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TIGNOLE DELLE DRUPACEE
Le Tignole delle drupacee sono la Tignola orientale del Pesco (Cydia molesta, prevalente al nord) e
l’Anarsia dei fruttiferi (Anarsia lineatella, prevalente al sud, polifaga, va principalmente su pesco,
albicocco e mandorlo). Si tratta di lepidotteri gelechidi.
L’adulto ha
Caratteristiche morfologiche: ali anteriori grigie screziate di nero e posteriori più chiare e
apertura alare al max di 16mm. La larva matura (1,2-1,5 mm) è rossastra con membrane
intersegmentali chiare e capo nero.
Ciclo Biologico: Compie fino a 4-5 generazioni per anno. Questa larva tende a scavare materiale tenero
come germogli, rametti e frutti, preferendo questi ultimi quando ci sono. In inverno si insedia in
penetra all’altezza delle gemme
corrispondenza dei rametti, dove creando delle nicchie dette ibernacoli
in cui sverna come larva di II età. Appena la gemma parte (febbraio in località a clima mite), alla ripresa
larva penetra all’apice di teneri germogli
vegetativa, la scavando gallerie lunghe dai 2 ai 10 cm.
Successivamente fuoriescono dalle gallerie e si incrisalidano in un rado bozzolo con la pupa che dura
2-3 settimane. Gli adulti compaiono in genere un mese prima al sud (aprile). Producono 30-90 uova con
punte di 400 per femmina.
In Puglia il picco di volo dei nuovi adulti (II volo) si ha a fine giugno-inizio luglio, in altre regioni fra
luglio e agosto. Le larve prodotte da questa generazione infestano per lo più i frutti mentre i germogli
iniziano a lignificare. Il III volo si protrae da settembre a ottobre; le larve nate dalle uova deposte da
l’ibernacolo per svernare.
questi adulti costruiscono
Sintomatologia e danni: Si evidenziano erosioni esterne di gemme, germogli, frutti (raramente fiori); i
rami risultano defogliati, con apice annerito o piegato; nei germogli si trovano gallerie; possono
fuoriuscire essudati gommosi su germogli e rami. I frutti possono risultare con gommosi ed essere
cascolanti; si possono trovare gallerie sottoepidermiche anche approfondite fino al nocciolo (non sono
capaci di perforarlo); la presenza di larve nel frutto è difficilmente accertabile visivamente perché vanno a
localizzarsi intorno al nocciolo rodendo poco la polpa che può addirittura restare intatta. I danni maggiori si
hanno in vivaio, nei nuovi impianti e sulla frutta da esportazione. 13
Monitoraggio e controllo: Si può effettuare monitoraggio con trappole a feromone sessuale per i
maschi di lepidotteri, applicando 2-3 trappole/ha alla scamiciatura dei frutti.
Per il campionamento, al manifestarsi dei primi sintomi o dopo le prime catture di adulti, va valutata
l’infestazione su 100 germogli e/o frutti per ha, scelti a caso sul 5-10% delle piante.
Il controllo biotecnologico prevede due metodi: confusione sessuale e distrazione (disorientamento)
sessuale. Si possono attuare su impianti di almeno 1 ha, a geometria regolare, con infestazioni non
molto elevate. Si effettua un monitoraggio periodico (ogni settimana) con trap-test (trappole spia) su
prima dell’inizio del volo della generazione svernante.
germogli e frutti. I diffusori si dispongono
Confusione sessuale Distrazione sessuale
distratto dall’applicazione di una
Il maschio viene confuso e non è più in grado di Il maschio viene
trovare o riconoscere le femmine. Si applicano quantità di feromone di poco superiore a quella
da 300 a 1000 diffusori/ha (1-2 per pianta) che emessa da una femmina vergine. Si creano quindi
delle “superfemmine che distraggono il
creano una nebbia di feromone odorosa e artificiali”
inebriano i sensilli del maschio. Bisogna stare maschio impedendogli di riconoscere le femmine
attenti a non stringere troppo il nodo del vere. Si applicano 2-3mila diffusori/ha, sul terzo
diffusore, altrimenti il polimero di cui è fatto si superiore della pianta (circa 2,5 m), sul lato meno
rompe e fuoriesce il feromone velocemente esposto al sole, uniformemente, tenendo conto del
disperdendosi. vento dominante. Durano 40-60 giorni (di più in
periodi freddi) e vanno cambiati almeno una volta.
Il controllo agronomico si può attuare in piccole aziende con la raccolta tempestiva e la distruzione dei
germogli infestati; inoltre possono impiegarsi cv precoci.
prevede l’uso
Il controllo microbiologico di B. thuringiensis var. kurstaki, che ha come target la larva
neonata di I generazione. La soglia di applicazione è di 7 catture a trappola a settimana e 10% di
germogli infestati; il trattamento si ripete dopo 7-10 gg (7 se la temperatura è in rialzo, 10 se in ribasso).
Orientativamente le soglie sono dell’1-3%
Il controllo chimico si effettua su uova e larve neonate. di frutti
e 6-10% di germogli infestati, di solito corrispondenti a 7 maschi per trappola a settimana (variabili a
seconda di drupacea e insetticida impiegato). Esistono insetticidi sistemici o citotropici contro le larve
endofitiche o trattamenti di copertura al picco di ovideposizione. Nel DPI Puglia non si parla di
percentuali di infestazione visti nelle soglie ottimali.
CAPNODIS TENEBRIONIS
Il Capnode è un Coleottero buprestide che in Puglia si trova su tutte le drupacee (poco su mandorlo).
l’adulto è
Caratteristiche morfologiche: nero, opaco, con screziature biancastre che sono cere. La larva
disegno a V rovesciata sull’ampio pronoto
è apoda, biancastra, caratterizzata da peli laterali e da un e
a T rovesciata sul prosterno; a maturità è lunga fino a 7 cm.
