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Da quanto fin qui esposto risulta chiaro che il
sapere dell’assistente sociale si basa sulla
capacità di enucleare e definire
un paradigma (modello) di riferimento che
fondi una sintesi originale tra la rielaborazione
della prassi di lavoro, il contributo di
conoscenza delle scienze sociali, l’influsso del
valori e principi propri del Servizio Sociale e
che sia capace di determinare, attraverso un
coerente procedimento metodologico, un
nuovo impulso orientato all’agire.
segue
è un processo dinamico che sollecita
un movimento a spirale ciclica in
espansione crescente tra:
• prassi
• teoria
• nuova prassi
• nuova teoria
riassumendo
SAPERE PROFESSIONALE
prassi – teoria – prassi
rielaborazione della PRASSI operativa
teorie scienze sociali valori e cultura servizio sociale
modello di riferimento
( nuova teoria)
procedimento metodologico
(applicazione del modello)
nuova prassi segue
i due pilastri su cui si costruisce l’ipotesi
esposta: il Paradigma/modello e il
Procedimento metodologico, sono tra loro
complementari e costituiscono un binomio
inscindibile nella pratica professionale.
Non sarebbe corretto utilizzare un modello
teorico senza calarlo nel processo
metodologico, così come non è possibile
seguire quest’ultimo senza fare riferimento
ad un modello
competenze e qualità personali
SAPERE
(saperi e modelli teorico operativi di riferimento)
SAPER FARE
(metodi e tecniche applicative)
SAPER INTERAGIRE
(conoscenze e qualità personali)
(SAPER) ESSERE
(qualità personali in sintonia con i propri valori)
segue
la discussione sul rapporto tra valori e
fondamenti scientifici presenta:
• problemi di natura epistemologica: quali
sono gli elementi che attribuiscono carattere
di scientificità al Servizio Sociale inteso
come disciplina o attività che si interessa
del fenomeni sociali
• problemi di natura pratica: l’assistente
sociale, nella prassi di lavoro, quale
significato attribuisce ai principi valoriali a
cui si ispira e alle conoscenze/competenze
professionali di cui è in possesso
segue
Problemi epistemologici
Il rapporto tra valori e scienze, tra morale e saperi è un
problema epistemologico tipico di tutta la cultura
contemporanea e non solo del Servizio Sociale.
Il sapere scientifico si fonda sul metodo sperimentale:
♦osservazione – ipotesi – applicazione -verifica
• l’osservazione è data dall’esperienza
• l’ipotesi è costruita con la ragione
• la verifica è costituita dall’esperimento (ossia il
funzionamento di ciò che è costruito secondo l’ipotesi)
e crea la sintesi tra esperienza e ragione.
segue
• L’assistente sociale è coinvolto, sul piano dei valori, in un
triplice quadro di riferimento,ampiamente sottolineato dal
codice deontologico degli assistenti sociali.
• - il quadro di riferimento valoriale personale,
• - il quadro di riferimento valoriale dell’utente,
• - il quadro di riferimento valoriale del sistema istituzionale,
con l’obbligo di commisurare il tutto con l’evoluzione del
sistema dei valori nel contesto sociale più ampio.
• Per interpretare i mutamenti in atto occorrono i
segue
saperi.
• La società del terzo millennio è la società dei
saperi.:E’ il campo delle conoscenza che ne
orienta lo sviluppo ed è la padronanza dei
saperi che ne potrà decifrare la complessità
• La professionalità richiede rispetto della
competenza, acquisizione della necessaria
specializzazione scientifica e tecnica, ma la
professionalità è autenticamente tale se
coniugata con la responsabilità.
segue
• Occorre operare perché l’uomo, ogni uomo
divenga non solo quello che è, ma quello che
potrebbe essere.
• I saperi ci aiutano a conoscere l’uomo “ che è”
“l’uomo reale”, il presente; i valori ci spingono a
realizzare l’uomo “possibile”, a preparare il
futuro. I saperi ci permettono di interpretare la
società esistente e le perturbazioni che la
percorrono, le istituzioni e la loro organizzazione,
l’efficienza dei servizi e la loro efficacia; i valori
appartengono alla categoria “del possibile”, alla
innovazione, alla progettazione alternativa..
• I valori costituiscono le mete, i saperi offrono gli
strumenti per perseguirli.
segue
• L’assistente sociale, il quale svolge una
professione che lo impegna ad agire nella
concretezza dei problemi ove si intrecciano i
valori, ha bisogno di chiarire a sé e ad altri i
parametri, i ruoli, i confini e gli assiomi ultimi a cui
intende commisurarsi.
• L’attenzione alla dimensione etica, aiuta a non
incorrere nel rischio di cadere in un eccessivo
risalto dato alle tecniche e ai metodi, un’eccessiva
enfasi data alla dimensione etica presenti
offuscare proprio lo spessore della competenza
tecnico-professionale, la cui necessità non si
mette in dubbio, perché per attuare i valori
bisogna pur sapere quali sono le tecniche e i
metodi per trasformarli in interventi corretti