periferiche: disturbi nella selezione allografica (errori nella scelta del carattere), disgrafia da

neglect (errori nella parte sinistra delle parole).

Disturbi sui sistemi di numeri e calcolo.

Alessia/agrafia per i numeri.

Acalculia spaziale: difficoltà ad allineare i numeri per le operazioni.

Anaritmetria: difficoltà a effettuare operazioni di calcolo.

Basi biologiche della psicopatologia.

Disturbi d’ansia sono i più comuni disturbi psichiatrici caratterizzati da una espressione patologica

della paura.

I più comuni sono:

- Il disturbo di panico è caratterizzato da frequenti attacchi di panico senza causa

apparente e da un timore persistente di avere altri attacchi. L’attacco si caratterizza per

un senso di terrore accompagnato da palpitazione, dolore al torace, difficoltà a

respirare, tremore, sudorazione, prurito, nausea, capogiri, gelo o rossore. Si sperimenta

un’incrollabile paura di morire o di impazzire e si fugge dal luogo in cui ha avuto inizio

l’attacco, cercando assistenza medica al Pronto soccorso. È più comune l’insorgenza di

questo disturbo nelle donne. L’esordio della patologia si manifesta dopo l’adolescenza e

prima dei 50 anni. è probabile che la metà degli individui che soffrono di disturbo di

panico andrà incontro a una depressione maggiore e il 25% diverrà alcolista o

svilupperà problemi legati all’abuso di qualche sostanza.

- L’agorafobia è spesso legata al disturbo di panico, e consiste in un ansia irrazionale di

trovarsi in situazioni dalle quali è difficile fuggire, ad esempio: folle, aereo, nave,

ascensore, in auto o su un ponte.

- Disturbo da stress post-traumatico è una conseguenza di lunga durata di un trauma

(ferite psicologiche causate dall’essere stati testimoni di eventi scioccanti). I sintomi

possono essere: aumento dell’ansia, ricordi intrusivi, sogni o flashback delle esperienze

traumatiche, irritabilità e appiattimento emotivo.

- Disturbo ossessivo – compulsivo si caratterizza per la presenza di ossessioni

(pensieri ricorrenti e intrusivi o impulsi che la persona percepisce come non appropriati,

grotteschi o proibiti e per questo motivo generano una forte ansia), e di compulsioni

(comportamenti ripetitivi o atti mentali stereotipati eseguiti per ridurre l’ansia associata

alle ossessioni). Si presenta con uguale incidenza negli uomini e nelle donne. Si

manifesta nei giovani adulti e i sintomi fluttuano in base ai livelli di stress.

Per i disturbi d’ansia vi è una predisposizione genetica, però possono avere radici anche negli

eventi stressanti della vita. L’ansia è la risposta a qualcosa che si giudica come minaccioso, uno

stressor. Questa risposta può essere accentuata dall’esperienza o inibita. Una persona normale

apprende le risposte agli stressor e riesce a fronteggiare lo stress. Il disturbo ansioso è

caratterizzato dalla comparsa di una risposta inadeguata allo stress sia quando lo stimo non è

presente sia quando è presente ma non immediatamente minaccioso.

Per comprendere l’ansia, bisogna capire come la risposta da stress sia regolata dal cervello.

Lo stress è regolato dall’asse ipotalamo – ipofisi – surrene che a loro volta sono regolati

dall’amigdala e dall’ipocampo.

L’amigdala riceve informazioni ascendenti dal talamo e discendenti dalla corteccia prefrontale.

Queste informazioni sono elaborate dai nuclei basolaterali dell’amigdala che li trasmetto al nucleo

centrale. Il nucleo centrale si attiva e origina la risposta da stress perché attiva l’asse ipotalamo-

ipofisi-surrene. Stimola la secrezione da parte dei neuroni dell’ipotalamo di CRH (corticotropina)

che stimola il rilascio di ACTH (adrenocorticotropo) nell’ipofisi anteriore, che viaggia nel circolo

sanguigno fino alla ghiandola surrenale dove stimola il rilascio di cortisolo. A questo punto si attiva

l’ippocampo che grazie alla presenza di recettori glucocorticoidi capta il cortisolo in eccesso e

inibisce l’attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, per prevenire il rilascio eccessivo di cortisolo

che potrebbe portare problemi al soggetto.

I disturbi d’ansia sono correlati a un’iperattività dell’amigdala e a una ridotta attività dell’ippocampo.

Entrambe queste strutture ricevono informazioni elaborate dalla neocorteccia prefrontale, infatti nei

soggetti con disturbi d’ansia si registra una notevole attivazione della corteccia prefrontale.

Terapie per i disturbi d’ansia.

- Psicoterapia che consiste nell’esporre gradualmente il soggetto agli stimoli minacciosi

rafforzando il concetto della non pericolosità. L’obiettivo è modificare le connessioni

cerebrali così che gli stimoli reali o immaginati non evochino più la risposta da stress.

