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MECCANISMO DI PRECIPITAZIONE DEL SOLFURIO

Al secondo gruppo si effettua una precipitazione frazionata dei solfuri. Il reattivo precipitante è lo ione S2-, che deriva dall'H2S che si dissocia secondo una prima costante di dissociazione e una seconda.

ESEMPIO pH=0… Un solfuro meno solubile è il solfuro di cobalto che appartiene al 4° gruppo. Il cobalto, infatti, non precipita a queste condizioni di pH perché ha una Kps di 10-18, quindi la concentrazione di ioni S necessaria per la precipitazione è pari a 10-18. Quindi gli ioni S che abbiamo a pH=0 non sono sufficienti a fare precipitare il solfuro di cobalto che necessita di una concentrazione di ioni S2- di gran lunga maggiori.

A pH=2… Il pH=2 è ancora insufficiente a far precipitare il solfuro di cobalto. È necessario però portare il pH a un valore massimo di 2 perché se lo innalziamo ulteriormente rischieremo la coprecipitazione del 4° gruppo.

ANALISI DEL SECONDO

GRUPPO CATIONICO

La precipitazione dei solfuri del 2° gruppo si esegue in 2 fasi successive. La prima a pH=0 e la seconda a pH=2, innalzando il pH o per diluizione con acqua, o per aggiunta di acetato di sodio. I cationi che non precipitano, quelli del 4° gruppo, li troviamo in soluzione sotto forma di cloro complessi o ammonio complessi. La cartina tornasole che utilizzeremo ha colore rosso a pH 0 che diventa meno intenso, un arancio acceso a pH=2; arrivati a un pH=7 abbiamo una colorazione neutra, mentre a pH maggiore di 7 abbiamo i toni dell'azzurro fino ad arrivare ad un azzurro quasi violaceo a pH=14.

In un range di pH tra 0 e 2.2 precipitano tutti i cationi del 2° gruppo che necessitano di una concentrazione di S- al massimo di 10^-23. A pH=9 invece, che è il pH di precipitazione del 4° gruppo, la concentrazione di ioni S- è circa pari a 10^-5 - 10^-6 e copre un range di 10^-5 - 10^-6, quindi nettamente superiore, in questo range di pH precipitano,

tra 9/9.5, i solfuridel 4° gruppo che sono anche quelli più solubili (di cobalto, di nichel, di manganese e di zinco).

PRECIPITAZIONE DEI SOLFURI

Cosa succede quando aggiungiamo tioacetammide in una soluzione satura di tioacetammide ai cationi del 2°gruppo? Si formano i solfuri con un Kps molto basso. Ricordiamo che non si può fare una correlazione della solubilitàtra solfuri che non hanno indici molecolari omologhi.

Per separare i solfossidi dalle solfoanidridi trattiamo con polisolfuro ammonio oppure con solfuro d’ammonio. Il polisolfuro d’ammonio è costituito da ioni solfuro a differente stato molecolare. Lo zolfo terminale ha stato diossidazione -1 e l’atomo di zolfo centrale ha stato di ossidazione 0.

Abbiamo 2 tipi di reazione a seconda che si sciolgano in polisolfuro o solfuro d’ammonio. Se si sciolgono in solfuro d’ammonio la solubilizzazione avviene senza il cambiamento del loro stato di ossidazione. I solfoanidiri

Sono quinditutte specie solubili. Però la solubilizzazione può effettuarsi anche con polisolfuro di ammonio. In questo caso però la solubilizzazione dà luogo alla solubilizzazione di tioanioni in cui si ha una variazione del numero di ossidazione: tutti i metalli passano dal loro n.o. più basso allo stato di ossidazione più alto.

Il trattamento dei solfossidi o solfobasi o con solfuro d’ammonio o con polisolfuro d’ammonio non dà luogo alla solubilizzazione ma i solfuri rimangono indissolti come precipitato.

