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Indici finanziari

1. ROE P Nm

2. ROI CIm

3. ROS VOf

4. ROD Dm

Partiamo con il primo indice tra quelli sopraelencati, il ROE. Esso ha un significato ed è "Return on equity", ovvero il rapporto tra l'utile proveniente dal Conto Economico e il Patrimonio Netto medio proveniente dallo Stato Patrimoniale. Perché il Patrimonio Netto medio? Perché lo Stato Patrimoniale rappresenta una fotografia dell'azienda in un preciso istante, mentre il Conto Economico è in continua evoluzione. Pertanto, per confrontare queste grandezze, si fa la media del Patrimonio Netto.

differenti tra loro, devo un minimo omogeneizzarle e quindi fare la media di ciò che viene dallo stato patrimoniale, per cercare di estendere il suo valore all’intero periodo di un anno, e non ad un singolo istante.

U (18)ROE = P Nm

Il ROE in altri termini mi dice quanto l’azienda è redditiva, ma come posso giudicare il risultato che mi restituisce il ROE? Per rispondere a questa domanda partiamo da un esempio. Supponiamo che siamo indecisi tra investire in BTP al 5% o investire in azienda, calcolando il ROE della mia azienda ricevo la redditività di essa, supponiamo sia del 4%, a questo punto comparandolo con l’investimento in BTP noto che mi conviene investire in titoli al posto di continuare ad investire nella mia azienda, in quanto questi ultimi sono più redditivi. Però dobbiamo pensare che il ROE deve essere visto non solo sotto un'ottica spaziale ma anche temporale, ovvero devo pensare che quel 4% l’anno prossimo potrebbe salire al 15% se gestisco bene.

La mia azienda. Con questo esempio abbiamo chiarito il fatto che per giudicare il risultato del ROE bisogna compararlo con investimenti alternativi e guardarlo sotto un'ottica spaziale e temporale.

Possiamo definire l'utile come la "Bottom line" del C.E, per quanto riguarda invece il PN cosa devo prendere al suo interno? Ricordiamoci che esso contiene il Capitale sociale iniziale più tutte le riserve e l'utile d'esercizio. Prendendo l'interno PN è come se in qualche modo facessi, dato che al suo interno c'è anche l'utile. Fare così è giusto? Dipende, noi sappiamo che l'utile lo posso prelevare solo quando faccio bilancio al 31/12, ma nel frattempo lo posso reinvestire per gli investimenti dei mesi successivi, in altre parole l'utile produce altro utile. Un'ultima osservazione riguardo ciò è, se non considerassi l'utile all'interno del Patrimonio netto esso diminuirebbe, se ho il PN più piccolo, il risultato.

gestione extracaratteristica * l'indipendenza finanziaria. Il testo formattato con i tag html è il seguente:

aumentamo viene un ROE più alto, spesso questa ”strategia” viene usata per ottenere prestiti con un ROE chesembra più altro ma in realtà non lo è. Il ROE puo essere riscritto attraverso la ”scomposizione delROE in termini economici”, scrivendolo in questo modo:

RO U CI U∗ ∗ROE = = (19)CI RO P N PNDove effettuiamo le opportune semplificazioni, cosı̀ da riottenere il nostro ROE, nella nostra scomposi-zione le voci:

  • U sta a indicare l’indice di incidenza della gestione extracaratteristica;
  • CI è l’indice di indipendenza finanziaria, sta ad indicare quanto sono indipendente dai soldi altrui.

Se l’indice di incidenza della gestione extracaratteristica ha una risultato positivo > 1 allora significache avrò un utile più grande, mentre il contrario avrò un utile meno grande. Quindi possiamo direche il ROE dipende alla: redditività della gestione caratteristica aziendale * l’incidenza della gestione extracaratteristica * l'indipendenza finanziaria.

gestioneextracaratteristitica * indice di indipendenza finanziaria. Questa scomposizione aiuta a capire quali terapie potrei adottare.
  1. Potrei migliorare la redditività della mia gestione caratteristica;
  2. Oppure andare a operare positivamente su tutte le altre gestioni;
  3. Oppure ricapitalizzare l'azienda.

