Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 56
Psicobiologia - Appunti Pag. 1 Psicobiologia - Appunti Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 56.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Psicobiologia - Appunti Pag. 56
1 su 56
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

IPPOCAMPO E ORIENTAMENTO

A livello dell'IPPOCAMPO i fenomeni sono questi. È una struttura particolare quella che consolida informazioni, alcune informazioni spaziali: negli studi effettuati su animali, ci si accorge che nell'orientamento spaziale testato in particolari gabbie dove l'animale deve conoscere la resezione di un compenso, si vede che l'alterazione della struttura ippocampale limita la capacità di orientamento.

Questa è la prima cosa che collega ippocampo e orientamento.

Sappiamo che in realtà, la funzione ippocampale non è soltanto di spazio, ma è uno spazio di memoria: attraverso l'ippocampo si permette il consolidamento delle informazioni, un po' immaginate come "fissare un chiodo nel muro"; l'ippocampo permette di martellare e colpire questo chiodo e consolidarlo al di fuori dell'ippocampo, nella corteccia. I luoghi di memoria, dove la memoria si accumula, in larga misura non.

possono essere nell'ippocampo (questa è l'idea più diffusa), ma ci sono anche memorie che là rimangono. Quindi l'ippocampo è una struttura molto influenzata dall'informazione e in qualche modo media il consolidamento. I segnali entrano attraverso circuiti: il lobo limbico, legato all'emotività, è fortemente connesso con la memoria. Lo sappiamo perché gli aspetti emotivi hanno una forza notevole nel determinare l'acquisizione dell'informazioni. Il circuito è riverberante, se vedete il percorso nelle zone paraippocampali, permette ai segnali di rientrare, di oscillare. L'oscillazione tipica che una registrazione EEG segnala questo momento di apprendimento è 4-7 Hz, questo fluire alternante isegnali potenti. L'ippocampo sembrerebbe esprimere all'esterno questa oscillazione di 7 Hz. Proprio per questa particolare struttura, si è visto che l'ippocampo è

consolidati e proiettati in corteccia, inetà adulta invece fanno passare segnali molto più specifici. Sono in grado di separare i pattern di stimolazione; prendiamo due pattern di stimolazione simili, vicini e queste cellule adulte differenziano i due pattern diversi. La capacità di differenziare è fondamentale per l’acquisizione di informazione. Ma evidentemente c’è una fase in cui l’informazione si deve accogliere in maniera aspecifica e comunque consolidarla: ci sono due filtri diversi di informazione, in fase di sviluppo e in fase di consolidamento. Spesso sindromi depressive e autismo o altre patologie della mente si considerano correlati con questa incapacità di discriminare cose diverse, incapacità della pattern separation: mettere insieme due segnali con valenza emotiva diversa, perché non differenziate, porta a una confusione emotiva, non solo quando il segnale chiaramente tende a diminuire il tono dell’umore,

ma anche segnali simili sono confusi tutti e producono una sensazione in positiva dell'umore. Quando si verificano queste alterazioni a livello dell'ippocampo, vedete come corre il rischio di patologie tipo depressione e via dicendo. Quindi è necessario un adeguato sviluppo del sistema ippocampale dei meccanismi di memoria e di selezione delle memorie.

Un disturbo post traumatico da stress, si è visto nell'uomo con la risonanza funzionale, produce una riduzione della struttura ippocampale; psicoterapie, studi della modificazione con tecniche come la mild-fulness, sono da un lato capaci di ricostituire un comportamento adeguato, eliminare e attenuare il disturbo post traumatico da stress, ma allo stesso tempo fanno ricrescere le dimensioni dell'ippocampo. Questo è qualcosa di molto interessante, vedete come la struttura ippocampale può soffrire fortemente dell'informazione disturbante e questo determinerà una confusione della memoria.

Non separo più l'informazione. Allontaniamoci da queste funzioni complesse e osserviamo fenomeni più semplici, parte della memoria sono le modificazioni riflesse semplici. MODIFICAZIONI RIFLESSE SEMPLICI Nel cervelletto si evidenzia il classico riflesso condizionato, viene studiato negli animali in maniera molto semplice, il blink reflex: se io soffio dell'aria sulla cornea, la stimolazione trigeminale della superficie corneale produce la chiusura delle palpebre. È un riflesso innato. Se è associato a questo riflesso uno stimolo corneale produce la chiusura delle palpebre. La modificazione dei riflessi semplici: questo blink reflex si riduce quando associamo a uno stimolo che realmente produce una risposta riflessa uno assolutamente indifferente, come il suono di un campanello. Se associamo in linea temporale corretta, 150 msec o meno, avviamo la possibilità per cui il riflesso indifferente determina la risposta. Si studia molto bene con gli

