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ORGANIZZAZIONE SOCIALE AL DI Là DELLE ALPI

Il periodo di maggiore fioritura di questa cultura tra H D e LT A è una società di carattere principesco (simile

all’orientalizzante etrusca di VII a.C.). Prima fase in cui ci sono contatti tra il mondo centro-europeo e il mondo

etrusco-italico. Gli etruschi veicolano i rapporti vs nord, sono mediatori della cultura mediterranea.

Organizzazione territoriale: villaggi fortificati (diventano poi oppida), con argine di difesa e protettivo, poi

grandi sepolture di rilievo principesche a tumulo provenienza orientale con corredi ricchissimi.

Grandi potenzialità di carattere metallifero porta alla lavorazione di argento e oro.

Sito del Glauberg, area che vede le sorgenti del Danubio e del Reno, ha una strana

conformazione sulla pianura.

Presenza di un tumulo (2 sepolture principesche centrali e alcune di margine)

monumentale con strada processuale di accesso. Presenza di una statua centrale in

scala 1:1 circa, doveva essere un segnacolo.

Il tema della Statuaria è un tema forte fino al VI secolo non c’è statuaria di grandi

dimensioni, considerevole tecnica di lavorare la pietra.

In linea di massima questo tipo di statuaria è frutto di contatti con il mondo Etrusco

(tomba degli antenati di Cerveteri, tomba delle cinque sedie, casale marittimo). Tra

fine del VII e inizi del VI sec. a.C. in Etruria c’è lo sviluppo di una statuaria in pietra

con figure a ¾ del vero (circa 50 cm), contatti con la statuaria dedalica e poi ionica

del mondo greco. Diventano le forme di espressione del mondo elitario, a guardia

della sepoltura o vicino come esemplificazione del defunto.

La prima collocazione di queste statue è sul cucuzzolo del tumulo, poi per

preservarle sono state rideposte nello spessore della terra del tumulo.

→Posizione,

Richiami forti con la statuaria italica di questo periodo braccia, gesto,

caratteristiche dell’abbigliamento 3

Guerriero di Hirschlanden, guerriero di Capestrano, guerriero del Galuberg.

1- Guerriero di Capestrano una delle statue italiche più

importanti del VI secolo a.C. rinvenuto a Capestrano (Abruzzo).

Figura eminente con iscrizione che richiama la presenza di un re

(sannitico ?). l’organizzazione può essere “regale” o “principesco”.

H 2 metri

Regale riferimento al Vicino Oriente, accentramento del potere

e dell’economia, centralità.

Nel mondo italico ci sono segni evidenti della regalità (es tavole di

Pyrgi, la nomina dello zilath), ma non sappiamo se il tipo di regalità

sia sovrapponibile a quello orientale. Si parla di società principesca

per evitare confusione. →

A Roma ci sono i re. Per il mondo italico non lo sappiamo società

principesca, ma non è equiparabile a una società regale

Elementi di regalità del guerriero di Capestrano:

Cardiophylax (disco tipico della zona italica), regge con le braccia

la spada, perizoma e scudo sulla testa.

Le braccia incrociate sul petto nella statuaria fra fine VII e inizi VI secolo, è interpretato come gesto di dignità

e potere. In genere portano di fronte a sé il simbolo del loro potere, in genere è accompagnato da un oggetto

di forte simbolicità. Il guerriero di Capestrano porta la spada di tipo sannitico.

La spada non è di tutti i guerrieri, forma di combattimento diversa rispetto a quella dell’età del Ferro che

prevede il combattimento con lancia e scudo (per gli opliti: lancia, giavellotto e scudo). Alcuni guerrieri di tipo

sannitico e i celti usano la spada. Le più antiche sono per il combattimento da terra, poi si allungano per il

combattimento da cavallo.

Questo gesto simbolico viene veicolato e acquisito dalle èlite principesche del centro Europa per riproporre

il significato, forme di legittimazione del proprio potere.

2- Guerriero di Hirschlanden nudità eroica, l’eroe viene acquisito dagli dei (nudo = eroe).

Cintura con la spada, elmo conico, collana rigida torques (tipica collana celtica dei guerrieri e indossata anche

dalle donne). →

3- Guerriero del Galuberg elmo con espansioni, corazza dettagliata con spallacci, torques con pendagli,

scudo ovale piccolo con umbone crestato centrale, proprio dei combattimenti da spada.

GLI SCUDI

Circolare: tipico della fanteria oplitica perché combattono con lance, la falange si muove in blocco tutti

insieme. È un po’ bombato.

Ovale: copre maggiormente la figura e l’umbone che svia il colpo con la spada, one to one. Il combattimento

con la spada, invece, è molto dinamico. Gli scudi con umbone sono tipici del mondo celtico e avranno il loro

sviluppo con l’avanzamento celtico, contrapponendosi allo scudo oplitico.

Nel VI secolo a nord delle alpi c’è una riproposizione dei modelli d manifestazione, gestione, affermazione

del potere tipici del mondo italico, così come viaggiano verso nord l’uso del simposio, banchetto, birra e

vino. 4

Distribuzione delle tombe principesche fra Tardo Hallstat VI secolo e LT A II metà del V secolo.

- Zona delle sorgenti del Danubio

- Zona del Reno

Le vallate fluviali creano un transito continuo per unire

territori distanti. Li confluisce il grosso delle civiltà che

controllano le vie di transito, zona dei grandi bacini

metalliferi.

- Ricchezza mineraria

- Ricchezza del sale

- Controllo delle vie di transito

- Pagamento di pedaggi (?)

TUMULO DI HOCHDORF prima metà del VI sec. a.C.

