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Tag RFID e Frequenze di Lavoro

UHF (es: tag dei badge), mentre sono i tag di tipo logistico utili per distanze di lettura comprese tra i 5 e 10 metri ed infine i (MW) sono i tag per distanze estremamente elevate (es: telepass).

Una caratteristica altrettanto importante per i sistemi è la frequenza di lavoro, cioè la frequenza a cui avviene la comunicazione tra tag e reader. I sistemi operano in un ampio range di frequenze, che spazia dai 125KHz sino ai 5.8GHz. Questo spettro di frequenze è suddiviso convenzionalmente in quattro bande: banda LF (low frequency, 30-300KHz, in particolare 120÷145kHz), banda HF (high frequency, 3-30MHz, in particolare 13,56÷145MHz), banda UHF (ultra high frequency, 300MHz-3GHz, in Italia 68MHz), banda delle microonde (segnali con frequenze superiori ai 3GHz). Poiché a frequenze diverse la propagazione dei campi elettromagnetici è profondamente diversa, si può considerare un'altra suddivisione, strettamente legata a.

quella precedente, che tiene conto delle modalità di accoppiamento tra le antenne. Si distinguono i casi di:

  • RFId accoppiamento vicino (0-1cm, campo delle basse frequenze): i sistemi a piccolo raggio sono caratterizzati da un raggio di azione inferiore a 1cm, quindi durante il trasferimento dei dati il tag deve essere a stretto contatto con il reader, quasi appoggiato alla sua antenna. Sistemi di questo tipo sono in genere accoppiati usando tecniche di induzione magnetica a bassa frequenza (LF e ma recentemente ci si è spinti fino a 2,45GHz (NFC, per quelle applicazioni cioè ove si rende necessario un elevato grado di sicurezza o dove la mole di dati da scambiare è notevole. Altri esempi sono i sistemi di chiusura elettronica delle porte o le smart card senza contatto con funzioni di pagamento (come l'abbonamento elettronico di ATM a Milano).
  • accoppiamento a distanza (0-1m, campo delle alte frequenze): i sistemi con raggio di

Azione inferiore ad 1m sono i sistemi ad accoppiamento a distanza. Circa il 90% dei sistemi considerati sono ad accoppiamento induttivo (magnetico) e solo pochi sono ad accoppiamento capacitivo (elettrico). Sul mercato è presente un quantitativo enorme di questi sistemi. Le frequenze di trasmissione più utilizzate sono 135KHz e 13.56MHz. I tag a 135kHz sono impiegati nella tracciabilità animale perché poco sensibili all'acqua ed ai tessuti. I tag a 13.56MHz hanno trovato grande diffusione in passato in virtù del fatto che questa frequenza è riconosciuta a livello mondiale. Anche in questo caso l'acqua ed i tessuti del corpo umano hanno scarso effetto sul segnale. Fino a qualche anno fa si trattava della tecnologia più usata e diffusa poiché permetteva un buon compromesso tra velocità, distanze di lettura e costi. Un tipico campo di utilizzo, ancora valido, è quello delle "Card Contacless".

“Smart 23• lungo raggio (oltre 1m, campo delle altissime frequenze): i sistemi con raggio di azione superiore ad 1m sono i sistemi a lungo raggio (long range system). Tutti i sistemi a lungo raggio utilizzano frequenze di trasmissione UHF nella banda e nella banda delle microonde e sono anche noti come sistemi backscatter a causa del principio fisico su cui si basa il proprio funzionamento. Nella banda delle microonde rientrano anche i sistemi a lungo raggio che utilizzano una interfaccia UHF acustica. Essi operano alle frequenze di 868MHz in Europa e 915MHz negli USA ed nelle microonde a 2.5 e 5.8GHz (come il UHF range Telepass). Il fatto che le frequenze hanno diversi tra i vari continenti fa sì che la qualità della lettura possa essere completamente diversa a seconda del paese in cui ci si trova.

- tipo di memoria: a seconda della classe di memoria aumenta il numero di Kbit che possono essere inclusi). In genere, per la logistica si usano tag abbastanza UHF standardizzati di tipo

di classe 2 con 96 bit: sono i tag più comuni con una produzione estremamente elevata e dei costi molto bassi (0,10/20€). BarCodeLa tecnologia basata sul rappresenta la soluzione di gran lunga più diffusa nel campo dell'identificazione. Fino ad oggi la diffusione della RFIdtecnologia è stata principalmente rallentata da una serie condizioni: Il lento processo di liberalizzazione delle frequenze (con particolare attenzione a quelle cosiddette UHF), l'assenza di un unico standard di codifica (EPC e 18000-6) ed il costo del singolo tag e delle infrastrutture necessarie. La liberalizzazione delle UHF frequenze (luglio 2007) ha di fatto imposto tale banda di frequenze come lo standard per tutte le principali operazioni di filiera, contribuendo non poco alla riduzione del costo del singolo tag. Vediamo ora nella foto adiacente le principali RFId supply applicazioni della tecnologia lungo la chain. RFId Inoltre, la tecnologia può essere distinta per il supply

