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Dia-lego: l'arte del dialogo

Dia-lego, che letteralmente significa "parlare attraverso", è una forma di discorso a due o più voci. In origine, aveva un significato negativo, essendo l'arte della confutazione fine a sé stessa, praticata da Zenone di Elea e dai Sofisti con un intento distruttivo verso l'avversario.

Tuttavia, in Platone, il concetto di dia-lego assume un nuovo significato positivo. Diventa l'arte di porre domande e rispondere fornendo ragioni per arrivare a un accordo, con l'intento costruttivo di raggiungere una tesi giusta. Platone eredita il modello socratico, che consiste in un gioco di domande e risposte tra due interlocutori, per giungere a conclusioni condivisibili.

Il dia-lego è una forma autonoma di sapere, dotata di un suo metodo e di un oggetto specifico, che consiste nel condurre un dialogo in modo efficace e costruttivo.

La dialettica consiste nelle sole idee, si applica alla sfera noetica. Platone, quindi, va oltre Socrate, dando una definizione più profonda. La dialettica è il principale strumento metodico del pensiero, è la procedura per eccellenza del linguaggio filosofico. Si distingue dalla tecnica antilogica e dall'eristica, ma anche dalla confutazione socratica. Essa è un metodo autonomo di sapere che ha per oggetto le idee e il principio primo, non attua un movimento discendente dalle ipotesi, come la matematica, ma ascendente, è la via principale del sapere filosofico, è episteme, scienza. La dialettica è il metodo (methodos), tramite cui passa il pensiero per ottenere risultati scientifici. Esistono due fasi:

Fase ascensiva: ricondurre le idee all'unità di classi omogenee e le classi ad un'unica idea indivisibile (principio an-ipotetico), ottenendo uno sguardo d'insieme sulla totalità del mondo noetico (sintesi). Mettere in

ordine, generalizzare (dal molteplice all'uno, dal particolare al generale). Metodo sintetico. Fase discensiva: ripercorrere il movimento in senso inverso, dividendo, scomponendo l'unità secondo le sue articolazioni e i suoi collegamenti (diairesis= diairesi). Metodo analitico, dall'unità alla molteplicità, divisione secondo specie e genere. Questa via non è teorizzata nella Repubblica. La dialettica porta al principio del tutto (bene) mediante: - Visione d'insieme, intuizione immediata (noesis, sintesi). Interpretazione intuizionista. - Delimitazione analitica di cosa sia il bene, ottenuta separando questa idea dalle altre e giungendo ad una definizione nel discorso (diairesi). Interpretazione razionalista. La dialettica è uso del logos in grado di dare e ricevere ragione (logon didonai) ed interrogare e rispondere in modo scientifico. Essa consiste in un cammino (poreia) verso una meta, senza ricorrere a sensazioni e arrivando alvero essere e coglierne la spiegazione razionale dell'essenza di ogni cosa, può anche comprendere il concetto di bene. La dialettica è un procedimento di ricerca che riguarda le idee, e consiste nel cogliere metodicamente e universalmente cosa sia ognuna delle essenze (idee) in sé. Essa elimina il carattere ipotetico e convenzionale delle premesse, riportandole ad un principio ipotetico. Questo la differenzia dalla dianoia, in quanto le scienze precedenti non sanno dare ragione delle ipotesi. Il metodo dialettico si consolida nel principio ipotetico, in cui l'ipotesi diventa assioma, principio primo. La dialettica cerca di fornire la definizione delle singole cose tramite le idee, e chi sa isolare l'idea di vero essere può comprendere anche il concetto di bene.Bene nel discorso, tramite il ragionamento, conosce il bene stesso (tesi diversa dal libro VI). La conoscenza dialettica ha carattere proposizionale, lavora nel discorso mediante il discorso. Essa è fregio superiore che corona tutti i saperi.

Due tesi:

Libro VI: il bene è al di là dell'essenza, lo si conosce solo per analogia, per intuizione.

Libro VII: il bene è conoscibile, si può isolare tramite il logos e la potenza della dialettica.

Risvolto etico-politico: la dialettica va insegnata ai futuri filosofi. Tramite essa diventeranno capaci di interrogare e rispondere nel modo più scientifico. La dialettica permette l'ascesa verso la vera filosofia (alethe philosophia).

Vero filosofo=dialettico: solo lui potrà governare la città. La dialettica regna su tutti i saperi, come l'idea di bene regna nel mondo ideale e il filosofo/dialettico regna nella città.

Terza sezione:

Come impartire queste conoscenze? A chi?

