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La ricerca della verità non è un mero esercizio dialettico ove prevale l’opinione di colui che è maggiormente
persuasivo.
L’idea del saggio di far prevalere il discorso giusto su quello ingiusto apre la strada sulla ad un’idea scettica.
Su tale idea si basa l’idea politica di un’apertura ai molti.
La risposta di Protagora, riconducendo la questione dall’ordine politico alla misura data dall’uomo,
risultava certamente più adeguata al dibattito nel nuovo spazio pubblico democratico.
Questa risposta implicava un riferimento troppo indeterminato alla comune utilità, aprendo la strada a
sviluppi di carattere scettico e utilitaristico.
Se non era stato nelle intenzioni di Protagora opporre la determinazione contingente dell’ordine politico alla
physis,
aprendo nell’idea di ordine politico una frattura non soltanto eversiva, ma capace anche di dissolvere la
stessa comunità politica.
L’arte di persuadere può essere usata per stravolgere la verità. La seconda sofistica mise in contrasto le leggi
naturali con la leggi della città (physis vs nomos).
L’opinione del sofista Antifonte (fine V secolo), è che l’ordine naturale si oppone all’ordine politico, la
tecnica politica diventa tecnica di produzione dell’ordine e l’ordine politico null’altro che il risultato del
volere e dell’attività dei singoli per contrastare la naturale uguaglianza degli uomini.
L’ordine politico è un artificio che viene usato per contrastare la naturale uguaglianza degli uomini spinta
fino all’eccesso.
l’opinione del sofista Trasimaco, che definiva la giustizia come l’utile del più forte, il sentimento di
appartenenza che è essenziale alla comunità si sarebbe risolto in un semplice confronto di forze particolari.
L’appartenenza alla comunità politica verrebbe a ridursi come semplice confronto delle forze politiche nella
polis.
La distanza fra l’idea di uomo nella Grecia antica e l’idea moderna di individuo si ritrova comunque nel
fatto che anche i sofisti non pensano mai che il giusto stia nella decisione della maggioranza, ma, anche
nelle versioni più radicali della seconda sofistica, pensano solo che non possa trovarsi una misura comune
di giustizia.
La seconda sofistica esprime in maniera scettica la misura della giustizia.
L’idea di noi moderni secondo cui ciò che pensa la maggioranza sia giusto ha origini diverse derivate
dall’ideologia cristiana.
La democrazia della Grecia classica (Atene) non è mai simile alla nostra democrazia rappresentativa,
perché in ogni caso manca il necessario presupposto, cioè l’idea moderna di individuo.
Il nesso fra singolo cittadino e comunità politica è alla base anche della scelta di Socrate di ubbidire alle
Leggi della Città anche quando ne deriva una condanna ingiusta, nel suo caso la pena di morte.
Socrate (quello descritto da Platone) è una figura politica nella quale prevale l’esigenza di far valere il giusto
politico come esso può emergere da un discorso filosofico ben argomentato ed orientato alla verità.
Esempio del modo di pensare di Socrate.
P (428- 347), Critone
LATONE
Cosicché, se noi [le leggi della Città] tentiamo di mandare a morte te [Socrate], reputando che ciò sia giusto,
tenterai anche tu con ogni tuo potere di mandare a morte noi che siamo le leggi e la patria, e dirai che ciò
facendo operi il giusto, tu, il vero e schietto zelatore della virtù? O sei così sapiente da avere dimenticato che
più della madre e più del padre e più degli altri progenitori presi tutti insieme è da onorare la patria, e che ella
è più di costoro venerabile e santa, e in più augusto luogo collocata da dei e da uomini di senno? e che la
patria si deve rispettare, e più del padre si deve obbedire e adorare, anche nelle sue collere; e che, o si deve