Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 11
Proteine, emoglobina, mioglobina, allosterismo, effetto Bohr, enzimi, regolazione, cofattore, coenzima, costante di Michelis-Menten Pag. 1 Proteine, emoglobina, mioglobina, allosterismo, effetto Bohr, enzimi, regolazione, cofattore, coenzima, costante di Michelis-Menten Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Proteine, emoglobina, mioglobina, allosterismo, effetto Bohr, enzimi, regolazione, cofattore, coenzima, costante di Michelis-Menten Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Proteine, emoglobina, mioglobina, allosterismo, effetto Bohr, enzimi, regolazione, cofattore, coenzima, costante di Michelis-Menten Pag. 11
1 su 11
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L’EMOGLOBINA

L’emoglobina è un esempio di proteina a struttura

quaternaria. È definita dunque da più di una catena

polipeptidica che interagiscono dando luogo ad un

complesso supramolecolare. Nel caso dell’emoglobina

abbiamo a che fare con un tetramero, cioè una proteina

costituita da 4 differenti sub-unità. Le 4 sub-unità possono

essere classificate in catene e catene L’emoglobina è

α β.

dunque costituita da due catene α e da due catene β.

Queste due catene polipeptidiche hanno una sequenza

primaria in aminoacidi diversa, quindi devono essere

codificate da due geni differenti che vengono espressi per

generare queste due tipi di catene. Un qualsiasi processo di

denaturazione porterebbe alla disfunzionalità

dell’emoglobina. È importante dunque che l’emoglobina

abbia quella specifica struttura. Ogni sub-unità è

caratterizzata dal cosiddetto gruppo prostetico. Per

gruppo prostetico si intende una porzione non proteica(non

costituita da amminoacidi) necessaria alla funzione della

proteina. Nel caso dell’emoglobina il gruppo prostetico è il

2+

gruppo EME che contiene uno ione ferroso(Fe ). Il ferro

2+ 3+

può oscillare tra Fe e Fe , ione ferrico, risultato

dell’ossidazione dello ione ferroso. Il processo di

ossidazione deve essere quanto più minimizzato e quindi

inibito perché l’emoglobina è capace di legare ossigeno

solo quando il ferro si trovi allo stato di ossidazione 2+. Nel

caso in qui avvenga un processo di ossidazione,

l’emoglobina non sarà più capace di legare a sé ossigeno e

si parlerà poi di meta-emoglobina. La meta-emoglobina

BIOCHIMICA – LEZIONE 3 – 19-05-2016

aumenta in seguito ad un estremo sforzo fisico di tipo

aerobico. Questa reazione non è però irreversibile e quindi

l’organismo ha la capacità di ripristinare i livelli di

emoglobina fisiologici.

L’emoglobina deve essere codificata da due geni

differenti(uno per l’α e uno per il β). Ma l’eritrocita non ha il

nucleo. In che modo allora riesce a fare la sintesi proteica?

Esiste la cosiddetta eritropoiesi, ovvero la produzione di

globuli rossi a partire da antecessori cellulari ancora non

differenziati, ovvero da cellule che hanno la capacità di

produrre l’intero corredo proteico che poi caratterizza

l’eritrocita che perde il proprio nucleo e i vari organelli in

seguito ad una trasformazione vera e propria.

In che modo la proteina inibisce il processo di ossidazione?

La globularità delle proteine è un meccanismo che la

proteina utilizza per inibire l’ossidazione del ferro nel gruppo

eme. Infatti il ferro e il gruppo eme sono disposti all’interno

di zona idrofobiche della proteina che hanno lo scopo di

proteggere il ferro da qualsiasi processo ossidativo.

MIOGLOBINA

La mioglobina è una proteina completamente differente

dall’emoglobina.

- Innanzitutto è caratterizzata da un massimo livello

strutturale terziario.

- Etimologicamente si può evincere che la sua

localizzazione sia a livello muscolare.

