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La biodiversità e i suoi problemi

La biodiversità, inoltre, si è ridotta notevolmente, e solo il 7% delle specie marine si può considerare 'in uno stato di conservazione favorevole' nonostante la riduzione della pesca del 37% dal 1995 anche a causa dell'inquinamento. Riguardo alle specie terrestri, rimangono solo il 38% di quelle originariamente presenti (77% in Russia, nel Mediterraneo solo il 5%). Il cambiamento climatico provoca inoltre tutta una serie di conseguenze fra cui l'innalzamento del livello dei mari e fenomeni meteorologici inediti/estremi, fra cui alluvioni e siccità (i danni in solo una decina di anni si attestano attorno 80 miliardi di dollari, con più di 300 alluvioni e 25 eventi di siccità dal 2000 al 2015).

Africa

Un grande problema è rappresentato dalla rapidissima crescita demografica: ad oggi la popolazione dell'Africa supera 1 miliardo, nel 2050 potrebbe arrivare a 2 miliardi, sempre secondo il rapporto GEO-6. Ciò comporta

un altro problema è rappresentato dalla deforestazione, che ha un impatto negativo sull'ambiente e sulla biodiversità. La perdita di foreste ha conseguenze dirette sul ciclo dell'acqua, sul clima e sull'habitat di numerose specie animali e vegetali. Inoltre, la deforestazione contribuisce all'aumento delle emissioni di gas serra, aggravando ulteriormente il problema del cambiamento climatico. La mancanza di infrastrutture adeguate è un altro ostacolo allo sviluppo dell'Africa. La mancanza di strade, ponti, reti elettriche e di comunicazione limita la mobilità delle persone e delle merci, ostacolando lo sviluppo economico e sociale. Inoltre, la mancanza di accesso all'energia elettrica limita le opportunità di sviluppo e di miglioramento delle condizioni di vita delle persone. Infine, la corruzione rappresenta un grave problema in molti paesi africani. La corruzione compromette l'efficacia delle istituzioni pubbliche, ostacola lo sviluppo economico e sociale e alimenta l'ingiustizia e l'ineguaglianza. La lotta alla corruzione è quindi fondamentale per promuovere uno sviluppo sostenibile e equo in Africa. In conclusione, l'Africa si trova di fronte a sfide complesse e interconnesse che richiedono soluzioni innovative e sostenibili. È necessario un impegno congiunto da parte dei governi, delle organizzazioni internazionali e della società civile per affrontare questi problemi e promuovere uno sviluppo equo, sostenibile e inclusivo in tutto il continente.

La salinizzazione/erosione/desertificazione dei suoli è causata dalle attività agricole e di allevamento intensivo (forte concentrazione del bestiame) praticate in aree già fragili e dalla mancanza di rotazione triennali, cattiva gestione del suolo, pratiche di irrigazione/fertilizzazione inefficienti... aggravati dalla forte evaporazione e dalla scarsità di precipitazioni (in particolare nel Nord e Sud Africa).

Anche la deforestazione continua a rappresentare un problema; in molte zone dell'Africa l'abbattimento supera la capacità di rigenerazione di 30 volte (in particolare il bacino del fiume Congo).

Ancora, le attività minerarie/estrattive esacerbano i problemi di inquinamento, in particolare in Zambia (estrazione del piombo, es nel sangue dei bambini era presente nel 2006 una % di piombo superiore di 10 volte ai valori max), lungo il delta del fiume Niger (estrazione di petrolio, dal 1980 al 2001 ci sono state più di 7000 incidenti).

