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Psichiatria di Liaison e paziente oncologico

Dott.ssa Fredrika Imperatori, 29/11/2007

La psichiatria di Liaison

Liaison: psichiatria di consultazione e collegamento

Si articola su tre livelli:

1. la consulenza: ospedale locale. Reciproco accrescimento di conoscenze e circolazione dei

saperi

lo psichiatra interviene se sono presenti disturbi psichiatrici in un paziente ricoverato in

○ altro reparto;

oppure il medico di medicina generale può richiedere lo psichiatra come supporto

○ ( Valutazione dei fattori psicologici che possono influenzare le condizioni fisiche e delle

interazioni somatopsichiche e psicosomatiche )

2. la liaison: problematiche connesse alla relazione medico paziente. Facilitazione della

comprensione sul campo e miglioramento della qualità di vita di medici e pazienti

comunicazione della diagnosi

○ compliance e rifiuto della terapia

○ rapporti con i familiari: comportamento e aspettative dei familiari (soprattutto se non

○ viene detta la verità)

3. la formazione del personale. Acquisizione di abilità relazionali; prevenzione e/o

comprensione del significato del proprio disagio e dell eventuale burn-out

relazione d aiuto e vissuti degli operatori sanitari

○ dinamiche di gruppo ed equipe terapeutica (leadership, etc& )

○ sensibilizzazione ai temi più attuali in ambito medico (bioetica, trapianti, eutanasia

○ etc& )

La relazione col paziente oncologico

In una relazione medico-paziente è importante il quando e il come

. Occorre stare attenti: che cosa il

paziente vuole sapere, come lo vuole sapere. Questo soprattutto nelle diagnosi oncologiche, che

spesso sono un fardello difficile da sopportare.

È meglio comunicare la diagnosi a due partner nello stesso tempo, se uno dei due ha una diagnosi di

tumore. Se lo dico solo a uno dei due (anche solo al partner non malato), c'è il rischio che non

voglia che la diagnosi sia comunicata all'altro. Insieme invece questo non può avvenire, e possono

darsi forza a vicenda. Si può anche decidere di dirlo solo al paziente, che così potrà scegliere cosa

fare, se tenere il fardello per sé oppure se farsi accompagnare. Occorre tener presente che il parente

non malato che chiede sempre informazioni può essere il più ansioso dei due, e colui che accetterà

meno facilmente la malattia del partner.

Errore frequente: delirio di onnipotenza del medico. Non è possibile prevedere esattamente tutto. Il

paziente potrebbe morire prima del termine prognostico che è riportato in letteratura medica, oppure

vivere più a lungo. Sarebbe opportuno specificare la prognosi solo su richiesta, e in tal caso far

sempre presente che si tratta di dati statistici che potrebbero non riferirsi al caso specifico del o

della paziente.

Un altro errore comune è l'identificazione col paziente. È il contrario dell'empatia, e può generare

altri errori a cascata:

fuga in avanti (prendo decisioni frettolose)

● oggettivazione (non tengo conto dei sentimenti del paziente)

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Publisher
A.A. 2013-2014
2 pagine
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SSD Scienze mediche MED/25 Psichiatria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kikiki06 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psichiatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Torre Eugenio.