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SCARSO.NTE IVT diO ,ALGORITMO: CHE L vGIUD(espresse in kg, litri, €) necessarie per ottenere una unità di prodotto.MAS ncoliZIOIM DZA2. MdCu/prezzo in caso di vincolo commercialeILSi preferiscono dunque quelle linee di prodotto che sfruttano al meglio il fattorescarso; la soluzione dunque non è mai quella di adeguarsi al vincolo.sono disponibili nel reparto K 2000h macchina. Abbiamo le seguenti infoES St Cdfifisico ithmacchina04 5502 5308 90Ordinedi X2° Y1° Z3°Per definire il programma di produzione, il fattore scarso va destinatoprogressivamente partendo dal prodotto più conveniente fino al suoesaurimento. (BREAK EVENGli algoritmi operativi: l’analisi costi-volumi-risultatiANALYSIS)L’analisi di break-even è un algoritmo operativo che ci permette di identificarela cosiddettaquantità di equilibrio, ossia la quantità in corrispondenza della quale i ricavitotali eguagliano i costi totali, e quindi la
quantità ci assicura il pareggio di bilancio. Essa consente di mettere in relazione i seguenti 2 elementi con i risultati economici:
- Struttura dei costi (variabili-fissi)
- I volumi di attività
IPOTESI DEL MODELLO IN UN'AZIENDA MONOPRODOTTO
- Coincidenza fra quantità prodotte e quantità vendute Q prodotte = Q vendute ragiono in assenza di rimanenze, non ho prodotti finiti che vanno a giacenza di magazzino.
- Linearità delle funzioni di costo e di ricavo, ovvero
- Costanza dei prezzi di costo quindi lo standard monetario è costante perché non ci sono sconti commerciali
- Costanza dei prezzi di ricavo cioè non ci sono sconti commerciali nelle fasi di acquisto e di vendita dei prodotti
- Costanza dei livelli di efficienza non vi sono economie di scala/di apprendimento, quindi lo standard fisico è costante
- Costanza dei costi fissi
- L'aumento dei costi variabili è direttamente proporzionale
GRAFICO DEL BREAK EVEN POINT
Costi n Cvu Costi totali Rap=Costi Costi variabili presentazione totali
Costi Quanti fis Costi i+ va' rCosti iabilfisi Ricavi grafica
Prez Ricavio Totali Quanti
La curva dei costi totali è traslata verso l'alto esattamente dell'ammontare dei costi fissi.
RiiCosti variabili
In un'azienda mono-prodotto il punto di pareggio verrà raggiunto allorché il margine di contribuzione totale uguaglia i costi fissi.
La quantità di break even (Qbe) sono le quantità che eguagliano costi e ricavi, ovvero che portano il risultato operativo (RO) pari a zero. Superato il BPE l'azienda inizia a trovarsi in area di utile, prima del BEP in perdita.
Quando RO = 0 RT = CT PxQ = CVT + CF PxQ = cvuQ +
CFAvendo un risultato economico pari a zero avremo che (P – cvu) x Q = CF Dove Qbe è la quantità che garantisce tale risultato. Un'azienda che ha un ammontare di costi fissi alto raggiunge il BEP più tardi rispetto ad un'azienda che ha costi fissi bassi. La struttura dei costi influisce sul tempo di raggiungimento del BEP. All'aumentare del margine di contribuzione unitario, si riduce il BEP (=più guadagno per unità di prodotto, meno devo guadagnare per coprire i costi fissi) di conseguenza aumentando il prezzo, aumento il margine, e dunque diminuisce il BEP. Il BEP dunque serve: - Alle start-up poiché, quando avviano l'attività, si trovano in perdita; ma calcolare il BEP è fondamentale per ricevere fondi dagli investitori, che hanno informazioni rilevanti circa il momento in cui si verificherà il ritorno dell'investimento. ANALISI WHAT IF VARIAZIONE DEI COSTI VARIABILI se aumenta il CVU,Il BEP si sposta verso destra, dunque l'azienda deve lavorare di più per raggiungere il punto di pareggio, poiché diminuisce il margine di contribuzione unitario.
Variazione in aumento del CV unitario
La quantità di pareggio aumenta
VARIAZIONE DEI COSTI FISSI la quantità di pareggio aumenta; nel caso di variazione in diminuzione la dinamica è opposta. La curva dei costi totali si sposta verso l'alto.
ECCEZIONE un'azienda vuole sapere quanto deve produrre per raggiungere un dato risultato, vale a dire che si inserisce un risultato obiettivo
AZIENDA MULTIPRODOTTO la determinazione del punto di pareggio per un'azienda multi-prodotto è più complessa, a motivo della presenza di costi fissi specifici e comuni rispetto alle diverse linee di prodotto; perciò essa prevede una sequenza di operazioni:
La formula di prima non è applicabile ad un'azienda multi-prodotto
Perché i costi fissi sono comuni, dunque non sono in quale % siano attribuibili ad un prodotto piuttosto che all'altro, ma anche specifici. I costi fissi comuni sono quelli che generano più problemi.
