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Estratto del documento

K

ƒ= λ 1 – 1 –

; —

W W

si determina se L disegnato è preciso. È quindi un semplice sistema di controllo. Perdere infatti 0,5 cm è facile

in questo metodo, tuttavia ed sono il più delle volte di quell’ordine: si rischia quindi di perdere i due

parametri più importanti, e così di sbagliare clamorosamente il dimensionamento del serbatoio. 38

Progettazione e Gestione degli Impianti nell’Impresa Alimentare Matteo Corradi

39

Progettazione e Gestione degli Impianti nell’Impresa Alimentare Matteo Corradi

Si ipotizza una partita di panettoni

venduta a ottobre, novembre e dicembre.

La produzione avviene da giugno ad

agosto. In questo caso la necessità è avere

un magazzino in grado di ospitare tutta la

produzione. Si sta infatti parlando di due

fenomeni che non sono mai sovrapposti.

Non è quindi necessario fare alcuna

W.

integrazione, non è necessario calcolare

alcun

Quindi non bisogna applicare ed utilizzare lo strumento appena descritto in maniera meccanicistica, è

necessario prima fare l’analisi delle condizioni al contorno. Il caso sopra riportato è una banalità che permette

di comprendere invece la difficoltà del dover dimensionare il polmone in caso di complementarietà totale o

parziale dei due fenomeni. Supponiamo infatti che la produzione di panettoni finisca in ottobre, quindi si ha

un mese in cui c’è complementarietà.

Molto importante è capire quando c’è un fenomeno di svuotamento piuttosto che di accumulo.

Invertiamo ora la situazione sul medesimo grafico: ipotizzando che la retta che unisce l’inizio e la fine della

spezzata diventi l’utenza, la richiesta, mentre la spezzata diventi l’offerta, allora il serbatoio deve compensare,

quindi il serbatoio si svuota, il pelo libero cala. Questo a sottolineare l’importanza del significato fisico della

retta e della spezzata.

Supponiamo che la retta rappresenti il

generatore e la spezzata l’utenza, al fine di

capire se la retta rappresenta l’accumulo o lo

svuotamento, sarebbe necessario individuare un

sistema cartesiano sulla retta che unisce l’inizio

e la fine della spezzata. Se la pendenza di questo

segmento è negativa allora c’è un fenomeno di

accumulo.

Come svolto anche nell’approccio fisico,

invertendo il significato della retta e della

spezzata, allora il fenomeno di accumulo si

ottiene se la pendenza della retta è positiva.

Un’altra variante è quella data da un generatore (caldaia per il vapore) che non si ferma mai, e un’utenza

(come un pastorizzatore) che invece si ferma, quindi in pausa pranzo il generatore continua a produrre vapore.

Quindi il vapore sarà accumulato in pausa pranzo. L’approccio dell’integrazione è quindi importante, ma

bisogna dare significato a quando disegnato.

Il punto in cui la retta e la spezzata si incrociano indica che in quel dato momento i due fenomeni di richiesta

e di produzione si sono eguagliati. Non vuol dire che il serbatoio si è svuotato.

A fine giornata il serbatoio può avere una certa quantità diversa da 0.

La potenza di questo strumento consiste nella elevata possibilità di modulare l’asse delle ascisse, infatti può

rappresentare ore, giorni, settimane, mesi. 40

Progettazione e Gestione degli Impianti nell’Impresa Alimentare Matteo Corradi

3. Energia: calore

3.1 Sulle generalità dell’energia

L’energia rientra a tutti gli effetti nei fattori di produzione nell’equazione di produzione:

= ( , ,…, )

Essendo alla stregua di un ingrediente, l’energia è quindi un bene prezioso impattante sulla società,

sull’ambiente e sull’economia aziendale.

L’energia può essere intesa in due ambiti:

Calore, di impatto nelle operazioni unitarie di pastorizzazione, sterilizzazione, cottura, essiccazione;

- Elettricità, che permette di ottenere energia meccanica per mescolare gli ingredienti, movimentare i

- prodotti. fase

Per riuscire a modulare bene l’energia la

progettuale dell’impianto è fondamentale. In

funzione della progettazione si può ottimizzare il

consumo energetico. È possibile poi recuperare delle

dissipazioni di energia durante il processo per

ottimizzarlo. Ad esempio se il latte dopo la

sterilizzazione esce a 120°C mentre quello da trattare

entra a 4°C, è possibile far pre-riscaldare il latte in

entrata tramite il contatto in scambiatori a piastre con quello in uscita.

consumo energetico è ottimizzato 100% delle proprie prestazioni.

Il quando una macchina è al C’è infatti

una quota fissa di energia che viene impiegata per il semplice funzionamento della macchina,

indipendentemente dalla produttività a cui opera; tale consumo è ottimizzato quando la macchina opera al

100%.

3.1.1 Cogenerazione e trigenerazione: applicazione nel settore agroalimentare

cogenerazione calore

Il concetto della nell’ambito agroalimentare si situa bene perché tale settore necessita di

bassa qualità

in grandi quantità ma di (dove per qualità del calore si intendono pressioni elevate; nel caso

dell’agroalimentare bastano 10-20 bar). È quindi possibile produrre calore di alta qualità, quindi con alte

prestazioni, e prima di mandarlo al processo interessato lo si fa passare in una turbina per produrre corrente

elettrica. Quindi si cogenerano due fonti energetiche.