Esse

vanno impartite a coloro che sono più fermi, coraggiosi e d'aspetto migliore per quanto possibile, a persone dotate di naturale predisposizione per questi insegnamenti. Occorre fare una selezione sulla base del possesso di doti naturali (vocazione). Si evidenzia l'aspetto individuale dell'ascesa, l'individuo deve arrivare a governare sé stesso tramite un perfezionamento individuale, solo così potrà governare gli altri. Si scelgono uomini che siano dotati di determinate qualità morali (virtù) e intellettuali (conoscenze). Qualità morali: uomini amici della verità e della giustizia, coraggiosi e magnanimi. Qualità intellettuali: buona memoria, resistenza allo studio e moderazione (sophrosyne). Occorre formare uomini valenti di corpo e mente, che realizzino la giustizia e che riescano a difendere e salvare la polis, mantenendo lo sguardo fisso sulla filosofia e non mettendola in ridicolo. Avviando questiuomini all'educazione si salverà la città e la costituzione, avviando altri uomini, si riverserà sulla filosofia un ridicolo ancoramaggiore. C'è corrispondenza tra impegno politico e difesa della filosofia, polis e filosofia sono collegate. L'insegnamento non deve essere costrizione, deve valorizzare le inclinazioni naturali di ognuno. Un uomo libero non deve apprendere nulla con spirito servile, non può permanere nell'anima alcuna conoscenza appresa per forza, è l'individuo a decidere. Tappe della paideia:
  1. 18-20 anni: esercizi fisici e preparazione militare. Fortificazione del corpo tramite la ginnastica e la musica.
  2. 20-30: saperi del "proemio" che elevano al di sopra del mondo sensibile. Discipline propedeutiche.
  3. 30-35: dialettica.
  4. 35-50: tirocinio pratico, partecipando alle attività di amministrazione della polis.
  5. Dopo i 50: responsabilità di governo. "più invecchio e

Si critica il detto di Solone, che vigeva ad Atene secondo cui: "imparo" e di conseguenza i governanti dovessero essere anziani. Per Platone il governo va affidato a uomini maturi e con una specifica formazione. C'è un principio di competenza e non un criterio di anzianità.

Il dialettico è capace di una visione d'insieme, ha attitudine alla sintesi, coglie la totalità, il tutto al di là del molteplice sensibile, riconduce il molteplice all'uno. Egli ha una visione d'insieme di tutti i saperi necessari alla formazione, organizza in uno sguardo unificante le relazioni apparentate reciprocamente tra loro e con la natura dell'essere.

Dialektikos = synoptikos

Avviene una progressiva selezione, tra i 30enni sono scelti coloro che sono saldi negli studi, nella guerra e nelle funzioni prescritte dalla legge. Coloro in grado di rinunciare all'uso degli occhi sensibili e ad attivare quello dell'anima. La dialettica

La virtù non è praticata dai giovani, ma da uomini maturi, perché i giovani la possono usare per diffondere scetticismo, per confutare. Il fine ultimo, invece, è usare il bene come modello per orientarsi nel mondo. Il bene ha valore normativo, etico, valutativo/conoscitivo e distintivo.

Quanto detto riguarda anche le donne, quelle che hanno per natura capacità adeguate. Esse hanno tutto in comune con gli uomini, in eguaglianza (prima ondata).

"Quello che è stato detto sulla città è forse un pio desiderio? Uno Glaucone chiede: Stato sulle nuvole?" Socrate risponde, dicendo che non si tratta di un'utopia, è un progetto difficile da attuare, ma possibile, a condizione che i veri filosofi assumano il potere. Essi sanno che la giustizia è il bene supremo dell'anima ed è desiderabile come la salute del corpo. Sanno che la giustizia è la cosa più alta e necessaria all'apolis. Essa è l'elemento comune.

Che unisce la vita individuale e quella sociale, che fa corrispondere anima e città. Nell'uomo giusto governa la parte razionale dell'anima, così come nella polis giusta governano i filosofi. Essi si consacreranno a servire e ad accrescere la giustizia. "La kallipolis si realizza solo nei sogni o anche in terra?" Glaucone chiede ancora: La risposta si trova nel libro IX, Socrate afferma: "offerto a chi voglia vederlo e avendolo di mira, insediarvi sé stesso". Esso è un modello normativo, un'indicazione data a ciascuno come compito. La sua realizzazione dipende dagli uomini, dalle loro scelte di vita. Filosofia = pratica di vita. La realizzazione della kallipolis dipende dalla progettualità dell'individuo, dalla forma di vita che egli sceglie. Essa è prima di tutto dentro di noi, l'individuo da solo, senza polis, non può essere giusto o felice, ogni

La forma di vita è intersoggettiva, politica. La visione del modello è il risultato della scelta della volontà individuale. Il filosofo ha visto sufficiente per vedere il modello (conversione), egli non deve solo contemplarlo teoricamente, ma anche ridiscendere e realizzarlo nella vita associata. La kallipolis è nei discorsi a livello normativo e nella realtà, quando gli individui ridiscendono nella caverna e mettono in pratica il sapere. Non è utopia, chiede all'individuo un cambiamento radicale. (Aristotele-Metafisica: Modulo II libri I-IV, VI e XII)

Libro I

Tema: sapienza (sophia), che è scienza delle cause prime.

"Metafisica", Aristotele non usa mai il termine questo è attribuito ad Andronico di Rodi, il quale fu uno studente del liceo e il primo a pubblicare le opere esoteriche aristoteliche. La metafisica inizia con un'affermazione universale, una generalizzazione. Tutti gli uomini per natura

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Publisher
A.A. 2019-2020
27 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Camilla.S. di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di propedeutica filosofica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Camera Francesco.