Le quantità delle linee di prodotto non possono essere sommate: devo trovare un metodo per calcolare le quantità dei prodotti, tali per cui la somma corrisponda alla quantità di break-even.
Il calcolo del break-even si articola in 2 fasi:
- Calcolo del punto di pareggio parziale (copertura dei costi fissi specifici) per ogni linea di prodotto occorre calcolare la quantità di produzione/vendita che consente di coprire i relativi costi fissi specifici.
- Calcolo del punto di pareggio globale (copertura dei costi fissi comuni) suddetta fase si articola in 5 passaggi.
Occorre individuare il fatturato aziendale che consente di coprire i costi fissi comuni, detto fatturato di pareggio globale margine di contribuzione medio ponderato (Se devo
coprire 1mln di costi comuni fissi, devo fatturare più di 1mln poiché nel frattempo emergono costi variabili aggiuntivi)
b. Calcolo il contributo di ciascun prodotto al fatturato totale (iniziale) -> si procede al calcolo della quota percentuale di ogni prodotto sul fatturato totale inizialmente ipotizzato.
c. Si ripartisce il fatturato di pareggio aziendale sui differenti prodotti utilizzando le medesime %, ovvero in base all'incidenza percentuale (contributo calcolato al punto b). Incidenza % del fatturato di E sul fatturato totale = F(E) / F tot
d. Calcolo la quantità di break-even a copertura dei costi comuni; ripeto questa procedura per tutte le linee di prodotto.
e. Sommo le quantità di break-even determino quando l'azienda debba produrre per raggiungere il BE
ECCEZIONE 1 azienda multi-prodotto inserisce un vincolo produttivo, ovvero un risultato obiettivo, che prende il nome di Mdc II/risultato di linea:
ECCEZIONE 2 se l'azienda impone dei
vincoli sul risultato operativo finale, ovvero si domanda quali siano le quantità da produrre per ottenere un determinato reddito operativo, allora modifico la formula di copertura dei CFC:
GRADO DI LEVA OPERATIVA E MARGINE DI SICUREZZA
P = 30 / Volumi = 10 (numero di unità vendute)
Metto a confronto le seguenti 3 aziende:
AZIENDA A AZIENDA B AZIENDA C
Ricavi 300 300 300
Costi variabili 60 100 150
MdC I tot 240 200 150
Costi fissi 140 100 50
Risultato operativo 100 100 100
Le aziende si suddividono in PMI e grandi aziende in base al fatturato, che è un importante indicatore. Osservando queste tre aziende essere appaiono identiche, poiché hanno uguale fatturato e raggiungono uguale RO, ovvero hanno medesima marginalità esse sono differenziate da una diversa articolazione costi fissi/costi variabili.
Il totale costi è sempre 200 ma l'azienda A ha un ammontare di costi fissi elevato, al contrario dell'azienda C, che ha bassi costi fissi.
L'azienda B si colloca metà fra le due. Si nota una diversa incidenza dei costi:
L'azienda A ha un'elevata incidenza dei costi fissi sui costi totali (140/200) si tratta di un'azienda rigida.
L'azienda C ha una bassa incidenza dei costi fissi sul totale (50/200) è un'azienda flessibile. In caso di crisi questo tipo di azienda sarebbe quella che subirebbe meno a livello di perdita, poiché reagisce meno ai cambiamenti di mercato.
L'incidenza dei costi fissi sul totale si calcola con il rapporto costi fissi/costi totali.
Ipotizzo un calo delle vendite pari al 50%, i volumi passano dunque da 10 unità a 5 unità vendute.
AZIENDA A AZIENDA B AZIENDA C
Ricavi 150 150 150
Costi variabili 30 50 75
MdC I 120 100 50
Costi fissi 140 100 50
Risultato -20 0 25
operativo
Delta RO -120% 100% -75%
L'azienda C, che è flessibile, è quella che perde meno a livello di delta RO (-75% è la perdita minore tra le 3).
u;azienda può adottare diverse strategie per cercare di contrastare questa situazione. Una delle strategie più comuni è quella di ridurre i costi, ad esempio tagliando le spese di marketing o riducendo il personale. Un'altra strategia potrebbe essere quella di diversificare i prodotti o i mercati di riferimento, cercando di trovare nuove opportunità di vendita. Inoltre, l'azienda potrebbe cercare di migliorare la qualità dei suoi prodotti o servizi, al fine di attrarre nuovi clienti o fidelizzare quelli esistenti. Infine, potrebbe essere utile cercare di collaborare con altre aziende o di creare partnership strategiche, al fine di sfruttare sinergie e raggiungere nuovi mercati.