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MODELLO DEL CICLO DI VITA DELL’IMPRESA

Gestione finanziaria e ciclo di vita dell’impresa

Il comportamento reale delle imprese (reddito, investimenti reali) determina la formazione di flussi

finanziari (saldi finanziari) negativi e positivi nel corso del tempo. 19

Per definire la strategia finanziaria ottimale dell’impresa è necessario:

Fare riferimento a orizzonti di medio-lungo termine

- Utilizzare variabili collegate alla strategia complessiva dell’impresa (modello del ciclo di

- vita) in modo integrato con le variabili finanziarie ed esprimendo le relazioni di

interdipendenza

Utilizzare la dinamica finanziaria (flussi) per evidenziare l’evoluzione della struttura

- finanziaria (fabbisogno finanziario complessivo, livello del debito e del patrimonio netto).

Il modello del ciclo di vita dell’impresa mono-prodotto

Per valutare l’evoluzione “reale” dell’impresa, si fa riferimento al modello dell’impresa mono-

prodotto.

E’ un’impresa che nasce, si sviluppa e conclude la propria esistenza con riferimento a un unico

prodotto (caratterizzato da una certa combinazione di tecnologia, funzione d’uso e cliente

destinatario).

Di fatto, si fa coincidere il ciclo di vita del prodotto e il ciclo di vita dell’impresa.

E’ un’utile semplificazione, poiché consente di valutare l’impresa in termini prospettici e con

costante riferimento ai prodotti/servizi offerti al mercato.

Nella realtà, le imprese difficilmente sono mono-prodotto.

Un’impresa multi-prodotto può, tuttavia, essere interpretata come l’integrazione di diverse imprese

mono-prodotto (spesso identificate o raggruppate in aree di business).

Il risultato complessivo dell’impresa può essere interpretato come l’integrazione dei risultati

(economici e finanziari) delle diverse “imprese” mono-prodotto che la costituiscono.

Prodotto= tecnologia+ funzione d’uso+ destinatario. Queste 3 variabili dipendono dal settore e dal

tipo di prodotto.

Il ciclo di vita (o ciclo strategico) dell’impresa mono-prodotto. 20

La variabile economica fondamentale è l’andamento delle vendite.

Ciclo strategico: fase di introduzione

Intensità competitiva: Ridotta (se si tratta di un nuovo prodotto) o intensa (se il prodotto va a

sostituire precedenti prodotti in termini di funzione d’uso o di tecnologia)

-Vendite: Ridotte

-Investimenti: Elevati (impianti per la produzione del bene, costituzione del magazzino scorte)

-Margine di contribuzione unitario (differenza tra fatturato unitario e costi variabili unitari): In

genere elevato (ma in presenza di intensità competitiva si riduce)

-Reddito: Negativo (il margine di contribuzione complessivo non è in grado di coprire i costi fissi a

causa del ridotto livello di fatturato)

-Saldo finanziario: negativo (S-I = SF <0)

-Fonti di finanziamento: l’elevato fabbisogno finanziario viene coperto con patrimonio dei soci e

finanziamenti agevolati; debiti bancari ridotti o comunque concessi con la garanzia

personale/ipotecaria dell’imprenditore.

-Leva finanziaria: (rapporto debito/patrimonio netto) in progressivo aumento.

Business angels-> imprenditori tipo Steve Jobs, che hanno venduto la loro azienda, ma hanno

molte abilità, assumono il ruolo di socio in altre azienda fornendo assistenza manageriale e

intervengono con finanziamenti (a livello di PN). Per diventare business angels servono doti di

visione del business, imprenditorialità che mancano alle banche. Essi finanziano le imprese nei

primi anni di vita, mentre le banche chiederebbero garanzie importanti che metterebbero in

discussione la decisione di investire. È nella fase di crescita che le banche diventano partner delle

imprese, quando il prodotto ha successo.

Ciclo strategico: fase di crescita

-Intensità competitiva: In progressivo aumento (cominciano a entrare nuovi competitors). Più

aumenta l’intensità competitiva, più si vincolano i prezzi-> minor margine di contribuzione. 21

-Vendite: In aumento

-Investimenti: Elevati (oltre una certa soglia è spesso necessario l’aumento della capacità

produttiva per far fronte all’aumento delle vendite, aumentano i crediti v/clienti). Investimenti reali-

> incremento della capacità produttiva a fronte dell’incremento delle vendite.

-Margine di contribuzione unitario: Elevato, ma in riduzione (aumento dell’intensità competitiva)

-Reddito: In aumento (capacità di copertura dei costi correnti e degli ammortamenti);

progressivamente da negativo diventa positivo.

-Saldo finanziario: (S-I<0 è spesso necessario fare investimenti per aumentare la capacità

produttiva). S>0-> si ha una forte necessità di investimenti quindi l saldo è <0. Dal punto di vista

del business le cose vanno bene, le banche ci finanziano e abbiamo S>0, il saldo è<0; vi è una

divergenza ra S (C.E.) e saldo finanziario che è <0, ha fabbisogno finanziario.

-Fonti di finanziamento: oltre alle precedenti fonti in essere, in questa fase vengono attivati i

finanziamenti bancari a breve termine (per il finanziamento del circolante) e a lungo termine (per i

nuovi investimenti in capitale fisso).

-Leva finanziaria: (rapporto debito/patrimonio) in aumento.

Aumentano i crediti verso i clienti. Esempio: azienda che ha venduto-> ha dovuto comprare

materie prime, ha pagato salari, ha venduto ma non ha ancora incassato. Più aumentano le

vendite, più aumentano i crediti verso i clienti.