I solfoanidridi invece si possono sciogliere con solfuro d’ammonio ma non si ossidano i metalli; si possono sciogliere con polisolfuro d’ammonio però la solubilizzazione prevede anche un cambio dello stato di ossidazione.

ANALISI DELLE SOLFOANIDRIDI

Trattamento con acido cloridrico diluito a pH=1. In queste condizioni di pH l’arsenico, l’antimonio e lo stagno precipitano.

Se diamo uno sguardo alla

elettronegatività aumenta da sinistra verso destra ediminuisce scendendo lungo un gruppo, noteremo che l'arsenico, l'antimonio e lo stagno sono elementi dotati dielevata elettronegatività. Quella del bismuto è più bassa rispetto quella dell'antimonio e dell'arsenico.Riguardo all'analisi dei solfossidi: per la solubilizzazione lavoriamo con HNO3 a caldo che ha caratteristiche ossidantee quindi solubilizza tutti i solfuri dei gruppo dei solfossidi ossidando lo ione S—a zolfo. In effetti, Pb, Bi, Cu e Cd litroviamo in soluzione come nitrati più zolfo elementare come prodotto di ossidazione. L'unico a non solubilizzarsi, inquanto l'azione solo acida dell'HCl non permette la sua solubilizzazione, è il solfuro mercurico la cui solubilizzazioneprevede l'attacco con acqua reggia.A questo punto si centrifuga e il precipitato contiene HgS e la

La soluzione contiene questi 4 cationi. Per la separazione di questi 4 cationi si lavora con idrossido d'ammonio a caldo, portando il pH basico intorno a 8/9. A questo punto l'aggiunta dell'idrossido d'ammonio fa precipitare il piombo e il bismuto come idrossidi, si forma infatti Pb(OH)2 e Bi(OH)3, mentre in soluzione vanno il rame e il cadmio che formano complessi stabili. La soluzione è intensamente colorata di blu perché il tetrammino complesso di rame ha un'intensa colorazione di blu.

Per la separazione del precipitato contenente Pb e Bi si lavora con NaOH sfruttando la proprietà di alcuni di questi metalli di solubilizzarsi con NaOH. Infatti, l'idrossido di Pb si solubilizza con NaOH perché il Pb è un anfotero e forma dei complessi solubili. L'idrossido di bismuto non si scioglie con NaOH, quindi avremo un precipitato e una soluzione: il precipitato contiene idrossido di bismuto, mentre la soluzione conterrà

Il Pb.SOLFOSSIDI (O SOLFOBASI)

Il residuo del trattamento con solfuro d'ammonio (cioè il precipitato contenente i solfossidi) viene trattato con HNO3, si agita frequentemente, si raffredda e si centrifuga, si ripete questo procedimento più volte per essere sicuri che la solubilizzazione con HNO3 sia andata a buon fine.

A questo punto, dopo il trattamento con acido nitrico, abbiamo un precipitato e una soluzione. La soluzione nitrica contiene il Bi, Cd e Cu, mentre il precipitato contiene il solfuro mercurico che non si è solubilizzato con acido nitrico.

Il precipitato contiene HgS, si effettua un trattamento con acqua reggia in capsula e si porta a secco, si riprende con acqua e si centrifuga.

Sulla soluzione si possono utilizzare i seguenti saggi:

  • saggio per il riconoscimento del mercurio II con cloruro stannoso (tra il Hg II e il mercurio stannoso avviene una reazione redox, lo stagno riduce il mercurio)
  • saggio con KI (si forma un precipitato rosso, ioduro mercurico)
soluzione di ioduro di potassio. Se si forma un precipitato giallo, significa che è presente il solfato di bismuto. Per riconoscere il solfato di piombo nel precipitato, si aggiunge acido cloridrico diluito e si forma un precipitato bianco.ioduro di bismuto) solubile in eccesso di reattivo di colore arancio. Un'altra reazione prevede l'utilizzo ½ gocce di soluzione con NaOH e stannito sodico, si ha la formazione di un precipitato nero. Anche in questo caso si ha la riduzione del Bi III a Bi metallico di colore nero.

