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PROBABILITÀ
è un concetto primitivo → è un qualcosa che ciascuno di noi ha già una conoscenza
La normale esistenza è connessa nelle manifestazioni
Tutto quello che accade è aleatorio (non abbiamo di per sé i mezzi di derivare a cosa è associato). L'analisi che permette di attribuire una probabilità che si verifichi un dato evento.
La concretezza di un ambiente imprenditoriale e della vita quotidiana si registra prima: tentativi di razionalizzare e formalizzare matematicamente le situazioni aperte dell'incertezza si trovano nei protocolli dei Giochi d'Azzardo.
Quindi il risultato dà generazioni: a incerto.
In influenza di un dato possiamo considerare intuitivo il concetto di probabilità: di un aspetto basato sull'incertezza connesso al p. osservato scaturendo da una prova.
- s. definiscono CONCETTI PRIMITIVI
- s. definiscono POSTULATI
- s. definiscono PROPRIETÀ E TEOREMI
CONCETTI PRIMITIVI
I concetti primitivi rappresentano le modalità originarie o intuitive su cui viene costruito successivamente tutto la teoria.
La Prova
Evento
Probabilità
s. se esame logico-formale la struttura esposta è schematizzato nella seguente proposizione:
In un dato Prova l'Evento si verifica con la probabilità (P(E)).
Concetti primitivi non possono essere desinati esplicitamente né alcune considerazioni possono essere utili a inquadrarlo nel loro campo.
La Prova è un esperimento che dopo uno o più possibili risultati si indica, ed incerta che unico risultato si presenterà. Un prova può essere suddivisa in diverse fasi che si definiscono sotto prove.
alcuni esempi per
- Il lancio di un dado.
- Un esame universitario: Risolto in un certo dato.
- Il lancio di due dadi.
- Il Testo completo e composto da 2 sottoprove: Lancio di singolo dado.
Concetti Primitivi
Esperimento Casuale: dato incerto
Esperimento Prova
PROVE
- deterministiche
- se ripetute nelle stesse condizioni, si ottengono lo stesso risultato
- es. acqua bolle a 100°
- se ripetute nelle stesse condizioni, si ottengono lo stesso risultato
- aleatorie
- se ripetute nelle stesse condizioni, non ottengo lo stesso risultato
- es. il buon fattore di riuscita dell'evento diventa incerto
EVENTO
uno dei possibili risultati del nostro esperimento
elementare (ω) si intende uno dei possibili risultati della PROVA
composto/non elementare
- si intende un evento che può essere a sua volta scomposto in più eventi elementari.
- È un sottoinsieme di Ω, dove Ω veniva spiegato
- Si verifica in degli eventi elementari che lo compongono
il probabilismo contiene ognuno con la sua modalità interessa su questo evento
SPAZIO CAMPIONARIOΩ
è l'insieme dei possibili risultati
viene associato ad ogni evento.
ESP 1
ESPERIMENTO DI LANCIARE UN DADO Ω = {1, 2, 3, 4, 5, 6}
Possiamo definire l’evento A: "esce un numero pari" ("è un evento composto")
È un sottoinsieme di Ω
A = {2, 4, 6} ← eventi elementari
Evento B: esce un numero dispari
B = {1, 3, 5}
ESP 2
LANCIO DI 2 MONETE Ω = {(testa, testa), (testa, croce), (croce, testa), (croce, croce)}
EVENTO A: "il primo lancio è una testa"
A = {(T, T), (T, C)}
← eventi elementari che soddisfano A
Notazione
E = {E1, E2, En}: tale collezione è chiusa rispetto alle operazioni in questione. Vuol dire che il risultato di ogni operazione su degli eventi in esso è un altro oggetto elementi di E, e anch'esso un evento appartenente a E. E se la collezione di eventi E è chiusa anche rispetto all’unione e l’annullamento eventuali eventi, avremo un'algebra di Boole completa detta anche σ-algebra.
L’insieme di tutti i possibili eventi elementari ωi, viene chiamato spazio campionario e viene indicato con il simbolo Ω.
E ⊇ Ω
Include
Evento impossibile
È l’evento che non possa mai verificarsi e può essere definito come intersezione fin in qualsiasi evento E lo sue negazaza: ∅
Evento certo
Ossia l’evento si verifica sempre in quanto comprende tutti i possibili risultati dell’esperimento Può essere definito come la negazione dell'evento impossibile ∅
Ω = Ω
A ∩ B = ∅
A ∪ Ω = B ∪ B = Ω = evento certo
Relazione di inclusione
A ⊂ B = A ⊃ B ⊂ A
Implica incluso/contenuto
⇒ Inclusione non escluda che per ceto coincidente base B.
