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Teoremi Centrali del Limite
Sono una famiglia di teoremi matematici riguardanti la convergenza di diverse distribuzioni alla gaussiana.
2 Vantaggi:
- Molte distrib. con N elevato tendono alla gaussiana quindi è facile da studiare.
- Una combinazione (la somma o la media) di varie variabili tende alla gaussiana e quindi non ha senso conoscere le distrib. delle singole variabili.
Per N elevato sia la binomiale che la poissoniana tendono alla normale.
La distribuzione di Cauchy-Lorentz non converge alla normale perché la sua varianza e il suo valore di aspettazione sono infiniti.
2 condizioni per i teo centrali del limite:
- "Debole" = convergono varianza e valore di asp.
- "Forte" = convergono tutti i momenti
Quanto deve essere elevato N?
Dipende dalla distribuzione, per la binomiale N ≈ 10-20, per la poissoniana N ≈ 5,20.
Consideriamo una variabile casuale che sia la somma di molte variabili casuali e indipendenti:
x = ∑i=1N aiyi
Ogni variabile yi seguirà una propria distribuzione con val. di asp. μi e varianza σi²
che distrib. avrà la variabile X ?
Per il teorema centrale del limite X saràdistribuita normalmente.
La stessa cosa vale per gli errori random chesono dovuti a molti fattori ed è quindi pernoi impossibile descrivere le singole distrib.ma la loro somma (che crea gli errori dimisura) è una distrib. normale.
Enunciato del teorema centrale del limite
La somma (o la media) detta X di un numerosufficientemente elevato di variabiliindipendenti Y è in prima approssimazioneuna gaussiana, indipendentemente dalledistrib. delle singole variabili.
Che significa elevato ?Più le distrib. delle singole variabili Yi sonoasimmetriche o più n deve essere elevatoper tendere alla gaussiana.
Quindi dato che X tende alla normale:
<X> = i=1N Σ ai <Yi>
σX2 = i=1N Σ ai2 σi2
Devono esistere sia le valore di asp che lavarianza associate alle singole variabili.Le singole variabili Y possono avere anchedistrib. diverse fra di loro.
1/N ∑ (xi - x̄) = 0 perché la sommatoria degli scarti è zero ⟷ si considerano gli scarti degli xi rispetto al valore della media.
x̄ = f(x̄)
Ora che abbiamo calcolato il valore medio di f inseriamolo nella varianza:
σf2 ≃ 1/N ∑i=1N [ f(x̄) + (df(x)/dx)(xi - x̄) - f(x̄) ]2 =
= 1/N ∑ [ (df(x)/dx)(xi - x̄) ]2 = [ df(x)/dx ]2 1/N ∑ (xi - x̄)2 =
= [ df(x̄)/dx ]2 σx2
Quindi riassumiamo considerando l'approssimazione lineare:
x̄ ≃ f(x̄)
σf ≃ | df(x̄)/dx | σx
Esempi:
f(x) = Ax
σf = A σx
f(x) = xn
σf = n | x̄n-1 | σx
Se f(x) fosse una funzione lineare il risultato precedente non è una approssimazione:
σf2 = f̄2 - (x̄)2 ⟹ σf2 = (ax + b)2 - (ax + b)2 =
= a2 x̄2 + 2abx̄ + b2 - a2 x̄2 - 2abx̄ - b2 =
df/dy = -1
⇒ σf = √(σx2 + σy2)
4) somma con i coefficienti f = ax + by
df/dx = a
df/dy = b
⇒ σf = √(a2σx2 + b2σy2)
5) prodotto f = xy
df/dx = y
df/dy = x
⇒ σf = √(y2σx2 + x2σy2)
oppure per una versione + comoda:
dividiamo σf per x2y2 :
σf2/x2y2 = y2σx2 / x2y2 + x2σy2 / x2y2 = σx2/x2 + σy2/y2
⇒ σf/f = √(σx2/x2 + σy2/y2)
rapporto tra l’errore assoluto e la misura
che esprime proprio l’incertezza relativa
come somma quadratica delle incertezze relative su x e y