RIASSUNTO TRATTAMENTO CON H2S:

dopo che abbiamo ottenuto l'idrossido di Pb e Bi; per separarli aggiungiamo acido solforico che reagisce sia col piombo che con il bismuto. Reagendo col Bi da il sale (solfato di bismuto) che va in soluzione. Per riconoscere il bismuto presente in questa soluzione si aggiunge qualche goccia di KI e si ha la formazione di un precipitato nero, perché lo ioduro di Bi è nero. Questo ioduro di Bi è solubile in eccesso di reattivo e si ha una colorazione arancio poiché si forma l'anione tetraido bismutato la cui struttura è Bi i 34-. Un secondo saggio prevede il trattamento della soluzione
con 2 gocce di NaOH e stannito sodico, lo stannito siossida a stannato riducendo il bismuto da BiIII a Bi elementare di colore nero. L'aggiunta dell'acido solforico ha però trasformato l'idrossido di piombo in solfato di piombo che è invece un sale insolubile e per portarlo in soluzione si aggiunge acido acetico. Se ne va in soluzione perché con l'acido acetico forma il complesso piombo tetracetato solubile e aggiungendo a questo il cromato di potassio riprecipita il cromato di piombo di colore giallo. Come si riconoscono rame e cadmio? Una colorazione blu indica la presenza del Cu, a 3/4 gocce di questa soluzione si aggiunge HCl e qualche goccia di ferrocianuro di potassio. Il rame, in presenza di questo reattivo, dà luogo ad una colorazione rossa in quanto si forma il ferrocianuro rameico di colore rosso. La ricerca del cadmio si fa in maniera diversa a seconda che sia presente o assente il rame. In assenza di rame la soluzione incolore si tratta.direttamente con tioacetammide a caldo per 20 minuti, un precipitato giallo indica la presenza del cadmio. In presenza di rame invece, si deve eliminare il rame per riconoscere il cadmio, si tratta questa soluzione azzurra con H2SO4 diluito, si aggiunge limatura di ferro all'ebollizione (questa limatura permette la riduzione del Cu II a Cu metallico che quindi si elimina). Sulla soluzione in cui è presente Cd2+ si aggiunge tioacetammide a caldo e questa lo fa precipitare come solfuro di cadmio di colore giallo. Quando si trattano i solfossidi con acido nitrico: i solfuri di questi metalli si sciolgono grazie all'azione ossidante dell'acido nitrico, grazie all'ossidazione dello ione S a zolfo elementare e la riduzione del nitrato ad NO. SEPARAZIONE PIOMBO-BISMUTO/RAME-CADMIOPrimo trattamento che si può effettuare è con idrossido d'ammonio. Si formano i complessi in cui il Cu e il Cd hanno numero di coordinazione 4. Precipitano idrossido.di Pb e Bi)-con HCl (sfruttando la diversa solubilità dei due idrossidi in acido cloridrico). Con NaOH: 1. Aggiungere una soluzione di NaOH all'idrossido di Pb e Bi. 2. L'idrossido di Pb reagirà con NaOH formando un precipitato di idrossido di piombo (Pb(OH)2), che è insolubile in acqua. 3. Filtrare il precipitato di Pb(OH)2 per separarlo dalla soluzione. 4. L'idrossido di Bi rimarrà in soluzione. Con HCl: 1. Aggiungere una soluzione di HCl all'idrossido di Pb e Bi. 2. L'idrossido di Bi reagirà con HCl formando un complesso solubile in acqua. 3. Filtrare la soluzione per separare il complesso di Bi. 4. L'idrossido di Pb rimarrà nel filtro come precipitato insolubile. In entrambi i casi, è importante prestare attenzione alla sicurezza e alle precauzioni necessarie quando si lavora con sostanze chimiche.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
48 pagine
1 download
SSD Scienze chimiche CHIM/08 Chimica farmaceutica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia2141 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica farmaceutica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Sinicropi Maria Stefania.