È una delle sepolture più evidenti di questo periodo con stele sul

cucuzzolo.

Segnacoli intorno + stele centrale. Sepolture marginali + grande

sepoltura centrale tomba a camera costruita con il legno e ricoperta

dal tumulo.

Le pareti erano coperte di stoffa (presenza di seta, la prima arrivata nel

mondo europea), corni potori, klyne (divano in bronzo su cui è steso il

defunto), carro, elementi da banchetto, elementi di ornamento e abbigliamento.

Klyne divano basso con le ruote, sostegni antropomorfi. Sulla

spalliera del divano è incisa una decorazione con diverse

interpretazioni:

- Sule spalliere: due Carri con cavalli + uomo con spada e

scudo. Sembra uno scontro

- Nella parte centrale: duello corpo a corpo.

Combattimento rituale (?), scena di guerra (?) esaltazione della figura del

guerriero combattente che sembra coincidere con la funzione del personaggio

Cratere con i leoncini, protomi importate dal mondo orientale. Cfr tombe

dell’orientalizzante etrusco per mescere acqua e vino, le analisi testimoniano la birra! 5

Armi in oro, collana, bracciale, fermaglio della cintura, scarpe in lamina d’oro.

Le calzature con la punta rivolta verso l’alto cfr con in sovrani orientali. Volontà di equipararsi ai sovrani

assoluti del Vicino Oriente diventa molto esplicita per il tumulo e anche per elementi dell’abbigliamento.

Spada corta: spesso sostituita dal grande coltello (40-50 cm), combattimento ravvicinato tipico dei celti. Le

spade iniziano con le spade corte/coltellacci.

Nel LT A arrivano a 60 cm

Il carro celtico è particolare. I resti che rimangono sono quelli metallici, il legno deperisce.

È a 4 ruote (no biga e calesse a 2 ruote tipico dei romani) pareti molto basse, le persone potevano stare

sedute all’interno, presente anche nell’iconografia locale del mondo veneto soprattutto sulle stele.

Questo non è un carro da guerra, è lento, ingombrante e pesante. Potrebbe essere cerimoniale o funebre,

per il trasporto del defunto.

Es. nella regolini-galassi abbiamo tre carri: biga, da guerra e funebre

Torquis: collana rigida, esemplari in oro, argento e bronzo con decorazione

specifica. Collana che identifica il guerriero celta e il personaggio di rango,

viene indossato anche dalle donne appartenenti alla regalità/principesche.

Fonte Tito Livio: racconta lo scontro delle battaglie tra romani e celti che nasce

con il duello. Un rappresentante celta sfida un romano, i celti combattevano

urlando, facevano paura. Il personaggio romano strappa dal corpo del nemico

sconfitto il torquis e gli sarà destinato il soprannome di Torquato: Tito Mallio

Torquato, e potrà trasmettere il cognomen ai suoi discendenti.

Il torquis ha una connotazione culturale forte.

Torquis utile per la cronologia. →

Tipologia a Tamponi: piatti o ovali IV secolo in veneto disco di monte belluna

Torquis in filo o a nodi

Decorazione a motivi vegetali

Ricostruzione di Manching, abitato. Case rettangolari allungate con struttura di rinforzo

e argine. Argini a cassone per tenere la terra + riporto di controspinta vs l’interno.

Strutture lungo le strade e tradizione della casa a camera rettangolare tipica del mondo

centro-europeo. →

Il mondo italico sviluppa l’abitazione domestica tra Bronzo finale e Ferro capanne a

struttura preferenziale circolare - ovale tra X – IX 6

Poi passaggio a struttura rettangolare di tradizione centro europea (long houses: rettangolari ma molto

lunghe) di rifermento per collettività e non nucleo familiare. Il passaggio dalla capanna ovale alla casa

rettangolare è un elemento di transizione fondante per consentire e facilitare l’insediamento in moduli

organizzati e ordinati.

V secolo: decorazione vegetale

Coppa a ritaglio proveniente dalla Baviera in oro. Decorazione a giorno o a ritaglio. Decorazione a traforo

tipica del mondo celtico, palmette, fiori di loto, motivi a S. decorazione non necessariamente figurativa che

si estende a una molteplicità di oggetti il mondo celtico ha uno stile decorativo molto più invadente e

espanso.

SVILUPPO DEGLI ELMI

Funzionali e da parata.

V sec. a.C. Elmo di tipo Berru, conico alto, potrebbe provenire dai contatti con il mondo scitico-anatolico. In

bronzo con paranuca che è attaccato all’elmo. Nella parte alta era previsto il fissaggio di un pennacchio. Non

è così presente in Italia.

IV sec. a.C. Elmo di Abris, calotta che tende ad abbassarsi, tra III e II sec

diventeranno calotte rotonde.

IV sec. a.C. Elmo di Amfreville paranuca e paraguance sono mobili e attaccati

con ribattini + decorazione con inserti di corallo. elmi a paraguance mobili

Il gusto per il corallo presuppone un’importazione. Poi riproducono lo stesso

colore con lacca/resina che riproduce il colore del corallo. →

Elmo di Canosa di Puglia (innesto per 3 pennacchi) fine IV inizio III sec. a.C.

Tito Livio ci dice che dopo la sconfitta di Sentino 295 a.C., alcuni gruppi in fuga si

dirigono vs sud e si stanziano in Puglia, integrandosi progressivamente piccola

diaspora dei celti a sud

Lo sviluppo successivo del III secolo a.C. lo vediamo nell’ Elmo di Monte Bibele,

si colloca sull’appennino vicino a Bologna, insediamento strategico celtico dei<

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
39 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/01 Preistoria e protostoria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cocciorotto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Gambacurta Giovanna.