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ARGOMENTO:
LE UNIONI BULLONATE
Premessa:
Abbiamo esaminato tutti gli elementi del capannone. Ebbene, questo si realizza «accoppiando» (unendo) tra loro elementi prefabbricati.
Questi punti di unione sono delicati. Un buon progetto si vede dunque dall’esame delle zone di collegamento.
Collegamenti:
Un buon collegamento deve:
- Garantire il buon funzionamento della struttura
- Garantire aderenza a schema statico.
Per ottenere questi due requisiti occorre privileg la semplicità. Infatti un’unione semplice:
- È facile da capire e valutare
- È facile da realizzare (dunque, anche in cantiere, sarà eseguita proprio come l’abbiamo progettata)
- È rapida da eseguire ed economica
Oggi, le connessioni sono di 2 tipi:
- Bullonate
- Saldate
Prima, c’erano anche unioni chiodate e incollaggi.
Funzionamento:
Quest'elemento è il tavolo e tiene fermo il bullone. Gli si applica una coppia torcente Mz
↑ Mz => Tens normale a cui è soggetto il gambo, e si può rompere.
Per questo la normativa ci dice quanto dev'essere la coppia di serraggio per:
- creare un'unione salda
- non creare eccessivo sforzo normale, ma mantenerlo entro un certo valore
Dunque: Cs → Ns → σns (tens di traz nel gambo della vite)
(σns è un valore altissimo! σns ≈ 0.80 fyk)
Diagramma carico-scorrimento di una unione bullonata
Nel diagramma è facile riconoscere quattro rami, corrispondenti ad altrettanti diversi comportamenti dell'unione:
- questo ramo è praticamente verticale perché lo scorrimento è quasi nullo al crescere del carico e la forza SV aumenta rapidamente fra i pezzi collegati;
- nel punto A1 ha inizio l'aumento della resistenza attrito: i pezzi collegati cominciano a muoversi: ha inizio il ramo-scorrimento, fino a quando il gambo del bullone non entra a contatto con la superficie dei fori (punto B)
- lo scorrimento è direttamente proporzionale al carico, il bullone si deforma elasticamente
- in C1 termina la fase elastica e inizia una fase plastica con grandi scorrimenti per piccoli incrementi di carico, fino ad arrivare alla rottura dell'unione
Il grafico si può interrompere anche prima, se il profilato si rompe prima della vite.
2) Verifica elementi indeboliti e piastra
Dunque: σ = N⁄Arid ≤ fyk⁄γM
Es 1
Arid = Aafori = A - dtot
Es 2
Arid = A - Σ dtot
Es 3 Talvolta, per evitare indebolim, i fori sono sfalsati.
Fbu e Fbj si compongono vettorialm.
Es
F’
La piu’ sollec e’ la 4. La meno e’ la 1.
Fase 2 Bullone con il max Fb. Una tabella raccoglie i vari γ
NTC 2008:
- Resist a taglio γM2 = 1.25
- Resist ad attrito S.L.U. γM3 = 1.25 S.L.E. γM3 = 1.10
- Precarico Fp (Sforzo serr) γM7 = 1.10
Nella vecchia normativa, invece:
P1 ≥ 3 Δ0;
P1 ≤ 15 tmin vite; elem compressi -
≤ 25 tmin; elem tesi -
a1 ≥ 2 Δ0;
a1 ≤ 6 tmin;
≤ 9 tmin;
a2 ≥ 1.5 Δ0;
a2 ≤ 6 tmin; bordo stand -
≤ 9 tmin; bordo irrigi -
*2 Nella vecchia normativa:
VF = n · μF(NP)
L sforzo norm tra i piatti.
NP = Nserr - Next
se Next = Nserr non c'è piu' resist d'attrito!
Questo non avviene mai!
Da norma: Next ≤ 0.80 NS;
γF = 1.25
NS - Next = sforzo netto;
(Se Next < 0 => non ne tengo conto)
Esempio
Ni Na
Nf ≠ Na