con fuoriuscita di greggio cui non si è posto alcun tipo di rimedio). L'urbanizzazione rapida e disordinata ha determinato la creazione di megalopoli (Johannesburg, il Cairo, Kinshasa, Lagos...), che mancano molto spesso di infrastrutture e servizi igienico-sanitari (specie nell'Africa subsahariana) e sono caratterizzate da forti consumi energetici e intensiva produzione di rifiuti. L'inquinamento dell'aria è dovuto principalmente ai processi di combustione domestici di legno e carbone e meno dalle emissioni delle fabbriche. L'inquinamento del suolo è causato principalmente dalla presenza di grandi discariche a cielo aperto e dai nuovi rifiuti elettronici importati dai paesi avanzati e smaltiti sommariamente (in particolare in Nigeria e Ghana, in cui ogni anno vengono smaltiti 120.000 tonnellate di rifiuti elettronici, spesso vengono combusti i cavi rivestiti per recuperare il rame e gli imballaggi di polistirolo vengono utilizzati come

La perdita di biodiversità è causata da una serie di fattori, in particolare le zone umide naturali vengono impiegate per il trattamento delle acque reflue. Inoltre, i commerci illegali/contrabbando di flora e fauna è un problema ancora molto diffuso (la domanda proviene principalmente dal sud est asiatico e Cina in particolare, solo nel 2013 sono stati uccisi 25.000 esemplari di elefanti) che altera gli equilibri ecosistemici e minaccia il turismo naturalistico.

Asia e regioni del Pacifico

Un grave problema è rappresentato anche qui dalla crescita demografica; ad oggi gli abitanti del continente asiatico sono più di 4 miliardi (60% della popolazione mondiale) con conseguente pressione antropica sulle risorse naturali, in particolare le risorse idriche (problema dell'intrusione dell'acqua marina che risale la foce dei fiumi causata da eccessivo prelievo, riduzione della portata delle falde acquifere).

Il tasso di urbanizzazione è

Il più alto del mondo (50% circa, ogni giorno 120.000 persone si trasferiscono nelle città), spesso caratterizzate da condizioni igienico-sanitarie precarie (con forti differenze da zona a zona, la copertura sanitaria in Giappone e Australia è pari al 100%).

L’inquinamento atmosferico è in aumento (CO2, metano, ozono, ossido di azoto, ossido di carbonio, metalli pesanti…) aggravato dalle tempeste di polvere (che colpiscono la Cina, Corea, Mongolia, Australia, Nuova Zelanda…) che trascinano il particolato, nonché dai processi di combustione domestici e dalle emissioni delle fabbriche.

Fra i metalli pesanti, il più preoccupante è l’amianto (di cui l’Asia è la maggiore consumatrice, solo Giappone e Corea del Sud hanno firmato una convenzione sull’amianto promossa dall’OIL per la protezione dei lavoratori).

L’inquinamento delle acque, causato dai reflui delle industrie (in particolare metalli

pesanti, fra cui il mercurio, piombo, alluminio) e domestici rappresenta un problema in molte aree, fra i fiumi più inquinati il Gande, Indo e fiume Giallo (anche in questo caso forti le differenze fra le aree, in India vengono depurate solo il 30% dei reflui, in Giappone il 100%). Anche l'impiego massivo di fertilizzanti e fitofarmaci aggrava il problema con conseguente eutrofizzazione, deossigenazione e acidificazione delle acque.

Es fiume Citarum in Indonesia pesantemente contaminato da 2000 fabbriche che insistono sul suo bacino.

Es fiume Buriganga in Bangladesh, inquinato dalle innumerevoli concerie che sorgono in sua prossimità (cromo).

Es Borneo (Indonesia), attività estrattive comportano il rilascio di metalli pesanti (mercurio) nelle acque.

Es Cina, Tianying, famoso centro siderurgico che provoca la contaminazione delle acque con metalli pesanti (piombo).

L'inquinamento del suolo è causato principalmente dalle numerose discariche a cielo aperto e prive

di regolamentazione (es discarica di Mumbai); il tasso di produzione di rifiuti in Asia è pari a 1,4 kg al mondo a persona (uno dei più elevati al mondo), in particolare rifiuti elettronici e organici/alimentari (oltre a plastica, vetro, carta…).