- Terapie farmacologiche. I farmaci usati sono chiamati ansiolitici e agiscono sulla

trasmissione sinaptica. I più usati sono le benzodiazepine e gli inibitori della

ricaptazione della serotonina. Le benzodiazepine (valium) sono usati per trattare l’ansia

acuta. Si legano a un sito del recettore GABA A, e rendono il GABA più efficace

nell’aprire il canale e produrre inibizione. È curioso notare come a questo sito di azione

si leghino anche l’etanolo, che è il principio attivo delle bevande alcoliche, infatti chi

assume alcol sperimenta meno ansia e questo è un motivo per cui i soggetti che

soffrono di disturbi d’ansia fanno abuso di alcol. L’effetto del GABA sopprime

l’iperattività dei circuiti cerebrali coinvolti nella risposta da stress. Gli inibitori selettivi

della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono utilizzati nel trattamento dei disturbi

dell’umore ma possono essere usati anche nel trattamento del disturbo ossessivo

compulsivo. I loro effetti si sviluppano lentamente, occorrono settimane. Questi farmaci

prolungano l’azione della serotonina impedendone la ricaptazione e si creano modifiche

strutturali o funzionali del sistema nervoso che portano a un aumento di recettori

glucocorticoidi dell’ippocampo, potenziando la risposta a feedback.

Disturbi affettivi o disturbi dell’umore.

- Depressione maggiore è caratterizzata dalla diminuzione del tono dell’umore e

dell’interesse nelle attività quotidiane. Questi sintomi devono essere presenti ogni

giorno per almeno due settimane e non devono essere associati alla perdita di una

persona cara. Si possono presentare altri sintomi come la mancanza di appetito (o

aumento), insonnia o ipersonnia, stanchezza, sentimenti di preoccupazione e di colpa,

diminuzione della capacità di concentrarsi e pensieri ricorrenti di morte. La malattia ha

un decorso cronico e in assenza di terapia tende a ripresentarsi negli anni. un’altra

forma di depressione è chiamata disturbo distimico e si presenta con andamento

fluttuante. Questo disturbo ha un’incidenza maggiore nelle donne.

- Disturbo bipolare consiste in episodi di mania e depressione. La mania è un periodo

caratterizzato da un umore elevato, espansivo e irritabile. Gli altri sintomi sono eccesiva

autostima, ridotta necessità di sonno, percezione che i propri pensieri volino, aumento

dell’eloquio, distraibilità, aumento dell’attività diretta verso un obiettivo, ridotta capacità

di giudizio che porta la persona a compiere comportamenti avventati (spese eccessive

in divertimenti, promiscuità sessuale, comportamenti offensivi). Vi sono due tipi di

disturbo bipolare. Il disturbo bipolare di tipo 1 caratterizzato da episodi di mania con o

senza depressione. Il disturbo bipolare di tipo 2 con episodi di ipomania e di

depressione maggiore. Ha la stessa incidenza negli uomini e nelle donne.

Basi biologiche dei disturbi dell’umore.

La depressione è una conseguenza di un deficit nel sistema monoaminergico cioè si verifica una

diminuzione del rilascio di serotonina e noradrenalina. Meno serotonina riduce la produzione di

recettori glucocorticoidi dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Meno recettori per il CRH, più cortisolo

in circolo. Infatti l’aumento dell’ansia e associato a un aumento dei sintomi depressivi. Il numero

dei recettori è anche influenzato da fattori genetici predisponenti e dalle esperienze nella prima

infanzia.

Alcuni studi dimostrano che nelle persone con disturbi d’ansia vi sia una maggiore attività della

corteccia cingolata anteriore (stati emotivi interiori) che è connessa con l’asse ipotalamo-ipofisi-

surrene.

Terapie per i disturbi affettivi.

- Terapie elettroconvulsive che consistono nell’indurre crisi epilettiche nel lobo

temporale del soggetto, precedentemente anestetizzato. Vantaggio è l’effetto rapido di

sollievo, da usare in soggetti dove il rischio suicidario è alto. Svantaggio è la perdita

della memoria di eventi accaduti fino a 6 mesi prima della terapia e la difficoltà a

immagazzinare temporaneamente le nuove informazioni. I vantaggi e gli svantaggi

sono probabilmente connessi alla stimolazione dell’ippocampo.

- Psicoterapia usata nel trattamento di depressione lieve o moderata con lo scopo di

aiutare i pazienti depressi a superare la visione negative di sé e del proprio futuro.

- Farmaci antidepressivi divisi in tre gruppi: composti triciclici (imipramina) che

bloccano la ricaptazione della noradrenalina e della serotonia; SSRI come la fluoxetina

che agiscono solo sui terminali serotoninergici; inibitori selettivi della ricaptazione della

serotonina e della noradrenalina (venlafaxina); inibitori delle MAO (fenelzin

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
40 pagine
12 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fre15189 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicobiologia e psicologia fisiologica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Iacomino Aniello.