animali. La via con la quale si realizza il riflesso condizionato ha a che fare con il cervelletto: le fibre, immaginiamo delle strutture lunghe di cellule piramidali disposte in sensolatero laterali e cellule granuli che salgono lungo linee parallele e attivando molto le cellule di Purkinje. Lo stimolo indifferente che poi sarà condizionato attiva questi lunghi filari in una direzione. Le vie del vero riflesso passano attraverso le cellule rampicanti, che si avvolgono sul corpo cellulare delle purkinje in un orientamento ortogonale. Se attiviamo i due contemporaneamente, il punto di incrocio della doppia attivazione potrà essere uno solo, dove si incrocia l'attivazione del riflesso condizionato che normalmente non produce risposte con quello che normalmente produce risposte. Ci sarà un gruppetto di cellule fortemente attivate attorno alle quali c'è un'area di inibizione. Quella cellula è attivata in un intervallo di tempo di 150 ms,

temposufficiente per attivare processi, nel caso del cervelletto, di LTP. Questa è la primaevidenza semplice in cui vediamo come si forma un riflesso condizionato. Avretenotato la necessità di vie separate che si incrociano e contattano nello stessomomento la cellula. 19Questo è il primo esperimento che ci da un'idea di un'attivazione e di una memoriacerebellare.

Un secondo esperimento è la calibrazione visuo vestibolare: ogni volta che si muovela testa, se gli occhi non si muovessero in senso opposto, l'immagine del campovisivo scorrerebbe lungo la retina, creando una confusione di immagini. Perché l'immagine sia stabile ho bisogno che gli occhi si muovano esattamente in direzioneopposta alla testa per far sì che l'occhio è fermo nello spazio. Questi riflessi vestibolooculari sono generati da un apparato che sente la rotazione e muove gli occhi,quindi non torna niente su sé stesso (feed forward: molto

rapidi ma poco precisi). L'eventuale errore è captato dal segnale visivo: se le immagini si muovono un po' più in là, ecco che sulla retina l'attivazione avviene e una risposta ottico cinetica perfeziona le risposte. È una collaborazione continua tra i due riflessi: il primo riflesso vestibolare in feed forward, il visivo percepisce lo spostamento di immagine sulla retina e risponde facendo muovere l'occhio quindi è in feedback, più lenti, ma molto più precisi. I due cooperano molto bene, ma spesso il riflesso vestibolare non è adeguato (non può essere adeguato se qualcuno non informa) e allora c'è bisogno che qualcosa sia in grado di modificare questo riflesso vestibolo oculare (= che istruisca questo riflesso vestibolo oculare che viene appreso in feed forward), e il segnale visivo lo sa fare. È molto utile ogni volta che indossiamo delle lenti degli occhiali che modificano la relazione tra

spazio e occhio perché riducono o amplificano lo scivolamento dell'immagine. Dunque, abbiamo bisogno di un apprendimento e questo avviene attraverso una parte del cervelletto, il floccolo. Il floccolo verifica questo errore retinico e va a modificare le risposte; nei nuclei vestibolari le risposte delle cellule che fanno muovere gli occhi nel riflesso vestibolo-oculare cambiano la loro eccitabilità. Se il riflesso deve diventare molto più ampio, ci sarà LTP a quel livello, altrimenti se deve essere diminuito si avrà una LTD.

Il terzo esperimento sulla funzione cerebellare si ha sempre con aspetti visivi e posturali. Se noi proviamo a lanciare una freccetta in un target preciso dopo un po' di esercizi siamo abbastanza capaci di centrare il punto nello spazio. Se invece mettiamo una lente (degli occhiali) che cambia la relazione tra spazio e retina, sbagliamo subito. Ci accorgiamo dell'errore e il sistema visivo, tramite il

cervelletto, modifica la risposta fino a che saremo in grado di essere di nuovo precisi. Abbiamo appreso un movimento diverso dall'errore ed il cervelletto ha mediato le risposte. Come facciamo a sapere che è il cervelletto? Se facciamo la prova in un paziente cerebellare, non riuscirà mai a correggere il gesto motorio, continuerà a sbagliare come prima. Quindi, è evidente che il cervelletto è un luogo di memorie, direi quasi di lavoro (non confondiamoci la memoria di lavoro è un'altra cosa), ma una memoria PROCEDURALE è localizzata nel cervelletto.

Una memoria procedurale è localizzata nel cervelletto. Ci sono quindi memorie localizzate in corteccia, memorie localizzate nel cervelletto, memorie localizzate nelle cortecce motorie, nelle cortecce supplementari, nelle aree premotorie e per finire nei nuclei della base. Sono tutte aree che apprendono.

Il SN quindi è pronto ad acquisire informazioni e a modificare la sua rete.

sinaptica. Questa modificazione avviene attraverso cambiamenti della responsività delle

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
56 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Serebi88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicobiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Pettorosso Vito Enrico.