L’erosione dei suoli/salinizzazione è causata dall’allevamento intensivo (risultato del cambiamento delle abitudini alimentari, aumento produzione di carne del 50%) e dalla messa a coltura di biocarburanti (palma da olio), nonché da conflitti militari (materiali radioattivi delle munizioni, campi profughi).

La deforestazione continua a rappresentare un problema (il consumo cresce a tassi elevatissimi).

La biodiversità è in riduzione, con più di 5000 vertebrati a rischio estinzione e l’80% della barriera corallina, con gravi danni, anche economici.

L’espansione della classe media, principale categoria consumatrice (dal 21% al 56% dal 1990 al 2010, entro il 2050 secondo

L'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) rappresenta un'importante organizzazione internazionale che si occupa di promuovere la pace, la sicurezza e la cooperazione tra i suoi Stati membri. L'80% della domanda di questa organizzazione proviene dall'Asia/Pacifico, il che comporta un forte aumento della domanda di beni e servizi, ma anche di rifiuti e sprechi.

Capitolo 3: Il pensiero scientifico e l'ambiente, l'ecologia

Come nasce l'ecologia:

  1. Nel corso del 1800, si diffondono idee critiche nei confronti del creazionismo finalistico della tradizione giudaico-cristiana e del materialismo meccanicismo cartesiano risalente alla nascita del pensiero scientifico nel 1600.
  2. Nasce un nuovo pensiero ecologico, intriso delle teorie vitaliste, della concezione romantica della natura nonché dell'evoluzionismo darwiniano.

Le teorie vitaliste sono un insieme di concezioni/dottrine che sostengono l'impossibilità di ridurre le forme vitali a meri fenomeni meccanici (ossia rispondenti alle leggi fisico-chimiche che dominano il mondo inorganico). Questo rappresenta una nuova idea di finalità primaria degli organismi viventi. Inoltre, si sviluppa una concezione romantica della natura, influenzata da pensatori come Schelling.

Goethe), idea di superare il dualismo uomo-natura tipico della visione antropocentrica. Nuova concezione organicistica e olistica della natura e idea di armonia fra uomo e tutte le altre creature. d'Holback Evoluzionismo, filone di pensiero introdotto per la prima volta da ('Il sistema della natura', 1770), la natura umana è il risultato di processi chimico fisici che hanno inizio prima della nascita. Visione atea. Lamarck Ancora, approfondisce questo concetto ('Filosofia zoologica', 1809), nuova idea di relazione di parentela fra tutti gli esseri viventi; le forme attuali delle specie animali sono la fase transitoria di un processo evolutivo infinito. L'evoluzione si basa sulla selezione e trasmissione dei caratteri più favorevoli a garantire la sopravvivenza in un certo ambiente. Darwin e Wallace Il padre dell'evoluzionismo sono però (quest'ultimo ancora influenzato dalle teorie finaliste creazioniste). Darwin introduceil concetto di lotta per la sopravvivenza ('Origine delle specie', 1859 e 'Origine dell'Uomo', 1871), ossia la selezione e trasmissione dei caratteri più favorevoli a garantire la sopravvivenza in un certo ambiente; tali caratteri sono il risultato di variazioni fortuite. Vengono accantonate definitivamente le idee creazioniste e finaliste, antropocentriche; l'uomo è parte dell'ambiente come tutti gli altri viventi, non è stato creato dall'uomo ed è risultato di un processo evolutivo. Per questo motivo non si può dividere il mondo organico in 3 regni: animali, vegetali e esseri umani; difatti, le facoltà mentali dell'uomo non differiscono dal punto di vista qualitativo da quelle delle altre specie ma solo dal punto di vista quantitativo. L'ecologia nasce formalmente nel 1866 ('Morfologia generale degli organismi'), introdotto dallo zoologo tedesco Ernst Haeckel, che utilizzòquesto termine per la prima volta per
Dettagli
A.A. 2020-2021
44 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matildedefilippis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dei problemi ambientali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Paolini Federico.