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TEMPUS REGIS ACTUM?

LEGGI DEL 1998: va riferito al momento di acquisizione della prova, alla normativa vigente in

quel momento. Chiaramente poi se sopravviene una normativa diversa in cassazione verrà deciso

sulla base di quella prova, acquisita regolarmente ad es. 5 anni prima, potrà essere dichiarata

inutile. Quindi verrà valutata la valutazione della prova ma solo l'acquisizione. La prova non sarà

nulla ma semmai sarà inutilizzabile in un momento di valutazione successiva (potrà essere utilizzata

ad esempio in misure cautelai, procedimento speciale).

Il problema è capire quando una normativa è penale o processuale: fino a qualche anno fa questo

era un punto più o meno fermo. Vicenda del sig. SCOPPOLA: imputato di un reato grave. Chiede il

giudizio abbreviato. Udienza preliminare di primo grado che serve per verificare la fondatezza del

reato, il giudice deve valutare. L'imputato chiede il contraddittorio dipartimentale (11): io rinuncio

al dipartimento e chiedo di essere giudicato in udienza preliminare sulla base degli atti dell'udienza

preliminare con due riti: giudizio abbreviato e patteggiamento. Lui chiede rito abbreviato

(condannato all'ergastolo con isolamento diurno). In caso di condanna c'è la riduzione della pena di

1 terzo. Nel caso dell'ergastolo si applica la pena di 30 anni di reclusione. Il sig. Scoppola chiede

nel 2000 art.442 procedura penale: in caso di giudizio abbreviato la pena dell'ergastolo si converte

in 30 anni di reclusione. Il giudice decide a fine 2001. nel 2001 è intervenuta una successione di

leggi (nel gennaio 2001 l'articolo 442 prevede che in caso di condanna alla pena dell'ergastolo con

isolamento diurno è sostituita la pena dell'ergastolo senza isolamento diurno). Quale pena deve

applicare il giudice? Applica la pena dell'ergastolo senza isolamento: si applica la normativa vigente

nel momento in cui l'atto deve essere compiuto: Tempus regis actum perchè siamo in ambito

processuale. Sentenza confermata poi in appello e in cassazione. La sentenza diventa irrevocabile e

allora cosa può fare Scoppola? Fa ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, che afferma un

principio fondamentale che cambia tutta l'impostazione. Occorre verificare l'incidenza in concreto

della norma sul trattamento punitivo dell'imputato. Siccome il 442 è all'interno del codice penale ma

quella modifica Cambia completamente il trattamento sanzionatorio: ha una veste processuale ma

un anima sostanziale e dunque in caso di successione di norme nel tempo questa successione dovrà

essere risolta applicando in principio del Fa Vorrei. In caso di successione di norme processuali

bisogna vedere se sono davvero processuali o hanno quell'anima sostanziale. Un ambito davvero

problematico.

Questo principio affermato nella sentenza Scoppola ha avuto una lettura fortemente restrittiva

es. nel 2014 è entrato in vigore un nuovo procedimento speciale: la messa alla prova. Era già stato

sperimentato nell'ambito del processo minorile. Viene applicata per ridurre il sovraffollamento

carcerario: per reati la cui pena non supera i 4 anni di reclusione o per reati per i quali si può

procedere con citazione diretta l'indagato può chiedere la sospensione del procedimento e chiedere

di essere messo alla prova: si sottoporrà ad un programma concordato dall'uefer?

Il procedimento si sospende e il soggetto viene sottoposto ad un programma di trattamento che

prevede un lavoro di pubblica utilità, la disposizione di prescrizioni comportamentali, risarcimento

del danno, mediazione con la persona offesa etc. o pena di 10 anni di reclusione. Se il periodo di

prova è andato bene allora il reato si estingue. La messa alla prova è una causa di estinzione del

reato. Può essere chiesta nelle indagini preliminari, in udienza preliminare o se non c'è, prima che il

giudice dichiari aperto il dibattimento. Ora tutti quei procedimenti che prima del 2014 avevano già

superato lo sbarramento, non lo possono più chiedere. La messa alla prova si trova sia nel diritto

penale che in quello processuale: doppia anima. Una stessa legge può avere la stessa anima e si da

prevalenza alla lettura riduttiva.

Nel processo Scoppola si è dato prevalenza alla lettura processuale.

Un' altra applicazione della lettura riduttiva si è data con la liberazione anticipata speciale. Ancora

di più qui, con le norme di diritto penitenziario, vale il dubbio tra processuale e penitenziario perchè

si trova all'interno delle leggi carcerarie e non all'interno dei due diritti.

2 sentenze delle sezioni unite del 1998 Contu e Citaristi: tempus regis actum con riferimento alle

prove.

La cassazione ha affermato che in presenza di innovazioni legislative verificatisi nel corso del

processo in materia di utilizzibilità o non della prova il principio di t... deve essere riferito al

momento della decisione e non a quello dell'acquisizione. Atteso che il divieto di uso, colpendo

proprio l'idoneità della prova a produrre risultati conoscitivi valutabili dal giudice interviene

allorchè il provvedimento provatorio non ha trovato ancora esaurimento di modo che il divieto

inibisce i dati probatori pur se acquisiti nell'osservanza delle forme previste dalle leggi previgenti,

possono avere peso nella bilancia di giudizio. Questo significa che se nel momento in qui quella

prova è stata acquisita vigeva una determinata normativa, e se interviene una normativa successiva

che ci dice che quella prova è inutilizzabile, vuol dire che è inutilizzabile nel momento della

decisione, ma sarà utilizzabile in caso di provvedimento speciale o di misure cautelai, mentre la

sanzione colpirà la fase successiva della valutazione.

