Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il Manifesto Tecnico
Il manifesto tecnico appare come premessa di una antologia di poeti futuristi. Nasce dall'esigenza dichiarire e ribadire le caratteristiche futuriste: vuole specificare cosa s'intenda per scrittura futurista. I pre-futuristi hanno seguito il verso libero, un verso ordinato secondo le personali esigenze; ora Marinetti vuole dettare le regole elencando i punti della scrittura futurista. L'arco temporale che va dal 1909 al 1912 è importante per comprendere gli elementi e le caratteristiche che lo compongono: focale sarà la guerra libica, in cui Marinetti partecipa come corrispondente dal fronte. Anche questa è un'apertura narrativa e una seconda in cui vengono enumerati i punti modali. Per quanto riguarda la velocità, non bisogna solo rappresentarla, ma bisogna anche scrivere in modo veloce, la scrittura deve essere dinamica. Il presupposto e la garanzia che questa velocità sia tale, che sostituisce la logica e
l'intelligenza.passa attraverso un sistema di percezione ed intuizione L'intuizione come percezione immediata, dinamica e veloce. Vengono accantonate la logica, l'intelligenza e di conseguenza la sintassi tradizionale basata dal concatenamento logico degli elementi. Distruggere quindi la sintassi, disponendo i sostantivi a caso, privilegiare sostantivi e verbi, abolire gli aggettivi e gli avverbi, usare i verbi solo all'infinito; accostare e raddoppiare i sostantivi, sopprimere il "come", il "così" ed il "quale", ovvero le similitudini, privilegiando l'analogia, la più azzardata e imprevedibile possibile, introdurre sistematicamente l'onomatopea, abolire la punteggiatura introducendo segni matematici. Inserire nella letteratura il rumore, il peso, l'odore, distruggere l'Io e quindi tutta la psicologia. In sintesi, "parole o in libertà", paroliberismo, immaginazione senza fili.Marinetti manca la coscienza della marginalità dell'arte e della letteratura, che è invece realtà della modernità, sembra quasi presomonotematicamente dalla guerra, fornendo una rappresentazione poco critica della realtà. Dopo questo manifesto, molti cominceranno a sentirsi a disagio per questo continui inneggiare alla guerra e all'interventismo, sentendo stretta l'impostazione del paroliberismo. Nel 1915 nasce la rivista "L'acerba", che distaccandosi da Marinetti, si dichiarerà neutrale alla guerra.Marinetti manca la coscienza della marginalità dell'arte e della letteratura, che è invece realtà della modernità, sembra quasi presomonotematicamente dalla guerra, fornendo una rappresentazione poco critica della realtà. Dopo questo manifesto, molti cominceranno a sentirsi a disagio per questo continui inneggiare alla guerra e all'interventismo, sentendo stretta l'impostazione del paroliberismo. Nel 1915 nasce la rivista "L'acerba", che distaccandosi da Marinetti, si dichiarerà neutrale alla guerra. |
La Tavola Parolibera non rimane circoscritta nel periodo futurista, si sviluppa all'interno delle altre avanguardie successive, anche pittoriche, arrivando fino ai giorni nostri, mettendosi in linea con altre forme di comunicazione. Marinetti utilizza questo schema secondo due sistemi: il primo per propagandare il futurismo in un lancio pubblicitario del movimento, il secondo sui miti della sua forza e della velocità, ogni pagina si presenta infatti come di tavole pittoriche, dinamiche, sintetiche, all'insegna di una percezione simultanea.
Nella tavola di Marinetti, al centro della composizione "Schianto", che vede moltiplicare le "i" e rinvia all'ortografia deforme per arrivare alla sonorità onomatopeica. È una tavola costruita sull'uso dei caratteri diversi tavola con la presenza di segni matematici e geometrici, le lettere si dispongono secondo un andamento di scia, tutti elementi che fanno
Riferimento ai caratteri tipici del manifesto futurista. Altro elemento evidente si riferisce alla logica della composizione, in una sensazione di velocità e di schianto, di un dinamismo forte come può essere l'esplosione di una bomba. Marinetti si riferisce spesso alla guerra e alla sua aggressività in contrapposizione con il nemico passato. Per rendere quest'idea di dinamismo, usa la simultaneità che esprime l'attimo in cui si evidenzia la violenza e l'esplosività per renderne l'idea. Govoni non è così spregiudicato come Marinetti, lontano dalla velocità, dalla guerra, in una dimensione surreale, in cui il linguaggio verbale e visivo entrano in un rapporto più complesso e più significativo. Govoni dispone i suoi elementi in una sorta di lentezza, pigrizia che richiama il crepuscolarismo, in uno spazio vuoto tra un'immagine e l'altra; crea un senso di calma nella costruzione, tra le.
Varie immagini non c'è sintesi dinamica come in Marinetti, ma disomogeneità e discontinuità. Un mondo di sogno lontano una forma di tradizione e avvezzo dal presente. C'è della forma e del disegno quasi infantile, aggiunge a tutte le immagini una definizione, una didascalia, schema che esula dalle innovazioni tecniche proposte da Marinetti. Quest'ultimo rende le immagini uno strumento di cui si serve per esprimere le sue ideologie, di persuasione, per convalidare le sue idee. Il futurismo apre nuove strade, dimensioni che saranno utilizzate in diversi modi, in un percorso libero, uscendo dagli schemi rigidi imposti.