grado di integrazione lungo la RFIdla tecnologia vieneimpiegata per l'ottimizzazione di un singoloprocesso o attività aziendale. Tipicamente ricercadi incremento di precisione ed accuratezza e/oRFIdproduttività. L'integrazione dei sistemi conquelli residenti è minima, così da conseguirneprocessscarsi problemi tecnologici e direengineering. più processi, interni alla stessa realtà aziendale, sono collegati fra loro e gestitiapplication RFId.mediante Il progetto aumenta di complessità e così i possibili rischi diinsuccesso, ma aumentano così anche i potenziali benefici. Le attività di reingegnerizzazionedei processi e di integrazione dell'infrastruttura tecnologica con i sistemi aziendali residentiassumono estrema rilevanza. supply chain RFIdpiù attori di una utilizzano e condividono la tecnologia pergestire i flussi logici di prodotto,benché il progetto non interessi ancora l'intera filiera. Ciò vale quando si ha un consistente aumento della complessità di realizzazione del progetto e dei rischi correlati e necessita di una condivisione di standard e fra gli attori partecipanti al progetto. - synchronization: RFId in questo scenario la tecnologia viene utilizzata in un'intera filiera, RFId based supply chain RFId based supply network. generando una o più propriamente, un Questo tipo di implementazione viene in genere realizzata nei casi in cui la filiera è ridotta, in numero di attori. Rfid Un progetto che porti un'azienda da "prato verde" alla piena operatività è in realtà un cammino complesso e articolato e richiede quindi un approccio metodologico strutturato per orientare con successo gli attori coinvolti nelle diverse fasi, massimizzando le probabilità di successo del progetto stesso. Tale percorso è infatti

Articolato su 5 fasi: definizione del progetto (si delineano gli obiettivi e chi sono i beneficiari del progetto), definizione del team (riguarda strettamente l'ambito di applicazione del progetto), studio di fattibilità tecnico-economiche, ingegnerizzazione (analisi, progettazione e fattibilità tecnica, fattibilità economica), roll-out sviluppo del progetto pilota, (eventuale industrializzazione del progetto che da pilota passa alla fase "full").

RFId: Alcuni problemi per la diffusione della tecnologia sono è utilizzabile attualmente da nicchie di mercato, può soddisfare sistemi chiusi (esigenze applicative fini a se stesse), scarsità di applicazioni a livello di filiera, costi elevati per sviluppo applicazioni, predisposizione dell'hardware ed integrazione nel sistema informativo aziendale, sono indispensabili conoscenze specifiche per la corretta applicazione (studi di fattibilità).

richiede revisione dei processi aziendali per RFId, massimizzare i benefici applicazioni mancanza attuale di standard univoco (scarsa protezione dell'investimento), violazione della privacy (tale tecnologia offre la possibilità di raccogliere informazioni circa le abitudini dei consumatori tracciandone il percorso all'interno del supermercato e verificando quali prodotti usa/indossa/trasporta ma visto che si basa sull'utilizzo di frequenze e protocolli standard, ciò può facilitare il reperimento di queste informazioni anche da terze parti non autorizzate) RFId. In conclusione, visti gli elevati costi della struttura (lettori, tag, software), la tecnologia non potrà sostituire completamente la tecnologia BarCode. Inoltre, la complessa analisi costi-benefici, fa sì che occorra valutare la relativa applicazione per i singoli casi. Perciò, gli sviluppi futuri saranno quelli legati a: riduzione dei costi del tag ed integrazione diretta.supackagecontenitori e singoli prodotti (inchiostro magnetico stampato direttamente su come per ibarcode), hardware,aumento performance e interoperabilità dispositivi standardizzazione globalefrequenze e codici. 25SISTEMI INFORMATIVI AZIENDALIanalizzare il rapporto tra ICT, strategie aziendali e vantaggio competitivo occorre definire ilPerruolo delle tecnologie al fine del miglioramento delle prestazioni (efficenza ed efficacia)dell’organizzazione, internamente ai processi aziendali e interaziendali. Innanzitutto si fa riferimentoalle prestazioni delle organizzazioni in termini di efficienza ed efficacia (es: pensiamo ad esempioad Amazon, abbiamo visto come è semplice fare un ordine, ma pensiamo all’ICT, l’insieme dipersone, processi e sistemi dietro questa informazione), un sistema è efficace quando è in gradodi farci ordinare il prodotto e farci recapitare quel prodotto direttamente a casa, e lo è anche sepermette di farlo.e caratteristiche deve avere un sistema informativo adeguato per supportare le attività aziendali. Per fare ciò, è necessario analizzare i processi aziendali e identificare le esigenze specifiche dell'azienda. Solo in questo modo sarà possibile individuare un software che sia adeguato alle necessità e alla strategia aziendale. Un sistema informativo efficace deve essere in grado di gestire gli ordini in modo tempestivo e preciso, garantendo che i prodotti vengano consegnati nei tempi e nei modi dichiarati sul sito. Amazon, ad esempio, utilizza un sistema informativo avanzato che gli consente di gestire un elevato volume di ordini in modo efficiente. Senza un sistema informativo adeguato, un'azienda potrebbe essere costretta a utilizzare un processo manuale, come l'invio di email, per gestire gli ordini. Questo potrebbe essere efficace, ma non efficiente, poiché richiederebbe un numero elevato di persone per svolgere il lavoro. In conclusione, per determinare quale sia il sistema informativo giusto per un'azienda, è fondamentale comprendere i processi che il software deve essere in grado di svolgere. Non esiste un software universale che sia adatto a tutte le aziende, ma esiste un software adeguato per la strategia aziendale specifica.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
32 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matteop97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di gestione della supply chain e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Rinaldi Alberto.