Esiste anche la trigenerazione, dove affianco della produzione di calore si posiziona un impianto frigorifero

classico basato sull’assorbimento, ovvero dal caldo genera freddo. Un impianto di trigenerazione quindi

produce calore, energia elettrica e un fluido in grado di sottrarre calore (“produce” freddo).

3.2 Il rendimento energetico

Il layout dei flussi energetici consiste nell’ottimizzazione vera e propria dell’impianto: molto basilarmente non

si può ora continuare a sostenere che le perdite nella linea di distribuzione del calore siano marginali (anche

il 20-25% del calore viene perso e dissipato lungo le tubazioni).

Quando si parla di energia l’analisi globale del processo deve considerare il rendimento.

rendimento energetico

Il è il rapporto tra l’energia in uscita e quella in ingresso:

!

= ‘¡\

!

¢£

! !

‘¡\ ¢£

dove è l’energia in uscita e è l’energia in entrata. 41

Progettazione e Gestione degli Impianti nell’Impresa Alimentare Matteo Corradi

Calcolare il rendimento nei processi fisici reali crea delle difficoltà, poiché

dato un sistema formato da un generatore, un’utenza, una linea di

distribuzione possono essere richiesti tre rendimenti: quello dell’utenza,

quello del generatore e quello della linea di distribuzione. È difficile

valutare quale è l’energia in ingresso e quale in uscita, bisogna poi

chiedersi: i fumi sono recuperati e quindi generano una positività? Ci sono

delle perdite? Se sì, quante? Calcolare il rendimento energetico di un

generatore può quindi non essere semplice.

Inoltre nel caso di un processo, esemplificato in 3

componenti, il rendimento del sistema totale è definito come

il prodotto dei tre rendimenti: = 1 1 1… 1

\‘\ •

Ulteriormente, considerando un processo a 4 componenti: se 1 è un generatore di vapore, 2 una turbina, 3 un

generatore elettrico tipo dinamo, 4 la linea di distribuzione. Il generatore ha rendimento alto, di 0,9; la turbina

= 0.9 1 0.45 1 0.98 1 0.85 = 0.33,

ha rendimento basso di 0,45; la dinamo ha rendimento molto alto di 0,98; la linea di distribuzione ha

\‘\ il rendimento complessivo è pari a 0,33.

rendimento medio di 0,85. Se

3.3 I capisaldi di questo argomento

Alcune grandezze fondamentali per questo argomento sono di seguito enunciate.

potenza:

Si parte dal concetto di ! (Q"QUVST)

FPQ"cT ¥ = P (PQG/F)

! =¥1P

“¥ “3TW/ℎ.

In termini di unità di misura la potenza si misura in o in

! “¥ℎ.

Se il tempo è misurato in ore allora per l’energia l’unità di misura è il

fattore di conversione

Il è: 1 “¥ = 860 “3TW/ℎ

Si possono fare due considerazioni: 1 “¥ℎ = 860 “3TW

1 “¥ℎ = 3600 “¦

Considerando la filiera energetica data dai 4 componenti con i rendimenti visti prima, il rendimento totale è

pari all’energia elettrica diviso l’energia legata alla combustione, ovvero il generatore di vapore produce

energia perché entra un combustibile che produce vapore che tramite una turbina mette in moto un motore

elettrico che produce energia elettrica, la quale poi tramite la linea di distribuzione viene demandata alle varie

utenze. !

= §¨§\\}¢[d

!

\‘\ [‘©e¡Ÿ\¢e¢¨§

del combustibile

Possiamo ora dire che l’energia è pari all’energia elettrica diviso il rendimento:

!

=

! §¨§\\}¢[d

[‘©e¡Ÿ\¢e¢¨§ \‘\ 42

Progettazione e Gestione degli Impianti nell’Impresa Alimentare Matteo Corradi

Avendo fatto questa valutazione si può affermare che l’energia legata alla combustione, nel caso specifico in

esame, sarà uguale a: 1 “¥ℎ

=

! §¨§\\}¢[‘

0.33

[‘©e¡Ÿ\¢e¢¨§

“¥ℎ 1 “¥ℎ = 860 “3TW,

§¨§\\}¢[‘

Dove elettrico è l’unità di misura dell’energia elettrica. Se allora si può dire

che: 860 “3TW

! = = 2600 “3TW

0.33

[‘©e¡Ÿ\¢e¢¨§ 1 “¥ℎ

§¨§\\}¢[‘

Quindi se considero il sistema produttivo energetico nazionale, mediamente per ottenere un

con un rendimento di 0,33, è necessaria la combustione di 2600 kcal di combustibile:

1 “¥ℎ = 860 “3TW

= 2600 “3TW

1 “¥ℎ

In questa seconda affermazione si è inserito il rendimento. La prima uguaglianza è legata

§¨§\\}¢[‘ è specifica per l’impianto. Ovviamente

ala fisica, invece quella appena enunciata \‘\

se si cambia filiera energetica questa uguaglianza non è più vera, perché è riferita ad un rendimento di

0,33.

Si introducono inoltre alcune formule utili per il calcolo della sezione, della superficie e del diametro di

tubazioni:

Sezion

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A.A. 2018-2019
137 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Corra96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione e gestione degli impianti nell’impresa alimentare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Guidetti Riccardo.