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B B
quindi
P = x P°
tot A A
Dato che x = 1 – x P = (1 – x ) P° = P° – x P° , quindi
A B tot B A A B A
∆P = P° x (abbassamento della tensione di vapore = pressione parziale del
A B
solvente puro x frazione molare del soluto)
L’abbassamento della tensione di vapore rappresenta la differenza tra la
tensione di vapore del solvente puro e quella del soluto.
La frazione molare del solvente (x ) è quella che evapora, quindi è quella che
A
determina l’abbassamento della tensione di vapore.
Infatti un solvente puro come l’acqua evapora di più rispetto ad una qualsiasi
soluzione acquosa: se si mettono accanto due recipienti aperti, uno
contenente acqua pura e l’altro contenente una soluzione acquosa, si vede
che la soluzione acquosa continua ad aumentare di volume (diluendosi
tramite le particelle di vapore acqueo che evaporano dall’altro recipiente),
mentre il volume dell’acqua pura tende a scendere. Quindi la soluzione ha
una minore tensione di vapore.
Esercizio: all’equilibrio, la tensione di vapore di una miscela benzene +
toluene è 183 torr (P° ) e 59,2 torr (P° ). Calcola:
benz tol
la pressione di vapore totale di una miscela in cui x = x = 0,5 torr
1) benz tol
la frazione molare del benzene nel vapore
2)
Svolgimento 1):
P = x P° = 183 torr x 0,5 torr = 91,5 torr
benz benz benz
P = x P° = 59,2 torr x 0,5 torr = 29,6 torr
tol tol tol
P = P + P = 91,5 torr + 29,6 torr = 121,1 torr
tot benz tol
Svolgimento 2):
poiché la pressione di un gas è direttamente proporzionale al numero di moli
del gas, la frazione molare del benzene nel gas è:
x = n / n + n = P / P + P = 91,5/121,1 = 0,756 torr
benz benz benz tol benz benz tol
Innalzamento ebullioscopico
Rappresenta l’aumento della temperatura di ebollizione di una soluzione
rispetto al solvente puro. Infatti, per far bollire una soluzione è necessario
aumentare la temperatura fino a che la tensione di vapore diventa uguale alla
pressione esterna.
∆T = K m (innalzamento ebullioscopico = costante ebullioscopica x
eb eb
concentrazione molale)
La costante ebullioscopica dipende dal tipo di solvente.
Questa formula non vale per le soluzioni elettrolitiche (gli elettroliti in
soluzione si decompongono in ioni). Quindi per le soluzioni elettrolitiche si
usa:
∆T = K m i (innalzamento ebullioscopico = costante ebullioscopica x
eb eb
concentrazione molale x costante di Van’t Hoff)
La costante di Van’t Hoff per i non elettroliti è = 1
Abbassamento crioscopico
Rappresenta l’abbassamento della temperatura di congelamento di una
soluzione rispetto al solvente puro.
∆T = K m
cr cr
Per gli elettroliti:
∆T = K m i
cr cr
N.B.: siccome gli elettroliti (sia quelli costituiti permanentemente da ioni, sia
quelli – come gli acidi e le basi – che dissociano solo in soluzione) in
soluzione si dissociano in ioni, è necessario un fattore di correzione, che
tenga conto del fatto che un’unità formula non è una sola particella (come
può essere nel caso dei composti molecolari), ma più.
Questo fattore di correzione è la costante di Van’t Hoff (vale 2 nel caso di
NaCl, 3 nel caso di MgCl ecc.).
2
Soluzioni non elettrolitiche: ∆ / m K = 1
eb eb
Soluzioni elettrolitiche: ∆ / m K = i
eb eb
Il valore della costante di Van’t Hoff è però sempre leggermente minore
rispetto a quello teorico e diminuisce all’aumentare della concentrazione.
Teoria di Debye-Hückel: nelle soluzioni elettrolitiche sono presenti attrazioni
interioniche (coppie ioniche) che diminuiscono la concentrazione efficace
degli ioni (che non sono particelle completamente indipendenti).
Esercizio: una soluzione contenente 1,25 g di un non elettrolita in 20 g di
acqua gela a – 1,06 °C. Qual è il PM del soluto? (K = -1,86)
cr
∆T = K m
cr cr
m = (g / PM) kg
soluto solvente
∆T =(K g ) / (kg PM)
cr cr soluto solvente
PM = (g K ) / (kg ∆T )
soluto cr solvente cr
PM = 1,25 x (-1,86) / 0,02 (-1,06) = 109,7
Esercizio: si sciolgono 0,244 g di acido benzoico in 20 g di benzene. Si
misura la temperatura di solidificazione, che è 5,232° C. Il punto di fusione
del benzene è 5,478 °C. Qual è il PM? (K = -5,12)
cr
∆T = 5,232 °C – 5,478° C = -0,246
cr
PM = (g K ) / (kg ∆T ) = 0,244 (-5,12)/0,02 (-0,246) = 253,9
benzene soluto cr solvente cr
PM = 122,05°
ac. benzoico
L’acido benzoico è un dimero stabilizzato da legami a H.
Pressione osmotica
Una soluzione separata da un solvente puro da una membrana
semipermeabile viene da questo diluita (osmosi). Una membrana
semipermeabile è attraversata solo dalle molecole di solvente e non dalle
particelle di soluto. Il flusso netto di solvente è la risultante di due flussi in
senso opposto di cui quello dal solvente puro alla soluzione è più intenso (il
solvente tende a diluire la soluzione).
La pressione osmotica è quella pressione che è necessario esercitare fin
dall’inizio sulla soluzione per evitare che essa venga diluita dal solvente (non
è una pressione che si esercita sulla membrana né sulle pareti del
recipiente).
La pressione osmotica di una soluzione è direttamente proporzionale alla
concentrazione molare del soluto:
π = i RTM (pressione osmotica = costante di Van’t Hoff x costante universale
dei gas x temperatura x concentrazione molare)
Con l’ingresso del solvente nella soluzione, la membrana semipermeabile si
distende ed esercita una contropressione (se diventa troppo forte, la
membrana si rompe).
Esercizio: l’acqua del mare è una soluzione 0,55 M di NaCl. Qual è la sua
pressione osmotica a 15° C? (i = 2)
15° C = 15 + 273 = 288 K
π = i RTM = 2 x 0,55 x 0,0821 x 288 = 26 atm
Esercizio: 1 litro di una soluzione acquosa contiene 30 g di una proteina. Se
la pressione osmotica è 0,0167 atm a 25° C, qual è il PM della proteina?
25° C = 298 K
da PV = nRT πV =nRT
n = p(g) / PM
πV = (p(g)/PM) RT PM = p(g)RT / πV = 30 x 0.0821 x 298 / 0.0167 x 1 = 43
950
N.B.: le proteine hanno sempre un PM molto elevato
Confronto degli effetti prodotti dalle diverse proprietà
colligative
Dall’esercizio precedente:
π = 0,0167 atm
∆P = 0,00000385 atm
vap
∆T = 0,00035° C
eb
∆T = -0,00127° C
cr
L’effetto sulla pressione osmotica è molto maggiore.
L’osmosi si verifica anche tra due soluzioni a diversa concentrazione: la
soluzione più concentrata si diluisce, quella più diluita si concentra fino al
raggiungimento dell’equilibrio.
Una soluzione isotonica ha la stessa pressione osmotica della soluzione di
riferimento. Soluzioni ipotoniche o ipertoniche hanno rispettivamente
pressione osmotica inferiore o superiore rispetto alla soluzione di riferimento.