Credito verso i clienti-> dal punto di vista contabile è un’attività. Dal punto di vista finanziario è un

impiego di denaro: ho uscite ma nessuna entrata-> è simile all’investimento reale (anche se

diverso, perché nell’investimento reale la durata è più lunga, i crediti sono a più breve termine, ma

ce ne saranno altri in futuro).

In questa fase entrano le banche-> le vendite vanno bene quindi finanziano. In Itali di impresa in

crescita ce en sono poche. Le banche finanziano sia per il capitale immobilizzato che per il

capitale circolante (per finanziare i crediti verso i clienti); maggiori sono i finanziamenti bancari,

maggiore è la leva finanziaria.

Fase di maturità

-Intensità competitiva: Elevata (il settore si stabilizza, in genere rimangono pochi operatori, ma di

dimensioni significative). Il prodotto viene imitato, ma la concorrenza fa rimanere sul mercato

operatori di dimensioni significative. L’amministratore delegato della Barilla ha affermato che la

Barilla faccia anche pasta-> nel senso che non guadagna sulla pasta (il margine di contribuzione

sulla pasta è infatti bassissimo), ma trae la marginalità da altri prodotti che non siano pasta.

-Vendite: Elevate e stabili (vi sono pochi operatori).

-Investimenti di capitale fisso: non è possibile incrementare ulteriormente le dimensioni aziendali,

a causa dell’elevata concorrenza nel settore; investimenti solo di rinnovo, livello del magazzino e

dei crediti stabile

-Margine di contribuzione unitario: Ridotto (a causa dell’elevata concorrenza) ma stabile. In un

settore amturao la marginalità è più bassa-> rimangono solo quelli più efficienti. 22

-Reddito: Elevato e stabile

-Saldo finanziario: Elevato e stabile (poche necessità di investimento) (S-I >0)

-Fonti di finanziamento: In questa fase diviene possibile rimborsare i finanziamenti bancari ottenuti

nella fase precedente

-Leva finanziaria: Elevata, ma in progressiva riduzione per effetto del rimborso dei debiti finanziari.

Dato che la concorrenza è alta, il margine di contribuzione diminuirà sempre di più.

Investimento in capitale fisso->ipotesi: impresa mono-prodotto-> non sono necessari grossi

investimenti (sono di rinnovo della capacità produttiva, sostituiscono gli impianti non efficienti).

Cash cow->producono liquidità nella fase di maturità. Producendo liquidità posso rimborsare i

finanziamenti prima ottenuti.

Gli imprenditori sono soliti a fare acquisti per il loro benessere in questa fase.

Fase di declino

Intensità competitiva: Elevata

Vendite: In diminuzione (nuovi prodotti entrano sul mercato, progressiva erosione delle quote,

cambiamento nelle abitudini, nuove tecnologie etc.)

Investimenti: non è opportuno fare nuovi investimenti in un settore in declino. Rimborso i soci

Margine di contribuzione unitario: Ridotto (a causa dell’elevata concorrenza), praticamente nulla.

Reddito: in diminuzione, fino a diventare negativo

Saldo finanziario: Coincide col precedente (non ci sono nuovi investimenti), ma possono esserci

disinvestimenti (S-I>0 ma in progressiva riduzione)

Fonti di finanziamento: In questa fase si conclude il rimborso dei finanziamenti bancari e si procede col

rimborso del patrimonio.

Leva finanziaria: In riduzione.

La fine del ciclo di vita di un prodotto

Ogni prodotto (ovvero una certa combinazione di tecnologia, funzione d’uso e cliente destinatario) ha un

proprio ciclo vitale e non può durare infinitamente.

La fine di un prodotto può avvenire:

- per superamento tecnologico: Innovazione di prodotto (es. da TV a tubo catodico a TV LCD) o con

l’innovazione di processo (es. da lavoro manuale a robotica), non cambiano i clienti in questo caso.

- per cambiamenti della domanda, ovvero calo generalizzato della domanda per fattori esogeni e

spostamento verso altri beni (es. riduzione della spesa relativa al vestiario/alimentare e aumento

della spesa per l’high tech di consumo)

- per motivazioni normative (lampadine ad alto consumo energetico).

Il ciclo di vita dell’impresa mono-prodotto 23

L’impresa mono-prodotto (ovvero una data combinazione di tecnologia, funzione d’uso e cliente

destinatario) può sopravvivere nel lungo periodo, solo se:

- La tecnologia (di prodotto e di processo) non muta

- Non si manifestano intensi spostamenti della domanda verso altri prodotti con diversa funzione

d’uso

- Non nascono prodotti sostitutivi per la stessa funzione d’uso

- Non si producono cambiamenti normativi

Anche in assenza dei fenomeni evidenziati, l’elevata intensità competitiva nella fase di maturità/declino

porta a una progressiva riduzione dei margini (e dei flussi). Le imprese mono-prodotto tendono a divenire

marginali.

Una somma di queste condizioni è difficile da ottenere. Anche dovessero verificarsi queste condizioni il

settore avrebbe molti competitors e poca marginalità. Le imprese mono-prodotto sono caratterizzate da

bassa marginalità (dettata sia dalle dimensioni, sia dai molti competitors).

Per esempio, i prezzi del sale, dettati da una forte concorrenza, sono bassi.

Il passaggio dall’impresa mono-prodotto all’impresa p

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Publisher
A.A. 2015-2016
80 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martina.gasdi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Falduto Leonardo.