A ∪ C = C ⊇ A e contenuto in C.
Probabilità Condizionata
P(A|B) = P(A ∩ B)/P(B)
Definizione
P(D) = 30/100 = 0,3
P(D|M) = 20/50
P(M|D) = 20/100 = 0,2
P(M) = 50/100
Da questa formula: P(A|B) = P(A ∩ B)/P(B)
P(A|B) P(B) = P(A ∩ B)
P(A|B) P(B) = P(A ∩ B)
P(A|B) P(B) = P(A ∩ B)
P(A ∩ B) = P(B) P(A|B)
P(A ∩ B) = P(B) P(A|B)
P(A ∩ B) = P(A) P(B|A)
Es.:
P(D) = 0,3
P(D|M) = 0,4 da cui senso
P(B|A) = P(B ∩ A)/P(A)
Quindi se A e B sono indipendenti, se P(A|B) = P(A) (e in modo equivalente di dare:) 1
A = (A∩E) ∪ (A∩E_)
A = AR
E = E ∪ E
P(A) = P(A∩E) + P(A∩E_)
P(A∩E) = P(A) P(A|E) = 0.5 = 0.25
P(A∩E_) = P(A) - P(A∩E) = 0.27 - 0.25 = 0.02
P(A|E) = 0.02/0.5 = 0.04
P(E) = 0.5
può essere un insieme discreto o intervalli reali.
VARIABILI CASUALI X, Y, W, Z
* Introduzione del condetto di variabile casuale permette di tener conto delle esigenze numerici dei modelli.
X è una funzione e parte da Ω e va sui numeri reali IR.
- Una variabile casuale X è una funzione definita sullo spazio campionario Ω che associa a ogni risultato elementare ωi un unico numero reale.
ES. lancio di 3 monete
X : Ω → R
ω1C C C1/8 ω2C C T1/8 ω3T T T1/8 ω4T T C1/8 ω5C C T1/8 ω6T C C1/8 ω7C T C1/8 ω8C C C1/8X(ω)
G = √1,64 = 1,28 ⟹ deviazione standard di x
xRE VAR(X) = 1,64 - 02 = 1,64
ES.
- p(x)
- X
- 0,1
- -3
- 0,2
- -2
- 0,3
- 0
- 0,3
- 2
- 0,2
- 3
Le varianze misurano la differenza tra possibile valore della variabile casuale e il suo valore atteso, con quei dati abbiamo probabilità di osservare tale valore.
Essa rappresenta quindi un indicatore dell’ampiezza degli spalmicolti, su una statistica descrittiva.
La VARIANZA è in effetti il valore atteso dello:
[X - E(X)]2
Lo scarto risulta nullo se X assume probabilità 1 in corrispondenza di un solo valore e probabilità 0 altrove, mentre è tanto più elevata quanto più alti è lo scarto dei singoli valori.
*SCARTO QUADRATICO MEDIO*
*DEVIAZIONE STANDARD (DS (X) o G (X) = √VAR(X)
Ci aspettiamo un VAR(X) ⟶ x crei i valori attorno della media sono probabili.
E(X) non è cambiato = 0
VAR (X) = G2
σX = 2,2 in questo caso la distanza media è di 2,2 hai scarto di x rispetto il valore medio.
Nell’ambito dei processi produttivi G VAR(X) è sinonimo di scostamento: controllo della qualità.
ES.
- X
- p(x)
- 0,9
- -0,2
- 0,050
- -0,3
VAR(X) = E(X - E(X))2
E(X) = Σx p(x)
Dimostrazione della seconda formula di V(X)
Var (X) = E((X - E(X))2) e lo steso.
Var (X) = E(X2 + (Ex( sup>2) - 2E(x))(X - bx))) = M.
Il valore atteso di una somma e la somma di valori attesi, quindi posso fare la somma dei valori.
VAR(x) = E(X2) - 2(E(X) - E(X)2)E(X) attesi: = 2(E(X) - E(X2)E(x) detei:
(E(X)) - valore atteso del caso osservato e il costo stimato.
VAR (X) = E(X2) - [E(X)]2