Però dobbiamo sempre fare attenzione alle decisioni che prendiamo, potrebbero avere un duplice effetto, influenzando anche altri fattori.

Passiamo al secondo indice, il ROI (Return on investiment) ed è dato da:

RO (20)
ROI = CI / Esso mi indica quanto riesco a produrre nella mia attività operativa, molti prendono anche il totale attivo dalla riclassificazione dello stato patrimoniale secondo criterio finanziario, ottenendo così il (Return on Assets) ROA:

ROA = (21)
TOT.AT TIVO

Anche il ROI può essere scomposto ottenendo così:

ROVRO * ROI = (22)
CI / VCI * RO

Ma è il ROS che ci dice per ogni euro del fatturato, quanta redditività faccio (mi tengo) per capire.

Vanche gli altri costi. Mentre la relazione è chiamata tournover del CI e ci dice quante volteCI mi soldi che metto in azienda cambiano. Possiamo domandarci a cosa serve questa scomposizione? Larisposta è, per capire la politica industriale di una determinata azienda, infatti due aziende uguale macon politiche diverse potrebbero avere uno stesso ROI ipotizziamolo al 10%, ma una ha un ROS=10%e tournover= 1 e l’altra ROS=5% e tournover= 2. Il capitale nella seconda si rinnova di più per effettodelle vendite, cioè vende di più. Quindi in fine, un’azienda può avere basso ROI, quindi per migliorarebisogna aumentare la redditività su V o aumentare il tournover (le vendite), anche qui bisogna fareattenzione all’effetto molteplice delle decisioni.

Scomposizione finanziaria ROEUna volta introdotti tutti questi altri indici, possiamo passare alla scomposizione del ROE secondoil criterio finanziario (LEVERAGE), che fornisce strumenti per dare suggerimenti su

grandezzefinanziarie dell'azienda. La scomposizione parte da una forte semplificazione:

RO Of* -> * **- * ** -> * CI D ROD = D (23)RN = RO Of = ROI CI = ROD D CI ROI = CI DmRiscrivendo il tutto:* - *RN = ROI (P N + P N F ) ROD D* - *RN = ROI P N + ROI D ROD D* -RN = ROI P N + D(ROI ROD)D(ROI-ROD)RN ROI*P N= +PN PN PN D(ROI-ROD)->ROE = ROI Quando =0PNSe ROI > ROD allora ROE > ROI (in questo caso conviene indebitarsi)Se ROI < ROD allora ROE < ROI (in questo caso non convine indebitarsi)D è la Leva finanziaria, amplifica l'effetto positivo.P N 15Figura 8: Ciclo monetario12 CICLO MONETARIOIl ciclo monetario rappresenta la durata del periodo tra l'uscita e l'entrata. Esso è dato da:CICLO MONETARIO = Durata magazzino - Durata debiti + Durata creditiLa durata magazzino è composta dalla: durata materie prime, durata semilavorati,