La regola generale è che bisogna vedere se quella modifica normativa ha conseguenze sul

trattamento sanzionatorio. Bisognerà valutare caso per caso.

Un altro settore dove è difficile valutare è in materia cautelare. art.309 che disciplina il riesame

2015, la corte di cassazione ha affermato che la nuova normativa molto più garantistica non dovesse

prevalere sulla vecchia.

I giudici penali

La giurisdizione penale è esercitata dai giudici penali: tribunale monografico o collegiale, giudice di

pace, corte d'assise. La competenza è ripartita tra questi tre uffici. Come si fa ad individuare qual'è

il giudice più competente? Art.25 comma 1: nessuno può essere distorto dal giudice naturale

precostituito per legge. Precostituito: i criteri di individuazione del giudice devono essere previsti

dalla legge. È come se avessimo delle coordinate cartesiane, l'unione individua uno e un solo punto,

allo stesso modo il giudice, è individuato da due coordinate: x=materia, y=territorio. L'unione di

materia e territorio individua uno e un solo giudice competente. La competenza è la misura della

giurisdizione. x=giudice di pace, tribunale,corte d'assise. Per determinare la competenza o si fa

l'elenco dei reati e si attribuisce ad ogni reato un ufficio competente in base ad un elenco di ( es. di

tipo mafioso, sessuale etc)

oppure il limite edittale es. corte d'assise competente per delitti con pena ergastolo o non inferiore ai

25 anni. Quindi le regole generali per la determinazione della competenza sono dettate dall'articolo

4: si deve tenere conto della pena prevista per quel reato, non si deve tenere conto della recidiva,

degli elementi della continuazione, delle aggravanti a meno che non si tratta di aggravanti di tipo

speciale o che preveda una pena di specie diversa da quella ordinaria del reato. Si tiene conto della

legge prevista dal codice penale, a parte certe aggravanti o circostanze.

Per la corte d'assise, avendo una competenza per materia molto più ristretta rispetto al tribunale i

reati sono indicati con criterio nominalistico o con la pena edittale. Per converso la competenza del

tribunale è individuata in maniera residuale: il tribunale si occupa dei reati che non sono competenti

degli altri due. All'interno del tribunale non c'è distinzione di competenza tra monografico e

collegiale perchè l'ufficio è unico, bimorfo. L'organizzazione è divisa ma la competenza no.

Giudice naturale: riferito al territorio.

Art.8 È il giudice del locus commissi delittus: perchè il luogo parla. La ci sono le prove, la scena del

crimine dunque è naturale che si svolga lì. Naturalità allude alla territorialità. y= luogo in cui il

reato è stato consumato. Supponiamo sia stato un omicidio, sparatoria a Teramo. Il soggetto viene

poi portato a Roma all'ospedale. Qual'è quindi il luogo? Se dal fatto deriva la morte di una persona,

siccome non coincidono necessariamente, la competenza del territorio sarà nel luogo nel quale è

avvenuta l'azione o missione. In questo caso Teramo.

Se si tratta di reato permanente (es. sequestro di persona). In questo caso è responsabile in giudice

del luogo dove è iniziata l'azione anche se poi sopraggiunge la morte.

Se si tratta di delitto tentato? è responsabile il giudice del luogo dell'ultimo atto del reato.

Ma non sempre queste regole sono sufficienti. Allora art.9 regole suppletive: Se non puo essere

individuata la serie di parametri dell'art. 8 è competente il giudice dell'ultimo luogo in cui è

avvenuta una parte dell'omissione e se neanche questo luogo è conosciuto si ricorrerà al giudice del

luogo della residenza dell'imputato e se nemmeno questo è conosciuto la competenza appartiene al

giudice del luogo in cui ha sede l'ufficio del pubblico ministero che ha provveduto per primo a

riscrivere la notizia di reato nel registro dell'articolo 335.

art.10 all'estero luogo della residenza, domicilio dell'imputato e se nemmeno questo è conosciuto al

giudice del luogo in cui ha sede l'ufficio del pubblico ministero che ha provveduto per primo a

riscrivere la notizia di reato nel registro dell'articolo 335.

Art.12 importantissimo! La connessione: criterio di attribuzione della competenza. Criterio

originario ed erogatorio. 1988: Per individuare la competenza servono materia territorio e

connessione. Connessione non significa che i procedimenti sono riuniti ma per la connessione ci

sono dei vincoli: A-B-C.

A:una connessione plurisoggettiva: c'è un vincolo tra procedimenti che riguardano persone diverse.

B: una connessione monosoggettiva: un solo soggetto imputato di più reati composti da una sola

azione o da arie azioni opera di un disegno criminoso. Connessione per continuazione.

C: reati commessi per eseguirne o occultarne altri. Può essere mono o pluri soggettiva. Connessione

teleologica.

REG 2

(continua

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
40 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/16 Diritto processuale penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sarater di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Procedura penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Del Coco Rosita.