- Anche la mioglobina, così come l’emoglobina, contiene

un gruppo prostetico che è sempre l’eme.

- La differenza più importante è che l’emoglobina può

servire da trasportatore di ossigeno, mentre la

mioglobina non può essere considerato un trasportatore

di O perché presenta un’affinità per l’ossigeno

2

maggiore rispetto all’emoglobina.

BIOCHIMICA – LEZIONE 3 – 19-05-2016

Discutiamo la curva di saturazione di emoglobina e

mioglobina.

- In ascissa abbiamo la pressione parziale di ossigeno

(P ). Per pressione parziale di ossigeno si intende la

o2

pressione riconducibile solo all’ossigeno. Un aumento

della pressione parziale dell’ossigeno può essere

associato all’aumento della concentrazione

dell’ossigeno nell’organismo. È dunque un modo per

quantificare l’ossigeno all’interno dell’organismo. PV =

nRT

- In ordinata abbiamo la percentuale di saturazione, cioè il

numero di siti prostetici(EME) occupati dall’ossigeno. Il

suo valore massimo sarà poi 100.

Avendo 8 molecole di mioglobina ci saranno 8 gruppi EME,

dato che ogni molecola ne contiene 1.

Avendo 2 molecole di emoglobina si avranno ancora 8

gruppi EME.

Il 100% corrisponderà al riempimento dei gruppi EME in

entrambe le molecole.

Considerando la mioglobina osserviamo un andamento

iperbolico che arriva al 100%.

La percentuale di saturazione dell’emoglobina invece ha un

andamento sigmoidale che arriva al 100%.

Osserviamo dunque che aumentando la quantità di

ossigeno nel sangue, entrambe le proteine tendono a

legare ossigeno fino ad arrivare ad una completa

saturazione. Notiamo che la mioglobina arriva al 50% di

saturazione per un valore di P minore rispetto a quella

O2

richiesta dall’emoglobina. Questo significa che la

mioglobina è più affine all’ossigeno anche a quantità ridotte

di ossigeno rispetto all’emoglobina. Questo vuol dire anche

che l’emoglobina tenderà a rilasciare ossigeno mentre la

mioglobina no.

BIOCHIMICA – LEZIONE 3 – 19-05-2016

Provando a fare il procedimento inverso infatti notiamo che

nel caso della mioglobina il rilascio di ossigeno avviene solo

per valori molto bassi di pressione parziale, mentre nel caso

dell’emoglobina, il rilascio di ossigeno avviene anche per

valori elevati di ossigeno.

La mioglobina infatti ha il ruolo di aumentare la

concentrazione di ossigeno a livello muscolare, ovvero la

solubilità dell’ossigeno nel miocita. L’ossigeno viene

utilizzato quando abbiamo una notevole carenza di

ossigeno, in modo da permettere la degradazione dei

nutrienti e produrre energia che serve alla contrazione

muscolare.

Analizzando l’andamento della percentuale di saturazione,

nell’andamento iperbolico(mioglobina) la tangente(ovvero la

pendenza della curva) ad un punto è pressochè uguale,

mentre nel caso della sigmoide(emoglobina) la tangente

cambia repentinamente. Questo si traduce in una diversa

affinità per le due molecole nei confronti dell’ossigeno. Nella

mioglobina è costante, mentre per l’emoglobina va via via

aumentando. Questo ci dice che l’emoglobina, man mano

che lega ossigeno diventa sempre più facilmente affine.

Questo è un esempio del fenomeno di allosterismo.

L’allosterismo è un meccanismo mediante il quale il

legame di una molecola con un'altra(effettore) ne altera la

funzione. In questo caso l’effettore allosterico è l’ossigeno,

che si rivela un effettore allosterico positivo poiché ne

esalta la funzione.