Ciclo biologico: Non si sa bene dove svernino, ma si suppone in prossimità dei muretti a secco; ciò
perché si è osservato che le piante vicine ad essi sono le prime ad essere abbondantemente infestate. Nelle
l’animale, pur essendo dotato di ali
prime fasi, non è in grado di volare; per poter volare deve nutrirsi
molto. È tipico del bacino del Mediterraneo, altamente termofilo (opt. 30°C). Depone più di 500 uova
con picchi di 1700 nella zona superficiale del terreno, a volte al colletto e altre sulle radici delle piante.
La larva scava gallerie nelle radici, spostandosi verso le estremità fino a quando queste sono troppo
strette; a questo punto torna indietro e in prossimità del colletto crea una cella ovale. I nuovi adulti
emergono da fine luglio a tutto settembre. La maturità sessuale è normalmente raggiunta alla primavera
All’innalzarsi
successiva. Una generazione richiede due anni per completarsi. della temperatura
aumenta il numero di uova deposte.
Sintomatologia e danni: Gli adulti erodono il picciolo fogliare per alimentarsi e le foglie cadono.
Possono anche erodere corteccia dei rami e gemme. Danni gravi si hanno nei vivai e nei giovani
impianti. Le gallerie larvali hanno diametro fino a 2,5 cm e lunghezza fino a 1,5 m e portano ad
avvizzimenti di branche e piante intere con danni maggiori su floema e cambio. Le piante infestate si
di parte o dell’intera chioma.
riconoscono per ingiallimenti e avvizzimenti
Fattori naturali di limitazione: Si è provato a usare le formiche per mangiare le uova senza successo. In
recenti ricerche nelle regioni meridionali non sono stati trovati né parassitoidi né predatori.
Monitoraggio e controllo: Per il monitoraggio si effettua un esame visivo delle piante (piante sofferenti,
foglie con picciolo reciso sotto la chioma). Trappole utilizzabili sono le reti metalliche a cono messe alla
base delle piante. (idrici e nutrizionali); l’umidità
Per il controllo vanno evitati gli stress del terreno superiore al 70%
provoca la morte delle uova; è buona norma estirpare le piante sofferenti e quelle già infestate
allontanando il più possibile le radici e usando materiale sano nel nuovo impianto. Possono effettuarsi
interventi adulticidi in primavera o comunque prima dell’ovideposizione con Spinosad. Alcune
indicazioni suggeriscono che il Thiacloprid sia efficace; si stanno effettuando delle prove per poi
eventualmente andare a variare il disciplinare. 14
Si possono usare come agenti di controllo dei nematodi entomopatogeni (Steinernema carpocapsae e
Heterorhabditis bacteriophora) che hanno come target la larva neonata (da maggio a settembre quando
le uova schiudono); nel metapontino si sta usando tale sistema in campo.
RHAGOLETIS CERASI
La Mosca delle ciliegie è un Dittero tefritide con adulti glicifagi e larve fitofaghe. È oligofaga e predilige i
frutti di specie di ciliegio coltivate e spontanee.
Caratteristiche morfologiche: il torace è nero con tre strie longitudinali; mesoscutello e bilancieri sono
gialli. Le ali anteriori presentano quattro tipiche fasce trasversali nere e una macchia distale nera a V
rovesciata utile al riconoscimento. La larva è apoda, microcefala e biancastra. Il pupario è paglierino.
Ciclo biologico: Al contrario di B. oleae, è monovoltina e mostra un perfetto sincronismo con la
(l’adulto esattamente all’invaiatura);
fenologia della pianta ospite compare è ritenuta una specie
stanziale perché si muove poco, capita anche che ogni pianta abbia una propria coorte quasi come fosse
una famiglia che vi abita. Sverna come pupa nel terreno. In Puglia gli adulti sfarfallano dal terreno da fine
aprile ai primi di giugno (picco di volo a metà maggio); si accoppiano entro una decina di giorni.
L’ovideposizione nei frutti all’invaiatura
avviene (talora poco prima); la femmina depone un uovo per
drupa rilasciando un feromone deterrente per altre femmine, in modo che non vadano a deporre nella
stessa drupa. L’area in cui penetra l’ovopositore in pochi giorni diventa brunastra. Ogni femmina produce un
L’incubazione
centinaio di uova (meno di B. oelae). dura una decina di giorni. Le larve mature dopo 2-4
settimane perforano il frutto e si lasciano cadere al suolo dove si interrano fino a 4 cm e si impupano.
La pupa resta in diapausa per una decina di mesi e può resistervi fino a 3 anni.
la larva infesta i frutti fino all’endocarpo presso il peduncolo con conseguente
Sintomatologia e danni: forte
deprezzamento commerciale dei frutti; la polpa perde consistenza e spesso si verificano marciumi
dovuti alla penetrazione di microrganismi dal foro di ovideposizione.
Fattori naturali di limitazione: Coleotteri carabidi e stafilinidi, Imenotteri formicidi possono predare
diversi stadi della mosca. Temperature < 6-7°C nella settimana prima dello sfarfallamento causano alta
l’ovideposizione
mortalità; non avviene sotto i 16°C; terreni compatti, con ristagni, sono sfavorevoli.
Monitoraggio e controllo: Il monitoraggio si attua con trappole cromotropiche e, con soglie di 1 adulto
per trappola (soglia molto bassa) per ciliegie destinate al consumo fresco. Per il controllo possono catturarsi
prima dell’invaiatura;
gli adulti con 1-8 trappole cromotropiche gialle per pianta questo metodo è
e eventualmente si può prevedere l&r