G LIA N P IETR O U C IN I
Lucini è il teorico, oltre che l'attuatore, del verso libero, come una riapertura della poesia in prosa. L'importanza di Lucini è da un punto di vista culturale: è un anello di congiunzione tra una tradizione aperta all'innovazione (scapigliatura lombarda)
e scrittura del primo '900. '900 in Lombardia) si lega l'idea Alla linea lombarda (da Manzoni fino al di una scrittura plurilinguista, che adopera cioè più linguaggi insieme costruendo un testo più composito e linguisticamente più multiforme di quello tradizionale. Lucini è il punto di conciliazione tra il modello petrarchesco, ovvero monolinguistico, che tende al lirico e al sublime, e quello dantesco, ovvero evita il sublime ed è plurilinguistico, visto l'uso del volgare che accorpa più elementi. Rappresenta, tuttavia, "colui un simbolismo italiano, che teorizza" simbolismo molto più a contatto con la realtà: deve cioè sintetizzare il prodotto di varie correnti, per cui storicità, speranza di carattere politico, idee rivoluzionarie, tutto ciò va sintetizzato in un "Utopia di opera nuova". È molto attento a mettere in scena personaggi ellenistici contemporanei.maschere che rappresentano valori e idee. È un simbolismo caratterizzato da una finalità morale: autoformazione dell'uomo attraverso cultura e la presta al cambiamento. È un'opera nella quale costruisce la propria che vuole provocare un radicale cambiamento, deve formare un Io cosciente, che sia in grado di capire quali sono i falsi valori e gli ostacoli. Esso è tale solo se si vive in una società liberata. A Lucini non è estranea la coscienza che il poeta ha perso la sua aureola, sa bene che il messaggio della letteratura raggiunge pochi ascoltatori, ma sa anche che la sua opera, per poter creare un Io di tale portata, deve rivolgersi ad un lettore diverso, che fa parte della società sfruttata, emarginata, vinta dalla storia (contadini, operai). Ma questi destinatari non sono raggiungibili: sono anni di analfabetismo, di problemi di diffusione, ma Lucini non rinuncia al tentativo di cambiamento, nelle sue poesie, dunque,comparirà il conquistatore delle terre coloniali, la monarchia, il letterato dei suoi tempi, e forti saranno le sue critiche contro questi personaggi. Da un lato l'ironia, il sarcasmo, dall'altro lo straniamento, nella consapevolezza che la letteratura è marginale e non può compiere il suo ruolo. Nel 1909, nell'ambito della grande stagione futurista, viene pubblicata l'opera "Le che avrebbe dovuto intitolarsi "canzoni dove viene presentata la borghesia e rivolterate", amare". È una poesia di parte, che vuole fare in modo che l'unico lettore che può leggere le sue opere, ovvero il borghese, prenda coscienza della realtà del potere. Le rivolterate apparsero nelle edizioni di "Poesia", con una premessa di Marinetti. L'alleanza con il futurismo, sia pure momentanea, è dettata dalla comune adozione del verso libero, ma è anchedireciproca convenienza: lo scrittore lombardo supera le sue difficoltà di pubblicazione trovando un editore che stampa e diffonde la sua opera, Marinetti, un nome che dà prestigio al movimento d'avanguardia appena inaugurato. Il e dall'articolo di distacco è confermato dalla Diffidasconfessione su "La quando l'ideologia futurista avrà ormai rivelato il vero volto. La voce", è un discorso "rivoluzionario", revolverate che scuote istituzioni, ideologie, usi letterari, anche del primo '900. Ad una scena da teatro simbolista, sostituisce uno spazio urbano futuristi, tentacolare, colmo di tensioni e di conflitti. L'Io sale alla ribalta e in tono autoironico, il verso libero stavolta grida, esasperando la propria doppiezza di innovazione e tradizione, con una frantumazione ritmica. Le Revolverate sono premeditate, scegliendo consapevolmente il "per chi" e il "contro chi". La poesia divendicazione è mirata contro le carogne sociali, i rappresentanti di una borghesia al potere superba e buona a nulla. A tutti i traditi dalla storia, vecchi, giovani e bambini stritolati dalla morsa della società borghese. Ad essi Lucini indirizza canti d'angoscia e di speranza, ma sa bene che il suo messaggio non può raggiungerli perché non hanno facoltà d'ascolto. La sua voce si sdoppia, il vero destinatario deve ancora arrivare in un futuro indefinito.
Nel 1915, con l'entrata in guerra dell'Italia, il periodo eroico del futurismo inizia a declinare. Da un lato c'è il fastidio di alcuni artisti che avvertono nelle costrizioni imposte una sorta di gabbia di regole, alcuni iniziano a vedere nel futurismo una scuola fin troppo organizzata che sacrifica la libertà, dall'altro lato c'