L’ossigeno è un effettore positivo perché legandosi al

gruppo eme ne determina lo shift della struttura da una

forma tesa ad una rilassata,cioè espone maggiormente gli

altri gruppo eme all’ossigeno(maggiore affinità).

Esistono però degli effettori allosterici negativi

dell’emoglobina, ovvero molecole che legandosi

all’emoglobina inibiscono la funzione dell’emoglobina

stessa, cioè tenderanno a far rilasciare l’ossigeno

all’emoglobina, abbassando il livello di affinità per

+

l’ossigeno. Anidride carbonica, H , 2-3 difosfo glicerato.

BIOCHIMICA – LEZIONE 3 – 19-05-2016

L’ossigeno è molto importante in una fase della

respirazione(fisiologica) che è quella polmonare. A livello

polmonare ci sono elevate concentrazioni di ossigeno e

queste condizioni aumentano l’affinità dell’emoglobina.

Quando attraverso le arterie si arriva a livello periferico la

pressione parziale di ossigeno tende a diminuire e quindi

l’emoglobina tende a rilasciare l’ossigeno poiché la sua

affinità diminuisce. Perché rilascia ossigeno? A livello

periferico entrano in azione degli effettori allosterici negativi:

una piccola frazione di CO che viene subito convertita in

2

acido carbonico e quindi in anione carbonato da un enzima

che si chiama anidrasi carbonica. Quindi se l’emoglobina si

trova in presenza di CO tende a cambiare la propria

2

struttura cedendo ossigeno. L’effettore allosterico più

+ +

importante per l’emoglobina è lo ione H . Lo ione H è

rilasciato grazie al catabolismo ossidativo dei nutrienti,

quindi possiamo immaginare che a livello periferico ci sia

una maggiore concentrazione di ioni H+ nei tessuti che

stanno facendo catabolismo rispetto a quella che c’è a

+

livello polmonare. In che modo gli ioni H inibiscono l’affinità

dell’ossigeno? Possiamo parlare del cosiddetto effetto

Bohr.

A livello polmonare l’emoglobina lega l’ossigeno(affinità

massima), attraverso le arterie l’emoglobina viene inviata ai

tessuti dove si è avuta la degradazione dei nutrienti che ha

+ +

generato elevate concentrazioni di ioni H . Gli ioni H

possono legarsi all’emoglobina generando il rilascio

+

dell’ossigeno nei tessuti. Gli ioni H si legheranno a livello

delle catene laterali degli aminoacidi basici o acidi.

+

Gli ioni H derivano dal catabolismo ossidativo, in

particolare dall’anidride carbonica che con acqua genera

acido carbonico e che a sua volta in acqua può dissociarsi

+

generando ioni H O e ione bicarbonato. Queste sono tutte

3

reazioni all’equilibrio. L’emoglobina protonata viene

mandata nuovamente attraverso il sangue venoso ai

polmoni, qui si ha un nuovo aumento della pressione

parziale dell’ossigeno e questo induce l’espulsione degli ioni

BIOCHIMICA – LEZIONE 3 – 19-05-2016

+

H dall’emoglobina che reagisce con l’anione bicarbonato,

presente a livello polmonare, che è in equilibrio con l’acido

carbonico, a sua volta in equilibrio con CO + H O. A livello

2 2

polmonare dunque rigeneriamo anidride carbonica in forma

gassosa che viene espulsa con l’espirazione.

Altro effettore allosterico negativo è il 2-3 difosfo glicerato.

Il pH deve essere costante altrimenti si andrebbe in

condizioni di alcalosi o acidosi. In condizioni di acidosi(7,2)

l’affinità dell’emoglobina per l’ossigeno tenderà a diminuire

e pertanto nonostante sia presente l’ossigeno l’emoglobina

lega meno ossigeno di quanto ne possa legare i

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
11 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/10 Biochimica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gimmardi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Biochimica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università della Sicilia Centrale "KORE" di Enna o del prof Ciavardelli Domenico.