durata prodottiSPfiniti. Tutte queste durate vengono calcolate prendendo come grandezza rimanenze di magazzino. Per durata magazzino per CE±S.P prendiamo la grandezza rimanenze di magazzino, dal C.E Acquisti rimanenze: Rim.M agm ∗ 365 (24) DurataM agazzino = ±Acquisti rimanenzeI debiti, nello S.P prendiamo o debiti v/fornitori o debiti commerciali mentre nel C.E prendiamo acquistibeni o servizi: D.f ornitori/commerciali m ∗ 365 (25)−Acquisti beni/servizi Durata crediti, nello S.P prendiamo crediti v/clienti, mentre nel C.E prendiamo i ricavi:−Crediti v/clientim ∗ 365 (26)Ricavi 13 Profili istituzionali e culturali del controllo Entriamo nella seconda parte del corso ripartendo da una definizione di controllo. Il controllo cometentativo dell’organizzazione di ottenere comportamenti individuali in linea con il conseguimento dellefinalità organizzative. Orientare i comportamenti è una pratiche influenzata da una serie di fattori con-testuali, ambientali eculturali inerenti l'organizzazione che possono facilitare o ostacolare l'azione dei meccanismi di controllo attivati. Gli strumenti di controllo devono essere coerenti con la cultura interna che caratterizza l'azienda in cui le tecniche e gli strumenti di controllo vengono implementati e devono essere diffusi, condivisi e accettati all'interno dell'organizzazione. Qualora gli strumenti e le tecniche di controllo non siano allineati con la cultura aziendale, è molto probabile che si attivino meccanismi di resistenza al cambiamento o senza che questi pervadano l'organismo aziendale in profondità e senza di conseguenza apportare reali benefici. Il concetto di cultura aziendale rappresenta l'insieme delle norme e dei valori presenti in un'organizzazione che guida e orienta i comportamenti dei suoi componenti. Considerandone anche le valenze istituzionali e culturali. I sistemi di controllo possono fornire un importante contributo alla gestione.delle interdipendenze, sia interne che esterne all'azienda. Tali meccanismi possono svolgere un importante ruolo nel gestire i rapporti tra il management e i dipendenti, tra gli azionisti e la funzione di controllo, nonché nella vasta gamma di relazioni esistenti. Un secondo punto è che i meccanismi di controllo sono profondamente implicati nella creazione, nella diffusione e nel cambiamento dello scenario culturale e istituzionale interno alla singola azienda. I sistemi di controllo, a loro volta, influenzano il modo in cui si gestiscono le interdipendenze aziendali (interne ed esterne) e viene definito il sistema di valori interno. Far riferimento a una prospettiva istituzionale significa, inoltre, interpretare i sistemi contabili come insiemi di routine altamente strutturati e considerare i sistemi di controllo come pratiche sociali istituzionalizzate. Tale prospettiva non implica che le interazioni in materia di controllo avvengono in maniera non cosciente; non può essereratti e di agire in conformità con le regole e le norme stabilite dall'azienda. Questo processo di socializzazione organizzativa è fondamentale per garantire coerenza e coesione all'interno dell'azienda stessa. I valori istituzionalizzati e gli schemi interpretativi condivisi rappresentano il "codice di riconoscimento" dell'azienda, cioè l'insieme di principi e norme che definiscono l'identità e la cultura aziendale. Questo codice di riconoscimento viene trasmesso attraverso l'utilizzo quotidiano degli strumenti di controllo, che permettono di comunicare ai dipendenti i valori e gli assunti fondamentali dell'azienda. Gli strumenti di controllo, come ad esempio i sistemi di valutazione delle prestazioni, i regolamenti interni e le procedure operative standard, sono in grado di influenzare il comportamento degli individui e di orientarlo verso gli obiettivi e i valori dell'azienda. In questo modo, gli individui vengono socializzati all'interno della cultura aziendale e sono in grado di interiorizzare i suoi schemi interpretativi. La dualità tra le attività di interazione e i valori istituzionalizzati nel codice di riconoscimento organizzativo rappresenta un processo di influenza reciproca. Da un lato, le attività di interazione tra i membri dell'organizzazione contribuiscono alla creazione e alla diffusione dei valori e degli schemi interpretativi condivisi. Dall'altro lato, i valori istituzionalizzati influenzano le attività di interazione, definendo le regole e le norme che guidano il comportamento degli individui. In conclusione, la cultura aziendale si manifesta attraverso proprietà istituzionalizzate e schemi interpretativi condivisi, che rappresentano il "codice di riconoscimento" dell'azienda. Gli strumenti di controllo sono fondamentali per trasmettere questi valori e assunti agli individui e per garantire coerenza e coesione all'interno dell'organizzazione.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
24 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher awesomematteo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo di gestione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Maraghini Maria Pia.